Como, esultano gli animalisti ma il recupero ungulati rimane un problema

Alberto 69

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Con la scusa di avversare a tutti i costi la caccia e i cacciatori, gli animalisti finiscono per danneggiare proprio gli animali che vorrebbero difendere. Ora infatti, a causa della sentenza del*Tar della Lombardia*che, su ricorso della Lac, ha annullato il regolamento sugli ungulati della Provincia di Como,*non sarà più possibile recuperare i capi feriti durante i giorni di silenzio venatorio*(che, secondo la delibera provinciale poteva essere effettuato da personale specializzato formato e iscritto in un apposito albo e con cani appositamente addestrati).*Questo, secondo il dirigente provinciale Marco Testa al Corriere di Como, potrà causare diversi problemi. "Gli animali feriti possono infatti essere pericolosi e creare*problemi anche di natura igienico sanitaria.Capita che un animale ferito si rifugi poi in una riserva - dice Testa - e con il nuovo regolamento si poteva recuperare.*È un vuoto normativo che andrà risolto a livello nazionale". Ad effettuare i recuperi ora saranno solo i guardiacaccia, quindici addetti per un territorio oggettivamente molto vasto.Come risolvere questa situazione? "Possiamo innanzitutto*chiedere ai cacciatori di evitare di sparare con il rischio di ferire soltanto le prede il lunedì e il giovedì -*dice il dirigente provinciale - , ossia alla vigilia delle giornate di silenzio venatorio.* La nostra proposta di un albo avrebbe garantito la tracciabilità dei recuperi e il fatto che la delibera dello scorso anno sia stata sospesa soltanto ora è il segnale che anche il Tar ha riconosciuto come il provvedimento di Como intervenisse a colmare una vacatio legis".*
 
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