Nutrie, parla un ambientalista: “operare subito con una strategia diffusa”

Qui esiste un problema di fondo,non e' possibile che agricoltori,provincia,mondo venatorio(coadiutori) operano in simbiosi per contenere il problema di animali opportunisti o invasivi come le nutrie,oltre al dissesto idrogeologico,frane e smottamenti negli argini dei fiumi.... debbano calare le braghe sempre al mondo ambientalista e ora di finirlaaaaa..!!....pazzesco..!!!..ciao Davide....
 
il mio pensiero sul contenimento delle specie "invasive" "opportuniste" "alloctone" è risaputo, i cacciatori ne devono stare fuori, solo se pregati in ginocchio e solo se si otterrà qualcosa in cambio si dovrà intervenire altrimenti i nostri politici dovranno rivolgersi agli enti protettori degli animali quando gli agricoltori non ne potranno più e presenteranno richieste di rimborsi da far fallire i comuni........in bocca al cocker!!!!!!
 
E ora che ci diano un taglio vorrei sapere se questi elementi sanno cosa questo animale provoca agli argini e alle rive di contenimento del po e i canali limitrofi non o propio parole...........................
 
Se le nutrie fossero inserite nell'elenco delle specie cacciabili in poco tempo si risolverebbe il problema del loro eccessivo proliferare a costo zero per la collettivita'; le soluzioni alternative al piombo sono costose per tutta la collettivita' ed io le farei pagare a chi il piombo non lo vuole: gli ambientalisti.
 

Alberto 69

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Ogni tanto c'è qualche ambientalista temerario che riesce ad affrontare nodi spinosi come quello del contenimento delle specie invasive, che l'Europa da tempo ci chiede non solo di tenere sotto controllo numerico, ma in molti casi (come è quello della nutria o dello scoiattolo grigio) di eliminare. Francesco Mazzavilla, biologo, ambientalista e consulente del Parco Sile, affronta sul quotidiano La Tribuna di Treviso quello che da anni è un vero tabù per il mondo ambientalista italiano, visto che finora le varie associazioni sono state abilissime a far credere ai loro seguaci che è possibile salvare gli animali “alieni” e allo stesso tempo tutelare la biodiversità che contraddistingue i nostri territori.

“Chiamarlo problema non è bello, trattandosi di animali, - spiega l'ambientalista intervistato dal quotidiano trevigiano - ma non si può definirlo altrimenti. Le nutrie stanno destabilizzando preziosi ecosistemi. La loro avanzata continuerà esponenzialmente ma si può fermare”. Per Mazzavilla ci vuole una strategia che coinvolga tutto il Paese, come si è fatto in Inghilterra: “lì le nutrie sono arrivate parecchi anni fa - spiega -, hanno proliferato come stanno facendo in tutta Europa fino a quando il governo non ha deciso che trattandosi di una specie alloctona, risultava pericolosa per l’equilibrio ambientale ed ha deciso di intervenire pesantemente tanto che oggi non ce ne sono praticamente più”.

“Hanno investito risorse in ricerca, studi, interventi mirati e sono riusciti a ridurre ai minimi termini la specie. Eliminandone gli esemplari...”. Ma così gli animalisti si infuriano, obbietta il giornalista Federico de Wolanski
, “capisco, e proprio per questo mi sto confrontando con loro – risponde lui - . C’è una seconda strada, l’hanno proposta loro: sterilizzare i maschi. Potrebbe funzionare, e anche bene. Ma chi paga? E quanto costa? E poi daccapo: la devono fare tutti”.

E' proprio la scarsa disponibilità di risorse e finanziamenti che porta i Comuni ad applicare la strategia del contenimento. I ricorsi al Tar sono immediati quando si parla di abbattere nutrie o altri animali dannosi, il che porta ad un continuo braccio di ferro tra le amministrazioni e gli animalisti. Pochi giorni fa, Derovere, comune della provincia milanese, si è visto minacciare di ricorso da parte della Lav, che ha chiesto l'annullamento dell'ordinanza sulle nutrie. Cosa che l'associazione fa (e non è la sola) ogni qualvolta si presenti una simile situazione. Lo scorso anno ha vinto il ricorso presentato contro il comune di Pieve San Giacomo, sempre nel milanese, che, a seguito del dibattimento, è stato condannato al pagamento di 3 mila euro. La tattica mira a far dissuadere i sindaci dall'emanare simili ordinanze, ma il problema rimane. Quindi è un bene che gli ambientalisti comincino a dibattere e a proporre. Il problema non riguarda certo i cacciatori, attaccati quando partecipano alle iniziative dei contenimenti, ma l'intera comunità.
 
il mio pensiero sul contenimento delle specie "invasive" "opportuniste" "alloctone" è risaputo, i cacciatori ne devono stare fuori, solo se pregati in ginocchio e solo se si otterrà qualcosa in cambio si dovrà intervenire altrimenti i nostri politici dovranno rivolgersi agli enti protettori degli animali quando gli agricoltori non ne potranno più e presenteranno richieste di rimborsi da far fallire i comuni........in bocca al cocker!!!!!!

Se fossimo piu' uniti,la tua idea e' piu' che ragionevole.....io ho smesso oramai da 7 anni.....spesso ho discussioni con chi effettua ancora interventi,ma probabilmente molti li fanno per un tornaconto personale....poi non dico altro....ciao Davide....
 
Se le nutrie fossero inserite nell'elenco delle specie cacciabili in poco tempo si risolverebbe il problema del loro eccessivo proliferare a costo zero per la collettivita'; le soluzioni alternative al piombo sono costose per tutta la collettivita' ed io le farei pagare a chi il piombo non lo vuole: gli ambientalisti.

Potrebbe essere una soluzione,ma non capillare,perche' le nutrie sono presenti anche nelle zone di ripopolamento e cattura e soprattutto nei canali adiacenti alle strade provinciali di transito importante....ciao Davide....
 
Vicino dove abito c'e il lago di porta ora riserva del wwf e alcuni anni fa qualche non precisato personaggio a pensato bene di introdurre le nutrie con la scusa che erano già presenti in passato,niente di più falso la mia famiglia conosce il suddetto lago a fondo da oltre un secolo e di nutrie non ce ne sono mai state in passato semmai cerano le lontre.
Morale il comune deve spendere 150000 euri per sistemare una parte di argini che stanno franando fondi che potevano essere destinati ad altro e pultroppo saranno solo i primi...
Saluti Bregoscia
 
I due comuni citati nell'articolo sono in provincia di Cremona e non di Milano,a parte questo almenoo dove caccio io il contenimento della nutria lo si fà sia nelle zrc che in terreno libero,l'unico problema è che qualche sindaco non firma l'ordinanza,ci sono due modi per contenere gli animali, o il fucile o le trappole che funzionano benissimo se non fosse che molte di esse si ritrovano sul fondo dei fossi piene di sassi e rotte (saranno le nutrie:confused:??)credo che sia impossibile mettere la nutria nell'elenco delle speci cacciabili perchè poi altrimenti bisognerbbe pagari i danni agli agricoltori come si fà col cinghiale.Piani di abbattimento seri senza se e senza ma secondo me l'unica soluzione ma.....
 
torrente Dolo , primi anni 80 : ho visto io , con i miei occhi , la lontra mentre ero a pesca . adesso sono arrivate le nutrie . torrente appenninico eeh .
ogni tanto parte una schioppettata ma è come vuotare il mare con un cucchiaio .
 
Battaglia per salvare le nutrie, Muraro: «Volete adottarle? Venite a prenderle»

Il presidente della Provincia "sepolto" dalle mail. «Portatele a casa ma dovrete seguire le regole per la fauna selvatica»

TREVISO - Continua la battaglia per salvare le nutrie che popolano la provincia di Treviso. E stavolta, a rispondere agli animalisti dopo essere stato inondato di mail di protesta, è il presidente dell'Ente, Leonardo Muraro: ci sono davvero cittadini che sarebbero disposti ad adottare una nutria? Ebbene, vengano a prendersi quelle catturate e se le portino a casa.

«Ho ricevuto circa 2.000 mail al giorno da parte di cittadini in merito alla questione della nutria catturata in pieno centro a Treviso che ci chiedono di rilasciarla e di fermare il piano di contenimento - spiega Muraro -. Alcuni, molti, si offrono anche di prendersi cura dell'animale in questione. Eebbene, davanti a così tante richieste, ho pensato che si potrebbe davvero mettere in "adozione" questi animali. Se veramente ci sono cittadini che sono disposti a tenersi in casa le nutrie catturate dalla polizia provinciale, propongo che vengano a prendersele per tenerle».

«Ovviamente, accudendo l'animale secondo le stesse regole che valgono per l'adozione di fauna selvatica già vigenti - raccomanda Muraro - riguardo l'ambiente e profilassi sanitaria, e soprattutto dotandole di un chip per le questioni legate alla sicurezza. Come noto, sono amante degli animali e ogni anno ci metto la faccia per promuovere la Campagna contro l'abbandono dei cani e degli animali domestici - continua - Certo, non sono sicuro che tenere in cattività una nutria sia la soluzione migliore per questo animale, ma di fronte a tante richieste potrei davvero studiare con gli uffici un metodo per consentire l'adozione. Invito allora chi volesse a scrivere a [email protected] coi propri dati e la richiesta di adozione di nutria».
 
Se fossimo piu' uniti,la tua idea e' piu' che ragionevole.....io ho smesso oramai da 7 anni.....spesso ho discussioni con chi effettua ancora interventi,ma probabilmente molti li fanno per un tornaconto personale....poi non dico altro....ciao Davide....

Purtroppo c'è un tornaconto.......
Ma sarebbe opportuno che i cacciatori stessero lontani da ste cose.....
 
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