El divino

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Genova - Due ore e mezzo bloccata nel fango: una lunga e incredibile agonia. Così è morto, l’altro giorno, un esemplare femmina di daino al parco Duchessa di Galliera, perché nessuno ha potuto salvarla: non i volontari e i vigili urbani voltresi, che pure sono intervenuti, non le guardie dell’Enpa (ente protezione animali) perché non hanno più le risorse e nemmeno l’autorità (è scaduta la convenzione) per intervenire, non le guardie provinciali. Per l’animale, già anziano e forse malato, non c’è stato nulla da fare: «Era un daino con qualche problema fisico, ma forse se l’avessero portato qui, si sarebbe potuto salvare», dice Riccardo Caldana, veterinario di Animal Assistance.

Di certo l’episodio è di quelli che colpiscono per la loro assurdità. Sembra incredibile che in un parco nel cuore di una città, un animale selvatico per specie ma ormai domestico, abbia potuto morire per mancanza di cure dentro una pozza fangosa, con le zampe incastrate e le forze che se ne sono andate poco a poco. Le immagini di tanta sofferenza sono rimaste negli occhi di chi è intervenuto, come gli agenti voltresi o come Marica Menozzi, vice coordinatore dell’organizzazione protezione animali di Genova: «Queste foto sono la testimonianza della sofferenza di questo povero daino, rimasto due ore e mezza in mezzo al fango sotto una pioggia battente e gelida – racconta - è spirato così, lasciandoci in un totale sconforto, devastati da un forte senso di impotenza. Per noi che agli animali dedichiamo la vita è un fallimento troppo grande da sopportare».

Il paragone è con i delfini o le balene spiaggiate, che spesso non possono essere salvate. Questa volta, però, il daino si sarebbe forse potuto salvare. Ma a condannarlo a questa fine terribile non è la cattiva volontà di qualcuno ma la mancanza di risorse. «Noi non abbiamo più soldi neppure per fare benzina», dice Massimo Pigoni, nuovo responsabile Enpa. Anche la Provincia si trova in forte difficoltà, per mancanza di soldi, e le guardie provinciali fanno letteralmente i miracoli: ogni tanto usano persino i loro soldi e le loro auto (come era accaduto recentemente a Bogliasco) per salvare gli animali in difficoltà. Questa volta, però, nessun miracolo ha potuto nulla.
 
A ben vedere forse questo post si può collegare con quello dove si scopre come finiscono i soldi dell'enpa.
Ma questo loro non lo ammetteranno mai anzi probabilmente useranno l'episodio per cercare di incamerare altri soldi
infatti anno gia scritto che non lo anno salvato per mancanza di fondi...se erano cosi appassionati...si frugavano in tasca.
Se non potevano salvarlo non dovevano farlo agonizzare per oltre 2 ore questo si che è crudele...
 
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