Re: Parchi e Oasi wwf nel Lazio

Il guaio è il concetto da museo intoccabile che oramai vige nei confronti di molte oasi o parchi le differenze sono innumerevoli :parco, oasi, zona protetta, etc.,etc. e tutte teoricamente dovrebbero tutelare la natura nella sua integrità, ma non è certo inibendo ogni più piccola mossa che si può fare qualcosa di veramente necessario. In molti casi i parchi servono solo a dare lavoro agli amici degli amici, ricordo una volta che chiedevo ad un sedicente guardiano di uno di questi parchi laziali, se facevano opera di antibracconaggio, in specie di notte e lui dotato di costosissimi stivali da 200 euro, di land rover e altro mi diceva con estrema noncuranza che di notte non andavano mai perchè era pericoloso e che si limitavano a fare qualche giro di giorno! Forse non tutti ricordano che molti degli attuali grandi parchi nazionali sono nati, a suo tempo, come riserve di caccia e servivano veramente allo scopo e inoltre ripopolavano le zone limitrofe. Oggi, se non vado errato, le sedicenti aziende faunistico venatorie, in molti casi mattatoi legalizzati, non hanno più neanche l'obbligo del guardiaccia inteso come era prima e cioè un vero conoscitore delle zone a lui assegnate in grado di fare sorveglianza anche con il peggior temporale notturno. Anche se mi rendo conto di quanto possa essere complicato in una nazione come la nostra dove vige un esasperato individualisno e manca quasi del tutto il concetto di bene comune, ritengo però che le zone protette andrebbero vissute anche coordinando eventuali abbattimenti con i cacciatori ma senza seguire le solite logiche clientelari paramafiose, che permettono solo a pochi di fare ciò. Ho fatto 2 anni fa un corso a pagamento di qualche mese con prova di tiro con la carabina ed esame finale, per ricevere un diploma di coadiuatore o qualcosa di simile,per il cinghiale, scritto e orale, ho passato il tutto con una buona votazione pensate che sia mai stato chiamato? Non accadrà mai!
Se un merito possono vantare le zone protette è quello di ridurre , ma non sempre, la speculazione edilizia.
In bocca al lupo a tutti.
 
Alla fine però mi son detto vediamo cosa dicono se li invito a cena con della cacciagione ben cucinata: la risposta era prevedibilie: "Ma certo con gusto cosa di meglio! " Il mondo è troppo pieno di false idee inoculate ad arte da chi ne ricava vantaggi di propaganda politica o di altra natura e se ne strafrega di conoscere i veri problemi della natura!
Non so'a che livello e'la tua amicizia con questa gente,ma io mi sarei alzato e me ne sarei andato dopo che avevano affermato che,si contro la caccia,ma pe magna'non se tirano mai indietro!!! questi ipocriti di m...a.
 
Re: Parchi e Oasi wwf nel Lazio

Ho fatto quella piccola ricerca perché negli anni ho perso per via di parchi oasi e riserve tutti i posti in cui andavo a caccia: Orvinio, Maccarese, Furbara, Tolfa. Da anni che non vado più ad anatre, a tordi vado solo durante il passo e praticamento mi devo mettere nel capanno almeno verso le 3,30! Vado col cane a stanziale ma devo girare molto, ormai a beccacce vado solo raramente perché dove andavo in passato c'è una riserva (Tolfa). La caccia ormai è solo lo spettro di come l'ho vissuta in passato, e non parlo di abbattimenti perché ancora adesso, alla faccia di ani-malati e verdastri vari, si possono fare buoni carnieri, ma per via di tutte quelle stupide proibizioni di cacciare, gli storni o le tortore dal collare o i piccioni animali dannosi e in gran sovrannumero, ma anche per la difficoltà di trovare nuovi posti ove andare. Da qualche anno mi sto chiedendo se ne vale ancora la pena, ma poi la "passione" prende il sopravvento e ad ogni nuova stagione ricomincio.
 
Re: Parchi e Oasi wwf nel Lazio

Ho fatto quella piccola ricerca perché negli anni ho perso per via di parchi oasi e riserve tutti i posti in cui andavo a caccia: Orvinio, Maccarese, Furbara, Tolfa. Da anni che non vado più ad anatre, a tordi vado solo durante il passo e praticamento mi devo mettere nel capanno almeno verso le 3,30! Vado col cane a stanziale ma devo girare molto, ormai a beccacce vado solo raramente perché dove andavo in passato c'è una riserva (Tolfa). La caccia ormai è solo lo spettro di come l'ho vissuta in passato, e non parlo di abbattimenti perché ancora adesso, alla faccia di ani-malati e verdastri vari, si possono fare buoni carnieri, ma per via di tutte quelle stupide proibizioni di cacciare, gli storni o le tortore dal collare o i piccioni animali dannosi e in gran sovrannumero, ma anche per la difficoltà di trovare nuovi posti ove andare. Da qualche anno mi sto chiedendo se ne vale ancora la pena, ma poi la "passione" prende il sopravvento e ad ogni nuova stagione ricomincio.


Gli stessi posti che frequentavo IO, solo che TU sei piu' fortunato se riesci a trovare il posto alle 3,30 di notte....normalmente IO ci dormo dalle 20,00 della sera prima nel capanno del passo
 

solengo

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Per curiosità sono andato a vedere quanti parchi ci sono nel Lazio: FR 12, LT 13, RI 6, RM 15, VT 14 per un totale per la regione di 60, a questi vanno aggiunte 10 oasi wwf grandi. La maggior parte delle oasi e molti parchi sono fatti in zone lacustri, fluviali o paludose di conseguenza trovare una "pozzanghera" per tirare a due anatre è pressoché impossibile. Come state messi nelle altre regioni d'Italia a parchi e oasi?
Ho voluto poi sorvolare sulle zone di ripopolamento, di rifugio, riserve per stanziale e per migratoria. Se aggiungiamo all'elenco, città, paesi, borghi, strade e autostrade, ferrovie, aereoporti e zone militari, fate un po' il conto di quanto spazio resta ai cacciatori laziali!
 
Re: Parchi e Oasi wwf nel Lazio

Ho fatto quella piccola ricerca perché negli anni ho perso per via di parchi oasi e riserve tutti i posti in cui andavo a caccia: Orvinio, Maccarese, Furbara, Tolfa. Da anni che non vado più ad anatre, a tordi vado solo durante il passo e praticamento mi devo mettere nel capanno almeno verso le 3,30! Vado col cane a stanziale ma devo girare molto, ormai a beccacce vado solo raramente perché dove andavo in passato c'è una riserva (Tolfa). La caccia ormai è solo lo spettro di come l'ho vissuta in passato, e non parlo di abbattimenti perché ancora adesso, alla faccia di ani-malati e verdastri vari, si possono fare buoni carnieri, ma per via di tutte quelle stupide proibizioni di cacciare, gli storni o le tortore dal collare o i piccioni animali dannosi e in gran sovrannumero, ma anche per la difficoltà di trovare nuovi posti ove andare. Da qualche anno mi sto chiedendo se ne vale ancora la pena, ma poi la "passione" prende il sopravvento e ad ogni nuova stagione ricomincio.
Certo se si dovesse dar retta alla razionalità specie per chi vive a Roma, si dovrebbero attaccare i fucili al chiodo, in particolare per chi non è più giovanissimo e sa cosa accadeva fino a qualche anno fa, ma poi come giustamente dici tu, ogni anno si rinnova il P.A, si pagano le tasse, sempre più onerose e bestemmiando fra i denti ci si muove nella speranza di riuscire a fare qualche passeggiata serena. Se pensi poi alla fine della stagione ormai prossima, quello che hai fatto ti prende lo scoramento; però spero di riuscire, pur con tutte le difficoltà del caso, che non elenco perchè tutti le conosciamo bene, a non cedere e continuare facendo i conti con i tempi che sono cambiati. Sabato scorso ero a cena da amici che hanno, beati loro, una bella casa in campagna, non li vedevo da anni e il marito mi ha chiesto con tranquillità se ancora andavo a caccia, dentro di me dicevo ora nego sono stufo di sentire sempre le solite storie contro i cacciatori che sono degli assassini e così via ma poi ho deciso di confermare la mia passione venatoria e tutti grandi e meno grandi si sono sentiti in diritto di scagliarsi contro questo, cioè io, uomo della pietra, bla ,bla ,bla. Due sono le cose che mi hanno colpito: la prima era che tutti sia adulti cinquantenni che i figli, ventenni, usavano le stesse identiche terminologie staprevedibili e la seconda che non ammettavano nessuna forma di dialogo, io ero il mostro e basta. Da ciò si può amaramente dedurre come le campagne denigratorie contro la caccia siano state efficenti e come siano riuscite a fare un lavaggio del cervello totale ed assoluto. I cacciatori, per contro, sia i più corretti che quelli meno non sono in questi anni mai riusciti a far udire le loro ragioni, per vari motivi non ultime quelle numeriche visto che il numero scende di anno in anno.
Alla fine però mi son detto vediamo cosa dicono se li invito a cena con della cacciagione ben cucinata: la risposta era prevedibilie: "Ma certo con gusto cosa di meglio! " Il mondo è troppo pieno di false idee inoculate ad arte da chi ne ricava vantaggi di propaganda politica o di altra natura e se ne strafrega di conoscere i veri problemi della natura!
 
Re: Parchi e Oasi wwf nel Lazio

Per curiosità sono andato a vedere quanti parchi ci sono nel Lazio: FR 12, LT 13, RI 6, RM 15, VT 14 per un totale per la regione di 60, a questi vanno aggiunte 10 oasi wwf grandi. La maggior parte delle oasi e molti parchi sono fatti in zone lacustri, fluviali o paludose di conseguenza trovare una "pozzanghera" per tirare a due anatre è pressoché impossibile. Come state messi nelle altre regioni d'Italia a parchi e oasi?
Ho voluto poi sorvolare sulle zone di ripopolamento, di rifugio, riserve per stanziale e per migratoria. Se aggiungiamo all'elenco, città, paesi, borghi, strade e autostrade, ferrovie, aereoporti e zone militari, fate un po' il conto di quanto spazio resta ai cacciatori laziali!

E come se non bastasse i parchi, le oasi, le riserve, ecc. ecc. vanno aumentando sia come numero che come superficie di anno in anno. Lo stesso dicasi per la cementificazione di qualunque tipo (case, strade, fabbriche, supermercati, ecc. ecc.). Credo che i nostri figli e nipoti, qualora dovessero andare a caccia, non avranno più di qualche metro quadrato a testa a disposizione.
 
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