Enrico Rizzi: tutti i grandi felini sono considerati per legge "pericolosi", non poteva essere portato fuori dal circo.
di redazione | 02 dicembre 2012
Cosa ci faceva un leone in Udienza dal Pontefice? Il leoncino irrequieto mostrato nella Foto di Repubblica che in queste ore è molto cliccata di sicuro nei gruppi facebook animalisti, non sarebbe potuto andare dal Papa. Questo, non per improbabili atteggiamenti anticlericali, quanto per il fatto che la sua specie appartiene per legge a quelle considerate pericolose per l’incolumità pubblica. Per tale motivo ai privati ne è vietata la detenzione fin dal 1997, mentre per le strutture in deroga, come ad esempio i circhi, vale una autorizzazione prefettizia rilasciata solo per la specifica struttura. In altri termini, un animale “pericoloso” ex legge, non potrebbe essere trasportato al di fuori dagli spazi circensi autorizzati.
Della vicenda se ne è ricordato Enrico Rizzi, coordinatore nazionale del PAE (Partito Animalista Europeo) che annuncia ora di voler intervenire. “
La legge è chiara – riferisce Rizzi -
il Prefetto può autorizzare solo la struttura circense. Su questo non ci sono deroghe“.
La legge in questione è la 150/92, ovvero quella relativa ai reati previsti per chi viola la Convenzione di Washington sul commercio di specie rare e minacciate di estinzione. Le disposizioni che ne derivarono, tra le quali una circolare del Ministro dell’Interno risalente al 2002, dispongono chiaramente che ad essere autorizzata è la specifica struttura circense. Improbabile, in altri termini che una autorità di polizia, possa avere autorizzato il trasporto. Un caso potenzialmente ingarbugliato, poi. Trasportato in un altro Stato, qual è quello Vaticano, dove, in alcuni luoghi, la polizia italiana svolge funzioni di ordine e sicurezza. Un’analogia con il leone, tutto sommato, considerato per legge pericoloso per l’incolumità pubblica.
Figuriamoci poi innanzi al Santo Padre che ha riservato al leoncino, in effetti girato di spalle, una carezza. “
Ho già parlato con il nostro legale e domani – riferisce sempre Rizzi –
si provvederà ad inviare un esposto al Servizio Cites del Corpo Forestale dello Stato, già intervenuto per casi analoghi. L’Avvocato Donatella Buscaino avrà sicuramente mandato a formulare l’esposto“.
Già nel recente passato altri animali esotici entrarono nella Sala Vaticana. Memorabile il pitone presentato nel 1998 innanzi a Papa Wojtyla. Quel pitone, però, non apparteneva ad una specie considerata ex legge “pericolosa”. Il leone, invece, è cosa diversa.