I giovani universitari si accorgono dei cacciatori.

Re: I giovani universitari si accorgono dei cacciatori.

Se non sbaglio e la memoria non mi inganna, sul forum c'è un ragazzo che ha presentato la tesi di laure, riguardante la caccia. Ma non ricordo chi fosse.

Credo tu ti riferisca a me. Anche se la mia era sull'ambito letterario e non su tematiche più tecniche. Comunque il titolo era "La Caccia nella Letteratura Italiana delle Corti" ed era una critica sul dibattito sulla Caccia che, oggi come allora, era molto acceso con diversi illustri letterati, poeti e scrittori che sostenevano la nostra tesi. Se a qualcuno interessasse leggerla posso inviare una copia digitale ;)
 
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Anche se l'ambientalismo tradizionale fa finta di non sapere dell'esistenza dei tanti progetti organizzati dal mondo venatorio a tutela di fauna e ambienti altrimenti abbandonati al degrado, nelle università di tutta Italia la caccia entra spesso dalla porta principale ed è sempre più oggetto di circostanziati approfondimenti da parte di laureandi in materie faunistico–ambientali.

Grazie alla segnalazione di Massimo Parravicini, Presidente Provinciale dei Cacciatori Veneti e di Massimo Zaratin, Presidente Acr Onlus, ci siamo imbattuti nella bella tesi di laurea presentata all'Università Cà Foscari di Venezia (Facoltà Scienze Ambientali) da Gian Marco Scarpa che ha analizzato l'efficacia dei trapianti di fanerogame acquatiche (piante essenziali per la vita delle specie dell'avifauna acquatica ed ittica) effettuati da cacciatori e pescatori del posto per il recupero morfologico della Laguna veneta. Il bravo Scarpa (che per questa tesi ha ottenuto la massima valutazione), ha monitorato e analizzato il lavoro in laguna da parte dell'associazione Laguna Venexiana, composta da cacciatori e pescatori e verificato i successi ottenuti dagli sforzi di ripristino ambientale. Questa tesi, che alleghiamo in fondo a questa notizia per un'opportuna consultazione, non è la sola.

“Anche come ACR–Onlus – dice Zaratin - abbiamo recentemente seguito un altro ragazzo che presenterà la sua tesi sull’ambientalismo diverso ma efficace che svolgiamo dalla notte dei tempi e che finora è stato offuscato dalle associazioni ambientaliste che ben conosciamo”. Questi lavori sono un valido punto di partenza per "cominciare a discutere sul piano scientifico dell'importanza del lavoro ambientalista svolto dai cacciatori e dimostrare così - sottolinea Parravicini - ancora una volta quanto importante sia questa categoria troppo facilmente ed ingiustamente criticata e boicottata".



La tesi :

http://www.bighunter.it/LinkClick.aspx?fileticket=0kfj8K+sI1c=&tabid=204
 
Re: I giovani universitari si accorgono dei cacciatori.

questa è una notizia che dovrebbero darla nei tg!invece di appoggiare sempre le notizie degli animalari!!
 
Re: I giovani universitari si accorgono dei cacciatori.

Se non sbaglio e la memoria non mi inganna, sul forum c'è un ragazzo che ha presentato la tesi di laure, riguardante la caccia. Ma non ricordo chi fosse.
Beh non so se fossi io...ma nel lontano 1999 ho presentato la mia tesi sulla nostra ormai famosissima legge 157 del 92...
 
Re: I giovani universitari si accorgono dei cacciatori.

Io assieme al gruppo di selecontrollori del mio distretto, per qualche anno abbiamo accompagnato studenti e professiri della facolta di scienze ambientali di Bologna in visite sul campo in occasione dei censimenti al capriolo e devo dire che sia i ragazzi che i docenti sono sempre rimasti contenti dell'esperienza e forse hanno imparato a guardare la caccia, almeno quel tipo di caccia, con degli altri occhi.......se queste iniziative potessero essere all'ordine del giorno, credo che la nostra categoria sarebbe rivalutata agli occhi di tutti.
Un saluto a tutti.
 
Re: I giovani universitari si accorgono dei cacciatori.

Bella notizia. Se fossimo rappresentati da un'unica associazione, sarebbe possibile una gran cosa, cioè che per lavori del genere venissero previste delle borse di studio finanziate con una piccola parte dell'introito delle nostre tessere. Sarebbe senza dubbio un incentivo a svolgere nuovi studi su flora, fauna e ambiente naturale nonché costituirebbe un notevole ritorno di immagine per noi e ci aiuterebbe a uscire da quel "ghetto" dentro cui noi stessi ci siamo voluti chiudere.
 
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