Le associazioni ecologiste Amici della Terra, Ente nazionale protezione animali (Enpa), Gruppo d'intervento giuridico (Grig), Lega italiana protezione uccelli (Lipu), Lega per l'abolizione della caccia (Lac), Wwf hanno inoltrato una richiesta di informazioni a carattere ambientale e adozione degli opportuni provvedimenti all'Istituto Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale (Ispra) chiedendo un pronunciamento negativo vincolante sul calendario varato la scorsa settimana.
Sono stati coinvolti anche la Commissione europea, il ministero e l'assessorato regionale dell'Ambiente. Le associazioni contestato l'assenza del principio di precauzione in mancanza di censimenti faunistici e di atti di pianificazione faunistica per le specie della cosiddetta nobile stanziale 'a rischio" (pernice e lepre sarda).
Si solleva inoltre la questione dei periodi di caccia: quelli nei confronti di beccaccia, turdidi, folaga e anatidi (Germano reale, Alzavola, Codone) "sono ben più ampi di quanto richiesto dalla guida Ue in materia". Inoltre, secondo le associazioni, "tuttora non risulta effettuata alcuna valutazione di incidenza ambientale riguardo all'attività venatoria nelle aree classificate quali siti di importanza comunitaria (Sic) e/o zone di protezione speciale (Zps)". "C'è da sottolineare - concludono gli ambientalisti - che numerose realtà del mondo venatorio isolano hanno riconosciuto la follia di questo calendario".