L'Enpa e gli storni che fanno bene alle piante

Re: L'Enpa e gli storni che fanno bene alle piante

è come per le nutrie poveri animaletti simpatici e indifesi che personalmente preferisco trattare col piombo caldo alla facciaccia loro [5a] [5a] [5a]
 
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venerdì 30 settembre 2011
Non molto tempo fa, nel bel mezzo degli appelli degli agricoltori alle amministrazioni per far approvare quanto prima la deroga per la caccia allo storno, l'Enpa savonese pubblicava una nota in cui invitata “qualche persona sensibile” a prendersi cura di quattro esemplari raccolti feriti e curati dai suoi premurosi volontari.

Non stupisce, alla luce di quella bizzarra richiesta d'adozione, che oggi, all'indomani della legge che consente il prelievo in deroga di 120 mila storni in virtù del loro potenziale altamente dannoso, ormai universalmente riconosciuto nel nostro Paese, l'Enpa li definisca “bellissimi e utili uccelli”, ironizzando sulla “piccola quantità” concessa. E' evidente, per noi ma forse meno per questi animalisti, che se la quantità concessa è così elevata, il loro numero nei nostri cieli è quantomeno spropositato e costituisce un'allarmante minaccia per le coltivazioni.

Per gli animalisti (che hanno anche perso tempo a calcolare che messi uno in fila all'altro gli storni abbattuti formerebbero una fila lunga 30km) si tratta di “un atto indegno in un paese democratico” che darà certamente luogo a sanzioni europee. L'associazione, a sostegno dell'utilità di questi uccelli cita uno studio che sarebbe stato realizzato dall'Università di Genova nel 2003, secondo cui “gli storni non producono danni significativi agli oliveti ma giocano un ruolo importante sulla salute delle piante”.
 
Re: L'Enpa e gli storni che fanno bene alle piante

Se gli storni fanno bene alle piante allora per giusta proporzione un po' di piombo caldo fa bene pure a loro [5a]

ormai alle cazzate degli animalisti non ci credono piu' neppure gli animalisti stessi [Trilly-77-24.gif]
 
Re: L'Enpa e gli storni che fanno bene alle piante

Lo dicessero alla Coldiretti!!!

Caccia Storno: Danni reali 5 volte superiori a quelli denunciati in Toscana

venerdì 2 settembre 2011


L’iter burocratico farraginoso e complicato scoraggia gli agricoltori.
Richiesto all’assessore Salvadori incontro tra agricoltori, cacciatori, ambientalisti e enti locali.
Coldiretti: “bene la deroga alla caccia allo storno, ma adesso il percorso obbligato è che Bruxelles lo inserisca tra le specie cacciabili”.

I danni provocati dallo storno in Toscana sono molto superiori rispetto ai danni dichiarati dagli agricoltori. Tra il dato certificato, ovvero quello denunciato dagli agricoltori, e quello effettivamente subito ma non denunciato, esiste un divario enorme alimentato dalla macchina della burocrazia e da un iter scoraggiante. Secondo Coldiretti Toscana i danni non denunciati, eppure subiti dagli agricoltori, sono anche cinque volte superiori rispetto ai 170 mila euro provocati nel 2010 e al 1,6 milione di euro degli ultimi 10 anni.
Un dato “irreale” a confronto dei milioni di esemplari di storno che hanno infestato, negli ultimi anni, tutta la Regione e che ogni giorno si alimentano a discapito dell’agricoltura e della biodiversità del territorio. “La priorità, insieme alla caccia in deroga attivata con successo dalla Regione Toscana, è l’inserimento della specie storno, da parte di Bruxelles, tra le specie cacciabili; – ribadisce Coldiretti Toscana – è l’unica soluzione per evitare che ogni anno, puntualmente, si ripropongano tensioni e conflitti tra chi è a favore e chi no. La Regione Toscana ha compiuto uno sforzo importante approvando la delibera visto che nel 2010, lo ricordiamo, la caccia in deroga non era stata possibile, e sta facendo pressioni sull’Unione Europea per modificare lo status dello storno in Toscana. Un percorso che condividiamo. Lo storno – ribadisce Coldiretti - è un problema serio, reale, come lo sono molte specie fuori controllo come i cinghiali, i daini, i cervi e i mufloni nell’Arcipelago Toscano. Purtroppo la burocrazia non ci aiuta a delineare il quadro reale del problema e non facilita l’agricoltore al momento della denuncia e della richiesta danni”. Coldiretti chiede che si torni a lavorare sulla semplificazione e sullo snellimento: “L’agricoltore è scoraggiato – analizza Coldiretti – nell’affrontare il percorso di richiesta danni. Insieme al tempo, e alle ore di lavoro che sono sottratte tra file agli sportelli e spiegazioni, deve far fronte a complicati meccanismi burocratici. Il risultato finale è che l’agricoltore non denuncia i danni di fatto distorcendo involontariamente la realtà”.
Da qui l’esigenza, oggi più che mai, di far sedere attorno ad un tavolo tutti i soggetti interessati per meglio gestire e coordinare le azioni a difesa delle produzioni agricole e della biodiversità della Toscana: agricoltori, cacciatori, ambientalisti e naturalmente gli enti locali. Un invito che la principale organizzazione agricola italiana rivolge all’Assessore all’Agricoltura, Gianni Salvadori con l’auspicio che si faccia promotore di un incontro da programmare nelle prossime settimane. “E’ un’azione necessaria – conclude Coldiretti rinnovando la richiesta – per affrontare un argomento delicato che non riguarda solo lo storno ma bensì tutte le specie presenti in Toscana che provocano danni alla nostra agricoltura. Gli agricoltori toscani non vogliono più subire danni”.


Recapitate questo articolo agli animalari! :mrgreen:
 
Re: L'Enpa e gli storni che fanno bene alle piante

Certo che fanno bene alle piante specialmente quando la pianta è a 20 metri dal capanno.
In quel caso un pò di piombo non le fa male........
 
Re: L'Enpa e gli storni che fanno bene alle piante

Fà molto bene anche alle auto quì a Roma, nei dintorni della stazione o dell'eur o di Ostia e in mille altri posti,fà anche molto bene alle persone, che quando piove camminano sù i sanpietrini o sull'asfalto ricoperto dal guano di questi poveri uccellini.....ma annatevelapiàndercu..lo tutti quanti [censored.gif]
 
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