Re: Impiegata animalista oltre la legge

che son dei vagabondi si sapeva......................ma cosi!!!!!! [5a] [5a] [badair.gif] la manderei a fare le pulizie nei condomini come fa la mi cognata...............e tu vedrai che i tesserini li farebbe lei direttamente......
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

In un Paese normale la sciura sarebbe già stata licenziata......in questo paese delle banane invece potrebbe diventare una nuova eroina.
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

Nel caso specifico trattasi di persona poco dedita al suo lavoro.
Soluzione: invitarla a trovarsi un'altro lavoro che la sua coscienza approvi...
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

joe magasso ha scritto:
MENGA ha scritto:
........ e una cura di legnate no??????????????

OHHH si,caro Menga....la cura funzionerebbe alla grande!!!!!! [13]
Chiamami che ci vado io!!!!!! [rire.gif]
Ciao,Paolo.



casomai ci andiamo assieme...non posso lasciarti tutte le soddisfazioni a te....... [up.gif] [up.gif]

ciao Paolo e stammi più che bene!!!!!!!!
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

Risposta del sindaco...
Saluti Roby62

inviato da Andrea Vignini

Le invio di seguito la mia risposta ai giornali nella sua interezza, forse potrà indurla a qualche riflessione più approfondita. Aggiungo che, a mio parere, tutti dovrebbero rifuggire dalla tentazione di giudicare gli altri sulla base di due righe stampate su un quotidiano. Voglio anche dire che la scelta dell'obiezione di coscienza è nobile quando costituisce un sacrificio di testimonianza e che di questo non v'è traccia nel caso di cui stiamo discutendo, visto che la dipendente comunale non sacrifica nulla per le sue rispettabilissime convinzioni ed anzi finirà col lavorare di meno e scaricare le proprie incombenze sui colleghi. Nonostante ciò, poichè sono dotato di sensibilità ed empatia, ho ACCOLTO la sua richiesta per evitarle la quotidiana sofferenza che lamenta. Cordiali saluti.


Bisogna saper distinguere tra le opinioni (che sono tutte legittime) e i diritti, che per essere esercitati devono prima essere sanciti dalle leggi. Non esiste nessuna legge che garantisca il diritto all'obiezione di coscienza in questo caso. Nonostante ciò, rispettando la sensibilità della dipendente, consentiremo che essa si astenga da questa particolare incombenza, adibendola ad altre mansioni all'interno dello stesso ufficio. I tesserini venatori saranno distribuiti dai suoi colleghi che si sono resi disponibili, visto che la caccia (può piacere o non piacere) è attività consentita dal nostro Ordinamento.
Chi scrive non solo non è e non è mai stato un cacciatore, ma e' stato Obiettore di Coscienza e ha prestato Servizio Civile alternativo alla Leva Militare quando questa scelta comportava 24 mesi di Ferma piuttosto che i 12 canonici. Sono pertanto consapevole dell'importanza della difesa delle proprie opinioni. Come Sindaco pero' mio dovere e' rispettare e far rispettare non solo le opinioni, ma anche e soprattutto la legge. Queste sono le regole della democrazia che altrimenti rischia di diventare stravagante folklore.
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

equilibrista ha scritto:
[
Io proverei a farvici lavorare con comuni, province, regioni, soprintendenze, autorità di bacino, beni archeologici, ferrovie ecc.

E caro mio, purtroppo ti capisco eccome che ti capisco [protesta.gif] [13]
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

roby62 ha scritto:
Risposta del sindaco...
Saluti Roby62

inviato da Andrea Vignini

Le invio di seguito la mia risposta ai giornali nella sua interezza, forse potrà indurla a qualche riflessione più approfondita. Aggiungo che, a mio parere, tutti dovrebbero rifuggire dalla tentazione di giudicare gli altri sulla base di due righe stampate su un quotidiano. Voglio anche dire che la scelta dell'obiezione di coscienza è nobile quando costituisce un sacrificio di testimonianza e che di questo non v'è traccia nel caso di cui stiamo discutendo, visto che la dipendente comunale non sacrifica nulla per le sue rispettabilissime convinzioni ed anzi finirà col lavorare di meno e scaricare le proprie incombenze sui colleghi. Nonostante ciò, poichè sono dotato di sensibilità ed empatia, ho ACCOLTO la sua richiesta per evitarle la quotidiana sofferenza che lamenta. Cordiali saluti.


Bisogna saper distinguere tra le opinioni (che sono tutte legittime) e i diritti, che per essere esercitati devono prima essere sanciti dalle leggi. Non esiste nessuna legge che garantisca il diritto all'obiezione di coscienza in questo caso. Nonostante ciò, rispettando la sensibilità della dipendente, consentiremo che essa si astenga da questa particolare incombenza, adibendola ad altre mansioni all'interno dello stesso ufficio. I tesserini venatori saranno distribuiti dai suoi colleghi che si sono resi disponibili, visto che la caccia (può piacere o non piacere) è attività consentita dal nostro Ordinamento.
Chi scrive non solo non è e non è mai stato un cacciatore, ma e' stato Obiettore di Coscienza e ha prestato Servizio Civile alternativo alla Leva Militare quando questa scelta comportava 24 mesi di Ferma piuttosto che i 12 canonici. Sono pertanto consapevole dell'importanza della difesa delle proprie opinioni. Come Sindaco pero' mio dovere e' rispettare e far rispettare non solo le opinioni, ma anche e soprattutto la legge. Queste sono le regole della democrazia che altrimenti rischia di diventare stravagante folklore.
Un colpo al cerchio, un colpo alla botte!

Ottimo politico politicante! ;-) [thumbsup.gif]
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

roby62 ha scritto:
Risposta del sindaco...
Saluti Roby62

inviato da Andrea Vignini

Le invio di seguito la mia risposta ai giornali nella sua interezza, forse potrà indurla a qualche riflessione più approfondita. Aggiungo che, a mio parere, tutti dovrebbero rifuggire dalla tentazione di giudicare gli altri sulla base di due righe stampate su un quotidiano. Voglio anche dire che la scelta dell'obiezione di coscienza è nobile quando costituisce un sacrificio di testimonianza e che di questo non v'è traccia nel caso di cui stiamo discutendo, visto che la dipendente comunale non sacrifica nulla per le sue rispettabilissime convinzioni ed anzi finirà col lavorare di meno e scaricare le proprie incombenze sui colleghi. Nonostante ciò, poichè sono dotato di sensibilità ed empatia, ho ACCOLTO la sua richiesta per evitarle la quotidiana sofferenza che lamenta. Cordiali saluti.


Bisogna saper distinguere tra le opinioni (che sono tutte legittime) e i diritti, che per essere esercitati devono prima essere sanciti dalle leggi. Non esiste nessuna legge che garantisca il diritto all'obiezione di coscienza in questo caso. Nonostante ciò, rispettando la sensibilità della dipendente, consentiremo che essa si astenga da questa particolare incombenza, adibendola ad altre mansioni all'interno dello stesso ufficio. I tesserini venatori saranno distribuiti dai suoi colleghi che si sono resi disponibili, visto che la caccia (può piacere o non piacere) è attività consentita dal nostro Ordinamento.
Chi scrive non solo non è e non è mai stato un cacciatore, ma e' stato Obiettore di Coscienza e ha prestato Servizio Civile alternativo alla Leva Militare quando questa scelta comportava 24 mesi di Ferma piuttosto che i 12 canonici. Sono pertanto consapevole dell'importanza della difesa delle proprie opinioni. Come Sindaco pero' mio dovere e' rispettare e far rispettare non solo le opinioni, ma anche e soprattutto la legge. Queste sono le regole della democrazia che altrimenti rischia di diventare stravagante folklore.
Un colpo al cerchio, un colpo alla botte!

Ottimo politico politicante! ;-) [thumbsup.gif]
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

La solita buffonata all'italiana,dove lavoro io se mi permetto di dire "no" mi caccerebbero all'istante... [6]
ma questa e' l'Italia di oggi [sportschiri.gif]
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

Ricambiando il saluto e mi viene in mente che è anche possibile che in una mente umana si possa pianificare di andare con un aereo a schiantarsi su persone innocenti colpevoli di che cosa, in nome di che cosa? Per conto di un Dio, ma quale Dio vorrebbe questo se è un Dio, mi fermo qui altrimenti la mia reazione sarebbe pari alla loro malvagità e forse dipiù, quello che certe menti vorrebbero.

Romano
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

equilibrista ha scritto:
Marco ha scritto:
Basterebbe mandarla a casa di TRONCO...!
Dov'e' il problema... Ci sono tanti disoccupati in italia!

Io proverei a farvici lavorare con comuni, province, regioni, soprintendenze, autorità di bacino, beni archeologici, ferrovie ecc.
Ci sarebbe da spellarne tre-quattro al giorno. Non sanno un ca**o ma impongono la loro ignoranza. Spesso mi trovo a dover discutere cose difficili con persone che non dico non sono laureate, ma non hanno nemmeno un diploma inerente all'argomento. E' snervante.


..non me ne parlare!!! ...il tasso di "poca alfabetizzazione" è elevatissimo!!!! ..questi figuri fanno comodo perchè pienamente gestibili sall'alto! ed i meritevoli stanno a casa [****.gif]
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

[6] Visto che la voglia di lavorare a pieno non c'è e quindi crea un disservizio, perchè non dimezzargli lo stipendio e accontentarla? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

E tutta una questione di pancia piena, se la signora avesse davvero bisogno del lavoro che ha non andrebbe a creare problemi all'ufficio in cui lavora, molto probabilmente non ha bisogno e mette vizzi mentre molti ragazzi laureati sono a spasso a grattarsi ................
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

osservatore romano ha scritto:
News Caccia
Impiegata comunale rivendica l'obiezione di coscienza... animalista
venerdì 9 settembre 2011
Un'impiegata del comune di Cortona (AR) chiede di essere esonerata dalla consegna dei tesserini venatori, perché contraria alla caccia. La notizia, riportata in queste ore addirittura dall'agenzia Ansa e trattata dai maggiori quotidiani, spiega che la cinquantenne avrebbe inviato specifiche richieste per iscritto al segretario generale del Comune e al responsabile del suo ufficio, appellandosi niente meno che alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici. Una obiezione di coscienza in piena regola insomma, che ci riporta alla mente la recente sentenza relativa ad un altro fervente cittadino animalista, questa volta tedesco, che analogamente alla signora di Cortona, chiedeva il permesso di vietare ai cacciatori di poter cacciare sui propri terreni.
Forse questa volta non si arriverà a scomodare la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ma per dovere di cronaca dobbiamo ricordare che in quell'occasione (già trattata) il tribunale dette ragione ai cacciatori, ricordando che la caccia è un'attività tutelata e utile alla salvaguardia dell'ambiente. E' proprio il suo aspetto di pubblico interesse che a nostro avviso risponde anche a questa vicenda. La signora in questione, svolgendo un lavoro di interesse pubblico, tra le cui mansioni rientra anche quella di accogliere i cacciatori per la consegna dei tesserini venatori, non può appellarsi ad un proprio egoistico desiderio privando gli altri cittadini di un servizio pubblico, a meno che mossi da pietà e comprensione, siano gli stessi funzionari del comune ad accontentarla, magari modificando le mansioni della dipendente comunale.
Il che però potrebbe aprire la porta a conseguenze insolite. Altri dipendenti comunali, appellandosi alla concessione, potrebbero rifiutarsi di redigere bollettini di tasse che ritengono ingiuste o scegliere di non consegnare un tale altro documento ad una persona a loro sgradita, magari per il colore della sua pelle. Troppo forte il paragone? Beh, se non è una forma di discriminazione quella auspicata nei confronti dei cittadini cacciatori, non si capisce come altro definirla. Chiedere è lecito, per carità. Ma fin dove vogliamo spingerci con le rispettive chiusure l'uno verso l'altro? Non sarebbe molto più semplice - e lo diciamo anche alle associazioni animaliste che hanno appoggiato l'appello della obiettrice, chiedendo il rispetto dei suoi “ideali” - , cercare di comprendersi e rispettarsi? Lav, Enpa e Oipa in aggiunta, hanno approfittato dell'attenzione della stampa per dichiarare il falso, ovvero che "nella stagione venatoria 2010 - 2011 ci sono stati 35 morti", nemmeno l'associazione vittime della caccia si è mai spinta così oltre (ne ha contati 25 la scorsa stagione, aggiungendo cadute e morti per infarto). Gli animalisti dicono anche che il 70% degli italiani sarebbe contrario alla caccia. Nemmeno questo è vero, se informati sulle regole e limiti, gli italiani promuovono l'attività venatoria.
Intanto dal Comune, come si apprende da Repubblica.it, è già giunta una risposta. "E' folklore - dichiara il sindaco Andrea Vignini, ricordando che la legge italiana non prevede l'obiezione di coscienza in casi simili -. Abbiamo già risposto alla signora spiegando che, siccome in quell'ufficio sono in tre persone si può mettere d'accordo con le altre e farsi sostiuire nella consegna dei tesserini ventori". "E data la situazione generale di crisi e di problemi che ci sono in giro, mi sembra una richiesta stravagante - conclude - contando anche sul fatto che il tesserino consegnato dagli impiegati è l'ultimo atto di una decisione già presa da altri uffici comunali sul permesso di cacciare".
(09/09/2011)

E' possibile che certi sentimenti, i desideri le passioni gli stati d' animo ardenti per un ideale etico, politico, religioso sfocino in una condizione morbosa quasi maniacale e vadano oltre la legge?

E' possibile perchè l' amore intenso è un forte sentimento di affetto, di forte attrazione anche sessuale votato in un complesso di atteggiamenti e modifiche morfologiche che nella maggior parte degli animali accompagna la riproduzione. La sicurezza alimentare, la repressa sessualità possono portare a contributi che nel campo degli umani rasentano un ideale utopistico, fantastico e irrealizzabile gli animali e persone considerate la stessa cosa. La signora in questione coerentemente dovrebbe dare le dimissioni.

Romano
Osservatore Romano,ti devo confessare che le tue argomentazioni ed il tuo modo di esprimerti mi piacciono tantissimo !!!Complimenti Ciao Angelo
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

botahv79 ha scritto:
Diego ha scritto:
In un Paese normale la sciura sarebbe già stata licenziata......in questo paese delle banane invece potrebbe diventare una nuova eroina.

te lo dico sempre che ci vuole il Doge....

Per risanare l'Italia ce ne vorrebbero almeno 5 di Doge [20]
Saluti Roby62
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

scibby ha scritto:
[6] Visto che la voglia di lavorare a pieno non c'è e quindi crea un disservizio, perchè non dimezzargli lo stipendio e accontentarla? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:



Ma chissà la signora quanti "amici" di "amici di famiglia" si ritrova! [badair.gif]
Ciao,Paolo.
 
Re: Impiegata animalista oltre la legge

Marco ha scritto:
Basterebbe mandarla a casa di TRONCO...!
Dov'e' il problema... Ci sono tanti disoccupati in italia!

Io proverei a farvici lavorare con comuni, province, regioni, soprintendenze, autorità di bacino, beni archeologici, ferrovie ecc.
Ci sarebbe da spellarne tre-quattro al giorno. Non sanno un **** ma impongono la loro ignoranza. Spesso mi trovo a dover discutere cose difficili con persone che non dico non sono laureate, ma non hanno nemmeno un diploma inerente all'argomento. E' snervante.
 
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News Caccia
Impiegata comunale rivendica l'obiezione di coscienza... animalista
venerdì 9 settembre 2011
Un'impiegata del comune di Cortona (AR) chiede di essere esonerata dalla consegna dei tesserini venatori, perché contraria alla caccia. La notizia, riportata in queste ore addirittura dall'agenzia Ansa e trattata dai maggiori quotidiani, spiega che la cinquantenne avrebbe inviato specifiche richieste per iscritto al segretario generale del Comune e al responsabile del suo ufficio, appellandosi niente meno che alla Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali e al Patto internazionale relativo ai diritti civili e politici. Una obiezione di coscienza in piena regola insomma, che ci riporta alla mente la recente sentenza relativa ad un altro fervente cittadino animalista, questa volta tedesco, che analogamente alla signora di Cortona, chiedeva il permesso di vietare ai cacciatori di poter cacciare sui propri terreni.
Forse questa volta non si arriverà a scomodare la Corte Europea dei Diritti dell'Uomo ma per dovere di cronaca dobbiamo ricordare che in quell'occasione (già trattata) il tribunale dette ragione ai cacciatori, ricordando che la caccia è un'attività tutelata e utile alla salvaguardia dell'ambiente. E' proprio il suo aspetto di pubblico interesse che a nostro avviso risponde anche a questa vicenda. La signora in questione, svolgendo un lavoro di interesse pubblico, tra le cui mansioni rientra anche quella di accogliere i cacciatori per la consegna dei tesserini venatori, non può appellarsi ad un proprio egoistico desiderio privando gli altri cittadini di un servizio pubblico, a meno che mossi da pietà e comprensione, siano gli stessi funzionari del comune ad accontentarla, magari modificando le mansioni della dipendente comunale.
Il che però potrebbe aprire la porta a conseguenze insolite. Altri dipendenti comunali, appellandosi alla concessione, potrebbero rifiutarsi di redigere bollettini di tasse che ritengono ingiuste o scegliere di non consegnare un tale altro documento ad una persona a loro sgradita, magari per il colore della sua pelle. Troppo forte il paragone? Beh, se non è una forma di discriminazione quella auspicata nei confronti dei cittadini cacciatori, non si capisce come altro definirla. Chiedere è lecito, per carità. Ma fin dove vogliamo spingerci con le rispettive chiusure l'uno verso l'altro? Non sarebbe molto più semplice - e lo diciamo anche alle associazioni animaliste che hanno appoggiato l'appello della obiettrice, chiedendo il rispetto dei suoi “ideali” - , cercare di comprendersi e rispettarsi? Lav, Enpa e Oipa in aggiunta, hanno approfittato dell'attenzione della stampa per dichiarare il falso, ovvero che "nella stagione venatoria 2010 - 2011 ci sono stati 35 morti", nemmeno l'associazione vittime della caccia si è mai spinta così oltre (ne ha contati 25 la scorsa stagione, aggiungendo cadute e morti per infarto). Gli animalisti dicono anche che il 70% degli italiani sarebbe contrario alla caccia. Nemmeno questo è vero, se informati sulle regole e limiti, gli italiani promuovono l'attività venatoria.
Intanto dal Comune, come si apprende da Repubblica.it, è già giunta una risposta. "E' folklore - dichiara il sindaco Andrea Vignini, ricordando che la legge italiana non prevede l'obiezione di coscienza in casi simili -. Abbiamo già risposto alla signora spiegando che, siccome in quell'ufficio sono in tre persone si può mettere d'accordo con le altre e farsi sostiuire nella consegna dei tesserini ventori". "E data la situazione generale di crisi e di problemi che ci sono in giro, mi sembra una richiesta stravagante - conclude - contando anche sul fatto che il tesserino consegnato dagli impiegati è l'ultimo atto di una decisione già presa da altri uffici comunali sul permesso di cacciare".
(09/09/2011)

E' possibile che certi sentimenti, i desideri le passioni gli stati d' animo ardenti per un ideale etico, politico, religioso sfocino in una condizione morbosa quasi maniacale e vadano oltre la legge?

E' possibile perchè l' amore intenso è un forte sentimento di affetto, di forte attrazione anche sessuale votato in un complesso di atteggiamenti e modifiche morfologiche che nella maggior parte degli animali accompagna la riproduzione. La sicurezza alimentare, la repressa sessualità possono portare a contributi che nel campo degli umani rasentano un ideale utopistico, fantastico e irrealizzabile gli animali e persone considerate la stessa cosa. La signora in questione coerentemente dovrebbe dare le dimissioni.

Romano
 
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