Re: La Brambi ha perso il cagnolino
La Brambilla patrocinia l’Expo del turismo gay, insorge il Pdl ma lei non cede
Scritto da andrea Il giorno 15 settembre 2011 ·
E’ bastata un’innocente lettera benaugurale per aprire una nuova, profonda ferita nella maggioranza di governo. Questa volta a far levare in alto gli scudi è stata il ministro Michela Vittoria Brambilla, che ha deciso di concedere il proprio patrocinio alla fiera del turismo lgbt in programma a Bergamo dal 23 al 24 settembre con un biglietto contente i suoi “migliori auguri” e che essa abbia “successo”. L’Expo Turismo Gay il sostegno l’ha incassato anche dall’Associazione italiana del turismo gay e lesbian (Aitgl) e da Confindustria Assotravel, a sottolineare l’importanza che questo segmento sta assumendo per la nostra economia nazionale.
«La Brambilla è filo-gay, si dimetta»
E a Montecchio il sindaco leghista chiede la riapertura urgente dei bordelli
VENEZIA. «Si dimetta»: è l'invito rivolto dall'assessore all'Istruzione, Formazione e al Lavoro, Elena Donazzan (Pdl) al ministro del turismo (e collega di partito) Michela Brambilla, rea di aver concesso il patrocinio all'Expo del turismo gay che si svolgerà a Bergamo. «Che la sessualità sia diventato un prodotto turistico», rileva l'assessore «mi indigna come persona che crede che l'affettività sia una dimensione di tutto rispetto che pretende discrezione, che poi un Governo di centrodestra i cui riferimenti culturali dovrebbero essere chiaramente ancorati al rispetto della persona, ai valori conservatrici e cattolici della comunità nazionale dia il patrocinio, quindi il massimo riconoscimento della condivisione delle finalità politiche di un evento o una associazione, mi sconcerta». «E credo bene», precisa Donazzan «che il nostro elettorato sia disorientato e deluso. Mica si aspettava dal ministro in carica che promuovesse in Italia un turismo sessuale che caratterizza paesi arretrati oggetto di illazioni e volgarità». «Ma la Brambilla sa che sta parlando dell'Italia?», chiede Donazzan che rinnova «convintamente» la richiesta di dimissioni: «Il ministro sembra un esponente politico di sinistra e non di destra e contribuisce, con la sua incoerente azione politica, ad allontanare gli elettori del Pdl e di questa maggioranza di governo». Nel centrodestra veneto, però, gli orientamenti in materia sessuale sono discorsi. Tanto che che sindaco leghista di Montecchio Maggiore, Milena Cecchetto, auspica il ritorno alle "case chiuse". «Sono sempre più convinta della necessità della riapertura dei bordelli», afferma, delusa dall'incontro con Questore, Prefetto e rappresentanti dei Comuni vicentini sul tema della prostituzione. «Non si sconfigge la prostituzione a suon di ordinanze che spostano il problema da un luogo all'altro», prosegue «è necessario ripensare a luoghi chiusi, sottoposti a controllo costante, con garanzie igienico-sanitarie, dove la prostituzione non nasconda fenomeni di illegalità, spaccio di ****, riduzione in schiavitù delle donne, sfruttamento di minorenni». «La prostituzione esiste ed esisterà sempre», conclude «non è sufficiente controllarla,
La Brambilla che non ti aspetti.
Un ministro di centrodestra in campo per i diritti degli omosessuali. La titolare del dicastero del Turismo (nella foto) ha dato il proprio patrocinio all’evento «Expo turismo gay», la prima fiera italiana dedicata al segmento Glbt («Gay, lesbian, bisex e transgender»), a Bergamo il 23 e il 24 settembre. Con «i migliori auguri» perché l’evento «sia un successo». Una scelta coraggiosa, che ha scatenato subito il «fuoco amico» di altri esponenti del centrodestra. Il sottosegretario alle Politiche familiari Carlo Giovanardi ha fatto subito sapere che «Il patrocinio io non lo avrei dato, perché sono contro le forme di ghettizzazione». Addirittura «indignata» l’assessore regionale veneta all’Istruzione, Elena Donazzan, che ha chiede le dimissioni del ministro. Ma la Brambilla tira dritto: «La mia posizione in materia è assolutamente liberale. In Italia il pregiudizio nei confronti dei gay è ancora radicato oltre che ingiusto. Quindi anche questo patrocinio può servire ad agevolare un cambiamento culturale di cui c’è davvero bisogno».