Le specie in estinzione.. la colpa è dei cacciatori

Franuliv

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Le principali cause del rischio di estinzione degli uccelli selvatici in Italia sono diverse e includono il traffico illegale di specie selvatiche, il bracconaggio, la caccia, la perdita di habitat, l'inquinamento, le malattie aviarie, i pesticidi e i mutamenti climatici. Secondo la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli (LIPU), sono 8 milioni i volatili che ogni anno vengono uccisi illegalmente in Italia. Inoltre, alcune specie di uccelli selvatici, tra cui la tortora selvatica, sono minacciate globalmente e richiedono speciali misure di conservazione. La perdita di habitat idonei alla riproduzione e all'alimentazione rappresenta un'altra minaccia per la sopravvivenza degli uccelli selvatici. Inoltre, l'inquinamento, le malattie aviarie, i pesticidi e i mutamenti climatici rappresentano ulteriori fattori che contribuiscono al rischio di estinzione degli uccelli selvatici in Italia. È importante adottare misure di protezione adeguate per garantire la sopravvivenza di queste specie in pericolo di estinzione.
Secondo voi è giusto questo discorso che la colpa in primis è sempre dei cacciatori e della caccia e mai del resto?
 
Le principali cause del rischio di estinzione degli uccelli selvatici in Italia sono diverse e includono il traffico illegale di specie selvatiche, il bracconaggio, la caccia, la perdita di habitat, l'inquinamento, le malattie aviarie, i pesticidi e i mutamenti climatici. Secondo la Lega Italiana per la Protezione degli Uccelli (LIPU), sono 8 milioni i volatili che ogni anno vengono uccisi illegalmente in Italia. Inoltre, alcune specie di uccelli selvatici, tra cui la tortora selvatica, sono minacciate globalmente e richiedono speciali misure di conservazione. La perdita di habitat idonei alla riproduzione e all'alimentazione rappresenta un'altra minaccia per la sopravvivenza degli uccelli selvatici. Inoltre, l'inquinamento, le malattie aviarie, i pesticidi e i mutamenti climatici rappresentano ulteriori fattori che contribuiscono al rischio di estinzione degli uccelli selvatici in Italia. È importante adottare misure di protezione adeguate per garantire la sopravvivenza di queste specie in pericolo di estinzione.
Secondo voi è giusto questo discorso che la colpa in primis è sempre dei cacciatori e della caccia e mai del resto?

Chiudiamo la Caccia e salveremo il pianeta Terra.
piero
 
Che la "Caccia è il male del mondo" credo che ormai ci venga propinato in ogni salsa e nella mia mente ormai stanca e debole di Cacciatore etico ....comincia anche a farsi largo l'idea che possa esser vero 🙄!

Che poi il glifosato viene sparso a tonnellate sulle colture sicuramente è marginale, come lo è l'eolico che falcia rapaci e migratori vari, o che per trovare il litio necessario per le batterie della futura mobilità elettrica si stiano massacrando vastissimi territori fino ad oggi vergini 😳!

Si potrebbe andar avanti a iosa,di metodi autodistruttivi dell'uomo per profitto sull'altare del dio denaro ce sono fin troppi ! E qui si manifesta tutta l'ipocrisia dello pseudoambientalista: è perfettamente consapevole che non può fare assolutamente un ca@@o contro la globalizzazione che sta' distruggendo il mondo......però può urlare forte la prima riga del post 😳!

"La Caccia è il male del mondo"

Un saluto
 
Le principali cause dell'estinzione delle specie animali secondo me sono la distruzione dell'habitat naturale, i cambiamenti climatici, l'inquinamento. La distruzione dell'habitat naturale è causata dall'agricoltura intensiva e iperintensiva, dallo sfruttamento della terra per l'urbanizzazione e dal consumo del suolo. La perdita e la distruzione degli habitat terrestri sono assolutamente i fattori che mettono a rischio la sopravvivenza di molte specie animali non credete.. basta vedere i passerotti che non ci sono più!! Non è così!?
 
Che in certi casi sia stata la caccia a far sparire certe specie e' vero, ma nella maggior parte dei casi non e' stata la caccia sportiva, bensi' quella commerciale. Il chiurlo esquimese e' una di quelle specie purtroppo scomparse. I bisonti furono ridotti al lumicino perche' le loro pelli erano usate per produrre le cinghie di trasmissione delle fabbriche della Rivoluzione Industriale. In tali fabbriche, prima che il macchinario divenisse elettrico, c'era una sola caldaia a vapore che azionava tutte le macchine mediante un sistema di centinaia di pulegge e decine di miglia di cinghie di trasmissione. Nel Nordamerica, sulla costa orientale, i cacciatori di mestiere sterminarono milioni di palmipedi e trampolieri che una volta oscuravano il cielo in numeri inconcepibili oggi. Anche la caccia di sussistenza e' stata micidiale per certe specie, come il bue marino dell'Alaska, una specie di dugongo nordico, sterminato dai russi per la bonta' delle sue carni, ed il piccione migratore.

Poi pero' anche la caccia "sportiva" ha avuto la sua parte di colpa. Li ricordo bene, i "tritacarne" delle aperture alle starne, quando intere brigate venivano sterminate da cacciatori con automatici a cinque colpi che cacciavano a rastrello, non risparmiando neanche starnotte appena grosse come quaglie. Ricordo quando i limiti di carniere in Italia ancora non c'erano. A Fogliano, uno dei soci incarniero' 76 marzaiole. Lui ed il barcaiolo avevano automatici con prolunga al serbatoio (legale, a quei tempi) e li scaricarono contro un grande stormo di queste anatrelle, posatesi vicino alla botte. Settantasei incarnierate, ma chissa' quante poi morte oltre le 76 perche' scarseggiate e "allungate." Un mio amico toscano mi scrisse di carnieri di 250 allodole in una giornata. Dalle e dalle, se scassano pur' 'e metalle...

Poi il fenomeno dei cacciatori in trasferta che si ritengono truffati se non abbattono cento tortore al giorno nel Nordafrica, o centocinquanta tordi in una mattinata in Estremadura per me e' disgustoso, tanto piu' che poi in Italia si riducono i limiti di carniere o persino si vieta la caccia a certe specie che pero' i cacciatori/turisti ammazzano a mucchi nei paesi che non onorano le convenzioni internazionalli sulla migratoria.

Si', e' vero, di fattori deleteri alla selvaggina ce ne sono tanti, in primis la perdita dell'habitat e l'inquinamento sia chimico che di luce che di rumore. Ma anche la caccia ha le sue colpe, e negarlo ad oltranza e' un' ipocrisia.
 
Ciò che dice Giovanni è vero, ho visto abbattere in Romania qualche anno fa oltre 40.000 non è un errore 40.000 allodole il solo mese di ottobre da una novantina di cacciatori italiani, anche le anatre subivano abbattimenti che superavano le centinaia giornaliere.
 
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