Basta trattare gli animali come esseri umani (e chi lo fa è un disadattato)

Io avevo in Italia una femmina di Collie, bellissima, il ritratto di Lassie. Essendo di natura cio' che un Collie deve essere, cioe' un cane da gregge il cui compito e' quello di tenere insieme le pecore e guidarle nel recinto la sera, lasciava entrare chiunque nel giardino, senza abbaiare e scodinzolando. Ma quando noi o i nostri ospiti cercavamo di uscire, cominciava a correre avanti e indietro cercando di non farci uscire. Noi eravamo come le pecore, secondo lei. E se un ospite per qualche ragione correva verso il cancello, lei faceva cio' che i Collie fanno alle pecore per convincerle a rimanere nel recinto--gli dava un morso al culo o alla gamba. Non forte abbastanza da bucare, ma forte abbastanza da lasciare un livido. Aveva un pedigree lungo quanto la mia gamba, ma niente campioni di lavoro, solo di bellezza. Quindi lei, i suoi genitori, nonni, bisnonni, trisavoli e quadrisavoli non avevano mai visto una pecora. Eppure faceva il lavoro da Collie... con la gente.
La mia Scout (che dopo l'estate degli orsi, quando mia moglie ne trovo' uno sul deck posteriore di casa e parecchi giravano anche in citta', la notte, comincio' a dormire dentro casa da primavera a Dicembre, quando gli orsi andavano in letargo. D'inverno aveva una bellissima cuccia fuori casa in fibra di vetro, a pareti doppie con imbottitura, e una lampada a raggi infrarossi dentro) quando sentiva qualcuno avvicinarsi alla porta di casa e suonare il campanello o bussare sembrava una bestia feroce, abbaiando e ululando e saltando su e giu' di fronte alla porta. Poi se la persona entrava la leccava a morte. Chi non la conosceva ne aveva paura. Ma in 16 anni non morse mai nessuno. E siccome siamo una famiglia di disadattati (ma grazie a Dio non siamo cosi' disadattati da essere membri di Casapound), la trattavamo quasi come una persona. Dico "quasi" perche' eravamo ben consci che un cane e' un cane, non un essere umano. Mentre invece ho forti dubbi che picchiatori fascisti e comunisti siano esseri umani. Io li tratterei come cani, cani idrofobi.
 
Di questi tempi, anche i padroni che vogliono domare i cani finiscono nei guai. Trattare umanamente il cane prima vuol dire maltrattarlo dopo quando lo si addestra. Giovanni, quello che abbiamo scritto prima sono solo opinioni. Però non è un'opinione, visto i precedenti mordaci del pastore tedesco, umanizzato e non saputo gestire da chi seguiva la moda. I danni fatti dal pastore tedesco venivano minimizzati dai media, non potevano massacrare una razza che sta nella televisione da quando è nata la televisione. "Il pit, sbrana, il pastore tedesco uccide" I danni fatti dal pastore tedesco sono il frutto di una selezione sbagliata, di una selezione che doveva far fronte alla grande richiesta di cuccioli, senza contare gli accoppiamenti fatti senza criterio fra i vicini di casa. Ci sono ancora pastori tedeschi selezionati per compiti utili, ma questi è solo una minima parte, nulla in confronto di quelli che oziavano nelle case e nei giardini. Per fortuna il fenomeno pastore tedesco si è attenuato, anche per la displasia che affligge la razza. Nell'immaginario collettivo, il pastore tedesco rimane rex e rintintin, ma purtroppo la maggior parte dei pastori tedeschi non rispecchiano i due attori. Speriamo che allevatori bravi e coscienziosi riportano la razza alle origini, sia morfologicamente che psicologicamente. Un cane da pastore un può stare nel triangolo, tanto caro ai garisti delle esposizioni. Ci sarebbe da dire ancora molto sul pastore tedesco, ma in un forum di cacciatori l'argomento non è interessante.
 
Secondo me il cane ha fatto il suo dovere.
Il cane fa sempre il suo dovere, anche quando noi non riusciamo a capire i motivi. Alcuni puniscono il cane proprio perché il cane non pensa come un umano.
A parte che si trovava chiuso nel suo box ed ha cambiato atteggiamento solo all'avvicinarsi dell'estraneo, (postino), ed ha cominciato a manifestare aggressività solamente allo sventolare per aria del giornale.
Il cane era libero quando ha incominciato ad avvertire la minaccia.
Non so la reazione se sarebbe stato libero, ma frenare l'istinto naturale ad attaccare un potenziale pericolo, è molto difficile.
Non sai la reazione perché non pensi come pensa il cane, un cane ben educato non ha bisogno di essere frenato, l'educazione prima e un buon addestramento dopo rendono il cane molto ma molto più affidabile di un cane solo addestrato.
Il cane potrebbe pensare che il padrone non si sia accorto del pericolo imminente e prende l'iniziativa.
Il cane pensa diversamente da quello che pensiamo noi. Un cane dominante non guarda e non pensa al padrone, il cane "sottomesso" cioè quello che ha messo la sua vita nelle mani del padrone guarda più il padrone che l'intruso, proprio perché attraverso l'atteggiamento del padrone capirà se deve lottare o fuggire. La lotta o la fuga la decide chi comanda.
Vedi Nicola, il tuo amico ha un Breton ed anch'io avrei fatto come descrivi tu, ma qui stiamo parlando di un pastore dell'Asia centrale, maschio per giunta, sono cani, (come i maremmani), con i quali puoi interagire ben poco, per loro esiste solo il bianco e il nero.....il grigio non lo capiscono, sono autonomi, fanno quello che fanno per natura e non è facile farsi ascoltare.
Giovanni, in un altro forum c'era una signora che scriveva, ora non scrive più per il forum, ma continua a scrive per una rivista specializzata in caccia e in cinofilia, la quale asseriva che il maremmano era un cane indipendente, gli risposi che la razza era autonoma, ma non indipendente. Non devi confondere le attitudini di razza, con la gerarchia. Il cane la rispetta a prescindere dalla razza. La selezione può far diventare il lupo pecora, ma anche se diventa pecora nella sua testa rimane sempre una parte di lupo, e questa parte nessuno può riuscire a cancellarla. Quindi si socializza il barboncino allo stesso modo del pastore tedesco, quello che cambia è l'intensità e la durezza con le quali vengono socializzate le razze. Questo dipende anche da chi socializza, per esempio, io potrei non essere all'altezza di socializzare un dogo argentino. Se voglio vivere in armonia con il dogo argentino lo devo fare da sottomesso. L'obbedienza la si ottiene anche da sottomessi, ricordati che il dominante senza il sottomesso ha meno probabilità di sopravvivenza. Se capisci come è fatto il cane, parli e discuti più o meno come fai con una persona. Non è una vergona chiudere il cane quando arriva il postino. Il cane fatto così si rederà utile quando tu non ci sei. Quando ci sei, e sei obbligato per ragioni di sicurezza a chiuderlo non ti sarà di grande utilità. Per me non sarebbe un problema, la proprietà me la so difendere da solo. Quando avrai un altro cucciolo di razza da guardia e difesa, da piccolissimo gli devi incominciare far capire che sei tu e sarai sempre tu a difendere lui e non il contrario. Avrai un cane affidabile che riuscirai a gestire con pochissimo addestramento, logicamente questo se sarai capace di ottenere dal cane la leadership, e soprattutto di mantenerla. Il barboncino, il cocker, e tutte le altre razze da "passeggio" non hanno fatto i danni che ha fatto il pastore tedesco, anche perché a diffusione, almeno in Italia detiene il primo posto. Il pit, con le persone è molto più socievole del pastore tedesco. Il filmato non l'ho guardato tutto, il cane sta giocando, e un cane addestrato, nulla a che vedere con quello che ho scritto. La difesa del territorio il cane la deve fare quando tu non sei presente, quando sei presente la devi fare tu. Giovanni, non ho risposto per filo e per segno a quello che hai scritto, altrimenti dovevo scrivere un libro. Un ultima cosa, il bracco tedesco mordeva perché non veniva capito, se con i cani ci sai vivere vivi bene anche da sottomesso, senza farsi mordere. I cani vanno rispettati sia da dominanti che da sottomessi. La mia meticcetta da conigli ha morso i miei figli, non l'ho mai sgridata o picchiata, ho sgridato i ragazzi, che dopo un poco hanno capito come dovevano evitare di essere morsi, hanno capito quando potevano o non potevano accarezzarla. Vivevano bene in armonia con una cagnetta equilibratissima, che non mascherava il suo atteggiamento per paura di prenderle.:) Purtroppo ci sono ancora persone che pretendono di addestrare i cani a rispettare i bambini, se i bambino sono rispettosi dei cani, i cani saranno rispettosi dei bambini, senza nessun addestramento. Giovanni, se scrivo così tanto la colpa e solo tua.:)
 
Germano, condivido molto di quello che hai scritto ma vorrei portare alla Tua attenzione che molto influisce sia nella socializzazione che nell'addestramento la razza di appartenenza di un cane nonché la genealogia. Altrimenti non spiegheremmo il fatto che siano usate determinate razze per i compiti di alta utilità. Quindi voglio dire con ciò che un conto è lavorare con un pastore tedesco proveniente da correnti di sangue di provata adattabilità un altro cimentarsi con un pastore dell'asia che è abituato alla solitudine delle montagne e delle greggi. In quanto allo scrivere molto….dai che ti piace. Non dare la colpa agli altri. Poi è un bene: gli utenti oltre a trovare nei Tuoi scritti preziosi consigli, ravviva il forum. Se non scrivessimo….
setterman1
 
Giovanni, non ti sfotto, ti invito ad approfondire quella che è la tua congettura del "pianeta" cane. "Il tuo cane ti vuole bene perché ti difende, il mio non mi vuole bene perché non mi difende." Cioè stiamo dando al cane qualcosa che il cane non ha. Secondo una nostra moralità il cane che fa una buona azione ci vuole bene a prescindere. Secondo te la moralità del cane è uguale alla nostra? Attribuire al cane sentimenti umani è umanizzare.
 
Si è no. 😜Magari non come intendiamo noi. Lo fa perché sei di sua proprietà, perché ha capito che lui deve intervenire al posto tuo. Per proteggere il branco. Non è bene questo?

E' sicuramente un bene per noi, sfruttare gli istinti del cane. Non è un bene per il cane attribuirgli sentimenti che non ha. La gratitudine nostra nei confronti del cane è qualcosa che il cane non può capire, non la può capire perché non ha sentimenti di gratitudine. Chi umanizza un cane da lavoro è costretto a usare maniere forti per farlo lavorare, proprio perché il cane non sa cos'è la gratitudine. I cani squilibrati stanno nelle mani di quelli che attribuiscono sentimenti umani ai cani. Avere un buon rapporto con il cane è una scelta di vita, non è facile cercare di vivere e pensare come il cane. E' difficile ottenere la leadership, ma è ancora più difficile mantenerla, è impensabile ottenere la sottomissione del cane umanizzandolo e puntando sulla sua riconoscenza.
 
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