Negli anni ormai remoti della mia gioventù Cochi e Renato cantavano: <………………. ma se si tratta dopo di pagare io mi sento male, sai non si sa mai………………>. Parole che ben descrivono la immutabile realtà della nostra repubblica di Pulcinella.
In questi giorni mi verrebbe quasi da complimentarmi con i nostri amici animalari per i successi che stanno ottenendo…………………….. a Roma dopo “lunghe consultazioni” fra comune e regione sono riusciti a partorire il piano per contenere la presenza di cinghiali in città, a Torino, a quanto pare dopo mesi di sperimentazioni, sta prendendo il via il progetto di “eradicazione incruenta” della nutria.
Complimenti, quindi. Però, in tutti i notiziari che ho consultato, non ho trovato accenni a budget, spese sostenute, spese da sostenersi, ma soprattutto da dove prendere i soldi per finanziare queste nobili iniziative.
Ma come, gli itagliani sono diventati tutti economisti. Se si parla di pagare le pensioni a gente che ha versato i contributi per decenni, tutti che si chiedono dove prendere i soldi; se si tratta di rimuovere le montagne di immondizie che sommergono alcune città, riparare le strade, assistere gli anziani ecc ecc ecc tutti hanno da ridire, criticare, fare i conti della serva.
Quando si tratta di intraprendere “iniziative non cruente” per liberare le città da ospiti indesiderabili, dannosi, se non addirittura pericolosi, che potrebbero ben essere eliminati con altri metodi rapidi, efficaci, e soprattutto molto più economici, nessuno chiede quanto costa. E soprattutto nessuno chiede chi paga: LAV? WWF? LAC? Oppure il solito Pantalone?
In altri ambiti non ho mai sentito parlare di progetti per i quali non si sia preventivamente stabilito un preventivo di spesa. In caso di progetti riguardanti la comunità, poi, detti preventivi sono di norma resi di pubblica conoscenza. Come pure dovrebbero essere resi noti i risultati attesi.
Qui no. O per lo meno dette notizie sono difficili da reperire; io non ci sono riuscito, se qualcuno mi potesse ragguagliare lo ringrazierei.
Per Torino si parla di impiego di droni, sterilizzazioni in laparascopia ecc. Roba hi tech, costosa.
Per Roma si parla di “sedare” i cinghiali per poi trasportarli in aree extra urbane o al mattatoio.
Ma avete mai provato a sedare un animale? Prima che crolli addormentato passano minuti. Ve lo immaginate un cinghiale semi incosciente che si aggira sbandando a casaccio per le vie della città? Se va a sbattere contro le auto parcheggiate chi rifonde i danni? ed è solo il minore dei possibili danni.
Avete provato a caricare su un furgone una bestia di 50 kg? E poi a scaricarla facendo attenzione a non procurarle lesioni?
E se poi le “povere bestie” vanno al mattatoio, le carni non potranno essere destinate al consumo e andranno distrutte……………… ma quanto costa lo smaltimento?
E tutti gli addetti che ci lavoreranno lo faranno gratis? Ed i partecipanti alle “lunghe consultazioni” alle “sperimentazioni” hanno partecipato gratis?
Ma soprattutto l’uomo della strada, quello onesto ma disinformato, è consapevole dei soldi pubblici che vengono gettati in nome di ideali quantomeno discutibili?
Per concludere mi verrebbe da chiedermi: <ma per caso ci potrebbe essere qualcuno che ci guadagna?>. Però non lo dico perché non vorrei espormi a querele denunce o altro.
Mi limito solo a sperare che per “contenere in maniera incruenta” i topi che stanno invadendo edifici pubblici, scuole, ospedali ecc. non si escogitino metodi altrettanto dispendiosi.