Cani in spiaggia, un mare di ''no''
11 Aprile 2011
I gestori dei bagni chiudono i cancelli in faccia ai quattrozampe: «Non se ne parla»
Savona - Il migliore amico dell’uomo? Fuori dalla spiaggia. È questa, in sostanza, la risposta dei bagni marini di Savona alla Capitaneria di Porto che, su sollecito dell’Enpa, ha inviato una lettera alle Amministrazioni comunali della provincia invitando a sensibilizzare i proprietari degli stabilimenti individuando appositi spazi che permettano l’accoglienza degli animali domestici, in particolare gli amici a quattro zampe, nelle spiagge. Ma la replica, infiocchettata con dichiarazioni di spassionato amore per i cani, in sostanza, respinge al mittente la proposta. «Cani al mare? A Savona non li vogliamo». Questa la scelta, pressoché unanime, che manifesta un orientamento non ancora maturo per una proposta altrove già collaudata, con la nascita di spiagge dove la promiscuità cani-padroni è completa. Le motivazioni sono svariate: gli spazi limitati non agevolano l’individuazione di aree canine negli stabilimenti e, in queste condizioni, il rischio è di scontentare chi degli amici a quattro zampe non ne vuole proprio sapere. Non si può, del resto, pretendere da un cane di rispettare il bon ton e le regole degli umani per cui i rischi, peraltro inevitabili, sono quelli di creare situazioni poco gradite a chi non ama gli animali e anche poco igieniche. Per l’estate 2011, quindi, i cani a Savona non andranno a spiaggia e le coppie inseparabili padrone-amico a quattro zampe dovranno spostarsi in Riviera, a Ceriale, a Finale e a Pietra , dove esistono realtà comunali attrezzate. La proposta dell’Enpa nasce con un obiettivo ben preciso: ridurre l’abbandono estivo degli animali domestici. Il comandante Enrico Moretti della Capitaneria savonese aveva accolto con interesse la proposta diramando un avviso che invitava i Comuni a seguire le direttive della Regione Liguria in merito «all’individuazione di aree debitamente attrezzate da destinare ad animali domestici salvaguardando l’incolumità e la tranquillità dei cittadini». “«La nostra – ha detto il comandante Marco Nobile, caposervizio del demanio marittimo presso la Capitaneria di Porto – naturalmente non è un’ordinanza, che nemmeno ci competerebbe, ma un’apertura, un invito, in un certo senso anche un sollecito, a prendere in considerazione una problematica che, ad oggi, è stata considerata marginale». Impegno, quello della Capitaneria, apprezzato dall’Enpa che, da anni, porta avanti questa battaglia. «Grazie all’attività svolta dall’Enpa di Savona – ha detto il vicepresidente provinciale Gianni Buzzi – la nostra città è riuscita, negli anni ‘90, a ottenere l’autorizzazione generale ad attrezzare, sulla base di propri progetti, 400 spiagge per cani in tutta Italia». Alla fine, però, a restare indietro sembra proprio Savona. “Il nostro unico problema – ha detto Riccardo Borgo, presidente regionale e nazionale dell’associazione Bagni Marini – è quello degli spazi. Una convivenza al mare di cani e uomini necessita di garanzie igieniche assolute che in spiagge di piccole dimensioni non possono essere assicurate. L’idea ci piace molto e apprezziamo la spinta di civiltà e apertura. Bisogna, però, fare i conti con la realtà». Della stessa opinione Enrico Schiappapietre, presidente provinciale dei Bagni Marini. «Siamo favorevoli all’implementazione anche a Savona di spiagge interamente dedicate agli animali domestici – ha detto – ma sulla promiscuità abbiamo riserve. La proposta è interessante anche a livello turistico, ma forse può giovare di più alle realtà rivierasche, dove è facile trovare turisti in vacanza con animali». E ha aggiunto: «Penso si debba tutelare entrambe le parti: i cani, che non possono essere relegati in spazi angusti, magari senza ombra, e i clienti che vogliono poter camminare per lo stabilimento in libertà, senza preoccupazione per l’igiene».
Una scelta che confermano i titolari di diversi stabilimenti cittadini. «La mia spiaggia è di 38 metri quadri fronte mare – ha detto Vico Piccinaglia, titolare degli Aurora al Prolungamento – per cui sarebbe impossibile ricavare uno spazio riservato ai cani». Perplessità anche ai Bagni Colombo delle Fornaci. «Io ho tre cani, li amo tantissimo e mia moglie è anche iscritta all’Enpa – ha detto il titolare Paolo Banfi – ma non mi sembra che i cani amino stare a lungo al mare». Pensa a tutelare i clienti anche Rosario Macchiarola, titolare dei bagni Lido Azzurro in via Nizza. «Oltre il dehor i cani non possono andare – ha detto. – Ci sono clienti che non lo gradirebbero ed è giusto rispettare tutti»."
Fonte (
http://www.ilsecoloxix.it/)
Autore: SILVIA CAMPESE