vogliono salvare il castorino dall'estinzione!!!!!!!!!!!

Re: vogliono salvare il castorino dall'estinzione!!!!!!!!!!!

Le nutrie partoriscono ogni 130 giorni,quindi ogni quattro mesi e mezzo,dai 5 ai 10 piccoli.Le Province hanno dato disposizioni per procedere alla loro "eradicazione",cioe' "sterminio".Non ci arriveremo mai.Potremo,con molta buona volonta' da parte degli autorizzati al piano di controllo,mantenerle stabilizzate ma non riusciremo mai a sterminarle.Precisiamo che gli autorizzati agiscono nei Comuni indicati dalla Polizia Provinciale ed in maniera assolutamente non retribuita,rispettando le regole imposte.Chi le ama puo' adottarle e sistemarle nei loro giardini(rivolto agli animalisti).Sono animali originari del Sud America,dove hanno come predatore naturale l'alligatore.Vogliamo forse introdurre nei nostri maceri e lungo i nostri canali e fiumi gli alligatori o cercare di ridurre la prolificita' della specie in maniera autorizzata?
 
Re: vogliono salvare il castorino dall'estinzione!!!!!!!!!!!

vogliono salvare le nutrie dall'estinzioneeee? ma questi id..ti hanno idea dei danni che fanno e della pericolosita' sotto il profilo sanitario? e quante sono? roba da matti,se le mettano tutte in casa loro
 

roby85

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Rubate le trappole per nutrie
Il ladro però «firma» il furto
BELFIORE. Le catture sono iniziate nove anni fa. Gli animali vengono attirati nelle gabbie della Provincia e poi uccisi. Vicino al fosso è stato lasciato un lenzuolo con la scritta Alf e un volto mascherato. Sembra si tratti di animalisti

07/04/2011
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Belfiore. Hanno lasciato la firma su un pezzo di lenzuolo bianco disteso lungo l'argine del fosso, dove hanno rubato le trappole che servivano alla cattura delle nutrie. Una sigla Alf con al centro un volto mascherato e sotto questo l'orma di un animale. Il tutto spruzzato con della vernice spray nera.
Con ogni probabilità un'organizzazione animalista che cerca di difendere il castorino dall'estinzione. Che è lo scopo invece dei cacciatori della Federcaccia di Belfiore, che si prestano come coordinatori delle catture e come ausiliari, sistemando le gabbie fornite dalla Provincia che servono appunto a catturare le nutrie, piaga delle nostre terre.
All'interno delle gabbie i cacciatori mettono mele, bietole e pannocchie di mais per attirare le nutrie e quando queste si trovano all'interno scatta il meccanismo che chiude lo sportello della gabbia, lasciandole vive. Così ogni giorno, i coordinatori delle catture, che hanno frequentato un corso specifico per poter svolgere questo incarico, aiutati da cacciatori ausiliari, passano a controllare se nelle gabbie siano rimaste intrappolate delle nutrie. Quindi chiamano i carabinieri per la loro soppressione e poi le seppelliscono, in base all'ordinanza del sindaco, Gianfranco Carbognin, che consente la sepolture delle nutrie nel territorio comunale. «Siamo usciti martedì scorso e due gabbie che avevamo messo vicino a delle tane il venerdì precedente, lungo lo scolo Dugale che segue la nuova Porcilana, erano sparite», racconta Bruno Borsaro, presidente della locale sezione della Federcaccia, presidente dell'Ekoclub e coordinatore delle catture per Belfiore.
«Al posto delle due trappole, abbiamo trovato questo pezzo di lenzuolo», continua Borsaro, «probabilmente l'azione è stata condotta nella notte tra lunedì e martedì scorsi, ma è la prima volta che lasciano sul posto la sigla dell'organizzazione animalista alla quale appartengono questi ladri».
Perchè non è la prima volta che spariscono le gabbie.
«Abbiamo iniziato le catture a Belfiore, nove anni fa e subito trovavamo ogni giorno tre o quattro nutrie prigioniere», ricorda Borsaro.
«Dopo i primi anni», prosegue, «il fenomeno si è molto ridimensionato e adesso ne catturiamo qualcuna ogni tanto. Tuttavia periodicamente spostiamo sempre le sette trappole che ci ha affidato l'amministrazione provinciale, in modo da tenere sotto controllo le colonie di questi roditori sull'intero territorio».
«Purtroppo ci siamo accorti di recente, che ogni tanto spariva qualche trappola», aggiunge Borsaro, «alcune volte le vedevamo gettate dentro all'Adige, ma alcune volte sparivano proprio. Abbiamo sempre pensato che fossero persone che volessero farci dispetto, ma non con uno scopo preciso, tanto che non abbiamo mai saputo chi fossero, fino ad oggi».
Stavolta hanno lasciato la firma. «Per questo ho sporto denuncia, in quanto si tratta di gabbie numerate e marchiate che non sono nostre, ma della Provincia», sottolinea Borsaro. «Noi ci prestiamo solo a spostarle e controllarle ogni giorno, agendo in base alle disposizioni sul controllo di questo animale non autoctono che crea danni alle colture, scava gallerie profonde che minano la sicurezza dei manufatti come i ponti e degli argini lungo fossi e strade, nonché sono veicolo della diffusione della leptospirosi».
Dunque un'azione condotta per la difesa della salute e del territorio che questi cacciatori specializzati compiono senza alcun tipo di tornaconto personale quotidianamente e per tutto l'arco dell'anno e ai quali gli agricoltori della zona fanno riferimento quando scorgono l'aumento delle tane o avvistano con maggiore frequenza esemplari aggirarsi lungo campi e fossati.
Tuttavia sono stati presi di mira da questi animalisti, che da anni contestano la cattura e l'uccisione di questa specie di castorino, un tempo allevata per la sua pregiata pelliccia e che loro vorrebbero lasciare libera di riprodursi e di diffondersi.
Se non fosse che è stato provato essere la causa principale, ad esempio, dell'indebolimento degli argini dei corsi d'acqua con i problemi idraulici che ne conseguono quando questi sono in piena. Le nutrie sono responsabili pure del cedimento di argini e stradine sulle quali passano i contadini che rischiano la vita ribaltandosi con i loro mezzi.

Zeno Martini
 
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