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da bighunter.it


GLI SCIACALLI DEL DOLORE

mercoledì 2 febbraio 2011

Anche quest'anno, al termine della stagione venatoria, le solite associazioni fanno i loro macabri bilanci sulle “vittime della caccia”, tentando così di dimostrare la pericolosità di un'attività che vorrebbero universalmente condannata e definitivamente vietata.

Per farlo puntano su numeri, per quanto esigui, sempre più gonfiati, spesso includendo episodi che con l'attività venatoria non c'entrano. Nella lista diffusa dalla Lac in queste ore (che conta 35 morti, di cui 34 cacciatori), già citatissima da associazioni e parlamentari (l'ultima è stata la Giammanco) sono così finiti anche ben 11 decessi provocati da cause naturali, imputabili all'età e allo stile di vita del soggetto, non certo alla caccia. Non solo, nel conteggio è stato incluso anche un uomo caduto in un dirupo, uno rimasto sotto una slavina e un altro ucciso da un colpo accidentale mentre puliva l'arma.
Ma la caccia, dati alla mano (ogni anno una ventina di decessi, sempre quasi tutti tra gli stessi cacciatori), non solo non è più pericolosa di altre attività simili (alpinismo, trekking, paracadutismo, raccolta di funghi, pesca subacquea, ecc.), ma risulta addirittura più sicura, visto che è praticata da persone che hanno sostenuto appositi esami psico fisici, pratici e teorici.

A nessuno verrebbe in mente di vietare la raccolta dei funghi, se non per proteggere porcini e galletti dall'assiduità dei raccoglitori, eppure ai primi di settembre dello scorso anno, nel pieno della stagione, avevano perso la vita già 43 persone per questa attività. Lo stesso vale per uno sport come lo sci per esempio, che conta annualmente solo in Italia 35 mila infortuni, con una quarantina di morti circa. Analoga situazione per i piloti di piccoli aerei da turismo, l'ultimo è caduto due giorni fa in Umbria, ma potremmo continuare così con il climbing (arrampicata), il paracadutismo, il rafting (canoa), il diving (immersioni subacquee) ed altri sport considerati più o meno estremi. Tra le attività pericolose, e quindi secondo il principio della Lac, da limitare, rientra quindi a sorpresa anche il birdwatching, proprio in questi giorni infatti un agente della Forestale è rimasto vittima di un incidente mortale mentre stava osservando dei rapaci nel loro nido.

Spulciando nelle cronache locali e leggendo le statistiche si nota una sola cosa: si muore indistintamente in qualsiasi attività umana, perchè nessuna, nemmeno la semplice passeggiata al parco, può essere esente da quei fattori, dettati dall'errore umano, dalla distrazione o semplicemente dal caso, che talvolta portano a tragici eventi, contro cui la volontà umana può purtroppo fare poco. Non a caso la prima causa di morte violenta (8.000 decessi all'anno circa secondo il Dipartimento di Medicina del Lavoro dell’Ispesl) sono gli incidenti domestici, che rimangono anche il maggior fattore di rischio soprattutto per donne e bambini. In casa, per incidenti più o meno banali (intossicazioni, cadute, ustioni, incendi, uso difettoso di elettrodomestici), si muore più che sulle strade (2.500 morti secondo i dati della Polizia Stradale) e sul lavoro, altra piaga per cui l'Italia detiene da anni un triste primato in tutta Europa. L'anno scorso sono morte 1.080 persone, come in una vera e propria guerra che nei primi giorni di gennaio 2011 ha visto una terribile impennata con 60 morti in un mese (+63,3%), che arrivano a 101 (dati dell'Osservatorio Indipendente di Bologna) se si contano i lavoratori morti sulle strade mentre si recavano al lavoro. La cifra poi diventa astronomica se si aggiungono i lavoratori morti ogni anno per malattie professionali, la Cisl nel 2010 ha stimato 10.000 persone ogni anno. Il problema purtroppo, soprattutto quello delle morti sul lavoro, spesso dettato da una scarsa attenzione per le norme sulla sicurezza, non è molto considerato nemmeno dagli organi di informazione e come per gli altri incidenti, si mantiene un atteggiamento piuttosto fatalista.

Riportare la questione degli incidenti di caccia ad una dimensione puramente statistica non vuol certo sminuire quelle che singolarmente sono vere tragedie che causano il dolore di intere famiglie. Senz'altro c'è ancora molto da lavorare sulla prevenzione e sull'educazione della nostra come delle altre categorie, ma occorre anche rispondere a chi strumentalmente ogni anno, utilizzando i canali amplificati dei media, ne approfitta per influenzare negativamente l'opinione pubblica, facendo leva sui sentimenti e sulle paure delle persone.

Di seguito ecco quanto accaduto negli ultimi giorni (e sono solo alcuni fatti che abbiamo trovato sulle pagine di cronaca sul web, che fanno registrare oltre trenta morti in sette giorni. Molti di più di quanti sono i decessi causati dall'attività venatoria nel corso di un'intera stagione).
Giorno Eventi
26 gennaio Salerno: cinquantenne uccide la moglie con una pistola poi si spara è in fin di vita
Chiesa Valmalenco (SO): sciatore muore dopo caduta

27 gennaio
Cagliari: uomo trovato morto in casa con testa fracassata
4 morti sul lavoro:
operaio 53 anni muore travolto da un albero mentre pota alcune piante sul ciglio di una stradaNicolosi (CT)
operaio schiacciato da macchina operatrice linea ferriviaria
Torino: operaio intrappolato in una pressa
Pinerolo: volontario caduto nella tromba di un montacarichi durante la presentazione di una tappa ciclistica
ragazza accoltella convivente 24enne. E' in fin di vita
Monte Foria: cade aereoplano muore pilota
Bologna: operaio cade da un'impalcatura, muore all'ospedale

28 gennaio
Aosta: Guardia forestale 42enne cade e muore mentre osserva rapaci
Milano: 20enne si schianta contro un albero in moto
22enne tampona Tir e muore sull'autostrada Roma l'Aquila
29 gennaio 80enne ucciso a coltellate in provincia di siracusa
Bologna: ragazzo 18enne muore per incidente stradale
30 gennaio
Val D'Aveto: maestro di sci trentenne muore travolto da una valanga
Varazze: spazzaneve fuoristrada, morto conducente 48enne
Messina: 36enne muore in incidente in motocicletta
Napoli: 62enne muore carbonizzato in un deposito di bibite per una stufa difettosa
Pavia: 21enne muore in incidente d'auto a Spessa Po (PV)
Novegro: uomo 41enne trovato ucciso
31 gennaio 4 persone muoiono in incidente stradale (due bambine di 3 e 4 anni, la loro madre e una zia)
Perugia: studentessa 25enne viene trovata morta
Roma: auto si schianta contro un albero: 3 morti
Roma: ragazzo 25enne si suicida gettandosi dalla finestra
Monte Serva: alpinista precipita durante la salita di una vetta

1 febbraio
Napoli: auto finisce in mare, muoiono due uomini
Cagliari: uomo di 77 anni assassinato dal vicino di casa
 
Re: GLI SCIACALLI DEL DOLORE

Il fatto è che i nostri nemici usano i media per diffamarci, noi invece protestiamo sempre fra le nostre 4 mura, quindi la nostra voce si sente poco e piano....
 
Re: GLI SCIACALLI DEL DOLORE

è una deriva culturale solo italiana comunque. In altri paesi non c'è tutto questo accanimento. Forse è anche un pò colpa nostra, che non trasmettiamo quello che si vive agli uomini " non rurali". La cultura urbana esasperata porta a questo. Sono pessimista per il futuro, perchè PURTROPPO in democrazia contano i numeri e i portatori della cultura rurale saranno sempre meno di quelli della cultura rurale. Non per questo bisogna tirarci indietro e lottare!
è triste scrivere certe cose
 
Re: GLI SCIACALLI DEL DOLORE

l discorso è sempre quello, secondo me, anche se la caccia verrà un giorno abolita, questi signori troveranno qualcos'altro contro cui scagliarsi, è nel loro dna, rompere le scatole al prossimo non avendo niente da fare nella vita.
Gli animalisti fondamentalisti sono pari pari a quelli che vanno allo stadio con coltelli sassi ecc., prendono un pretesto per sfogare i loro istinti, chiusa la caccia toccherà alla pesca, chiusa la pesca toccherà alle gare di enduro (ad es.), la caccia è solo un pretesto.
Giustamente perchè non si vieta la raccolta di funghi o l'alpinismo? immaginate un tizio che proclama queste idee, quanto verrà deriso? invece la caccia fa più presa sulle coscienze, già i cattivi vanno in giro con armi da fuoco bum bam ... sono argomenti che suscitano emozioni nell'animo degli sprovveduti, il tutto per ritorni economici.
Una volta quando contavano i valori veri nella vita, quando i nostri genitori non potevano andare a scuola perchè lavoravano, quando non c'era la playstation che rincoglionisce i giovani come le discoteche, la **** ecc, i cacciatori erano visti come gente per bene gente. Adesso fa più notizia scannare un pollo che uccidere un figlio, perchè magari ora non è il momento.
Scusate lo sfogo
Ciao a tutti
Emilio
 
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