A me sembra che tutte le associoazioni ambientaliste,compresi i partiti di governo che si definiscono ambientalisti,stiano perdedndo credibilità agli occhi dell'opinione pubblica.
Mi sembra sia finito il tempo in cui si prendevano voti o consensi SOLO ED ESCLUSIVAMENTE DANDO ADDOSSO ALLA CACCIA.....
La gente ha ormai capito che la caccia non è un problema per l'ambiente....la gente ha ormai capito che non serve vietare un animale alla caccia per salvarlo dal declino numerico o dall'estinzione....
Oddio...qualcuno prova ancora ad inculcare questi concetti nelle teste della gente....ma i risultati,per fortuna,sono sempre più scarsi!!!!
E poi se anche la LIPU ammette certe cose......
 
58beppe ha scritto:
Indubbiamente caro giovannit,
hai dimostrato comunque ancora una volta, aldilà delle valutazioni di ciascuno di noi sul tema specifico, e fai emergere chiaramente come negli States i cacciatori ragionino veramente uniti, da lobbie vera, da movimento di opinione, da consumer mass market, abbiano una strategia chiara e condivisa dalla base, siano "moderni" nei comportamenti, magari radicali, ..... mentre noi siamo invece ancora e solo nostalgici cavalli sciolti, anarchici, disorganizzati, sostanzialmente divisi, dediti e avvezzi ai compromessi, poco rappresentati e rappresentativi .... insomma veri italici.

Speriamo che il partito dei cacciatori sia capace presto di unire tutti i "cavalli sciolti" e di farli galoppare nella stessa direzione e travolgere i nemici!
In fondo è quello che la NRA sta facendo qui, ma anche qui non è paradiso, ma semplicemente purgatorio... Quando penso che di tutti i cacciatori e proprietari di armi negli U.S. soltanto 4 milioni sono membri dell'NRA mi vengono le paturnie!!! Però ci sono tanti altri che seppure non membri danno retta alle direttive della NRA.
 
SPONSORS DEL WWF

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Ecco una lista che ho trovato su un sito WWF di imprese italiane che sostengono e finanziano il WWF. Se le conoscete o anche se non le conoscete, fate sapere ai proprietari che voi non ne comprerete mai prodotti e/o servizi finchè danno soldi al WWF. Di sicuro se gli arrivano abbastanza e-mails cambieranno direzione. Non tutte, ma le battaglie si vincono un metro di campo di battaglia alla volta.
 
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Ecco una lista che ho trovato su un sito WWF di imprese italiane che sostengono e finanziano il WWF. Se le conoscete o anche se non le conoscete, fate sapere ai proprietari che voi non ne comprerete mai prodotti e/o servizi finchè danno soldi al WWF. Di sicuro se gli arrivano abbastanza e-mails cambieranno direzione. Non tutte, ma le battaglie si vincono un metro di campo di battaglia alla volta.
 
Re: SPONSORS DEL WWF

Re: SPONSORS DEL WWF

giovannit. ha scritto:
Ecco una lista che ho trovato su un sito WWF di imprese italiane che sostengono e finanziano il WWF. Se le conoscete o anche se non le conoscete, fate sapere ai proprietari che voi non ne comprerete mai prodotti e/o servizi finchè danno soldi al WWF. Di sicuro se gli arrivano abbastanza e-mails cambieranno direzione. Non tutte, ma le battaglie si vincono un metro di campo di battaglia alla volta.


OOOOPS! Mi sono dimenticato di incollare. Ecco:

http://beta.wwf.it/client/render.aspx?c ... lang=en-US
 
UN ALTRO POSTO

UN ALTRO POSTO

Un altro posto che i cacciatori italiani dovrebbero evitare. Perchè donare soldi agli anti-caccia?

http://www.responsibletravel.com/Accomm ... 100122.htm

Questo posto si vanta di collaborare col WWF e altre organizzazioni anti-caccia.


NOTA: alcune delle organizzazioni nella lista nel post precedente (che è vecchiotta--purtroppo spesso Google non "rinfresca" i siti) possono aver cambiato opinione. Se lo hanno fatto, elogiatele. Se non lo hanno fatto, boicottatele e fate loro sapere perchè le boicottate.
 
Voglio fare il punto su questa "tempesta in una tazza da tè" detto anglo per indicare tanto rumore per nulla.

1. (X Marco R.) Mi considero anch'io un ambientalista, persino un attivista in quel campo. Ma la LIPU è un'organizzazione anticaccia in maniera estrema, non semplicemente un pacifico gruppo di ambientalisti.

2. Non discuto che ci siano tante industrie che danno un colpo al cerchio e uno alla botte per tenere contenti tutti e vendere a tutti. Ciò che discuto e dubito è la saggezza di foderare le tasche a un nemico, direttamente o no, ed in qualsiasi misura. Le industrie petrolifere donano soldi al WWF e ad altri gruppi di animalisti ed estremisti vari per evitare che questi li boicottino o li ostacolino, con denunce ai vari tribunali, sospensione di operazioni, ricerca, ecc. Ciò dimostra che il boicottaggio funziona bene. Sarebbe ora che i cacciatori italiani cominciassero a usarlo. E quelli che danno un colpo alla botte ed uno al cerchio forse saranno tentati di lasciar perdere il cerchio e a diventare amici esclusivi della botte. Finora non vi hanno sentiti fare troppo rumore.

3. Forse siamo ad anni luce di distanza, ma l'arma del boicottaggio qui (U.S.) funziona abbastanza bene. Quando un network mette in onda un programma anticaccia, e migliaia di persone chiamano o scrivono a quelle industrie che hanno pagato per quel programma comprando il minuto o due di pubblicità e dicono loro che se continuano a far pubblicità su quel network e durante quel programma loro smetteranno di acquistare i loro prodotti, succedono due cose: 1. Le industrie suddette comunicano al network che non vogliono la loro pubblicità durante quel programma. 2. Il programma non è più trasmesso a meno che non ci siano altri sponsors disposti a comprare la pubblicità (sempre possibile). Quando una catena di ristoranti affigge cartelli che vietano l'ingresso a clienti che portano legalmente un'arma da fuoco nascosta e lettere ai vari giornali, interventi su forums radiofonici, e lettere di protesta al CEO della catena di ristoranti (sempre con la minaccia del boicottaggio) spesso fanno venire giù i cartelli. Insomma, senza attivismo, ed a volte attivismo a base di colpi bassi, non si ottiene niente. Io delle organizzazioni anticaccia o antiarmi dico sempre peste e corna, ma se hanno una virtù è quella di aver sviluppato una meravigliosa strategia di attivismo da combattimento. Si può (e si deve) imparare da loro.

4. I cacciatori italiani, per quanto pochi, sono sempre almeno 2/3 di milione di consumatori. Il volume di vendite che essi creano è notevolissimo. Se cominciassero a mostrare un po' di grinta verso quelli che per qualsiasi ragione contribuiscono fondi ai nemici dei cacciatori, sottrarrebbero fondi preziosi alle organizzazioni anticaccia, perchè molti dei commercianti che donano agli anticaccia non vogliono perdere il business dei cacciatori.

5. Tutte le organizzazioni, anche se basate sull'ideologia più accesa, sono fatte funzionare da un numero più o meno grande di dirigenti, impiegati, ecc. SALARIATI. Quando i soldi che arrivano cominciano a diminuire, l'ideologia diventa meno importante del cadreghino, e l'organizzazione diviene più soffice nelle sue posizioni politiche, meno estremista, più disposta al compromesso. Perciò, almeno finchè il flusso di soldi non è in qualche modo incrementato, la posizione politica di un'organizzazione anticaccia che è stata indirettamente la vittima del boicottaggio diviene meno pericolosa, meno aggressiva, meno efficace.

6. Perciò è di vitale importanza per i cacciatori italiani (e per il partito o le associazioni che li rappresentano) accertarsi quali industrie, grossisti, dettaglianti, ecc. contribuiscono a gruppi anticaccia, e fornire ai cacciatori una lista di tali commercianti, industrie, negozi, ecc. al fine di "convertire" quelli che aiutano il nemico. Naturalmente se i cacciatori poi non comunicano in massa ai membri della lista la loro determinazione a smettere di comprare da tali commercianti, non si otterrà nulla. Sono i cacciatori individuali, è la loro voce, che smuovono le montagne. Da solo il partito o l'associazione non può fare nulla.

7. Finisco con una domanda: vi siete domandati se l'anno prossimo o fra due o tre anni sarete capaci di andare a caccia? Pensateci bene. C'è una guerra in corso. Quelli che giocano soltanto in difesa perdono sempre.

GOOD LUCK!
 
giovannit. ha scritto:
Voglio fare il punto su questa "tempesta in una tazza da tè" detto anglo per indicare tanto rumore per nulla.

1. (X Marco R.) Mi considero anch'io un ambientalista, persino un attivista in quel campo. Ma la LIPU è un'organizzazione anticaccia in maniera estrema, non semplicemente un pacifico gruppo di ambientalisti.

2. Non discuto che ci siano tante industrie che danno un colpo al cerchio e uno alla botte per tenere contenti tutti e vendere a tutti. Ciò che discuto e dubito è la saggezza di foderare le tasche a un nemico, direttamente o no, ed in qualsiasi misura. Le industrie petrolifere donano soldi al WWF e ad altri gruppi di animalisti ed estremisti vari per evitare che questi li boicottino o li ostacolino, con denunce ai vari tribunali, sospensione di operazioni, ricerca, ecc. Ciò dimostra che il boicottaggio funziona bene. Sarebbe ora che i cacciatori italiani cominciassero a usarlo. E quelli che danno un colpo alla botte ed uno al cerchio forse saranno tentati di lasciar perdere il cerchio e a diventare amici esclusivi della botte. Finora non vi hanno sentiti fare troppo rumore.

3. Forse siamo ad anni luce di distanza, ma l'arma del boicottaggio qui (U.S.) funziona abbastanza bene. Quando un network mette in onda un programma anticaccia, e migliaia di persone chiamano o scrivono a quelle industrie che hanno pagato per quel programma comprando il minuto o due di pubblicità e dicono loro che se continuano a far pubblicità su quel network e durante quel programma loro smetteranno di acquistare i loro prodotti, succedono due cose: 1. Le industrie suddette comunicano al network che non vogliono la loro pubblicità durante quel programma. 2. Il programma non è più trasmesso a meno che non ci siano altri sponsors disposti a comprare la pubblicità (sempre possibile). Quando una catena di ristoranti affigge cartelli che vietano l'ingresso a clienti che portano legalmente un'arma da fuoco nascosta e lettere ai vari giornali, interventi su forums radiofonici, e lettere di protesta al CEO della catena di ristoranti (sempre con la minaccia del boicottaggio) spesso fanno venire giù i cartelli. Insomma, senza attivismo, ed a volte attivismo a base di colpi bassi, non si ottiene niente. Io delle organizzazioni anticaccia o antiarmi dico sempre peste e corna, ma se hanno una virtù è quella di aver sviluppato una meravigliosa strategia di attivismo da combattimento. Si può (e si deve) imparare da loro.

4. I cacciatori italiani, per quanto pochi, sono sempre almeno 2/3 di milione di consumatori. Il volume di vendite che essi creano è notevolissimo. Se cominciassero a mostrare un po' di grinta verso quelli che per qualsiasi ragione contribuiscono fondi ai nemici dei cacciatori, sottrarrebbero fondi preziosi alle organizzazioni anticaccia, perchè molti dei commercianti che donano agli anticaccia non vogliono perdere il business dei cacciatori.

5. Tutte le organizzazioni, anche se basate sull'ideologia più accesa, sono fatte funzionare da un numero più o meno grande di dirigenti, impiegati, ecc. SALARIATI. Quando i soldi che arrivano cominciano a diminuire, l'ideologia diventa meno importante del cadreghino, e l'organizzazione diviene più soffice nelle sue posizioni politiche, meno estremista, più disposta al compromesso. Perciò, almeno finchè il flusso di soldi non è in qualche modo incrementato, la posizione politica di un'organizzazione anticaccia che è stata indirettamente la vittima del boicottaggio diviene meno pericolosa, meno aggressiva, meno efficace.

6. Perciò è di vitale importanza per i cacciatori italiani (e per il partito o le associazioni che li rappresentano) accertarsi quali industrie, grossisti, dettaglianti, ecc. contribuiscono a gruppi anticaccia, e fornire ai cacciatori una lista di tali commercianti, industrie, negozi, ecc. al fine di "convertire" quelli che aiutano il nemico. Naturalmente se i cacciatori poi non comunicano in massa ai membri della lista la loro determinazione a smettere di comprare da tali commercianti, non si otterrà nulla. Sono i cacciatori individuali, è la loro voce, che smuovono le montagne. Da solo il partito o l'associazione non può fare nulla.

7. Finisco con una domanda: vi siete domandati se l'anno prossimo o fra due o tre anni sarete capaci di andare a caccia? Pensateci bene. C'è una guerra in corso. Quelli che giocano soltanto in difesa perdono sempre.

GOOD LUCK!

Mi rispondo da solo...

Un po' di fatti per corroborare ciò che ho detto sopra:

Sempre sul boicottaggio:


1. Lo Stato dell’Idaho (ripeto, lo STATO) ha deciso di boicottare Citybank per via dei suoi tentativi di erodere il diritto di possedere armi da fuoco.
http://www.worldnetdaily.com/news/artic ... E_ID=15311

2. IAMS, la famosa ditta produttrice di alimenti per cani e gatti, dopo la minaccia di boicottaggio e le telefonate, lettere, e-mails di migliaia di cacciatori cinofili, ha deciso di smettere di sponsorizzare la più grossa organizzazione anticaccia negli U.S. (Humane Society of the United States).
http://lists.envirolink.org/pipermail/a ... 24376.html

3. Ecco una lista (parziale) dei businesses U.S. e internazionali che sono o anti-armi, o anti-caccia, o anti sia caccia che armi, o che sponsorizzano associazioni anticaccia/armi. Di quelli italiani, a eccezione di uno di cui s’è già parlato troppo, non ne conosco altri, ma sono sicuro che potrete scovarli da voi.
http://www.scopeny.org/antigun.html

Da aggiungere, che se una ditta viene “convertita” dal boicottaggio non bisogna tener rancore per quella ditta, ma appoggiarla, elogiarla, e comprarne i prodotti.
Non si deve fare “terra bruciata,” ma usare sia il bastone che la carota. Un caso molto interessante fu quello di una ditta armiera U.S., la famosa Smith and Wesson. Durante il regime di Clinton la Smith and Wesson, vedendo che Clinton stava facendo una tremenda campagna anti-armi, per salvare la sua propria pelle a scapito delle altre ditte armiere appoggiò Clinton ed i suoi piani di controllo (bandi, altro che controllo!) delle armi. Ma strizzare l’occhio al nemico non conviene mai, come capirono fin troppo bene i francesi di Vichy durante la Liberazione...
Il boicottaggio della S&W da parte del pubblico americano fu tremendo e senza pietà. La S&W fu bancarottata, e fu venduta ad un’altra ditta, che l’occhiolino al nemico non lo aveva mai fatto. Il suo CEO fu cacciato via a calci. Oggi la S&W è ritornata alla grande, produce ottime armi, e le vende più velocemente di quanto riesca a produrne.
Perciò se la ditta europea di cui s’è parlato dovesse smettere di aiutare la LIPU, grandi ringraziamenti più o meno sinceri a chi di dovere sarebbero di prammatica, e quelli che se lo possono permettere dovrebbero dimostrare la loro riconoscenza comprando qualcosa da essa.
 
Bella iniziativa,

se come penso è l'ANLC è giusto riconoscerne i meriti pubblicamente....

Come dice il tuo presidente..........NON sono tutte uguali.....

Un saluto

Sandro
 
Mai come oggi la LIPU è in difficoltà, sta perdendo la caratteristica che l'aveva finora contraddistinta di "serietà".

Basta vedere le ultime vicende dell'opuscolo NATURA 2000 e quella ancora + grave della petizione contro il comma c) dell'art.9 della direttiva.....

Si sono accorti che VA CONTRO l'accordo sottoscritto a suo tempo da Birdlife International e FACE e sono costretti a lavorare sottobanco, provate ad andare sul sito a vedere, un trafilettino in alto a destra ma nessuna pubblicità manifesta, neppure su radio e televisioni, la paura della tirata d'orecchie da parte dell'Europa sembra palese.

Devo dire anche qui occassione persa da tutte le AAVV, in particolare le aderenti alla FACE, andavano attaccati pesantemente sulla stampa per il comportamento scorretto attuato....

Comunque, quando i nostri detrattori perdono credibilità è sempre buona cosa......

Sandro
 
Mai come oggi la LIPU è in difficoltà, sta perdendo la caratteristica che l'aveva finora contraddistinta di "serietà". (da IL TACCI)
Lega
Intolleranti
Perdenti
Uniti
:lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
 
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AGRICOLTURA, LIPU AL MINISTRO DE CASTRO: “SI AFFRONTI LA CRISI DELLA BIODIVERSITA’ NEGLI AMBIENTI AGRICOLI”. LA RICHIESTA INVIATA OGGI IN VISTA DELLA CONFERENZA NAZIONALE 2008. “SI APRA UN TAVOLO DI CONFRONTO CON LE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE”

“Si aprano tavoli e luoghi di confronto per affrontare la grave crisi che ha colpito la biodiversità degli ambienti agricoli”. E’ la richiesta che la LIPU-BirdLife Italia ha rivolto oggi al Ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Paolo De Castro in occasione della conferenza “Agricoltura, Istituzioni e Società”, che si è svolta questa mattina in Campidoglio, prima tappa in vista della Conferenza Nazionale dell’Agricoltura 2008.

La LIPU chiede al Ministro De Castro di attivare, nel percorso che porterà alla Conferenza Nazionale dell’Agricoltura, spazi e luoghi di confronto con le associazioni ambientaliste che da sempre si occupano di agricoltura, in modo da dare il giusto spazio al tema della biodiversità. "Gli uccelli che vivono negli ambienti agricoli – dichiara Giuliano Tallone, Presidente LIPU BirdLife Italia – soffrono di declino persistente che non accenna ad arrestarsi. Essendo degli indicatori della qualità ambientale, gli uccelli rappresentano quanto sta accadendo alla biodiversità delle nostre campagne". "Sarebbe quindi necessario – prosegue Tallone – che la Conferenza Nazionale dell’Agricoltura dedicasse una sezione specifica al ruolo dell’agricoltura italiana e della Politica Comune per fermare il declino della biodiversità".

La LIPU ricorda che nel 2001 anche l’Italia, nel corso del Consiglio dei Capi di Stato riuniti a Goteborg, si impegnò a fermare il declino della biodiversità entro il 2010. In quell’occasione si decise anche che la strategia per raggiungere questo obiettivo ambizioso consisteva nella realizzazione di Rete Natura 2000 e che la Politica Agricola Comune (PAC) avrebbe avuto un ruolo fondamentale nella lotta alla crisi della biodiversità.

Negli ultimi 25 anni, le popolazioni di uccelli degli ambienti agricoli – come denunciato di recente dalla LIPU - si sono dimezzate per colpa dell’intensificazione agricola, che ha compromesso l’habitat di nidificazione di specie un tempo molto più abbondanti come Allodola, Passera mattugia, Strillozzo, Rondine e Balestruccio.
 
giovannit. ha scritto:
LA LIPU È IN PERICOLO...

AIUTATELA!



COMPRATE PRODOTTI SWAROVSKI!!!!!

:lol: :lol: :lol:

Si si .... quasi quasi faccio un versamento a sostegno..... :twisted:
Eppoi devo comprare un cannocchiale nuovo per la carabina.... chissa' che marca sicuramente NON scegliero'...... :wink:
Ciao
 
marconet ha scritto:
giovannit. ha scritto:
LA LIPU È IN PERICOLO...

AIUTATELA!



COMPRATE PRODOTTI SWAROVSKI!!!!!

:lol: :lol: :lol:

Si si .... quasi quasi faccio un versamento a sostegno..... :twisted:
Eppoi devo comprare un cannocchiale nuovo per la carabina.... chissa' che marca sicuramente NON scegliero'...... :wink:
Ciao
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Francamente non trovo queste esternazioni molto appropriate per più di un motivo.
1) Un forum pubblico - e questo lo è - non dovrebbe essere il posto per lanciare campagne anti nulla. Al massimo uno può esprimere le sue opinioni con pacatezza e portando argomenti a sostegno della propria tesi. E questo lo pensavo e l'ho detto perfino quando l'oggetto del boicottaggio erano le riviste della concorrenza, cosa che avrebbe dovuto farmi piacere

2) Chiaro che ognuno è libero di comprare le marche che preferisce e che quella in questione non è l'unica alto di gamma presente sul mercato, ma in ogni caso è un po' un tagliarselo per far dispetto alla moglie

3) Avete considerato per equità anche tutti i soldi che in vario modo e forma la suddetta azienda dà in iniziative a favore della caccia? No, perché se si vuole fare una azione con cognizione di causa forse bisognerebbe considerare anche questo. E vi assicuro che sono molti, molti di più di quelli che ha dato alla Lipu

4) Si dovrebbe anche considerare che una azienda deve guardare ai propri interessi in tutti i campi, a 360 gradi. Quindi personalmente non trovo nulla di così vergognoso nel prestare attenzione ad una fetta di potenziale mercato.

5) Se si dovessero boicottare tutte le aziende che in qualche modo finanziano i gruppi ambientalisti cari signori dovremmo cominciare ad andare tutti a piedi per coerenza, perchè i principali finanziatori di associazioni tipo WWf e consiomili sono i grandi gruppi petroliferi.

6) Dovremmo anche smettere, questo in senso più generale, di utilizzare l'equazione ambientalista = nemico della caccia. Primo perchè non è sempre così per fortuna e poi perché se proprio vogliamo trovare un nome per il nemico questo è animalista. Ambientalista sono anche io proprio perchè cacciatore e ne vado fiero

Tanto pensavo e tanto vi dico, certo di attirarmi gli strali di qualcuno. Ma comunque zitto non so stare...

NOTA BENE: non ho voglia di cambiare la firma, ma queste sono considerazioni di Marco Ramanzini in proprio. Non vorrei a qualcuno venisse inmente di suggerire di boicottare Diana perché difende un "supposto" nemico
 
Infatti Marco la parola Diana non l'ha nominata nessuno se non mi sbaglio.
Inoltre la parola Lipu essendo cacciatore non posso certo vederla di buon occhio visto le campagne DISCRIMINATORIE che fanno su di noi...
Per quanto riguarda la marca di cannocchiali essendo un forum pubblico e non offendendo nessuno, cosa che e' successa nell'altro forum nei miei confronti e non solo, posso benissimo dire cosa appoggero' o meno a favore della caccia TUTTA... e se non ricordi male, qualche personaggio li ha pisciato fuori dal vaso.
Senza risentimenti e senza rancore
Ciao
 
marconet ha scritto:
Senza risentimenti e senza rancore
Ciao

E ci mancherebbe altro. Io ho espresso il mio parere come gli altri è giusto esprimano il loro.

Il mio riferimento a Diana era volutamente sopra le righe e per il resto del tuo post, infatti io ho scritto qui, non nell'altro forum. Trovosoltanto che qualcuno, qui e là, ci soffia un po' troppo sopra e questo non credo vada a beneficio del forum stesso. Cmq, mi sentivo di dirlo e l'ho fatto. Per me finisce qua.
 
Si, Marco, nessuno vuol riaccendere fuochi passati, purtroppo quella cosa a tutt'oggi non mi e' andata giu'... Ripeto, forse mi sono spiegato male, non ho niente contro qull'altro Forum... ANZI.... li' ho trovato purtroppo quelle persone che hanno subito offeso a prescindere senza motivo e senza conoscere un bel niente di niente di cosa si stava muovendo.... e come te, in questo contesto, certo non potevo stare zitto... Ritengo che quando si accusa o si offendono delle persone vi deve essere una ragione precisa, la loro ancora ad oggi, che si definoscono cacciatori, ancora non l'ho capita....
Io essendo migratorista....NON HO MAI DISDEGNATO NESSUNA FORMA.... arco, falco, acquatici non importa... e' sempre caccia.... e con questo finisco, per me questa infelice parantesi puo' finire qui... anche se mi ha lasciato molto amaro in bocca.... ognuno ha i suoi difetti ed essendo uno che sta' lottando nel proprio piccolo per un futuro migliore per TUTTI... beh... ti lascio immaginare...
Ciao
 
Tacci veramente un'associazione a proprie spese a fatto stampare e divulgare un opuscolo in doppia lingua degli accordi Face-Birdlife che è stato distribuito in occasione di exa e Gamefair
 
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