Perdonami tordo non ho capito hai l'occhio dominante sx imbracci a dx ma tieni chiuso l'occhio sinistro spero' non mi dire che spari ad occhi aperti perche' cosi facendo non sei mai allineato. Tu devi per forza sparare con un occhio il dx se imbracci a dx tenendo chiuso il sx.

Buongiorno Centro67, ho l'occhio dominante sx e sparo a dx, sparo ad occhi aperti. Faccio cosi' perchè sparando con l'occhio sx chiuso e mirando il bersaglio con il destro il bersaglio il si sposterebbe verso sx ed ecco il motivo per cui spero con gli occhi aperti in tal modo concentrandomi sull'animale riesco ad allinearmi meglio.
Ciao
tordo79
 
Re: Come tirare al selvatico

Io vorrei vedere il miglior tiratore di piattello a tortore (specialmente la "mourning dove" americana) e a beccaccini, sebbene i beccaccini siano meno indiavolati e veloci delle tortore lanciate. Prima di tutto i piattelli sai quando partono--dopo che gridi "Pull!" Le tortore ti arrivano all'improvviso a tiro da qualsiasi direzione e hai due o al massimo tre secondi per sparare, e i beccaccini frullano all'improvviso. Poi, per quanto sia veloce, il piattello va quasi sempre dritto. Magari se prende il vento di fronte sale, se da dietro scende, ma di poco. Le tortore scartano, s'alzano, s'abbassano vanno a zig zag, descrivono traettorie a cavatappi. Lo swing through diviene problematico, anche controproducente, quando il bersaglio cambia repentinamente direzione, e di tanto, ed e' velocissimo. L'unico tiro facile alla tortora nostrana e quando la frulli da un campo di girasoli o da certi sporchi con piante di cui mangiano i semi. Parte abbastanza dritta e non troppo veloce. Il becaccino invece parte a zig zag e cabra, e spesso si spara nello zig quando lui e' nello zag e gli si spara sotto perche' il fucile da caccia non e' come quello da piattello che e' fatto per sparare alto. Inoltre al piattello si sa a che distanza parte il piattello e tutti i piattelli vanno alla stessa velocita' e hanno le stesse dimensioni. A caccia no, e siccome l'anticipo dipende moltissimo dalla distanza e dalla velocita' variabile del bersaglio, bisogna essere prima capaci di indovinare a che distanza e' il bersaglio (che di mole--puo' andare dall'allodola all'oca, e un'oca a 80 metri sembra vicina e lenta, mentre un tordo a 30 pare lontano e piu' veloce di un'oca), A ogni modo c'era un campione di tiro al piattello membro del Trap Club di Kodiak, che aveva vinto e ancora vinceva gare regionali (aveva persino un fucile--a una canna, naturalmente, perche' il nostro trap prevede un solo colpo, col grilletto "invertito." Cioe' quando e' il turno di sparare si preme il grilletto, si grida "Pull!" e quando parte il piattello per sparare si rilascia il grilletto). Se tirava vento o non veniva per niente o se gia' era venuto se ne andava perche' non voleva fare padelle. Invece molti noi (per la maggior parte cacciatori) sparavamo al piattello con gli stessi fucili che usavamo a caccia perche' lo scopo del tiro al piattello era semplicemente l'allenamento per la caccia. Noi eravamo in competizione con noi stessi, non con altri. Ed eravamo felicissimi se le condizioni atmosferiche erano avverse e sbatacchiavano i piattelli qui e la', perche' a caccia gli uccelli non volano dritti e facili come i piattelli del trap. Naturalmente non parlo dello sporting clays (percorso di caccia), dove c'e' maggior somiglianza con il tiro di caccia, anche se per la maggior parte (meno i piattelli che simulano i conigli e saltellano in terra quando sono lanciati di taglio) i piattelli lanciati in aria hanno una traettoria piu' diritta e prevedibiledi quella degli uccelli veri. Comunque tanto di cappello a chi spacca 100 su 100 piattelli. Si vede che gia' conosce bene ed applica con consistenza le regole fondamentali del tiro a volo, e se facesse esperienza e tanta pratica sui selvatici in carne ed ossa, dovrebbe diventare capace di colpire molto spesso anche quelli.
 
Killer io non ho alcuna intenzione di alimentare una discussione riguardo ad un episodio che ha del paranormale,stregoneria o del miracoloso:contento per te !
ps.a me di chi ce l'ha più lungo o duro non me ne frega un tubo,
buon proseguimento.
 
Re: Come tirare al selvatico

Io mi ricorderò sempre quello che mi raccontò il mio istruttore di tiro a volo alla prima lezione. Premetto che è un istruttore federale nonché arrivato 2 ai mondiali di non so quale anno. Mica pizza e fichi.
Insomma ancora si vergogna della magra figura che fece quando andò a caccia e padello' una serie infinita di colpi ......


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Re: Come tirare al selvatico

Bene, dopo aver letto certi interventi mi sono reso conto che alcuni di vuoi non sanno neanche cosa e' il compak. Inutile ripetervi che chi fa questo sport al 99% dei casi e' anche un cacciatore, percio ditemi voi perche a caccia dovrebbe sparare male. A livia consiglio un istruttore di compak
 
signori ..non animatevi ...la caccia e il piattello non c'entrano sono due cose totalmente differenti..la discussione non è stata introdotta per paragonare le due discipline..ma per poter dare un aiuto a chi vorrebbe sparare meglio e..o per un motivo o per l'altro non riesce...
quindi non punzecchiatevi e qualora qualcuno dovesse chiedere qualche consiglio saremo ben lieti di poterlo aiutare se possibile..

- - - Aggiornato - - -

c'è chi tra i nuovi cacciatori o anche tra i vecchi (chi non lo ha mai saputo) che magari spara a destra ed ha l'occhio dominante sinistro..ergo i risultati nel tiro sono negativi..o chi magari è troppo apprensivo e lascia andare la fucilata prima del tempo ..sbagliando anche di seconda e terza canna..ecc.. questi sono gli aspetti per cui è stata introdotta la discussione..grazie
 
tra gli aspetti del tiro "a caccia" si dovrebbe disquisire su "tiro coperto" "tiro all'aperto" "tiro lungo" "tiro in verticale" e "traversone veloce" " tiro da dietro" ognuno rappresenta la sua difficoltà ed ognuno andrebbe affrontato in modo diverso ..non sempre il tiro va fatto allo stesso modo .. chi spara ad occhi aperti col calibro 12 e perchè è nato più scaltro di un altro, magari ha sviluppato si dalle prime fucilate il senso dell'anticipo perchè inculcatogli dal padre o dal nonno o chi per esso, è spara di stoccata nel breve magari non ha mai avuto problemi.. ma ecco che può intervenire un tiro su un'alzavola o su una tortora già di per sè molto veloce in più di taglio ed ecco che il tiro presenta una difficoltà notevole perchè, in quel caso, la velocità del selvatico unita alla direzione disagevole non permettono il controllo della fucilata. Ecco questo è il caso in cui un'aggancio da dietro del selvatico unità al coraggio di sparare avanti nel vuoto e non su di esso può fare la differenza..

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..e ancora spesso a caccia una beccaccia o un tordo si sparano completamente coperti..non si ha il tempo di poterli inquadrare ..ecco che il tiro a zona in direzione può essere una soluzione ..in quel caso sparare addosso al selvatico è controproducente perchè ammesso che si spari in tempo zero la mancata visione del bersaglio fa andare la fucilata chissà dove..

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Bellissima discussione bravo Killer.
Allora io quest'anno non ho potuto frequentare il tiro quanto avrei voluto, ma posso confermare che è utilissimo, a mio avviso perchè si spara con le pieghe da caccia se non con lo stesso fucile.
Io quando vado ai primi spolli ai tordi e mi scappa qualche padella, perche purtroppo ci scappa, cerco subito di capire dove è andata la schioppettata per correggermi e se capisco dove ho sbagliato sicuramente manca poco per riprendere la forma.
La difficoltà che più incontro i primi periodi di caccia, anche quando sparo bene al compak, sono le distanze di tiro in quanto in ambienti logicamente diversi dalla pedana e su bersagli diversi dai piattelli mi oriento male.
Quest'anno ad esempio mi sono trovato a sparare a qualche colomba a più di 60 m, ma solo dopo valutazione con piante di riferimento mi sono reso conto della ca@@ata che avevo fatto.
Si accettano consigli.



Merlino ..trasmettere tutto non è facile ..ma io ti do il consiglio più facile e compresso .. fissa il selvatico in un punto - non lasciare mai con gli occhi la sua direzione e butta la fucilata più o meno 20 cm avanti nel punto stimato di arrivo dello stesso con il fucile in movimento e stando schiacciato sul calcio .. ripeti il movimento più volte non avendo paura di sparare dove il selvatico non c'è .. (quindi non pensare a mirarlo o all'imbracciata del fucile ma solo alla direzione del selvatico) concentrarsi su una sola cosa è più semplice ..se si introducono varie nozioni poi si fa confusione ..:eek:
 
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credendo di fare cosa gradita ai più.. apro questa discussione poichè tra noi cacciatori esistono molti padellari nascosti..e non dite di no ....
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Per fortuna, per quanto mi riguarda, ho risolto i miei problemi molti anni fa ..introducendomi nel mondo del compak sporting ..cominciando al leggere libri come quello di George Digweed ..ed appassionandomi sempre di più a quel mondo cominciando a vincere qualche garetta all'inizio ..fino a vincere gare federali più importanti a livello italiano..

Con questa premessa, espongo quelle che, secondo il mio modesto parere, risultano le indicazioni più idonee per incrementare i propri successi nel tiro:

- Non cambiare spesso cartucce (ma abituarsi possibilmente ad una sola);
- non mirare con assiduità un bersaglio in volo ( in questa maniera si prende la sua stessa velocità e guardandolo si finisce per non dare l 'anticipo necessario);
- focalizzare un punto fermo del selvatico (spesso il becco) accellerando il tiro solo nel momento in cui questo si è raggiunto e non prima, poichè l'occhio va sempre sulla cosa più veloce e se nel movimento la canna è più veloce si perderà di vista il bersaglio;
- portare sempre il calcio del fucile alla faccia e mai la faccia sul calcio, possibilmente con entrambi le mani sia quella che spara che quella sull 'astina in maniera parallela;
- inquadrare il selvatico con il fucile in movimento SEMPRE lasciando la fucilata (a secondo della velocità con cui si brandeggia l'arma) sempre 20 cm avanti (la distanza può arrivare fino ad un metro fino agli 80-100 mt ( sempre ricordando in movimento -considerando che la velocità dell'arma già deve essere superiore a quella del selvatico che deve essere agganciato sempre da dietro e mai addosso o davanti--altrimenti non si sarebbe in linea con lo stesso);
-
dopo aver portato il calcio alla faccia schiacciare la faccia su questo il più possibile, poichè la bindella deve diventare il proprio occhio.
I più esperti cacciatori non abbiano a risentirsi .. questo vuole essere un aiuto ai meno esperti o anche ai più esperti "padelloni"
Magari qualcuno mi avesse detto qualcosa quando volevo imparare.
 
Personalmente non amo fare commistione tra la Caccia e le varie discipline di tiro. La Caccia è emozioni, immagini, odori, il fascino della buona cartuccia auto prodotta o della corazzata di marca. Scegliere il fucile a seconda del tipo di caccia e del luogo dove si praticherà. La padella è fisiologica e salutare, oggetto di divertimento tra amici e speranza di sopravvivenza per il selvatico. Non ho mai fatto modificare un calcio ne ho necessità di diventare un cecchino, mi basta essere un Cacciatore normale che si nutre di sane emozioni!
 
signori ..non animatevi ...la caccia e il piattello non c'entrano sono due cose totalmente differenti..la discussione non è stata introdotta per paragonare le due discipline..ma per poter dare un aiuto a chi vorrebbe sparare meglio e..o per un motivo o per l'altro non riesce...
quindi non punzecchiatevi e qualora qualcuno dovesse chiedere qualche consiglio saremo ben lieti di poterlo aiutare se possibile..

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c'è chi tra i nuovi cacciatori o anche tra i vecchi (chi non lo ha mai saputo) che magari spara a destra ed ha l'occhio dominante sinistro..ergo i risultati nel tiro sono negativi..o chi magari è troppo apprensivo e lascia andare la fucilata prima del tempo ..sbagliando anche di seconda e terza canna..ecc.. questi sono gli aspetti per cui è stata introdotta la discussione..grazie

Hai fatto bene a chiarire e a distinguere, l'argomento stava già prendendo la piega solita di chi ce l'ha più lungo, di chi in pedana è un fenomeno e quindi lo è anche a caccia e via discorrendo; mentre il tuo scopo, da ciò che ho capito, è fornire consigli pratici sull'impostazione del tiro a prescindere dalla disciplina tiravolistica o dalla caccia, e questo mi pare meritevole di attenzione.
La frequentazione della pedana nei primi anni di licenza, mi ha insegnato a sparare con entrambi gli occhi aperti, questo, se in pedana è fondamentale, a caccia dà un vantaggio non da poco, se posso dare un consiglio invito tutti quelli che ancora non lo fanno a sparare ad"occhi aperti" come si dice solitamente.[2]
 
Buongiorno Centro67, ho l'occhio dominante sx e sparo a dx, sparo ad occhi aperti. Faccio cosi' perchè sparando con l'occhio sx chiuso e mirando il bersaglio con il destro il bersaglio il si sposterebbe verso sx ed ecco il motivo per cui spero con gli occhi aperti in tal modo concentrandomi sull'animale riesco ad allinearmi meglio.
Ciao
tordo79

Ciao, ma se chiudi il sx e miri con il dx, ossia con l'occhio che sta' sulla bindella cosa ti si sposta? Casomai solo nel tuo caso, che hai l'occhio contrario alla linea di mira sparando con gli occhi ambedue aperti ti si sposta inevitabilmente il mirino perche' l'occhio che traguarda il mirino non sta' sulla bindella. Ma sei proprio sicuro di avere l'occhio dominante sx? hai fatto delle prove?
 
Hai fatto bene a chiarire e a distinguere, l'argomento stava già prendendo la piega solita di chi ce l'ha più lungo, di chi in pedana è un fenomeno e quindi lo è anche a caccia e via discorrendo; mentre il tuo scopo, da ciò che ho capito, è fornire consigli pratici sull'impostazione del tiro a prescindere dalla disciplina tiravolistica o dalla caccia, e questo mi pare meritevole di attenzione.
La frequentazione della pedana nei primi anni di licenza, mi ha insegnato a sparare con entrambi gli occhi aperti, questo, se in pedana è fondamentale, a caccia dà un vantaggio non da poco, se posso dare un consiglio invito tutti quelli che ancora non lo fanno a sparare ad"occhi aperti" come si dice solitamente.[2]




si Ars..hai centrato in pieno..non si tratta di ego personale di fenomeni...i post sono solo d'aiuto per chi magari si danna la vita a sparare meglio e non viene consigliato nel modo giusto ..riguardo agli occhi aperti purtroppo e sottolineo purtroppo questo non può essere fatto da chi ha l'occhio dominante diverso dall'impostazione di tiro (chi è destro ed è dominante occhio sinistro è un guaio).. si dovrebbe annullare l'anticipo a sinistra e raddoppiarlo a destra o viceversa ..quindi non sarebbe facile .. tuttavia anche chiudendo l'occhio e quindi annullando il problema si possono ottenere eccellenti risultati con piccoli accorgimenti.. quindi chi avesse questo tipo di problema può chiedere consigli..
 
Come vedete anche la stima dell'anticipo e' seggettiva fra' i cacciatori, come il nostro Killer 1971 c'e' chi lo valuta in cm, io ad es lo valuto in metri ma quanto si deve anticipare? Io ritengo che l'anticipo non sia qualcosa di spiegabile, ed infatti se ad un cacciatore che colpisce la preda chiedessimo quanto hai anticipato, egli potrebbe risponderci: io non do' anticipo tiro addosso, oppure 20cm avanti, e poi ancora 1,5 metri avanti. L'anticipo ritengo vada spiegato al neofita in modo che capisca quanto prima che bisogna sempre tirare avanti al bersaglio anche quando sembra che il bersaglio non abbia nessuna deriva, ma la giusta misura la si deve apprendere solo sparando. Infatti solo dopo aver sparato numerosissimi colpi il cacciatore compie l'azione di tiro con il proprio automatismo senza nessun calcolo per l'anticipo, perche' questo ormai fa parte del tiro stesso. Detto questo insisto dicendo che l'anticipo non puo' essere spiegato ne' imparato sui libri,, ma deve essere vissuto sul campo e capito mediante gli errori conseguiti. Chi va a caccia e spara' pochissimo potrebbe finire la carriera di cacciatore rimanendo un mediocre colpitore, chi invece spara tanto ed associa anche il tiro al piattello, acquisira' velocemente questo senso.
 
Come vedete anche la stima dell'anticipo e' seggettiva fra' i cacciatori, come il nostro Killer 1971 c'e' chi lo valuta in cm, io ad es lo valuto in metri ma quanto si deve anticipare? Io ritengo che l'anticipo non sia qualcosa di spiegabile, ed infatti se ad un cacciatore che colpisce la preda chiedessimo quanto hai anticipato, egli potrebbe risponderci: io non do' anticipo tiro addosso, oppure 20cm avanti, e poi ancora 1,5 metri avanti. L'anticipo ritengo vada spiegato al neofita in modo che capisca quanto prima che bisogna sempre tirare avanti al bersaglio anche quando sembra che il bersaglio non abbia nessuna deriva, ma la giusta misura la si deve apprendere solo sparando. Infatti solo dopo aver sparato numerosissimi colpi il cacciatore compie l'azione di tiro con il proprio automatismo senza nessun calcolo per l'anticipo, perche' questo ormai fa parte del tiro stesso. Detto questo insisto dicendo che l'anticipo non puo' essere spiegato ne' imparato sui libri,, ma deve essere vissuto sul campo e capito mediante gli errori conseguiti. Chi va a caccia e spara' pochissimo potrebbe finire la carriera di cacciatore rimanendo un mediocre colpitore, chi invece spara tanto ed associa anche il tiro al piattello, acquisira' velocemente questo senso.


no centro ..se tu parli di metri ..come dicono tanti tra tiratori e cacciatori è chi spara a fucile fermo.."la stragrande maggioranza"

se si spara come si dovrebbe a fucile in movimento ..si parla di centimetri più o meno 20 ( ovvero il tempo che impiega il piombo per arrivare sul selvatico) perchè quello della traiettoria del selvatico è già annullato dal fatto che agganciando il bersaglio da dietro poichè per raggiungerlo in traiettoria siano già più veloci di lui .. basteranno a quel punto solo un paio di spanne per il tempo del piombo .. così e più semplice e si annulla la confusione.. putroppo non è facile sparare con il fucile in movimento perchè quando si è raggiunto il bersaglio ci si ferma e si tira.. (ecco qual' è l'errore madornale) tutto il resto (calcio fucile, canna, carttuccia ecc.ecc.. sono solo piccoli contorni che fanno solo aumentare la precisione di tiro..(questo varrebbe per esempio per un 410 .. per un calibro 12 anche se sei piu alto o basso o più aventi o più indietro se sei col giusto anticipo non cambia davvero nulla
 
potrebbe essere utile:

LA ROSATA

I pallini vengono sparati con una velocità di 375 metri al secondo calcolata alla bocca della canna: a 50 metri, dove si trova il germano tale velocità sarà ridotta a 180 metri al secondo. I pallini di testa distano da quelli di coda 5 metri e quindi se i primi centrano il volatile gli ultimi hanno un ritardo (x) così calcolato
1:180 = x:5
x = 0,028 secondi
Il germano ha una velocità di volo di 25 metri/sec e quindi nel ritardo di 0,028 secondi dei proiettili avrà percorso 0,70 metri e quindi sarà fuori dall’efficacia dei pallini . Qualora sia centrato dalla prima parte e considerando - nell’esperimento- che prosegua il volo -percorre ancora 0,70 m. e quindi la maggior parte dei pallini si rivela inutile perché giunge in ritardo. Ed il numero dei proiettili inutili è maggiore quanto più grande è il ritardo della rosata. La velocità del germano ( 25 metri al secondo) e il diametro della rosata ( 60 cm ) si avrà

1 :25=X:0,60
X = 0.024 secondi

In tale tempo i pallini percorrono appena 4 metri e quindi il germano è già lontano. Da questo esempio risulta che una cartuccia avrà maggior efficacia con una rosata più corta e quindi minore dispersione. Il selvatico quindi verrà centrato da un numero maggior e di pallini. Si consideri per comprendere meglio,una cartuccia di 36 grammi con una rosata che a 50 metri sia di 3 tre metri.

1:180 = x:3
x=0,016 secondi

Il germano percorrerà 0,40 metri la risultante di 25x0.016=m. 0,40.Il volatile quindi è colpito da un maggior numero di pallini.



LE PROVE DI ROSATA


Le rosate dei pallini subiscono una dispersione trasversale ed una più imponente dispersione longitudinale. Quella trasversale può essere facilmente verificata sparando su di un cartone, oppure su di una placca metallica cosparsa di latte di calce o di malta. Queste prove di tiro vengono effettuate ad una distanza di m 35. La circonferenza che racchiude le impronte dei pallini deve avere diametro di cm 75. L'indice di dispersione è dato dal quoziente tra il numero dei pallini racchiuso da questa circonferenza, ed il numero dei pallini contenuti nella cartuccia. Tale indice di dispersione è certamente importante, ma non l'unico ai fini di un'esatta valutazione della rosata dei pallini.
Sparando cartucce prive di contenitore, le canne cilindriche ottengono rosate contenenti circa il 40-45% dei pallini lanciati, mentre le canne della massima strozzatura possono raggiungere anche i] 70-75%. Ovviamente le canne con strozzature intermedie ottengono percentuali comprese tra questi valori minimi e massimi. Con cartucce dotate di contenitore queste percentuali aumentano mediamente del 10%, con tutti i valori di strozzatura.
Una rosata è tanto più efficace, quanto più i pallini sono distribuiti in modo regolare ed uniforme su tutta la superficie del cerchio. Non risulta vantaggioso un forte addensamento di pallini al centro della rosata, che lasci sguarnita la periferia, ed è pure nociva una forte differenza di pallini tra i vari settori in cui è possibile suddividete il cerchio. Da ciò deriva la necessità di stabilire almeno due indici: uno di concentrazione, o addensamento al centro, uno di regolarità, cioèdi uniformità di distribuzione.
I metodi seguiti per la vantazione delle rosate sono moltissimi. Alcuni ricercatori suddividono semplicemente il cerchio in 4 settori, tagliandolo con due rette ortogonali, in pratica le stesse che servono per individuare con esattezza il centro di rosata. Altri tracciano una serie di circonferenze concentriche, ottenendo corone circolari di identica superficie. Non pochi suddividono l'intera superficie delcerchio in un numero di «campì», che può variare da 16 a 100. Possiamo descrivere in breve il metodo Manaresi semplificato, che risulta uno dei più semplici e di facile interpretazione. All'interno della circonferenza maggiore tracciamo un'altra circonferenza concentrica, avente diametro pari alla metà del primo. La superficie del cerchio interno risulta uguale ad un quarto della superficie totale. Tracciamo poi due rette perpendicolari, passanti per il centro.L'indice di concentrazione è dato dal rapporto tra il numero dei pallini contenuti nel cerchio più grande, ed il numero dei pallini contenuti nel cerchio più piccolo. Supponendo di avere al centro ed alla periferia di rosata lo stesso numero di pallini per unità di superficie, l'indice di concentrazione sarebbe uguale a 4. Questo in pratica non può avvenire, perché l'infittimento al centro è sempre superiore. Quanto più tale indice si avvicinerà al valore 4 ideale, tanto inferiore sarà l'addensamento al centro dei pallini. L'indice di regolarità può essere calcolato nel seguente modo. Dopo avere effettuato il conteggio dei pallini contenuti nei 4 settori in cui risulta suddiviso ilcerchio maggiore dalle due rette ortogonali, dividiamo il numero delle impronte del settore più sguarnito per la quarta parte della somma totale delle impronte dei 4 settori. Supponendo che in ciascun settore vi sia un identico numero di pallini, l'indice di regolarità sarà uguale ad 1. Anche questo è un valore ideale pressoché impossibile, ma quanto più il quoziente si avvicina all'unità, tanto più la distribuzione dei pallini è regolare.Altri criteri di valutazione tengono conto dei cosiddetti «vuoti di rosata», cioè della frequenza ed estensione degli spazi nei quali non compare alcun pallino, ed attraverso i quali un selvatico può uscire indenne anche se compreso nel cerchio di rosata. Troppo spesso ci dimentichiamo che le famose rosate altro non sono che la proiezione ortogonale dello sciame dei pallini su di un piano. I vuoti di rosata, difficilmente eliminabili soprattutto se la loro estensione è modesta, hanno importanza innegabile nel tiro contro bersagli immobili, ma non determinanti.' su bersagli che attraversano lo sciame con forte velocità ed angolazione. Più temibili risultano le rosate completamenti: vuote al centro, dette «a corona circoli! re», il cui indice di concentrazioni raggiunge un valore superiore a 4, denunciando un chiaro segno di cartuccia irregolare.
Le forti percentuali di piombi nel cerchio di rosata non sono sempre utili incaccia: più importante è la regolare distribuzione dei pallini in ogni settore. Un notevole addensamento al centro non costituisce un fattore positivo: il rendimentoideale consiste nell'avere un numero pressoché identico di pallini in ogni unità disuperficie. I vuoti di rosata non debbono essere notevoli, né troppo frequenti.
La presenza di raggruppamenti di pallini a costellazioni è quasi sempre segno di eccesso di pressione. I grappoli di pallini fusi indicano una qualità scadente della lega di piombo, od un'insufficiente tenuta del borraggio. Una rosata troppo dispersa è indice quasi sicuro di eccesso di velocità e di pressione, o di altissima deformazione dei pallini, od anche di fughe di gas causate da borraggio non idoneo. Gli accentramenti notevoli sono segno di velocità iniziale troppo bassa, o di una eccessiva dose di piombo.
Una rosata vuota al centro può indicare l'impiego di un borraggio troppo pesante, quella vuota in un settore può segnalare un disco di chiusura troppo alto, pesante e non friabile, od una borra-contenitore in plastica le cui alette si sono aperte in modo irregolare, oppure un'orlatura non uniforme su tutti i lati. I colpi molto irregolari, definiti «anomali», se non risultano troppo frequenti non sono molto significativi, ma possono derivare da un caricamento difettoso, da una combustione imperfetta della polvere, etc.
Persone esperte possono valutare una rosata «a colpo d'occhio», ma tali giudizi empirici spesso non sono attendibili. Le prove «alla placca» non debbono essere effettuate su di una superficie limitata, o sparando senza appoggio, perché gli errori di puntamento sono frequenti. Neppure dobbiamo dimenticare, in queste prove, che pallini di identica numerazione, ma di diversa fabbricazione, possono molto differire per diametro, peso specifico di lega, sfericità, fornendo risultati non sempre comparabili. Una prova condotta sparando pochi colpi non èattendibile. Per valutare il rendimento di un lotto di cartucce è necessario verificare le rosate di almeno 10 colpi, con annotazione dei risultati, procedendo successivamente a ricavare almeno la media aritmetica degli indici ed il valore medio degli scarti.


LA DISPERSIONE LONGITUDINALE
Sentiamo spesso parlare della «coda» delle rosate, alla quale vengono attribuiti i più straordinari prodigi e misfatti balistici, come se unicamente al valore massimo o minimo dell'allungamento dello sciame dei pallini in traiettoria fossimo debitori della possibilità di colpire o non colpire il bersaglio, La dispersione longitudinale è invece un fenomeno in grande parte negativo, purtroppo non eliminabile ma solo riducibile, le cui conseguenze fortunatamente interferiscono in modo apprezzabile solo in particolari condizioni di tiro.
La rosata ha tre dimensioni, in quanto non si espande solo in senso verticale e trasversale, ma anche in profondità nella direzione di tiro. La dispersione radiale, detta comunemente trasversale, può essere verificata tramite una proiezioneortogonale dello sciame dei pallini, sparando contro un qualsiasi foglio di carta od una piastra metallica. La dispersione longitudinale, più trascurata perché di difficile rilevazione, veniva accertata in passato tramite bersagli rotanti o larghe piastre in rapidissimo spostamento. Oggi è possibile eseguire foto ultrarapide dello sciame de! pallini in volo, attestanti sia l'esistenza che la misura del distan-ziamento reciproco dei pallini.
La «profondità», o allungamento, della rosata deriva in parte dalla disposizione inziale della carica in raggruppamento cilindrico, ma soprattutto dalla resistenza dell'aria all'avanzamento dei pallini. Anche nei primissimi metri di traiettoria la massa dei pallini non si comporta come un proiettile unico, risultando«penetrabile» alle pressioni idrodinamiche. I pallini situati in testa e sui fianchidello sciame incontrano una maggiore resistenza, quindi subiscono una più forteritardazione, perciò vengono progressivamente sorpassati e distanziati dai pallinidella zona centrale dello sciame. Il diametro dei singoli pallini costituenti la carica non è mai perfettamente identico: i pallini più piccoli e leggeri perdono più rapidamente la loro velocità. Stessa cosa possiamo dire dei pallini deformati perschiacciamento, di quelli «sfaccettati» per attrito radente durante il percorso di canna, che sono soggetti a percorrere traiettorie molto irregolari, a disporsi in periferia ed in coda allo sciame, in tal modo contribuendo non solo ad allargare, maanche ad allungare la rosata.
Con il progredire della distanza di tiro la rosata si allunga, perché i pallini centrali si distanziano sempre di più dai periferici e da quelli di coda. Possiamo dire, in modo orientativo, che uno sciame di pallini di medio diametro subisce unallungamento pari a circa il 10% della distanza di tiro. A m 40 dalla bocca del fucile la rosata «utile», cioè efficace per il tiro, può essere valutata in circa 4 metri. In realtà, le foto di rosata in volo, meglio ancora il tiro contro bersagli mobili, hanno dimostrato che a m 40 di distanza di tiro intercorrono anche 12 o più metri tra il primo e l'ultimo pallino dello sciame. Con il metodo fotografico non riusciamo a contenere agevolmente nel campo d'immagine l'intero sciame dei pallini, se non nei primi metri di traiettoria. La profondità di rosata aumenta con la riduzione del diametro dei pallini, con l'incremento delle pressioni in canna e delle deformazioni dei piombi, con l'impiego di pallini di forma irregolare o aventi grossi scarti di diametro, con piombo di basso peso specifico di lega. Aumenta pure con la strozzatura delle canne: quelle cilindriche o debolmente strozzate generano rosate più ampie, ma di minore lunghezza, soprattutto a distanza medio-breve dalla bocca della canna.
La strozzatura incolonna i pallini in formazione più lunga e sottile, provocando una maggiore deformazione nei pallini situati ai fianchi della carica, durante il loro passaggio attraverso il cono di restringimento. Le canne strozzate recuperano però ampiamente questo svantaggio con la sensibile riduzione della dispersione trasversale, consentendo di allungare il tiro in modo notevole.
La dispersione longitudinale non esercita alcuna influenza nel tiro contro bersagli immobili, o che si spostano nella stessa direzione dell'asse di tiro, anche se i pallini raggiungono il selvatico in tempuscoli successivi. Solo quando il bersaglio si muove a grande velocità in direzione ortogonale, o comunque trasversale, rispetto all'asse di tiro, la dispersione longitudinale esercita la sua influenza negativa, perché il bersaglio viene colpito da un numero insufficiente di pallini. Questa condizione si verifica difficilmente, perché il selvatico deve uscire dalcerchio di rosata utile prima che la parte arretrata dello sciame, la famosa coda,giunga ad intercettare la sua traiettoria. Sembrerebbe auspicabile che i pallini si muovessero in formazione disposta sullo stesso piano, ossia che la rosata avesseuno sviluppo bidimensionale, mancando di profondità. Le migliori cartucce riescono a limitare in modo considerevole la dispersione longitudinale, tanto che il selvatico difficilmente riesce ad attraversare il cerchio di rosata prima che siano sopraggiunti tutti i pallini che formano la parte efficace dello sciame. La restanteparte della carica dei pallini risulta troppo rada e dispersa per essere presa in considerazione. Se Ì] tiratore ha calcolato un eccessivo valore di anticipo, può accadere che il selvatico «entri» nel cerchio di rosata «dopo» che è stato raggiunto daipallini di testa, e «prima» che venga raggiunto dai pallini di coda. Quest'unicocaso favorevole è ancora più raro, ma può verificarsi: l'ipotetico selvatico viene adessere intercettato dai pallini di coda, mentre sarebbe sicuramente mancato dauna rosata bidimensionale, o comunque poco sviluppata in profondità.
Sembrerebbe quindi che la famosa coda svolgesse una funzione di grande utilità nei tiri trasversali, ma la maggior parte degli errori di mira consiste in un difetto di anticipo, non in un eccesso, per cui la dispersione longitudinale viene quasi sempre ad aggravare tutte le conseguenze dell'errore. I pallini di coda sono inoltre molto più lenti e deformati, animati da scarsa energia cinetica, quindi non sempre idonei all'abbattimento dell'animale, soprattutto se Io colpiscono in numero limitato. L'impiego generalizzato del contenitore dei pallini ha diminuito la profondità della rosata soprattutto nei tiri lunghi, perché ha ridotto ladeformazione del piombo. Dei vantaggi di tale riduzione beneficiano soprattutto le canne di massima strozzatura, che vedono aumentare le loro brillanti prestazioni. Altri fattori che limitano la lunghezza della rosata sono i pallini nichelati, i pallini di acciaio, le polveri di lenta combustione, le borre molto elastiche e leggere, la chiusura stellare. In pratica, si tratta degli stessi componenti di caricamento che riducono anche le dispersioni trasversali.






LA DISPERSIONE TRASVERSALE

La rosata ha tre dimensioni, in quanto non si espande solo in senso verticale e trasversale, ma anche in profondità nella direzione di tiro. La dispersione radiale, detta comunemente trasversale, può essere verificata tramite una proiezioneortogonale dello sciame dei pallini, sparando contro un qualsiasi foglio di carta od una piastra metallica. La dispersione longitudinale, più trascurata perché di difficile rilevazione, veniva accertata in passato tramite bersagli rotanti o larghe piastre in rapidissimo spostamento. Oggi è possibile eseguire foto ultrarapide dello sciame de! pallini in volo, attestanti sia l'esistenza che la misura del distan-ziamento reciproco dei pallini.
La «profondità», o allungamento, della rosata deriva in parte dalla disposizione inziale della carica in raggruppamento cilindrico, ma soprattutto dalla resistenza dell'aria all'avanzamento dei pallini. Anche nei primissimi metri di traiettoria la massa dei pallini non si comporta come un proiettile unico, risultando«penetrabile» alle pressioni idrodinamiche. I pallini situati in testa e sui fianchidello sciame incontrano una maggiore resistenza, quindi subiscono una più forteritardazione, perciò vengono progressivamente sorpassati e distanziati dai pallinidella zona centrale dello sciame. Il diametro dei singoli pallini costituenti la carica non è mai perfettamente identico: i pallini più piccoli e leggeri perdono più rapidamente la loro velocità. Stessa cosa possiamo dire dei pallini deformati perschiacciamento, di quelli «sfaccettati» per attrito radente durante il percorso di canna, che sono soggetti a percorrere traiettorie molto irregolari, a disporsi in periferia ed in coda allo sciame, in tal modo contribuendo non solo ad allargare, maanche ad allungare la rosata.
Con il progredire della distanza di tiro la rosata si allunga, perché i pallini centrali si distanziano sempre di più dai periferici e da quelli di coda. Possiamo dire, in modo orientativo, che uno sciame di pallini di medio diametro subisce unallungamento pari a circa il 10% della distanza di tiro. A m 40 dalla bocca del fucile la rosata «utile», cioè efficace per il tiro, può essere valutata in circa 4 metri. In realtà, le foto di rosata in volo, meglio ancora il tiro contro bersagli mobili, hanno dimostrato che a m 40 di distanza di tiro intercorrono anche 12 o più metri tra il primo e l'ultimo pallino dello sciame. Con il metodo fotografico non riusciamo a contenere agevolmente nel campo d'immagine l'intero sciame dei pallini, se non nei primi metri di traiettoria. La profondità di rosata aumenta con la riduzione del diametro dei pallini, con l'incremento delle pressioni in canna e delle deformazioni dei piombi, con l'impiego di pallini di forma irregolare o aventi grossi scarti di diametro, con piombo di basso peso specifico di lega. Aumenta pure con la strozzatura delle canne: quelle cilindriche o debolmente strozzate generano rosate più ampie, ma di minore lunghezza, soprattutto a distanza medio-breve dalla bocca della canna.
La strozzatura incolonna i pallini in formazione più lunga e sottile, provocando una maggiore deformazione nei pallini situati ai fianchi della carica, durante il loro passaggio attraverso il cono di restringimento. Le canne strozzate recuperano però ampiamente questo svantaggio con la sensibile riduzione della dispersione trasversale, consentendo di allungare il tiro in modo notevole.
La dispersione longitudinale non esercita alcuna influenza nel tiro contro bersagli immobili, o che si spostano nella stessa direzione dell'asse di tiro, anche se i pallini raggiungono il selvatico in tempuscoli successivi. Solo quando il bersaglio si muove a grande velocità in direzione ortogonale, o comunque trasversale, rispetto all'asse di tiro, la dispersione longitudinale esercita la sua influenza negativa, perché il bersaglio viene colpito da un numero insufficiente di pallini. Questa condizione si verifica difficilmente, perché il selvatico deve uscire dalcerchio di rosata utile prima che la parte arretrata dello sciame, la famosa coda,giunga ad intercettare la sua traiettoria. Sembrerebbe auspicabile che i pallini si muovessero in formazione disposta sullo stesso piano, ossia che la rosata avesseuno sviluppo bidimensionale, mancando di profondità. Le migliori cartucce riescono a limitare in modo considerevole la dispersione longitudinale, tanto che il selvatico difficilmente riesce ad attraversare il cerchio di rosata prima che siano sopraggiunti tutti i pallini che formano la parte efficace dello sciame. La restanteparte della carica dei pallini risulta troppo rada e dispersa per essere presa in considerazione. Se il tiratore ha calcolato un eccessivo valore di anticipo, può accadere che il selvatico «entri» nel cerchio di rosata «dopo» che è stato raggiunto daipallini di testa, e «prima» che venga raggiunto dai pallini di coda. Quest'unicocaso favorevole è ancora più raro, ma può verificarsi: l'ipotetico selvatico viene adessere intercettato dai pallini di coda, mentre sarebbe sicuramente mancato dauna rosata bidimensionale, o comunque poco sviluppata in profondità.
Sembrerebbe quindi che la famosa coda svolgesse una funzione di grande utilità nei tiri trasversali, ma la maggior parte degli errori di mira consiste in un difetto di anticipo, non in un eccesso, per cui la dispersione longitudinale viene quasi sempre ad aggravare tutte le conseguenze dell'errore. I pallini di coda sono inoltre molto più lenti e deformati, animati da scarsa energia cinetica, quindi non sempre idonei all'abbattimento dell'animale, soprattutto se Io colpiscono in numero limitato. L'impiego generalizzato del contenitore dei pallini ha diminuito la profondità della rosata soprattutto nei tiri lunghi, perché ha ridotto ladeformazione del piombo. Dei vantaggi di tale riduzione beneficiano soprattutto le canne di massima strozzatura, che vedono aumentare le loro brillanti prestazioni. Altri fattori che limitano la lunghezza della rosata sono i pallini nichelati, i pallini di acciaio, le polveri di lenta combustione, le borre molto elastiche e leggere, la chiusura stellare. In pratica, si tratta degli stessi componenti di caricamentoche riducono anche le dispersioni trasversali.


IMG%20DISTANZA%20DI%20TIRO.jpg
 
Ciao, ma se chiudi il sx e miri con il dx, ossia con l'occhio che sta' sulla bindella cosa ti si sposta? Casomai solo nel tuo caso, che hai l'occhio contrario alla linea di mira sparando con gli occhi ambedue aperti ti si sposta inevitabilmente il mirino perche' l'occhio che traguarda il mirino non sta' sulla bindella. Ma sei proprio sicuro di avere l'occhio dominante sx? hai fatto delle prove?

Ciao centro, a me hanno insegnato che x vedere qual'è l'occhio dominante, basta prendere un segno su un muro e cercarlo e centrarlo con la mano a cerchio col segno ok, poi strizzo prima un'occhio e poi l'altro e vedo qual'è l'occhio con cui mi rimane il segno. Io facendo questa prova mi rimane il segno sulla sx mentre sulla dx mi si sposta.
Spero di averti fatto capire il metodo...:)
Hai un'altra tecnica per vedere??
Grazie e cordiali saluti
tordo79
 
non sono fandonie magnum .. ci sono piatti che vedi come moschini ..talmente lunghi che ti vengono i dubbi ci si possa tirare .. ma posso garantirti che si rompono eccome.. se sei abituato a vedere i campetti di tiro pugliesi dove trovi piatti a 15-20 metri ..non si può paragonare assolutamente .. bisogna viverlo per capire .. considera che i piatti a 60 metri poi allungano perciò spesso si tira comunque andando oltre limite .. è chiaro che gli anticipi cominciano a diventare assurdi solo da concepire .. comunque non è raro anche nella caccia assistere a tiri fuori misura massima.. non so se ti è mai capitato di fare un tiro od assistere a tiri fuori da ogni norma balistica .. perchè per quanto mi riguarda ..al di fuori dello sporting dove è abitudine.. anche a caccia non solo li ho visti quei tiri ..ma mi è capitato di farli.. un esempio? una volta avevo una cartuccia in canna ricordo benissimo era il novembre del 2006 la cartuccia era una jk6 piombo 11 della rc ..invece di scaricare il fucile sparai ad una allodola (tanto per buttare via la cartuccia, poichè stavamo andando via) da parte a parte di un campo .. non ho la più pallida idea di quanti metri potessero essere 100? di più? non lo so ..so solo che l'allodola si stoppò tra l'incredulità dei miei amici.. tanto che si riteneva impossibile.. che si ipotizzò che avesse sparato qualcun altro nascosto.. ma nel campo eravamo solo noi .. tuttavia se questo può rappresentare un'eccezione nella caccia.. ti garantisco che non è così nello sporting ..dove chi è abituato a sparare a quelle distanze è abituato anche a valutarne gli anticipi.. quindi non si tratta di un'esagerazione ma di un dato di fatto ..quindi reale e non ipotizzabile.. cordialità
 
Ciao, io sono fra quelli che ho l'occhio dominante sx e sono destro. Non sono un killer spietatissimo però i miei animali li porto a casa...sempre. io ho risolto concentrandomi sull'animale, in passata prendendone la direzione aggacciandolo da dietro e passandolo sia a dx e sx. Se mi parte una bekka o un fagiano davanti dritto lo supero e gli metto la canna sopra.
Per quanto riguarda tordi e colombi che secondo me sono tiri più facili su in aria li incanno e li passo con la canna e vengono giù.
Questo è quanto.

Spero di avervi fatto cosa gradita.

Cordiali slauti

tordo79
 
Confermo quanto ha asserito Killer 1971, ormai e' da tempo che lo sto' dicendo ed in pochi mi credono, che per tirare lontano bisogna abituare la mente a leggere bene i bersagli ed a calcolare certi anticipi. Ricordo che sono stato lapidato per aver detto di aver colpito un frullino a presunti 80m con piombo N°3!!! un utente ricordo mi rispose che ad 80m e' impossibile distinguere un uccello......:(
 
no centro ..se tu parli di metri ..come dicono tanti tra tiratori e cacciatori è chi spara a fucile fermo.."la stragrande maggioranza"

se si spara come si dovrebbe a fucile in movimento ..si parla di centimetri più o meno 20 ( ovvero il tempo che impiega il piombo per arrivare sul selvatico) perchè quello della traiettoria del selvatico è già annullato dal fatto che agganciando il bersaglio da dietro poichè per raggiungerlo in traiettoria siano già più veloci di lui .. basteranno a quel punto solo un paio di spanne per il tempo del piombo .. così e più semplice e si annulla la confusione.. putroppo non è facile sparare con il fucile in movimento perchè quando si è raggiunto il bersaglio ci si ferma e si tira.. (ecco qual' è l'errore madornale) tutto il resto (calcio fucile, canna, carttuccia ecc.ecc.. sono solo piccoli contorni che fanno solo aumentare la precisione di tiro..(questo varrebbe per esempio per un 410 .. per un calibro 12 anche se sei piu alto o basso o più aventi o più indietro se sei col giusto anticipo non cambia davvero nulla

Ciascuno di noi valuta l'anticipo a modo suo, tu sai benissimo che nel compak e nello sporting bisogna saper sparare sia di stoccata che di accompagnamento, e quando si tira a bersagli veloci trasversali ad oltre 50m di solito non si stocca se non proprio necessario, ma si accompagna a volte dolcemente, in tale circostanza quei 4-5m di anticipo che bisogna dare tu li valuti in cm, io evidentemente li valuto in metri per quello che sono ma entrambi diamo lo stesso anticipo altrimenti il bersaglio se ne va' indenne.. Sono daccordissimo sul fatto che ai tiratori rapidi sembra sempre di sparare addosso al bersaglio poiche l'alta velocita' di escuzione del gesto non consente rallentamenti o bloccaggi della canna, mentre i riflessivi riescono ad apprezzare meglio l'anticipo grazie alla fucilata piu' morbida, ma rischiano di sparare "a fermo"
 
Ciao centro, a me hanno insegnato che x vedere qual'è l'occhio dominante, basta prendere un segno su un muro e cercarlo e centrarlo con la mano a cerchio col segno ok, poi strizzo prima un'occhio e poi l'altro e vedo qual'è l'occhio con cui mi rimane il segno. Io facendo questa prova mi rimane il segno sulla sx mentre sulla dx mi si sposta.
Spero di averti fatto capire il metodo...:)
Hai un'altra tecnica per vedere??
Grazie e cordiali saluti
tordo79
Si, prendi un foglio di quaderno, fai un buco in centro della grandezza di una penna, ad occhi ambedue aperti guardando attraverso il foro, focalizza un oggetto posto ad almerno 20m tenendolo lontano dagli occhi con braccio disteso. A questo punto sempre continuando a guardare l'oggetto avvicina lentamente il foglio al viso ....controlla su quale occhio si fermera' il foro....quello sara' l'occhio dominante.
 
ti do ragione Magnum ..ma anche la stoccata può essere ragionata ..sai perche? perchè il cervello elabora informazioni al decimo di secondo perciò un tiratore riuscirà sempre in ogni condizione a mandare la fucilata nella direzione presunta tirando "a zona" e questo credimi anche a caccia è sempre attuabile... a meno che uno non imbraccia come un bradipo..;)

inoltre non è assolutamente un tentativo di traslare il compak nella caccia .. poichè nel compak ci sono molti accorgimenti tecnici dalla posizione delle gambe all'apertura delle spalle che non solo non sono attuabili a caccia ma sarebbero addirittura controproducenti.. perciò qui parlo di caccia e non di compak..

sei salentino ..quindi saprai cosa vorrà dire tirare ad un tordo di taglio che va come un missile tra gli ulivi di maglie ad ombrello dove praticamente non vedi il tordo vedi la sua ombra.. cosa fai tiri di stoccata ? o gli tiri in direzione nella zona dove presumi arrivi? e cosi facendo ti stupisci che sia caduto tra le frasche che occupavano la tua vista.... quella magari tu la chiami stoccata.. io la chiamo tiro " a zona" e quello caro amico non deriva dal compak .. cordialità
 
Re: Come tirare al selvatico

Bene, dopo aver letto certi interventi mi sono reso conto che alcuni di vuoi non sanno neanche cosa e' il compak. Inutile ripetervi che chi fa questo sport al 99% dei casi e' anche un cacciatore, percio ditemi voi perche a caccia dovrebbe sparare male. A livia consiglio un istruttore di compak

Lui lo sa' ! Il black out del Forum non m'ha dato modo di render onore a Giovanni (alias Centro67) che insieme al FabioDt abbiam incrociato presso noto tav romano sabato scorso e dopo averlo incappucciato,messo nel cofano,sballotato in giro.....l'abbiam liberato su un percorso a lui sconosciuto.....ebbene : ce coglie......nulla da dire...i piattelli li rompe eccome [thumbsup.gif] ! Sara' un po' "pesantuccio " nell'affermare le sue teorie (leggi calcio su misura,lunghezze canne,vampa di bocca...sbuffo de canna...o come cazzz se chiama [Trilly-77-24.gif]!?!) ma la prova del campo gli da ragione....punto.
Cosi' come ce coglie quel perdigiorno del Dt che da quando c'ha la garganella incisa sul Cosmi ....rompe l'impossibile.Un saluto.

P.s. per l'eventuale disfida di Barletta se mai si terra' e dove chissa'....noi i nostri campioni gia' li abbiamo : Centro67 e FabioDt.....Magnum71: sei avvisato.....sallo [3] !
Io me limito al video....ch'e' meglio : er tav nun e' pe me' [14].
 
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