posta qualche foto del fucile, il modello se c'e' scritto, ci dovrebbere essere versioni H&H, c'e' credo un modello england con cartelle lunghe.

Io volevo sapere soprattutto notizie su questa azienda, il nome del modello non c'è, costume,questo, che è durato fino a non molti anni fa, pensa che qualche volta neanche interpellando l'azienda produttrice si è riusciti a venirne a capo.

Saluti Cafiso
 
Possibile che nessuno sa niente di questo costruttore, gradirei un intervento di JK6, evidentemente sarà in ferie.

Saluti Cafiso
 

Cafiso

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Un mio amico ha avuto in regalo una doppietta Rapetti cal. 12. Il fucile presenta qualche camolatura nella canna destra, la sinistra è in buono stato, la cromatura esterna delle canne è buona. Le chiusure in buono stato, tranne l'estrattore che esce troppo dalla sua sede, creando difficoltà per la chiusura delle canne. Camere 70mm. foratura 18,2, manca la punzonatura delle stelle di strozzatura ed,anche, il diametro delle volate delle canne. La doppietta presenta inoltre, il calcio non fissato adeguatamente, forse dovuto a qualche botta ricevuta. Questo quello che ho potuto rilevare da un esame frettoloso, ma, il fucile va smontato per un analisi più accurata.Dimenticavo, il fucile ha cartelle lunghe, da appurare se finte ho dotate di acciarini ed è stato costruito nel 1964. Comunque gradirei notizie su questa arma, perché non conosco assolutamente questi fucili Rapetti.



Saluti Cafiso
 
CESARE RAPETTI
(Brescia, 1844- Gardone, 1905)

Di famiglia gardonese, nato a Brescia nel 1844 da Andrea e da Maddalena Mattolini
fu volontario garibaldino nel 1866 e con la camicia rossa combattè la battaglia di
Bezzecca. Ritornato, alla fine della guerra, a Gardone continuò la sua attività di
esperto armaiolo e di custode del “Bersai”. Come ci dice la “ Provincia di Brescia”
del 3 dicembre 1896, il Rapetti fu inventore di una macchina per pulire i fucili,
utilizzati nelle gare di tiro, in tempo brevissimo. L’invenzione collaudata a Gardone
venne brevettata e ne fu offerto l’utilizzo a tutte le altre società di tiro. Morì nel
marzo del 1905, compianto dalla famiglia e dalla comunità gardonese che gli rivolse
l’estremo saluto con un’orazione di Giovanni Corridori.


questo e quello che ho trovato.
 
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