Re: Sipe S4 mettiamole a confronto.
E' vero, SIPE ed S4 lasciano sempre un parte di residuio incombusto, ma questo difficilmente ne inficia lo splendido rendimento.
Le vere balistiti, quelle in cui le componenti percentuali di NC e NG sono quasi simili; in fase di impasto e laminazione vedono avvenire una gelatinizzazione profonda ed omogenea, che lascia le lamelle, superficialmente molto lisce e prive di porosità, poco scorrevoli nonostante la grafitazione e tendenti ad agglomerarsi in fase di compressione.
Tutti coloro che conoscono le cartucce avranno trovato dallo scaricamento di quelle caricate con queste polveri la nota "pastiglia" di polvere ammassata, fenomeno creato dalla emissione di vapori della NG che ha un effetto non solvente ma ammorbidente ed agglomerante sulla polvere stessa.
Per questa gelatinizzazione profonda e per l'assenza di porosità, soprattutto per l'impiego attuale di inneschi freddi allo stifnato, molti grani di polvere, sia per un fatto chimico che di posizione nella carica stivata nel bossolo, subiscono una combustione parziale e lasciano spesso un vistoso residuo incombusto in canna, è una caratteristioca di questi propellenti, che chi li carica da anni avrà sempre notato.
Il fenomeno dell'incombusto, aumenta ed accade maggiormente per vari motivi, bastano difetti anche piccoli di caricamento oppure una non ottima qualità degli inneschi, ma possiamo affermare che esso sia comunque normale.
Per limitare questo fatto, è necessario usare inneschi non troppo potenti ma dotati di elevate capacità di ignizione, come i primers 209 americani che con miscele specificamente studiate per polveri dure e un po' refrattarie (le Ball Powders) rendono ottimamente anche sulle balistiti.
Detto questo per criticare Sipe ed S4, occorre mettersi di buon impegno e munirsi di ragioni che difficilmente saranno convincenti.
Abbiamo appena terminato le prove della gara della Cartuccia d'Oro 2008 ed anche quest'anno dando una rapida scorsa ai certificati, emerge in modo evidente come proprio queste due vecchie italiche polveri classe '23 e '27 abbiano spesso suonato come zampogne polveri ben più costose e prestigiose, sia in prestazioni che in regolarità.
La A1 è una polvere ottima, ma piuttosto porosa, rinfrancata dall'uso di buone materie prime, ma soggetta assai più di una balistite a sentire freddo ed umidità.
Cordialità
G.G.