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Il soffio di bocca lo si ha ugualmente (specie con cariche pesanti e polveri di lenta combustione) sia con una canna da 66, che con una da 90 centimetri.Dimentichi una cosa: il soffio di bocca.
Ovviamente sarà meno evidente e problematico nella versione più lunga poiché i gas, alla volata, risulteranno avere pressione a livelli decisamente inferiori.
Personalmente preferirei ovviare a questo problema con una canna da "tutta caccia" di 66 cm - piuttosto che la "spingarda" da 90 -, abbinata a specifici strozzatori "forati" sulla volata: avrei miglior concentrazione della rosata (che risulterebbe più "stretta", corta, compatta) ed un minor rinculo.
Non condivido, anzi, spiegami perché i tiratori, nonostante le polveri vivacissime usate (x24 x28), preferiscono le canne da 75/76 e a volte oltre.
E non mi venie a parlare di allineamento nei tiri a lunga distanza, perché è una minkiata grande, molto grande. Sfido chiunque a stimare la lunghezza della canna ed il miglior allineamento a fucile imbracciato con occhio dominante collimato.
Di certo non per problemi di totale combustione.
Se le canne dei fucili da competizione hanno quelle lunghezze, è per far si che i coni di raccordo possano essere più lunghi (e quindi più "dolci") affinché la carica di piombo esca fuori dalla canna senza subire stress meccanici elevati.
Tutti i vari accorgimenti sui coni di raccordo, portano ad avere, - oltre ad una maggiore velocità alla bocca e conseguente energia residua al pallino - anche un minor rinculo (a tutto vantaggio della precisione e dell'affaticamento del tiratore).
Dubito fortemente, però, che nelle canne ad uso caccia, gli angoli, le lunghezze e quant'altro vengano studiati diversamente da una canna 66 alla sua sorella da 76 se non per semplice adattamento. Costerebbe troppo applicare la stessa metodica delle canne tiravolistiche.
Questo è quanto umilmente io mi sento di affermare: magari sono tutte scemenze.