Fucili rottamati.....dove vanno a finire?

non so come vengono distrutte ma che tornino in circolazione la vedo difficile.
tutto può essere ma se un arma che risulta distrutta viene rinvenuta, ad esempio, sul luogo di un reato credo che sarebbero cazz amari per tutta la catena gerarchica che avrebbe dovuto distruggerla.
solo con un cambio di matricola potrebbe succedere ma la vedo roba da film .....
ciao
 
Tecnicamente credo vadano distrutti, come per le auto...non gli si puo dare un nuovo numero di matricola ne ,ovviamente, si puo togliere. Se fosse vera la storia della vedova che per carità ci puo stare pure , e non metto miniminimamente in dubbio le tue parole, se davvero fossero in giro sarebbe un illecito grave e il detentore avrebbe per le mani un arma che scotta di molto di molto...
 
Vorrei sapere dai partecipanti del forum se hanno idea come avvenga la rottamazione di un fucile da caccia.
Ho saputo.....ma è d'obbligo che dica che non ho prove concrete......che due anni fa una vedova di Padova di una famiglia molto benestante avendo in casa numerosi fucili del defunto marito, ha pensato bene farli portare alla P.S per la rottamazione.
Io ero a conoscenza che quei fucili avevano un valore molto importante poiché la maggior parte erano armi da collezionista tipo BOSS,COSMI,FRANCHI IMPERIALE ecc ecc.
Sono altrettanto convinto che anche se la vedova è in possesso di una carta che dichiara che le armi sono state rottamate, le stesse sono ritornate in circolazione. E' possibile?
Potrei anche sbagliarmi.
Una volta portate in questura , non vengono rimesse in circolazione , solo i pezzi dei fucili possono essere rimessi in circolazione per ( rifare il fucile stesso ) capito il concetto ... ? Ce una percentuale che vengano mandate al estero ,anche questa è da prendere in considerazione.....
 
Vorrei sapere dai partecipanti del forum se hanno idea come avvenga la rottamazione di un fucile da caccia.
Ho saputo.....ma è d'obbligo che dica che non ho prove concrete......che due anni fa una vedova di Padova di una famiglia molto benestante avendo in casa numerosi fucili del defunto marito, ha pensato bene farli portare alla P.S per la rottamazione.
Io ero a conoscenza che quei fucili avevano un valore molto importante poiché la maggior parte erano armi da collezionista tipo BOSS,COSMI,FRANCHI IMPERIALE ecc ecc.
Sono altrettanto convinto che anche se la vedova è in possesso di una carta che dichiara che le armi sono state rottamate, le stesse sono ritornate in circolazione. E' possibile?
Potrei anche sbagliarmi.

Ciao, se la vedova ha la dichiarazione fatta dal Commissariato di P.S. che le armi sono state rottamate cosi è stato.
Vengono mandate ad un'azienda per la distruzione......poi è tutto possibile !!! ma se le matricole di quelle armi risultano distrutte al "sistema del Ministero" non credo sia possibile poterle "ridenunciare" il sistema del Ministero dell'Interno non lo accetta. Questo è quanto mi risulta.
Saluti
 
Di recente ho preso dei vecchi schioppi da una signora e quando siamo andati nella caserma dove erano stati portati, mi è stato detto che se l'arma ha un particolare valore storico finisce in un museo altrimenti qui a Roma esiste un luogo dove vengono distrutti e se ne ricuperano solo le parti metalliche.
Il solo pensiero mi fa star male!
Come direbbe un antico romano "Relata Refero",parole udite che riferisco (se il mio latino è sgrammaticato, siate clementi, sono giustificato dai molti anni passati dal periodo scolastico).
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Forse la questione si dibatte sotto un aspetto formale, cioè a dire se alla vedova danno una ricevuta che le armi sono state prese in carico senza specificare che vengono distrutte poi rivengono messe in circolazione.
Molte volte è capitato che persone non interessate al mantenere i fucili o le pistole le abbiano consegnate pur di liberarsi di un qualcosa che per loro era solo fonte di potenziali guai.
Certo è inevitabile pensare che un Cosmi o altro fucile di pari livello possa essere rivenduto piuttosto che rottamato, specie in un paese come il nostro.
Leggevo mi pare prorio in questo forum, che molte armi prendono la via dell'estero, anche perchè qui come ben sappiamo la caccia viaggia in cattive acque.
Se qualcuno avesse notizie un po meno vaghe saremmo tutti curiosi di capire cosa accade.
 
Forse ho avuto troppa fretta di scrivere...ma l'ho fatto in buona fede perché mi stringeva il cuore sapere che armi così belle finivano rottamate. Ho parlato con un parente della vedova e mi ha detto che quando la P.S. era andata a prendere in carico i fucili per la distruzione si sono accorti che non erano i soliti automatici super usati ma dei fucili di pregio, onde per cui hanno chiesto alla vedova se potevano fare loro una cernita di quelli che potevano tenere ed ottenuta la firma se li sono portati via. Beati loro!!!!
Ecco perché si trovano ancora in circolazione!
 

giambi

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Vorrei sapere dai partecipanti del forum se hanno idea come avvenga la rottamazione di un fucile da caccia.
Ho saputo.....ma è d'obbligo che dica che non ho prove concrete......che due anni fa una vedova di Padova di una famiglia molto benestante avendo in casa numerosi fucili del defunto marito, ha pensato bene farli portare alla P.S per la rottamazione.
Io ero a conoscenza che quei fucili avevano un valore molto importante poiché la maggior parte erano armi da collezionista tipo BOSS,COSMI,FRANCHI IMPERIALE ecc ecc.
Sono altrettanto convinto che anche se la vedova è in possesso di una carta che dichiara che le armi sono state rottamate, le stesse sono ritornate in circolazione. E' possibile?
Potrei anche sbagliarmi.
 
rottamazione fucili

rottamazione fucili

Amici vi spiego come funziona la rottamazione;e mi dovete credere perchè so' quel che dico, ( per quanto riguarda a Roma),quando qualcuno chiunque esso sia vedove non vedove sequestri ecc... le armi vengono prese in carico da gli organi di polizia con relativo verbale, poi se la vedova o gli eredi ecc... decidono di cederli ad una armeria ho a qualcuno munito di titolo P.D. N.O. ecc..bene cosi', altrimenti si avvia la procedura di autorizzazione per l'invio presso la locale artiglieria dove li' per "prassi cattiva prassi secondo me",vengono selezionate da personale preposto "è non"!!!!!! ed un tale appartenente ai beni culturali i quali provvedono alla cernita delle armi di interesse antiche,artistiche,rare ( l'addetto dei B.C.di regola si dovrebbe interessare di quelle antiche rare storiche, non anche armi comuni e da caccia, bah?evidentemente gli permettono di farlo) e dopo il verbale di ritiro delle stesse e partono per i musei o reparti di polizia scientifica, R.I.S. ( se trattasi di armi usate in alcuni reati).la rimanenza viene tranciata da una macchina,e divisa in base ai materiali e consegnate a ditte esterne per lo smaltimento.il fatto che possa girare qualche arma teoricamente e impossibile ma praticamente può succedere perchè se l'arma e di pregio viene mandata presso il Banco di prova, dove vengono aggiunti dei numeri nuovi e poi viene aggiornata la banca dati, tutte le armi che entrano nei musei devono essere registrati come dice il testo unico di P.S. ( e che nessuno controlla) sia che abbia il vecchio numero sia se a il nuovo.A voi l'ardua sentenza.IO SONO MOLTO ARRABBIATO MA DA' SOLI NON SE' FANNO LE GUERE, purtroppo ci vorrebbe na' giornata per spiegare tutta la procedura.Con la crisi che cè si potrebbero fare delle aste solo per le armerie ed incamerare i soldi visto che il governo sta tagliando su tutto il comparto sicurezza .saluti LEX
 
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