Il giudizio di DERSU mi sembra un pò severo nei confronti delle armi Darne. Posso condividere qualche perplessità sulla funzionalità della meccanica, ma bisogna riconoscere alla Darne un notevole spirito di inventiva e di sperimentazione in periodi nei quali la maggior parte dei fabbricanti si limitava a copiare quanto realizzato da pochi illuminati costruttori (generalmente inglesi o belgi). La Darne, anche prima del '900, ebbe il "merito" di sperimentare soluzioni diverse, basate sul sistema a canne fisse: culatta articolata, culatta rotante e, infine, scorrevole. Ricordo di aver letto pubblicazioni di importanti autori del passato (F.Negri, L.Ghidini) nelle quali veniva espresso un giudizio piuttosto negativo sulla funzionalità di queste armi (non sulla balistica che veniva riconosciuta come eccellente), ma bisogna considerare anche il periodo storico in questione, le ossessioni del "Nazionalismo" e dell'"Autarchia" che portavano a valorizzare oltremodo i prodotti nazionali.
Personalmente riconosco una indiscussa pulizia di linee nelle doppiette Darne, soprattutto nelle versioni con calcio all'inglese. Certo, immagino che un utilizzo venatorio richiederebbe una certa pratica e molta cautela per la particolarità dei meccanismi. La tipologia di azione crea poi dei vincoli nella piegatura del calcio che deve necessariamente restare piuttosto basso.
Possiedo tante armi in collezione, soprattutto doppiette, e devo riconoscere che anche a me piacerebbe trovare una Darne in perfette condizioni, originale, da poter mettere in rastrelliera.
Giambi, anch'io tra le armi preferite ho un ASEL del 1948 (uno dei primi), purtroppo però è in cal.12! Insieme ad un S.2 è l'arma che utilizzo quelle poche volte (ormai) che sparo alla fossa. Vorrei tanto un ASEL cal.20 ma i prezzi sono sempre molto alti.