Calciature di legno o di plastica per le carabine moderne?

Sarò taradizionalista, ma il sintetico su di un'arma da caccia, non ce lo vedo affatto bene; manco per i cosiddetti fucili da battaglia: s'è da battaglia, cosa vuoi che sia qualche graffio...? Del resto, le armi da guerra del secolo scorso erano quasi tutte (se non tutte) in legno... e di stress, ne passavano ben più di qualsiasi altro fucile da caccia di oggi.
La caccia la vedo come tradizione. In tutto.

Ciao amici
 
Io non sono contrario personalmente al tecnopolimero. Certo, dipende dal fucile e dall'uso che ne devi fare, in una doppietta o un sovrapposto il tecnopolimero sarebbe un pugno in un occhio, ma nei semiautomatici e nelle carabine invece non vedo problemi, anzi direi che il legno è più delicato e se fai cacce dove hai bisogno dei fucili "di battaglia", penso che il tecnopolimero si renda necessario.
 
Anch'io sono un purista: legno ed acciaio...
Quelli in polimero mi sembrano finti!!! anche se sono più da battaglia...
Come ha detto Marbizzaboy se facessero sovrapposti o doppiette in polimeri sai che sudiciume!!!!!!! mi sento male solo a pensarci.....
 
Io non sono contrario personalmente al tecnopolimero. Certo, dipende dal fucile e dall'uso che ne devi fare, in una doppietta o un sovrapposto il tecnopolimero sarebbe un pugno in un occhio, ma nei semiautomatici e nelle carabine invece non vedo problemi, anzi direi che il legno è più delicato e se fai cacce dove hai bisogno dei fucili "di battaglia", penso che il tecnopolimero si renda necessario.

Perfattamente d'accordo con "Marbizzaboy", ma il calore, le venature e la bellezza che dà il legno è un'altra cosa.....
Saluti
 
Legno tutta la vita!! io il mio semiauto provato dai rovi nn lo cambierei mai con uno in polimero nuovo..
poi ragazzi non parliamo nemmeno di basculanti in polimero ke seguo brako col malore..
saluti,Alberto
 
E' indubbio che il fascino del legno sia insuperabile, ma oggi inspecie in armi non particolarmente pregiate si trovano legni di poco pregio anche la formica nei mobili è spesso sostituita da "fotografie" e così accade in alcune armi dove si contrabbanda per legno di valore ben altro. Poi rimane il fatto che se un fucile si usa non da appostamento fisso ma nel forte, le spine , i rami animati da una vita propria, l'acidità della pelle, e altro sono destinati a segnarlo. Quando prendo in mano la mia doppietta più anziana e vedo su di lei i segni del tempo non me ne dispiaccio perchè penso a quante ore abbiamo passato insieme, alle padelle o ai tiri azzeccati che si fissano per sempre nella memoria e quando si ha la fortuna di poterli ricordare con il vecchio compagno di caccia ne ricavo piacere sperando di poterli ripetere. I polimeri in certe armi vanno benissimo quello che conta, a parte l'apetto estetico, è che il tutto sia bene assemblato, che il fucile goda di una canna con prestazioni balistiche giuste e che il calcio ci venga sotto bene.
 

Alberto 69

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23/08/2013

calciature.jpg


Ormai da alcuni anni i materiali sintetici hanno sostituito quasi completamente il vecchio e caro legno nelle armi rigate da tiro ed in quelle a vocazione tattica: un bene o un male?

La stessa parola “plastica” ha in sé un qualcosa di dispregiativo e negativo, evocando scenari di inquinamenti secolari e prodotti dozzinali: per stemperare queste sensazioni si usano termini come Tecnopolimeri o altri vocaboli altisonanti, ma in definitiva sempre di materiali sintetici si tratta.
Per i tradizionalisti il confronto con una nobile essenza di legno è improponibile: materiali freddi e senza anima, che rendono le armi su cui sono montate semplici strumenti di lavoro come un trapano o un aspirapolvere.
I materiali sintetici, però, dalla loro, hanno molte caratteristiche positive che li hanno portati al successo e alla diffusione capillare, ma non si può negare che vi siano situazioni in cui un buon pezzo di legno è irrinunciabile: come vedreste una doppietta inglese con il calcio in polimero?
Però in tutte le altre situazioni, operative, di tiro e di caccia, la “plastica” vince alla grande, con la sua impervietà agli elementi e la resistenza meccanica ai piccoli urti che segnerebbero inevitabilmente il legno.
Personalmente il legno di buona vena ci è sempre piaciuto parecchio ed il suo profumo evoca tempi lontani, eppure i nostri gusti sono pian piano mutati e ci siamo adeguati alle nuove armi con calciature sintetiche.
E non ce ne siamo neanche accorti: solo l’osservazione di un amico che ci ha fatto notare come nella nostra rastrelliera di armi rigate ci sia una sola carabina con calcio in legno mentre tutte le altre montano “plastiche” di vario tipo ci ha fatto riflettere su questo sottile cambiamento dei gusti e della mentalità dei tiratori.

fonte:
.all4shooters.com
 
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