Molise: il Tar dice no al piombo per cacciare ungulati

Io come atc ho anche Spezia (Liguria) e li nella stessa zona di caccia si deve usare munizioni non tossiche per sparare agli acquatici e anche alle pavoncelle mentre per i turdidi colombacci corvidi e stanziale si può usare il piombo.Lascio a voi i commenti....
Saluti Bregoscia
 
Certo che è il massimo del ridicolo, si preoccupano x la salute umana, e tutta la me...da che ci fanno respirare tutto il giorno, oppure tutto quello che le fabbriche scaricano nei fiumi, magari poi va a finire nelle falde d'acqua ? oppure la carne che compriamo si sono mai chiesti questi signori come vengono allevati ? quale intrugli gli danno x farli crescere prima ? questo e tanto altro non fa male all'umanita ? è solo un modo come altri per andarci contro e fare chiudere la caccia.
 
Certo che è il massimo del ridicolo, si preoccupano x la salute umana, e tutta la me...da che ci fanno respirare tutto il giorno, oppure tutto quello che le fabbriche scaricano nei fiumi, magari poi va a finire nelle falde d'acqua ? oppure la carne che compriamo si sono mai chiesti questi signori come vengono allevati ? quale intrugli gli danno x farli crescere prima ? questo e tanto altro non fa male all'umanita ? è solo un modo come altri per andarci contro e fare chiudere la caccia.

quoto al 100% quello da te detto. eccoci ci siamo quasi.
 

Alberto 69

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Per sparare ai cinghiali niente pallini di piombo
«Il metallo è nocivo alla salute del consumatore» monolitiche.jpg

CAMPOBASSO Niente proiettili di piombo per la caccia al cinghiale in Molise, perché sono nocivi per la salute umana. È il senso di una sentenza destinata a «fare giurisprudenza» e anche parecchio clamore nel mondo venatorio, emessa dalla prima sezione del Tribunale amministrativo regionale, che ha accolto il ricorso presentato dalla Lega per l’abolizione della caccia e dall’associazione «Vittime della caccia».
La prescrizione non riguarda solo i cinghiali, ma tutti gli ungulati, e quindi anche daini, caprioli e mufloni. Le due associazioni avevano impugnato il calendario venatorio regionale per due aspetti, entrambi condivisi dal Tar: il primo si riferiva alla durata del periodo di caccia alla lepre, che deve essere circoscritto tra il 15 ottobre e il 30 novembre come raccomanda l’Ispra, l’Isituto per la tutela della fauna selvatica, e non tra il 16 settembre e il 31 dicembre 2012 come voleva la Regione. l secondo profilo riguardava proprio la tipologia di proiettili usati per la caccia agli ungulati, tra cui il cinghiale.
Contro il ricorso degli ambientalisti si erano costituiti la Regione, e il comitato di gestione di un ambito territoriale di caccia di Campobasso, che tra l’altro avevano proposto un’eccezione di competenza territoriale. «Se è vero che la fauna selvatica è proprietà dello Stato – hanno chiarito i giudici – è altresì vero che tutti i provvedimenti impugnati sono atti della Regione», e in quanto tali esplicano i propri effetti in Molise.

I giudici (Goffredo Zaccardi, presidente, Orazio Ciliberti, estensore Antonio Andolfi, referendario), hanno ricordato che il parere dell’Ispra non può essere disatteso. si dà il caso che proprio in quel parere l’Istituto avesse invitato la Regione Molise a proibire l’uso delle munizioni di piombo nella caccia agli ungulati, poiché tale elemento «risulta nocivo sia per l’uomo sia per i rapaci necrofagi, quando essi assumono nella nutrizione la carne di ungulati attinti da piombo. Anche tale parere tecnico è stato inopinatamente disatteso dalla Regione, nella parte dei provvedimenti impugnati in cui ha omesso di vietare l’utilizzo di munizioni in piombo nella caccia agli ungulati».
Secondo il Tar l’amministrazione, oltre tutto, avrebbe dovuto motivare con argomenti plausibili le ragioni per le quali ha ritenuto di non seguire le indicazioni dell’organismo tecnico, e non lo ha fatto. Per questo motivo ha dichiarato illegittimi i provvedimenti impugnati « per eccesso di potere e per difetto di motivazione». condannando la Regione al pagamento di una parte delle spese di giudizio.
 
PIOMBO E CACCIA: FRANCO NOBILE CRITICA LA RICERCA DELL'ISPRA

Sono tante le lacune della relazione Ispra "Il piombo nelle munizioni da caccia: problematiche e possibili soluzioni". Sembra pensarla così anche l'oncologo Franco Nobile, presidente della Legatumori senese (Centro di eccellenza della Lega Italiana per la lotta contro i tumori), che, su sollecitazione della Dottoressa Giorgia Romeo, responsabile tecnico scientifico dell’ufficio gestione ambientale faunistico venatoria della Federazione Italiana della Caccia, conferma l'insufficienza delle considerazioni Ispra proprio da un punto di vista scientifico.


Si legge per esempio che nella relazione "si fa una lunga e dettagliata descrizione degli effetti del Pb sull'uomo. Ma quanto è imputabile al Pb dei pallini o ad altre sorgenti di Pb? C'è una facile generalizzazione!" e che "occorerrebbe cercare la concentrazione di Pb presente in acqua e suoli non colpiti da pallini di Pb per stabilire un valore di fondo ambientale", distinguendo poi "tra pallini penetrati nella selvaggina da ferite e pallini da ingerimento (peraltro eliminati in pochi giorni)". Per tutti i contenuti si rimanda al documento in versione integrale.
 
Purtroppo c'è poco da scherzare...nei corridoi Ispra c'é chi addirittura vorrebbe fare indagini sulla concentrazione di piombo nelle adiacenze degli appostamento fissi....siamo al delirio.
 
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