Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

io nn so se ha delle prestazioni superiori ad altri fucili...è una beretta 410 cal 12...so solo che porta delle rosate spettacolari...avesse delle strozzature un pò più larghe (è una 72**-*acciaio Compressed Steel Special Type Titania)la porterei sempre con me...
 

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Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

Io ho un S 687 L,in cal 12 e reca il piccione di argento sulla chiave di apertura....
Ho sempre saputo che si trattava di un abbellimento,ma posso sbagliare...cmq resa balistica delle canne eccellente!!!
Marco
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

E' semplicemente un piccolo fregio che Beretta (ma non solo Beretta) metteva su tutti i basculanti a prescindere dalla tipologia e dalla qualità.

Nando

non su tutti, tipo lo puoi trovare su 687L e non su un semplice 686 Special... oppure lo trovi su una doppietta 410 e non sulla 409... cmq è un semplice abbellimento che da quel tocco in piu...
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

Grazie Giovanni60,
e' una spiegazione molto interessante che non conoscevo.
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

Secondo me si tratta solo di abbellimento, se fosse una serie con particolari prestazioni lo si usa fare con "sigle" varie; es. Urika base..... castello nero, Urika Gold con castello con incisioni...... eccc. ma l'arma non ha nessuna differenza.
Saluti ed Auguri
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

Fino agli anni '40, la disciplina di tiro più in voga era il tiro al volatile, particolarmente al piccione, e la maggior parte delle armi utilizzate era ancora costituita da doppiette. Molti tra i tiratori più accreditati a livello mondiale utilizzavano doppiette inglesi di costruttori prestigiosi (Purdey, Greener ed altri) e talvolta armi di produzione belga (Lebeau & Courally).
Le armi italiane stentavano un pò ad inserirsi in un mercato di armi da tiro di fascia alta. Ditte come la Beretta, già dagli anni '30 avevano in catalogo armi nate per il tiro al piccione. La Beretta, negli anni '30, proponeva il modello "50" (successivamente "350") con batterie H-H, appositamente per il tiro al piccione. Accanto a tale modello, proponeva modelli più economici, con batterie AD e finte piastrine (mod."11", successivamente "311") denominati "piccione extra" in quanto destinati a tale attività sportiva. Questi AD erano caratterizzati da materiali eccellenti (canne in acciaio della migliore qualità, spesso inossidabile "Poldi anticorro" o "Excelsior"), struttura molto robusta ed una cura particolare nelle finiture e nelle forature. L'aspetto delle finiture di livello medio-alto rivestiva molta importanza in quelle armi, considerando che avevano la "pretesa" di confrontarsi con nomi altisonanti di costruttori esteri e che persino il modello di punta H-H di Beretta ("50") veniva presentato come una "alternativa molto più economica alle armi estere".
Le armi AD per il tiro al piccione venivano contrassegnate con un piccione sulla chiave di apertura, prima d'oro ad ali chiuse, successivamente in argento ad ali aperte. Al contrario, i modelli H-H non riportavano questo simbolo, quasi fosse superfluo specificare la destinazione dell'arma. Il piccione sulla chiave veniva riportato anche su modelli ancora più economici utilizzabili per il tiro (mod."10", poi "310"), senza finte piastrine, antenati del successivo "410".
Nei periodi successivi, Il simbolo del piccione d'argento è stato mantenuto sui modelli della serie AD più rifiniti (410, 426, ecc.), pur trattandosi di armi con caratteristiche meccaniche e materiali talvolta identici a quelli dei modelli più semplici.
Per i sovrapposti, il piccine d'argento è stato presentato prima sul modello "S.2" e sul modello "ASE", quando effettivamente potevano essere considerate armi adatte, con canne e piegature specifiche, al tiro al piccione, successivamente su tutti imodelli meglio rifiniti della serie "S" (S57E, S57EL, S687).
Anche altre ditte, fino agli anni '70, avevano l'abitudine di collocare un piccione argentato sulla chiave di apertura.
Personalmente, credo che le motivazioni commerciali d'origine non abbiano più motivo di esistere, quindi resta solo un simbolo che ditte come la Beretta ha continuato ad apporre per "tradizione" su alcuni modelli.
Scusate se mi sono dilungato.
Grazie x la spiegazione e complimenti x le tue conoscenze!!!
Marco
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

io nn so se ha delle prestazioni superiori ad altri fucili...è una beretta 410 cal 12...so solo che porta delle rosate spettacolari...avesse delle strozzature un pò più larghe (è una 72**-*acciaio Compressed Steel Special Type Titania)la porterei sempre con me...
ne ho una identica, era di mio nonno, fantastica arma.....anche con cartucce a palla molto precisa, anche se, date le strozzature, ho impiegato delle Dolomits ball sottocalibrate....ma il risultato è stato eccellente........il piccione, come alcuni di voi sicuramente più esperti di me hanno spiegato, è probabilmente un abbellimento che indica l'iniziale destinazione dell'arma, ma ha sempre quel non so che........buon anno a tutti
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

Fino agli anni '40, la disciplina di tiro più in voga era il tiro al volatile, particolarmente al piccione, e la maggior parte delle armi utilizzate era ancora costituita da doppiette. Molti tra i tiratori più accreditati a livello mondiale utilizzavano doppiette inglesi di costruttori prestigiosi (Purdey, Greener ed altri) e talvolta armi di produzione belga (Lebeau & Courally).
Le armi italiane stentavano un pò ad inserirsi in un mercato di armi da tiro di fascia alta. Ditte come la Beretta, già dagli anni '30 avevano in catalogo armi nate per il tiro al piccione. La Beretta, negli anni '30, proponeva il modello "50" (successivamente "350") con batterie H-H, appositamente per il tiro al piccione. Accanto a tale modello, proponeva modelli più economici, con batterie AD e finte piastrine (mod."11", successivamente "311") denominati "piccione extra" in quanto destinati a tale attività sportiva. Questi AD erano caratterizzati da materiali eccellenti (canne in acciaio della migliore qualità, spesso inossidabile "Poldi anticorro" o "Excelsior"), struttura molto robusta ed una cura particolare nelle finiture e nelle forature. L'aspetto delle finiture di livello medio-alto rivestiva molta importanza in quelle armi, considerando che avevano la "pretesa" di confrontarsi con nomi altisonanti di costruttori esteri e che persino il modello di punta H-H di Beretta ("50") veniva presentato come una "alternativa molto più economica alle armi estere".
Le armi AD per il tiro al piccione venivano contrassegnate con un piccione sulla chiave di apertura, prima d'oro ad ali chiuse, successivamente in argento ad ali aperte. Al contrario, i modelli H-H non riportavano questo simbolo, quasi fosse superfluo specificare la destinazione dell'arma. Il piccione sulla chiave veniva riportato anche su modelli ancora più economici utilizzabili per il tiro (mod."10", poi "310"), senza finte piastrine, antenati del successivo "410".
Nei periodi successivi, Il simbolo del piccione d'argento è stato mantenuto sui modelli della serie AD più rifiniti (410, 426, ecc.), pur trattandosi di armi con caratteristiche meccaniche e materiali talvolta identici a quelli dei modelli più semplici.
Per i sovrapposti, il piccine d'argento è stato presentato prima sul modello "S.2" e sul modello "ASE", quando effettivamente potevano essere considerate armi adatte, con canne e piegature specifiche, al tiro al piccione, successivamente su tutti imodelli meglio rifiniti della serie "S" (S57E, S57EL, S687).
Anche altre ditte, fino agli anni '70, avevano l'abitudine di collocare un piccione argentato sulla chiave di apertura.
Personalmente, credo che le motivazioni commerciali d'origine non abbiano più motivo di esistere, quindi resta solo un simbolo che ditte come la Beretta ha continuato ad apporre per "tradizione" su alcuni modelli.
Scusate se mi sono dilungato.

Complimenti per la dettagliata spiegazione, Bravo.
Saluti ed Auguri
 
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Buon 2013 a tutti per iniziare !
Qualche tempo fa ero in armeria e ho assistito ad una accesa discussione fra un signore che asseriva che tutti i fucili Beretta sovrapposti o paralleli che fossero, con incisa una sagoma di piccione argentata sulla chiave d'apertura vantassero prestazioni balistiche a dir poco strepitose e infatti citava armi di gran lusso S2, S3, S57EL per rimanere solo nel campo dei sovrapposti.
Il suo antagonista diceva che era un simbolo spesso messo sui fucili da tiro al piccione e che non doveva per forza significare nulla. L'armiere invece parlava di una sorta di leggenta che di sè non aveva particolari riscontri.
Dal canto mio non posso non essere daccordo sul fatto che è una caratteristica dei fucili di pregio, ma non non ho la più pallida idea se la cosa corrisponde anche a caratteristiche particolari.
Voi che ne pensate?
Grazie
 
possiedo una 410 piccione del 64 in ottimo stato e una s 626e anchessa in ottime condizioni condivido l abbellimento sulla chiave di chiusura ma dbbo dire che le prestazioni di entrambe le armi sono superiori ai modlli di base come materiali e altro a cosa serve avere un arma al top se ha caratteristiche come un arma di medio valore anche se appartiene alla stessa serie
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

E' semplicemente un piccolo fregio che Beretta (ma non solo Beretta) metteva su tutti i basculanti a prescindere dalla tipologia e dalla qualità.

Nando
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

Fino agli anni '40, la disciplina di tiro più in voga era il tiro al volatile, particolarmente al piccione, e la maggior parte delle armi utilizzate era ancora costituita da doppiette. Molti tra i tiratori più accreditati a livello mondiale utilizzavano doppiette inglesi di costruttori prestigiosi (Purdey, Greener ed altri) e talvolta armi di produzione belga (Lebeau & Courally).
Le armi italiane stentavano un pò ad inserirsi in un mercato di armi da tiro di fascia alta. Ditte come la Beretta, già dagli anni '30 avevano in catalogo armi nate per il tiro al piccione. La Beretta, negli anni '30, proponeva il modello "50" (successivamente "350") con batterie H-H, appositamente per il tiro al piccione. Accanto a tale modello, proponeva modelli più economici, con batterie AD e finte piastrine (mod."11", successivamente "311") denominati "piccione extra" in quanto destinati a tale attività sportiva. Questi AD erano caratterizzati da materiali eccellenti (canne in acciaio della migliore qualità, spesso inossidabile "Poldi anticorro" o "Excelsior"), struttura molto robusta ed una cura particolare nelle finiture e nelle forature. L'aspetto delle finiture di livello medio-alto rivestiva molta importanza in quelle armi, considerando che avevano la "pretesa" di confrontarsi con nomi altisonanti di costruttori esteri e che persino il modello di punta H-H di Beretta ("50") veniva presentato come una "alternativa molto più economica alle armi estere".
Le armi AD per il tiro al piccione venivano contrassegnate con un piccione sulla chiave di apertura, prima d'oro ad ali chiuse, successivamente in argento ad ali aperte. Al contrario, i modelli H-H non riportavano questo simbolo, quasi fosse superfluo specificare la destinazione dell'arma. Il piccione sulla chiave veniva riportato anche su modelli ancora più economici utilizzabili per il tiro (mod."10", poi "310"), senza finte piastrine, antenati del successivo "410".
Nei periodi successivi, Il simbolo del piccione d'argento è stato mantenuto sui modelli della serie AD più rifiniti (410, 426, ecc.), pur trattandosi di armi con caratteristiche meccaniche e materiali talvolta identici a quelli dei modelli più semplici.
Per i sovrapposti, il piccine d'argento è stato presentato prima sul modello "S.2" e sul modello "ASE", quando effettivamente potevano essere considerate armi adatte, con canne e piegature specifiche, al tiro al piccione, successivamente su tutti imodelli meglio rifiniti della serie "S" (S57E, S57EL, S687).
Anche altre ditte, fino agli anni '70, avevano l'abitudine di collocare un piccione argentato sulla chiave di apertura.
Personalmente, credo che le motivazioni commerciali d'origine non abbiano più motivo di esistere, quindi resta solo un simbolo che ditte come la Beretta ha continuato ad apporre per "tradizione" su alcuni modelli.
Scusate se mi sono dilungato.
 
Re: Piccione d'argento sui fucili beretta

da quello che so io è una decorazione k mettevano in tutti i basculanti Beretta fino agli anni 80 oggi li mettono solo su richiesta del cliente e sui fucili di super lusso
 
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