mio padre ha la nuova argo 30-06,all'inizio non ci prendeva,ed anche io non scherzavo in fatto di padelle,poi ha montato il punto rosso ed è cambiata musica,6 cinghiali gli sono passati e 6 morti.
 
Provata stamattina con una 35ina di cartucce. Sembra di sparare con un 20, stabilissima al tiro. Ho fatto anche degli ottimi tiri apparte 3/4 fuori bersaglio gli altri tutti addosso e in aprti estremamente vitali. 4 proprio in fronte. Sono davvero contento. Tutt'altro che felice papà che purtroppo non riesce a collimare bene, molte botte gli vanno alte o basse. Il suo problema sicuramente è che strappa molto o si appoggia poco con la guancia, me toccherà fallo tira e soprattutto voglio andare da un calcista, perchè sono convinto che vada aggiustata perchè sia io che lui abbiamo qualche problema nel trovare la giusta liea di mira
 
winchester1976 ha scritto:
Provata stamattina con una 35ina di cartucce. Sembra di sparare con un 20, stabilissima al tiro. Ho fatto anche degli ottimi tiri apparte 3/4 fuori bersaglio gli altri tutti addosso e in aprti estremamente vitali. 4 proprio in fronte. Sono davvero contento. Tutt'altro che felice papà che purtroppo non riesce a collimare bene, molte botte gli vanno alte o basse. Il suo problema sicuramente è che strappa molto o si appoggia poco con la guancia, me toccherà fallo tira e soprattutto voglio andare da un calcista, perchè sono convinto che vada aggiustata perchè sia io che lui abbiamo qualche problema nel trovare la giusta liea di mira

:D :D :D
 
bisogna farci la mano su questa carabina , non è tanto precisa sulle lunghe distanze, però in compenso una buona ottica pareggia la cosa.Killer1
 
a dire il vero killer, dalle prove di Armietiro, la Argo e la H&K in .308W la paragonano quanto a precisione, con palle ricaricate ad hoc, a delle bolt-action, poi chiaro se per lunghe distanze di intendono 300 metri come a camosci è un'altro paio di maniche
 
winchester1976 ha scritto:
a dire il vero killer, dalle prove di Armietiro, la Argo e la H&K in .308W la paragonano quanto a precisione, con palle ricaricate ad hoc, a delle bolt-action, poi chiaro se per lunghe distanze di intendono 300 metri come a camosci è un'altro paio di maniche

Io ho daualche mese una 30-06 : aprte un paio di noie subito risolte dalla Benelli, sono davvero contento
 
KILLER1 ha scritto:
bisogna farci la mano su questa carabina , non è tanto precisa sulle lunghe distanze, però in compenso una buona ottica pareggia la cosa.Killer1

Grandissima stron..., sai almeno com'è fatta??? o parli per sentito dire?
(opto per la seconda, tralasciandone una 3^...)
 
Winchester 76, lo già scritto sul vecchio forum, la prova fu fatta nel 2002 con diverse carabine semiautomatiche , spararono alcuni noti personaggi famosi a turno con alcune carabine, in cal 30.06 sprigfield, e la ARGO ne usci con le ossa rotte, stiamo parlando del giornale ARMI E TIRO. Comunque come ti ho detto all'inizio, una buona ottima con o senza reticolo a seconda delle tue cacce ti aiuterà molto.Ah dimenticavo non fare economia sull'ottica, spenderai sui 500-600 euro una discreta.Killer1
 
Mi dispiace caro Tommaso ma devo quotare Urika, anche se in modo più delicato perchè ho ritrovato il l'articolo del 2002 su armi e tiro che mi pareva di avere e ti riporto cosa dice:

"... In appoggio abbiamo avuto la riprova dei risultati emersi nel test dell’Argo standard nel 2002, cioè che si tratta di un’arma semiauto che spara come una buona bolt-action da caccia rimanendo nel minuto d’angolo e mezzo con qualsiasi munizionamento di qualità. Abbiamo notato una certa predilezione dell’arma per le palle di 180 grs, forse a causa del passo di un giro in 11 pollici (280 mm) adottato. Con le Winchester Supreme, i tre colpi rimangono entro il minuto d’angolo (25 mm) mentre con le Norma Jagdmatch di 150 grs la rosata si allarga sul minuto e mezzo (38-40 mm). Ma la cosa eccezionale è stata la capacità di raggruppare rosate di 4-5 colpi in imbracciata con tiro abbastanza celere in due moa (50 mm), ripetutamente, con le munizioni di 180 grs. In questo frangente possiamo dire che la minimizzazione del rilevamento, la tranquillità di tiro e la messa in punteria molto più rapida ha portato ai risultati citati, ci sembrano prestazioni decisamente elevate.
 
winchester1976 ha scritto:
Mi dispiace caro Tommaso ma devo quotare Urika, anche se in modo più delicato perchè ho ritrovato il l'articolo del 2002 su armi e tiro che mi pareva di avere e ti riporto cosa dice:

"... In appoggio abbiamo avuto la riprova dei risultati emersi nel test dell’Argo standard nel 2002, cioè che si tratta di un’arma semiauto che spara come una buona bolt-action da caccia rimanendo nel minuto d’angolo e mezzo con qualsiasi munizionamento di qualità. Abbiamo notato una certa predilezione dell’arma per le palle di 180 grs, forse a causa del passo di un giro in 11 pollici (280 mm) adottato. Con le Winchester Supreme, i tre colpi rimangono entro il minuto d’angolo (25 mm) mentre con le Norma Jagdmatch di 150 grs la rosata si allarga sul minuto e mezzo (38-40 mm). Ma la cosa eccezionale è stata la capacità di raggruppare rosate di 4-5 colpi in imbracciata con tiro abbastanza celere in due moa (50 mm), ripetutamente, con le munizioni di 180 grs. In questo frangente possiamo dire che la minimizzazione del rilevamento, la tranquillità di tiro e la messa in punteria molto più rapida ha portato ai risultati citati, ci sembrano prestazioni decisamente elevate.
Vai tranquillo che sei in una botte di ferro. Quando vengono giù forte tiragli 10 cm davanti al naso e vedrai..
 
Visto che hai scritto solo una parte, fai il paragone con la remington 7400 , scrivi poi la verità ti raccomando.Killer1
 
KILLER1 ha scritto:
Visto che hai scritto solo una parte, fai il paragone con la remington 7400 , scrivi poi la verità ti raccomando.Killer1

Neach' io ho mai sentito armi e tiro parlare male della Argo:
[...] Le prove di precisione sono state effettuate a 100 metri, adottando rigorosamente le mire metalliche di serie. In effetti, le tacche di mira tipo battue hanno richiesto qualche colpo di prova per "spremere" i risultati migliori: inoltre, non tutte le armi erano tarate e questo ha reso il tutto un po' più difficile. Per avere un riscontro quanto più oggettivo possibile, tutti i partecipanti al test hanno provato a turno le armi, in modo tale da poter dare una valutazione globale il più dettagliata possibile e meno limitata da preconcetti individuali. L'ergonomia si è mostrata alquanto azzeccata: i pesi globali sono certamente consistenti, ma assolutamente non eccessivi e permettono una maneggevolezza sufficiente per affrontare lunghe giornate di caccia. La sagomatura delle impugnature a pistola è ottimizzata su mani di dimensioni medie, a parte la Heckler & Koch che, invece, sembra essere stata sviluppata per soggetti dotati di mani decisamente grandi, mostrando qualche limite con gli utilizzatori di media taglia. Le migliori impugnature (facendo appunto una media delle valutazioni incrociate), sono risultate essere quelle della Remington e della Verney-Carron, che meglio hanno saputo adattarsi alle diverse dimensioni delle mani dei tester. Per la prova a fuoco sono state scelte quattro munizioni di serie facilmente reperibili sul mercato e due tipi di ricarica: le commerciali provate erano Mfs 150 grs Full metal jacket, Remington 180 grs Spire point, Rws 180 grs H-Mantel e Hornady 165 grs Light magnum Btsp. Le ricariche erano assemblate con due tipi di Ballistic tip, una di 165 grs e una di 180 grs, caricate rispettivamente davanti a 51 grs di Winchester 760 e 52 grs di Norma 204. L'utilizzo delle Light magnum serviva, più che altro, a verificare il corretto funzionamento del sistema di recupero gas, visto che queste particolari cartucce lavorano a regimi pressori davvero alti e poco adatti ad armi semiautomatiche. Con le leggere Mfs si sono ottenute le più alte velocità d'uscita: la Verney Carron ha toccato gli 842,6 m/sec, la Remington si è attestata sulla velocità media di 866,6 m/sec, la H&K ha sfiorato una velocità media di 843 m/sec, la Browning 843 m/sec. La Benelli ha chiuso la serie con una velocità media di 850 m/sec. Le Remington di 180 grs hanno, naturalmente, assicurato velocità inferiori: la Verney-Carron ha dato una velocità media di 773 m/sec, la Remington di 794 m/sec, la H&K di 775,3 m/sec, la Browning di 772 m/sec e la Benelli di 780 m/sec. Le Rws hanno rispecchiato più o meno gli equilibri espressi dalle Remington, assicurando però 30-40 metri al secondo in più di velocità media. Più interessante è il dato ottenuto con le Hornady Light magnum, che si presumevano eccessivamente toste per le armi in prova. A dispetto delle nostre aspettative, le armi non hanno avuto nessun tipo di inconveniente e, anzi, hanno mostrato di gestire con margini decisamente ampi queste cartucce così, almeno sulla carta, esuberanti. In effetti, le velocità ottenute non mostrano valori di vertice: Verney-carron 811,3 m/sec, Remington 837,6 m/sec, H&K 820,6 m/sec, Browning 826,6 m/sec, Benelli 837 m/sec. Le ricariche allestite sono state provate solamente con la Verney Carron e la Browning, a causa del maltempo che ci ha costretto a interrompere la prova. Con l'Impact auto, la ricarica con palla Ballistic tip di 180 grs e 52 grs di polvere Norma 204 ha fermato il cronografo a una velocità di 710 m/sec, mentre con la Ballistic tip di 165 grs e 51 grs di Winchester 760 si sono letti 745 m/sec. La Browning ha, invece, fermato il cronografo a 695 m/sec con le 180 grs e a 743 m/sec con le 165 grs. A prescindere dal tipo di cartuccia, l'arma che ha ottenuto le prestazioni migliori in assoluto è la Remington, grazie alla canna più lunga di 50 mm, che le ha consentito di spuntare con ogni carica le migliori velocità alla bocca. Al secondo posto L'Argo Benelli che, a dispetto di una canna di soli 510 mm, ha fatto registrare velocità di poco inferiori al Remington mostrando, quindi, una qualità costruttiva della canna davvero eccellente (non per niente made in Sako), grazie anche al processo criogenico. Le altre tre carabine si sono attestate su livelli tra loro praticamente sovrapponibili: i 10 mm in più di canna della Verney Carron non sono stati capaci, all'atto pratico, di fare la differenza. Unico dato particolare da segnalare è la strana reazione del Verney Carron con le cartucce Hornady: con le altre quattro carabine hanno fatto segnare velocità decisamente alte, ma con l'arma francese hanno mostrato doti termodinamiche decisamente "sottotono". Possiamo, quindi, affermare che non sono le cartucce ideali da abbinare a questa valida arma d'Oltralpe. Durante il test a fuoco abbiamo valutato in maniera sostanziale la funzionalità dei serbatoi che, come sanno bene i cacciatori, sono un punto fondamentale per le cacce di battuta. La fluidità di estrazione e inserimento del caricatore è essenziale affinché, nelle fasi concitate della caccia, non si verifichino inceppamenti di sorta che porterebbero alla perdita di attimi preziosi al fine dell'abbattimento. Il miglior caricatore in assoluto, sia per qualità di funzionamento sia per facilità di manovra, è stato quello della Verney Carron, davvero impeccabile e privo di inceppamenti anche ricaricando alla massima velocità. Subito dopo viene quello della Benelli, che può essere considerato alla pari sul fronte della qualità di funzionamento, ma che risulta un po' meno immediato nell'azionamento. Il serbatoio della Remington, invece, presenta sempre qualche piccola incertezza nell'inserimento rapido, che pensiamo sia dovuta alla particolare struttura in lamiera stampata. In ogni caso, rispetto ai prodotti di qualche anno fa si sono fatti progressi sensibili. Quello che ci è piaciuto di meno è il serbatoio dell'H&K, che ha manifestato non poche difficoltà nell'inserimento rapido. Probabilmente l'esemplare in prova aveva qualche piccolo difetto, poiché altri Slb provati non hanno manifestato alcun problema durante l'inserimento del serbatoio. Dopo aver effettuato le prove di funzionamento ci siamo cimentati, ovviamente, nella prova di precisione, che abbiamo effettuato sulla distanza dei 100 metri. A dire il vero con il tipo di mire a disposizione sarebbe stato più giusto testare la precisione sui 50 metri, ma vista la buona esperienza dei tiratori nel tiro di precisione abbiamo deciso per un test più impegnativo. Le prime difficoltà incontrate sono state causate dalla non perfetta taratura delle armi, che ci ha fatto tribolare non poco prima di raggiungere una messa a punto idonea al tiro sulla distanza dei 100 metri. La prova è stata effettuata su bancone, con appoggio anteriore su sacchetti di sabbia e posizione di tiro eretta. Questa posizione rappresenta una via di mezzo tra la classica posizione di tiro sportivo, che si effettua da seduti, e quella più reale di tipo venatorio, eseguita su appoggio occasionale e che, spesso, si effettua in piedi. Gli scatti, ovviamente non pensati per il tiro di precisione, si sono rivelati tutto sommato sufficientemente adatti a questo tipo di tiro, benché tutte le carabine abbiano una precorsa decisamente lunga e marcata che, certamente, non aiuta. Il miglior scatto rilevato è stato quello dell'H&K, che risulta essere quello più gestibile e "sincero", nel senso che riesce a far capire all'utilizzatore il momento di sgancio consentendo, quindi, di dosare convenientemente la pressione dell'indice. Quello meno "sincero" è stato, invece, lo scatto della Remington, che ha mostrato una ruvidità sensibilmente superiore agli altri. Le altre tre armi si sono attestate su valori medi, sia per quanto riguarda la lunghezza e la pulizia sia per quanto riguarda il peso di sgancio. Il rinculo non è per nulla punitivo anche sparando in questa posizione, a prescindere dal tipo di cartuccia utilizzata, consentendo un tiro in tutta tranquillità senza patemi d'animo. Ovviamente, i sistemi di riarmo a sottrazione di gas riescono a contenere in misura significativa l'effetto ariete sulla spalla, grazie a un assorbimento parziale dell'energia generata dalla cartuccia. I calcioli in dotazione contribuiscono in maniera significativa alla riduzione totale della sensazione di rinculo percepita dalla spalla: su questo particolare dobbiamo far notare come la Benelli sia l'azienda che più di tutte ha posto attenzione nella sua progettazione, tanto che il calciolo dal particolare disegno è quello che meglio di tutti riesce a interagire con il moto di rinculo dello stesso fucile. Riguardo alla precisione, dobbiamo rimarcare che queste sono armi nate per il tiro venatorio su distanze medio-brevi e, in questi frangenti, riescono a esprime davvero ottime prestazioni. In ogni caso, però, i risultati ottenuti sulla linea dei 100 metri hanno un valore particolarmente elevato se si pensa al tipo di mire adottate. Le armi testate sono risultate perfettamente in grado, con mire metalliche, di piazzare tre colpi in un quadrato di 150x150 mm a cento metri, a prescindere dalle munizioni adottate: in qualche caso, siamo riusciti a fare rosate di 50 mm, il che rappresenta un risultato tutt'altro che disprezzabile. Ovviamente, questo è possibile se si spara con canne non eccessivamente calde, in quanto il vincolo con il sistema di riarmo causa tensioni che vanno a interferire con l'assetto ideale della canna che, quindi, tende a sparare in maniera erratica. Il fucile che meglio limita questo effetto è il Benelli, grazie al particolare disegno del sistema di recupero gas. Le canne, dai diametri certamente non esasperati, si scaldano velocemente, ma al tempo stesso riescono a spuntare tempi di raffreddamento decisamente contenuti, a favore di un ripristino delle potenzialità di precisione molto rapido.

Tratto da una comparativa sulle carabine semiautomatiche di A&T
 
A prescindere dal tipo di cartuccia, l'arma che ha ottenuto le prestazioni migliori in assoluto è la Remington, grazie alla canna più lunga di 50 mm, che le ha consentito di spuntare con ogni carica le migliori velocità alla bocca. Al secondo posto L'Argo Benelli che, a dispetto di una canna di soli 510 mm, ha fatto registrare velocità di poco inferiori al Remington mostrando, quindi, una qualità costruttiva della canna davvero eccellente (non per niente made in Sako), grazie anche al processo criogenico.

Il miglior caricatore in assoluto, sia per qualità di funzionamento sia per facilità di manovra, è stato quello della Verney Carron, davvero impeccabile e privo di inceppamenti anche ricaricando alla massima velocità. Subito dopo viene quello della Benelli, che può essere considerato alla pari sul fronte della qualità di funzionamento, ma che risulta un po' meno immediato nell'azionamento.

Il calcio, su questo particolare dobbiamo far notare come la Benelli sia l'azienda che più di tutte ha posto attenzione nella sua progettazione, tanto che il calciolo dal particolare disegno è quello che meglio di tutti riesce a interagire con il moto di rinculo dello stesso fucile.

Riguardo alla precisione, dobbiamo rimarcare che queste sono armi nate per il tiro venatorio su distanze medio-brevi e, in questi frangenti, riescono a esprime davvero ottime prestazioni. Il fucile che meglio limita questo effetto è il Benelli, grazie al particolare disegno del sistema di recupero gas. Le canne, dai diametri certamente non esasperati, si scaldano velocemente, ma al tempo stesso riescono a spuntare tempi di raffreddamento decisamente contenuti, a favore di un ripristino delle potenzialità di precisione molto rapido.

OGNI TANTO RICONOSCERE DI AVER SCRITTO UNA CASTRONERIA NON E' SEGNO DI DEBOLEZZA MA SEMPLICEMENTE SEGNO CHE SIAMO UMANI E PERSONE COMUNI E CHE QUINDI POSSIAMO SCRIVERE ANCHE COSE INESATTE.
 
KILLER1 ha scritto:
Ti sei dato la risposta.KIller1

Ogni ulteriore commento a questa piccola(infima) affermazione sarebbe inutile e deleterio, ma nonostante tutto voglio ricordarti una cosa, una maggiore velocità non sempre significa maggiore precisione del colpo, quindi ti consiglio vivamente di prendere un'Argo o una Rem e di smontarle, guardarle e spararci qualche colpo, almeno potrai parlare per vissuto e non per sentito dire...le rivistre sanno il fatto loro....

Il tuo caro amico Urika
 
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