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Caro Maurizio... pure io tiro sempre con una canna 71 cm... non ho mai sparato con una canna 66 cm... la tua disamina sul discorso è chiara ma vorrei capire una cosa: come hai detto te è importante sottolineare che la lunghezza della canna può influire sulle prestazioni balistiche di un fucile. La lunghezza della canna è direttamente correlata alla velocità iniziale del proiettile (v0) e alla sua stabilità durante il volo.
Per cui la velocità iniziale del proiettile è un indice che influisce sulla traiettoria, sull'energia cinetica e sulla capacità di penetrazione. Per me, allora, avere un fucile con una canna più lunga può aumentare la velocità iniziale potrebbe comportare una maggiore gittata utile, una migliore capacità di colpire l'animale e una minore perdita di potenza del piombo a maggiori distanze.
Quindi c'è da dire che con la canna più lunga c'è una maggiore velocità iniziale e stabilità, con possibili vantaggi in termini di gittata, abbattimento e precisione.
Ciao caro amico, mi dispiace deluderti ma le cose non stanno esattamente come dici tu.
Premetto alcune informazioni da cui trarremo le dovute conclusioni.
Antonio Granelli “Enciclopedia pratica della caccia volume 4” pag. 244: “ in canne di lunghezza compresa fra i 60 e gli 80 cm. ogni cm. di lunghezza comporta una variazione di V0 di circa 0,7 m/s.
....” la differenza di velocità residua risulta molto ridotta rispetto a quella delle velocità iniziali delle cariche, a partire da m. 30 metri dalla bocca dell’arma, per il motivo che la resistenza dell’aria aumenta con l’incremento della velocità”.
A pag.245 in alto compare una tabella con le velocità residue di un pallino n. 7-7,5-8 alle varie distanze di tiro partendo da diverse velocità iniziali.
il pallino n. 7 partendo da una velocità (V0) di 380 m/s a 40 metri ha una velocità residua (Vr) di 179 m/s
Lo stesso pallino partendo da una V0 di 430 m/s a 40 metri ha una velocità residua di 192 ms
A fronte di una differenza nella velocità iniziale di 50 m/s a 40 m si avrà una Velocità residua di appena 13 ms.
In pratica ogni incremento di velocità iniziale di 10 m/s produrrà a 40 metri una velocità residua di soli 2/3 ms.
Tornando alla differenza balistica delle canne il nostro amico “maurob” proprio qui su Migratoria nella discussione “efficacia delle prolunghe” a pag. 2 - a proposito delle prove effettuate per un cliente estero - scrive: “Il test prevedeva l'utilizzo di 3 canne intercambiabili di lunghezza 61; 71 e 81 cm montate a turno sullo stesso fucile, stesso strozzatore full (montato anche questo a turno sulle 3 canne, stesso diametro di foratura 18.6 (per essere precisi 18.603 la canna da 61, 18.606 la canna da 71 e 18.599 la canna da 81); stessa munizione per tutte e 3 le canne, stesso tiratore.
Il test non ha evidenziato differenze di gittata o di portata significative.”
Dunque il Granelli ci dice che per ogni cm. di canna in più si ottiene un incremento della V0 di 0,7 m/s, quindi fra una canna di cm. 61 ed una di cm. 81 abbiamo una differenza nella velocità iniziale di circa 15 m/s che a 40 metri si tradurranno in una differenza nella velocità residua di circa 4-5 m/s: praticamente zero.
Per questo anche Mauro conferma che non ci sono differenze di gittata o di portata significative.
I test che ha fatto Mauro poi, sono particolarmente veritieri, perché lui che le canne le costruisce, nel fare le prove al suo cliente avrà sicuramente usato la stessa partita di acciaio, forse addirittura la stessa barra e, ovviamente, per avere un riscontro oggettivo, le avrà forate e profilate tutte nella stessa identica maniera: l’accuratezza nella foratura con scarti nell’ordine di qualche micron danno una idea della precisione con cui le ha realizzate.
Le prove effettuate sia dal Granelli che da Mauro certificano che una canna più lunga NON spara, (in maniera significativa), più lontano di una canna più corta. Sulla lunga distanza, che è quella che ci interessa, i pallini che escono da una canna corta o da una canna lunga hanno in pratica lo stesso potere lesivo.
Sperando di non annoiare nessuno scrivo ancora qualche considerazione in merito alla migliore acquisizione del bersaglio con una canna più lunga.
Un fucile semiautomatico, avendo in più rispetto al sovrapposto il gruppo otturatore dove scorre il sistema di riarmo, ha in partenza, rispetto al fratello a due canne, una linea di mira più lunga di circa 10 cm.
Quindi quando spariamo con un semiautomatico che possiede una canna da 71 cm. abbiamo più o meno la stessa linea di mira di un sovrapposto con canne da 81 cm.
Questo particolare non va trascurato perché quando i campioni di tiro al piccione bruciavano i selvatici con doppiette e sovrapposti aventi canne da 71cm. sfruttavano la stessa linea di mira che abbiamo oggi su un semiautomatico con canna da 61 cm.
E come dice un caro amico avanti negli anni: una volta con le canne da 71 i piattelli si rompevano come adesso.
Quando imbraccio un’arma non faccio caso alla bindella che percepisco appena, mi concentro sul selvatico, vado avanti e sparo. La canna lunga o corta mi cambia solo nel bilanciamento e nella portanza. Ultimamente, a causa di un handicap al braccio sinistro, uso prevalentemente fucili leggeri con canne da 67-70 cm.
Ciò non toglie che se qualcuno si trova bene con le canne lunghe con le quali riesce ad essere più accurato nella mira, è ovvio che deve usare queste.
Quello che va cercato e provato con cura è il bilanciamento e “l’imbracciata” dell’arma, che sia perfetta per le nostre caratteristiche, questo sì che ci darà le giuste soddisfazioni, la lunghezza della canna va di conseguenza.
Poi se uno si trova a suo agio con le canne lunghe con le quali riesce anche ad essere più preciso... tanto meglio.
un saluto
Maurizio