Il 20 e' un gran calibro--ma soltanto finche' potrete usare il piombo. Da noi quando il piombo fu bandito per gli acquatici il 20 scomparve dai capanni per le anatre. Di pallini di ferro, che per avere una parvenza di letalita' sulle anatre devono essere almeno del 3, non ne puoi stipare abbastanza in una cartuccia del 20, anche magnum, da ottenere una rosata guarnita e ferite multiple. Del resto neanche le cartucce del 12 da 70mm sono piu' sufficienti, e nei capanni per le anatre trovi solo 12/76 e persino 12/89 (e da noi anche il cal. 10). Si spera che adesso che gli animalZisti avranno meno voce politica con un governo italiano di centrodestra (nonostante la strega roscia sia stata rieletta, credo), non verra' proposto il bando del piombo ovunque, oltre alle zone umide (purtroppo indietro non si tornera' mai con qualsiasi governo). Se dovesse mai accadere, il 20 ve lo potrete dimenticare. Io ne ho tre, un Remington 11-87 automatico, un sovrapposto CZ turco della Huglu, ed una doppietta di Isidoro Rizzini, la Iside. Mi piacciono molto, e il 12 lo uso soltanto per cornacchie, tacchini e nocivi pelosi (questi ultimi con pallinacci "BB" da 4,5mm di piombo ramato in cartucce da 76mm). Se ancora avessi occasione di cacciare anatre (niente piombo!) userei cartucce al tungsteno da 76mm nel 20 (e pallini del 6) e da 70mm (anche del 6) nel 12. Il ferro? Lo tocco (oltre a fare il gonadomassaggio) se qualcuno mi dice "IBAL," ma per il resto ne sto ben lontano. Per la caccia fa schifo e compassione. A Kodiak, dove la caccia alle anatre era la mia caccia principale, non usavo che cartucce 12/70 caricate con pallini del 6 e 4 (il 4 quando arrivava il freddo) di lega tungsteno/ferro/nichelio.
Col piombo il 20 compensa con la sua leggerezza e agilita' d'imbracciata e "swing" per cio' che non ha in quantita' di pallini. Balisticamente tutti i lisci sono uguali, piu' o meno. I pallini del .410 penetrano altrettanto profondamente di quelli del 12 e del 20 alla stessa distanza, se di stessa taglia e lanciati alla stessa velocita'. Ma sono le ferite multiple che assicurano abbastanza shock e l'abbattimento immediato. Ed e' qui che i calibri piu' grossi hanno un certo vantaggio, con una rosata piu' nutrita. Piu' e' piccolo il calibro, e piu' e' lunga e stretta la rosata, con meno pallini "marginali" che spesso assicurano l'abbattimento se la mira non era delle migliori. Il 20 richiede piu' "centrite" del 12. Tutto qui. Ho fulminato cornacchie col 20 (quando la centrite era impiegata) a distanze pari a quelle ottenibili col 12. Immagino che una lepre, il cui corpo e' molto piu' grosso di quello di una cornacchia, di pallini se ne becchera' molti di piu' alla canonica distanza di 35 metri, anche col 20. Ma bisogna tirare nel pelo! Con quale strozzatura? Le chiacchiere stanno a zero, qui, ma la placca (non quella nelle arterie dei vegliardi come me) rivela quali rosate potrete ottenere alle varie distanze con le cartucce che usate. Io preferisco peccare dal lato della strozzatura piu' stretta. Se ci cogli l'animale e' fulminato. Non mi piacciono le strozzature ultralarghe, le canne raggiate, o le cartucce dispersanti. Le rosate piu' sono larghe, e meno sono fitte, e spesso feriscono soltanto con un pallino ai margini estremi della rosata, e il bersaglio vivente e' condannato ad una morte prolungata ed atroce. Al piattello potete usare pure un "brufi'" (innaffiatoio), perche' basta che ne distacchiate un pezzettino per farlo valere. Gli animali vivi non sono piattelli di coccio. Abbatterli pulitamente e' il nostro dovere--o lasciarli in pace se non lo si sa fare.