Giusto ieri all'arca di Noè su' canale 5 servizio "faziosetto" 🙄 sull'opera di controllo e prevenzione bracconaggio sullo stretto con l'uso del termine "cacciatore" un po' troppo spesso mentre ,come ben sappiamo quello esatto è "bracconiere" ! Da segnalare inoltre la bravura del cane dei forestali che "scova" doppiette illegali celate tra gli arbusti 👏👏👏🤣🤣🤣!?!

Incredibilmente una volta era tutto legale : tratto da un Diana del '66 :
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Io credevo fosse un "usanza" tollerata......invece era consentita per legge......mah!?!

Un saluto.
 
Era tutto consentito col vecchio Testo Unico, tutti i rapaci compresa l'aquila erano considerati nocivi, il lupo era un nocivo, i torraioli erano protetti perchè considerati uccelli ornamentali, con l'arrivo della 968/77 fu fatto ordine e i rapaci furono a ragione tutti protetti, quindi fino al 1976 potevi sparare tranquillamente ad un gheppio mentre eri a lodole ed ai rapaci nello stretto di Messina, non esisteva il concetto di protezione animale, quello era a discrezione del cacciatore.
 
Era tutto consentito col vecchio Testo Unico, tutti i rapaci compresa l'aquila erano considerati nocivi, il lupo era un nocivo, i torraioli erano protetti perchè considerati uccelli ornamentali, con l'arrivo della 968/77 fu fatto ordine e i rapaci furono a ragione tutti protetti, quindi fino al 1976 potevi sparare tranquillamente ad un gheppio mentre eri a lodole ed ai rapaci nello stretto di Messina, non esisteva il concetto di protezione animale, quello era a discrezione del cacciatore.

Pero' tanti cacciatori, fra i quali io e Papa', esercitavamo appunto tale discrezione e risparmiavamo i rapaci. Li ho sempre considerati "colleghi" cacciatori. Una volta, da bambino, allevai anche un bellissimo nibbio bruno che un contadino amico di un mio zio aveva rapito dal nido e l'aveva regalato a mio zio, che sapendo della mia passione per gli animali lo passo' a me. Purtroppo il suo scacazzare corrosivo scateno' le ire di Mamma, e alla fine lo dovetti regalare allo Zoo di Roma. In cambio il direttore mi diede un pacco di biglietti omaggio per l'ingresso allo zoo. Ci andavo da solo, con i mezzi, ogni volta con uno zaino pieno di pan secco, che Mamma conservava per tale proposito. E lo davo agli ungulati, alle scimmie, agli elefanti. Alle foche compravo le sardine allo zoo. Mi ricordo di un Pigoscelide di Adelia, una piccola specie di pinguino, che era libero di scorrazzare sui viali dello zoo. Dopo avergli dato una sardina, che ingollo' in un boccone, non mi lasciava piu'.
Pecs (cosi' si chiamava il mio nibbio) era in una grande gabbia, non nella grande voliera. Forse non sarebbe stata una buona scelta mettere rapaci insieme ad altri uccelli.... Mi faceva un po' pena, ma ormai non sarebbe piu' stato capace di sopravvivere da libero. Gli animali selvatici allevati dall'uomo ne perdono la paura e finiscono male. E a quei tempi tanti ai rapaci gli sparavano...
 
Si firmavano gli atti notarili anche con cui tizio proprietario del fondo cedeva per il.periodo da .... a.... a Caio l'uso del passo per 10 15 o 20 anni,tornavano dall'America per poterla esercitare, alla festa di fine maggio nei vari paesi partecipavano tutti guardie compresr

Potrà sembrare una barbarie per i nostri tempi, ma per quei tempi era normale, da un Africa ancora vergine arrivava una mole di uccelli di ogni specie esagerata, prima che distruggessimo gli habitat e che l'agricoltura non diventasse estensiva e monocoltrura di la e di qua del mediterraneo, la caccia avrà fatto i suoi danni ma niente al confronto dell'agricoltura fatta a quella maniera con l'uso del DDT e pesticidi di ogni genere. Vi dirò che se fossi vissuto di quei tempi in quelle zone, avrei fatto la caccia all'adorno, mi affascina troppo.
 
Potrà sembrare una barbarie per i nostri tempi, ma per quei tempi era normale, da un Africa ancora vergine arrivava una mole di uccelli di ogni specie esagerata, prima che distruggessimo gli habitat e che l'agricoltura non diventasse estensiva e monocoltrura di la e di qua del mediterraneo, la caccia avrà fatto i suoi danni ma niente al confronto dell'agricoltura fatta a quella maniera con l'uso del DDT e pesticidi di ogni genere. Vi dirò che se fossi vissuto di quei tempi in quelle zone, avrei fatto la caccia all'adorno, mi affascina troppo.

Tanto tempo fa se ne facevano di cose distruttive, ma veramente non distrussero nulla, in confronto a cose fatte in seguito neanche minimamente legate alla caccia. Nessuno cacciava le rondini, eppure com'e' che sono diminuite temendamente? E i pipistrelli? Distruggi gli insetti, e distruggerai gli insettivori. E anche gli uccelli prevalentemente granivori o fruttivori, devono ricevere grandi quantita' di insetti quando sono nel nido, perche' hanno bisogno delle proteine e del grasso animale per crescere. Quindi anche queste specie soffrono dalla carenza di insetti.
Tornando al tanto tempo fa, anche piu' "fa" di quando ero bambino, c'era l'usanza di prendere i rondoni dai nidi quando erano belli grassi ma ancora incapaci di volare, per mangiarli. Eppure ricordo benissimo che quando ero bambino e durante la mia fanciullezza ed adolescenza i rondoni abbondavano. E poi si fecero sempre piu' scarsi, durante gli anni '60 e '70, quando pesticidi ed insetticidi venivano usati in gran quantita'. Ma nessuno mangiava piu' i rondoni di nido. E' vero che la caccia indiscriminata puo' distruggere, ma e' l'antropizzazione la maggior causa dell'estinzione di specie animali. L'animalista che odia la caccia e poi si fa la villetta sulla spiaggia con una bella recinzione sulla quale vanno a sbattere e morire le quaglie in arrivo dal mare a buio incolpera' i cacciatori che "le hanno spaventate." Quello che si fa una casa in campagna, alterando l'habitat di diverse specie animali e costringendoli a perdere una fonte di cibo o un posto per nidificare, a chi dara' la colpa? I Verdi che pontificano sul bisogno di eolici per energia pulita, a chi daranno la colpa se rapaci ed altri uccelli vengono affettati dalle pale delle eliche gigantesche, o messi in fuga da zone a loro necessarie dal continuo rumore di tali pale e sparisconoo dalla zona? Quelli che investono fior di quattrini nella bonifica e coltivazione di zone umide a chi daranno la colpa se anatidi e trampolieri non si vedono piu'?
I cacciatori vanno in giro con un bersaglio sulla schiena... C'e' un detto di Grottaferrata per quelli che sono sempre vittime di altri: "Se gira schiaffu pe' lu paese, s' o' pija issu." E il cacciatore e' quell' "issu." Gira e gira e' sempre colpa sua.
 
Tanti anni fa cacciavo le quaglie in un immenso campo di grano (stoppie), attraversato da un piccolo corso d'acqua, che formava tanti minuscoli acquitrini e consentiva alle quaglie, e non solo a loro, di nidificare, vivere ed ingrassare. Poi arrivò la mente ingegnosa dell'uomo, canalizzando quel piccolo corso d'acqua, che finiva in un laghetto artificiale, lo utilizzò per irrigare zucchine, pomodori, angurie e altri ortaggi. Per crescere "sani e belli" necessitavano infatti di una "SPA" a basa di veleni ed ormoni. Le quaglie, le tortore e qualche beccaccino che spesso incontravo, SPARITI!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!!! I cattivi cacciatori avevano distrutto con i loro fucili quel piccolo paradiso terrestre.
piero
 
Buongiorno e buona domenica a tutti oggi bel passo di falchi pecchiaioli a Reggio Calabria al passo pavana di pentimele
Ciao, sei sicuro che siano falchi pecchiaioli? Sinceramente a me non sembrano, ma potrei sbagliarmi, per carità.
Se posso sapere, come hai fatto a determinare la specie a quell'altezza? Semplicemente guardando o ti sei dotato di binocolo?

Il Falco Pecchiaiolo (Pernis Apivorus, scrivo la notazione binomiale latina per evitare malintesi) ha 2 caratteristiche che non credo siano rispecchiate nella foto:
1) profilo dritto delle ali (nella foto sono abbastanza curvate)
2) LUNGHEZZA della coda al pari o superiore della LARGHEZZA delle ali (nella foto mi sembra più piccola)

Ovviamente la foto è in bassa risoluzione quindi potrei sbagliarmi

per favore delucidami! ;)
 
Buongiorno, Piero, vallo a spiegare agli ambientalisti da salotto, quelli che la Caccia è sinonimo di morte, pesticidi e veleni vari oltre a uccidere rendono li animali sterili, ma i veleni uccidono in silenzio non fanno la botta come il fucile
Buon giovedì Mygra
 
Ancora li prendono a fucilate i bracconieri, nella zona Calabro-siciliana? Spero di no. Qualsiasi uccello che distrugge i favi di vespe e calabroni e ne mangia le larve e' un amico dell'uomo! Si', fara' fuori qualche ape, probabimente quelle selvatiche, ma in confronto al bene che fa lo si puo' davvero perdonare. E non credo proprio che sarebbe capace di entrare in un favo artificiale di api domestiche e distruggere l'alveare. Magari ce li avessimo anche qui negli U.S., con qelle dannatissime e pericolosissime api africanizzate ed i calabroni asiatici ed europei che si stanno spargendo ovunque. Penso che i gruccioni siano un pericolo molto maggiore per gli allevamenti di api.

I gruccioni sono peggio dei pecchiaioli, se vedi una colonia all'opera con un alveare vedresti che ogni ape che si avventura fuori dell'arnia finisce nel becco del "gravolo" come li chiamano dalle mie parti con una piroetta, poi si posano su un filo o un palo e sbattono l'insetto sul filo, prima di tirarlo in aria, riprenderlo nel becco a volo ed ingoiarlo di testa, come quando tiri in aria le noccioline e le riprendi in bocca, una tecnica sopraffina, sono una vera jattura per gli apicoltori.
Il pecchiaiolo se la prende con alveari selvatici, vespe ed insetti vari, ma anche arvicole e lucertole, non è dannoso.
 
Ciao, sei sicuro che siano falchi pecchiaioli? Sinceramente a me non sembrano, ma potrei sbagliarmi, per carità.
Se posso sapere, come hai fatto a determinare la specie a quell'altezza? Semplicemente guardando o ti sei dotato di binocolo?

Il Falco Pecchiaiolo (Pernis Apivorus, scrivo la notazione binomiale latina per evitare malintesi) ha 2 caratteristiche che non credo siano rispecchiate nella foto:
1) profilo dritto delle ali (nella foto sono abbastanza curvate)
2) LUNGHEZZA della coda al pari o superiore della LARGHEZZA delle ali (nella foto mi sembra più piccola)

Ovviamente la foto è in bassa risoluzione quindi potrei sbagliarmi

per favore delucidami! ;)

Piu che riconoscerli ad occhio nudo dalla forma, a quella altezza li riconosci come pecchiaioli dal periodo, maggio, dalla zona che guarda l'Africa e dal numero, quando si muovono lo fanno in grossi numeri, passato il mare si disperdono e perdono la gregarietà.
 
Piu che riconoscerli ad occhio nudo dalla forma, a quella altezza li riconosci come pecchiaioli dal periodo, maggio, dalla zona che guarda l'Africa e dal numero, quando si muovono lo fanno in grossi numeri, passato il mare si disperdono e perdono la gregarietà.
Capisco, quindi una classificazione a posteriori in base al fattore tempo e luogo...
Sei proprio sicuro siano pecchiaioli? Ripeto non voglio metterti in dubbio ma la foto non rende di certo così bene come ad occhio nudo <3
 
Ancora li prendono a fucilate i bracconieri, nella zona Calabro-siciliana? Spero di no. Qualsiasi uccello che distrugge i favi di vespe e calabroni e ne mangia le larve e' un amico dell'uomo! Si', fara' fuori qualche ape, probabimente quelle selvatiche, ma in confronto al bene che fa lo si puo' davvero perdonare. E non credo proprio che sarebbe capace di entrare in un favo artificiale di api domestiche e distruggere l'alveare. Magari ce li avessimo anche qui negli U.S., con qelle dannatissime e pericolosissime api africanizzate ed i calabroni asiatici ed europei che si stanno spargendo ovunque. Penso che i gruccioni siano un pericolo molto maggiore per gli allevamenti di api.
 
Ancora li prendono a fucilate i bracconieri, nella zona Calabro-siciliana? Spero di no. Qualsiasi uccello che distrugge i favi di vespe e calabroni e ne mangia le larve e' un amico dell'uomo! Si', fara' fuori qualche ape, probabimente quelle selvatiche, ma in confronto al bene che fa lo si puo' davvero perdonare. E non credo proprio che sarebbe capace di entrare in un favo artificiale di api domestiche e distruggere l'alveare. Magari ce li avessimo anche qui negli U.S., con qelle dannatissime e pericolosissime api africanizzate ed i calabroni asiatici ed europei che si stanno spargendo ovunque. Penso che i gruccioni siano un pericolo molto maggiore per gli allevamenti di api.

Ben detto Giovanni, sante parole, c'è ne vorrebbero di falchi Pecchiaioli "armati fino al becco" per difendersi dalla stupidità umana.
Lasciateli vivere lavorano per noi.
piero
 
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