Ho provato a fare questa carica...
Tecna 1.90/1.95x 40grammi. 20 grammi piombo 6 e 20 grammi piombo 4. Sparando a 40 metri si hanno delle buone rosate, utilizzando una strozzatura 3 stelle. Ho provato a fare un caricamento con due numerazioni diverse. Il piombo più grande di sopra, e quello più piccolo di sotto. Per arrivare a 50 metri si potrebbe arrivare a questa dose. Tecna 1.95x40
 
Ciao a tutti. Riprendo questa discussione per condividere i dati ottenuti sul campo della cartuccia che spara ai colombi il mio amico campione di sporting caricata con MG2.
teniamo presente che lui spara il piombo 3 nichelato, mentre le prove sono state fatte con piombo del 2 standard.

Questo è l’assetto:
innesco cx2000
polvere 2,15 gr.
borra Baschieri Z2m da 15mm.
pallini 38 grammi del n. 2
orlo stellare su bossolo recuperato al Tav. cartuccia finita h. 57,7

Sul libro Nuova Enciclopedia Pratica della Caccia volume 4, pag. 248 leggo che la superficie di un colombo è 1,26 dmq che corrisponde all’incirca ad un cerchio con diametro di 12,5 cm.

Insieme ad un amico - con due canne diverse entrambe strozzate una stella - abbiamo sparato una cartuccia ciascuno a 40 m. (Veri) su un foglio di cm 64x88.

il risultato è stato che - in base alle rosate ottenute con entrambe le canne, entro i 40 cm centrali del foglio - prendendo a riferimento il cerchio con diametro di 12,5 cm. corrispondente alla superficie del colombaccio - il selvatico viene colpito da un minimo di 2/3 fino a 10 o più pallini. Non proprio pochi, soprattutto se consideriamo che con il n. 3 nichelato si otterranno rosate con circa un 20% in più di pallini.

Condivido questi dati perché spesso parliamo di rosate, di vuoti, di pallini insufficienti.... senza aver realmente verificato quello che scriviamo ma basandoci solo su ragionamenti dettati dalla logica e non dagli esperimenti.
Anche io “ad intuito” avrei pensato che il n. 3 lasciasse vuoti di rosata in realtà così non è anche se personalmente a 40 m. sparo pallini del n.5 e non del 3. A 50 m. - specialmente da ora in avanti - userei una baby magnum o magnum con pallini n. 4.

Si lo so che la logica e l’etica imporrebbe di non sparare oltre i 35/40 metri, ma qui stiamo parlando di tiri “long range” ovvero, a mio parere, da 40 m. in su.

un saluto

Maurizio

Ciao Maurizio, anch’io conosco un tiratore di compact che a caccia spara cartucce caricate con MG2, però mette 2,10 di polvere, il resto tutto uguale.

Questa dose secondo Corrado de La Balistica è già alta di polvere, lui sostiene di non poter commercializzare una cartuccia così assemblata perché non rispetta, anche se di poco, le normative CIP.

Questo tuo amico ha mai bancato queste cartucce?

un saluto

Luca
 
Ciao,Giann, oltre i 40 metri i pallini del 4 e del 3, conservando una maggiore velocità residua, sono più letali in ogni situazione, sempre che vengano sparati in numero adeguato con dosi baby magnum e magnum.

Personalmente - forse erroneamente - non mi sono mai fatto troppe domande sull’influenza del vento nello spostamento dei pallini.
Che il vento influisca sulla traiettoria è certo, ma nel tiro a volo è quasi impossibile valutare l’impatto Dello spostamento sulla rosata.

Se spariamo di punta con il vento in faccia la rosata subirà il massimo rallentamento possibile. Ma mano mano che indirizziamo le fucilate spostandoci o a destra o a sinistra il vento comincerà ad avere sempre meno influenza frenante sulla traiettoria del piombo fino a quando non ci gireremo dal lato posto e il pallino spinto dal vento non solo non sarà più rallentato ma addirittura aumenterà la sua velocità.

valutare l’influenza del vento al momento dello sparo è oltremodo complesso, anche perché non solo è difficile rendersi conto dell’angolo di tiro rispetto alla direzione del vento, ma questi muta continuamente la sua velocità.

Tu parli di numerazioni di piombi più performanti con vento oltre i 40 nodi (che sono all’incirca 75 km/h).
In questo caso per me il problema non sussiste perché con il vento che soffia a quelle velocità personalmente non esco nemmeno di casa.

un saluto

Mauriizo

Se non esci a colombacci col vento a 40 nodi, ti perdi giornate favolose di affili piu o meno allo stesso punto, la tramontana quando è forte è ottima per i colombi, non certo per i tordi, che non volano. Lo scirocco forte con la pioggia è eccezionale per le anatre di trapassina, strano che non sfrutti queste giornate.
In quanto al piombo grosso nelle baby magnum in giornate ventose, ti garantisco che influiscono molto sulle performances di una cartuccia nei tiri a 40 metri ad uccelli di quella portata, non cè paragone col n 6 e 7.
ciao
 
Ciao Maurizio, anch’io conosco un tiratore di compact che a caccia spara cartucce caricate con MG2, però mette 2,10 di polvere, il resto tutto uguale.

Questa dose secondo Corrado de La Balistica è già alta di polvere, lui sostiene di non poter commercializzare una cartuccia così assemblata perché non rispetta, anche se di poco, le normative CIP.

Questo tuo amico ha mai bancato queste cartucce?

un saluto

Luca


Ciao Luca è un piacere rileggerti caro amico.
No, non credo che abbia bancato le cartucce, ma onestamente non vedo dove sia il problema.

La MG2 è, per stessa definizione della Baschieri, una polvere che sviluppa basse pressioni e velocità elevate.

La dose di MG2 2,10x38 è la dose standard per questa polvere.
Se poi la carichi con le Z2m, che notoriamente abbassa già dii suo le pressioni, la cartuccia risulta relativamente morbida alla spalla ed efficace sul campo.

I 5 ctg in più o in meno - a seconda della località, del clima, dell’altitudine ecc.. - rientrano nel normale range di utilizzo di qualsiasi polvere.
Comunque questa carica non si può certo definire nemmeno una babymagnum e se pensiamo che ci sono cartucce magnum che raggiungono i 1050 bar questa dose è abbondantemente sotto.

Non so quali “paletti” impongano le normative CIP nella produzione di cartucce, di certo la dose - correttamente caricata - non genera alcun problema.

Appena rivedo Corrado gli chiedo qualche chiarimento in merito.

un abbraccio


Maurizio
 
Ciao, questa dose mi sembra di averla già sentita... E secondo me i 900 bar ci sono....
 
Ho provato a fare cartucce con due piombi diversi stratificati ottenendo solo risultati mediocri, ma se a te funziona....
la dose di 1,90/1,95x40 è corretta, io farei qualche prova anche solo con piombo n. 4, poi confronta le rosate.

per sparare a 40 metri e oltre ci vogliono canne strozzate il due stelle, meglio ancora una stella, sono le strozzature più adatte.
 
mauanto61 sicuramente il tuo amico spara ben sopra la media, sicuramente il pb3 dà rosate più adeguate a un pennuto rispetto all'1...ma resta che pure usando una massima strozzatura (controproducente però per i pallini più grossi) e centrando in pieno con la rosata, rischia di ottenere dei vuoti che non garantiscono l'abbattimento.
Abbattimento magari più plausibile su un germano che va oltre il kg, ma meno probabile su un colombaccio di 500g.

rimango "conservativo" sul fatto che il tiro utile di un 12, specie a volo, restano i 35-40m, a prescindere da munizione e manico.

Oltre, un minimo di costanza si potrebbe avere a fermo con pallini grossi e cartucce lente per stringere il più possibile a mo' di carabina...ma parliamo di cartucce particolari e casi specifici.
lo stesso tungsteno in lega (che poi è simile al pb come densità, ma essendo più duro riduce le dispersioni) non garantirebbe molto di più. Se parliamo dei costosissimi TSS, introvabili oltretutto, forse possiamo pure spingerci ulteriormente ma parliamo di tiri a fermo a grossi animali quali oche e tacchini.
 
Le prove a fermo su animale messo e distanze misurate con rotella metrica sono le uniche attendibili a mio parere, inoltre è di fondamentale importanza adeguare l'assetto al proprio fucile e alle proprie capacità di tiro. Una cartuccia con tanto piombo richiede un anticipo maggiore nel tiro a volo rispetto a una caricata con grammature più basse e questo è solo il primo dei punti di partenza. Con uan 36 grammi anticipo un metro e mezzo avanti al colombo e cade, con una magnum o anche una 42 grammi dovrò anticipare anche 3 o 4 metri avanti. parliamo di tiri a candela, nei traversoni le cose si complicano ancora di più. dato che gli anticipi possono arrivare a 7 o 10 metri a seconda degli assetti e delle consizioni meteo. Non parliamo di condizioni di vento trasversale, che complica ancora di più le cose, o delle carucce che dovrai buttare via per imparare un minimo a tirare a quelle distanze. ora ne vale la pena? Non credo, perchè solo per imparare a tirare a quelle distanze si sciupano una marea di animali. le cartucce rovesciate, uscirono molti anni fa e le provai da principiante perchè convinto dalle ca....e che pubblicizzavano, cosi come provai le magnum. Alla fine impari che le magnum non servono a nulla, se non nei tiri a fermo e che le altre sono solo pubblicità. Sinceramente ho sparato tanto a distanze improponibili e ne ho abbattuti tanti con un assetto caricato, ma adesso non lo ritengo sensato e non me la sento di passariti un assetto, che oltreutto implica la costruzione del contenitore e chiusura particolare, anche se efficace e testato a lungo, oltrechè provato con i metri misurati con il metro su animali appositamene posti a terra.
 
Condivido questi dati perché spesso parliamo di rosate, di vuoti, di pallini insufficienti.... senza aver realmente verificato quello che scriviamo ma basandoci solo su ragionamenti dettati dalla logica e non dagli esperimenti.
Anche io “ad intuito” avrei pensato che il n. 3 lasciasse vuoti di rosata in realtà così non è anche se personalmente a 40 m. sparo pallini del n.5 e non del 3. A 50 m. - specialmente da ora in avanti - userei una baby magnum o magnum con pallini n. 4.

Piccola osservazione, la rosata si sviluppa anche in lunghezza, quindi ricordiamoci che la placca corrisponde alla realtà fino a che spariamo a fermo, in quanto l'animale come la placca verrà colpito dai pallini di testa, centro e coda della rosata, in movimento prenderà solo una parte di questi perciò se in placca il selvatico prende 6 pallini poi al volo potrebbero essere insufficienti
 
Piccola osservazione, la rosata si sviluppa anche in lunghezza, quindi ricordiamoci che la placca corrisponde alla realtà fino a che spariamo a fermo, in quanto l'animale come la placca verrà colpito dai pallini di testa, centro e coda della rosata, in movimento prenderà solo una parte di questi perciò se in placca il selvatico prende 6 pallini poi al volo potrebbero essere insufficienti

Vero, ma non bisogna dimenticare che al volo si muove anche l'animale e nel moto d'avanzamento potrebbe andare a "pescare" qualche pallino in più.
Nella pratica è più facile abbattere un tordo al volo a 30 metri rispetto ad uno a fermo stessa distanza. Potreste vederlo andar via dopo la fucilata.
 
Vero, ma non bisogna dimenticare che al volo si muove anche l'animale e nel moto d'avanzamento potrebbe andare a "pescare" qualche pallino in più.
Nella pratica è più facile abbattere un tordo al volo a 30 metri rispetto ad uno a fermo stessa distanza. Potreste vederlo andar via dopo la fucilata.

Credo però che il discorso che è più facile abbattere al volo sia dato dal fatto che un uccello ad ali aperte è più vulnerabile ai pallini ed inoltre occupa più superficie.
 
Vero, ma non bisogna dimenticare che al volo si muove anche l'animale e nel moto d'avanzamento potrebbe andare a "pescare" qualche pallino in più.
Nella pratica è più facile abbattere un tordo al volo a 30 metri rispetto ad uno a fermo stessa distanza. Potreste vederlo andar via dopo la fucilata.


Perfetto Tullio, esattamente.
Il selvatico “sicuramente” non verrà intercettato da tutti i pallini centrali, ma muovendosi all’interno della rosata - che a quelle distanze avrà una coda di 4/5 metri - verrà colpito anche da quelli periferici.
Per questo nel tiro a volo è preferibile una rosata meglio distribuita e meno concentrata piuttosto che l’inverso.

Nel tiro a fermo invece è meglio avere maggior concentrazione al centro in quanto la parte periferica non ha alcun valore ai fini dell’abbattimento.

un saluto

Maurizio
 
Salve a tutti amici. Mi serve qualche cartuccia per tirare ai colombacci che passano alti, tipo...40-50 metri massimo. Avete in mente qualche assetto? Ho a disposizione solo Tecna n. Avevo in mente di fare questo assetto in calibro 12: bossolo t3, innesco 688nsi, 1.90/1.95 di tecna, borra h13 magnum della gualandi, 43g. di piombo n°5 nikelato, chiusura 59mm. Ovviamente è un'idea personale. Va bene così oppure mi consigliate di modificarla? Non ho intenzione di arrivare a 900bar, anche perchè ci tengo molto ad avere cartucce equilibrate. Grazie, attendo risposte ;)

Personalmente eviterei tiri così lunghi perchè si possono ferire animali inutilmente !
 
a 40.50 metri sono più gli animali che vanno a morire di quelli che raccogli, secondo me dovresti cambiare posto, comunque tolti anticipi di 1m 1,5 metri che devi dare e totlo il fatto che dovrai andare a raccogliere animali abbaturi a 50-100m la cosa è fattibile da un punto di vista balistico, meno da quello etico. non sono i 43 o i 50 grammi a farteli abbattere a quelle distanze, ma cartucce studiate e un pò particolari. le pressioni più basse sono e più permettono una rosa stretta, quindi i 900 bar sono gia troppi a mio parere. potrei dirti di una cartuccia testata a quelle distanze, ma molto dipende dal fucile che utilizzi, quindi chiedere un assetto non ha senso, almeno se non fai le dovute prove in placca e su animali domestici messi a 50m misurati con il metro.
 
Condivido questi dati perché spesso parliamo di rosate, di vuoti, di pallini insufficienti.... senza aver realmente verificato quello che scriviamo ma basandoci solo su ragionamenti dettati dalla logica e non dagli esperimenti.
Anche io “ad intuito” avrei pensato che il n. 3 lasciasse vuoti di rosata in realtà così non è anche se personalmente a 40 m. sparo pallini del n.5 e non del 3. A 50 m. - specialmente da ora in avanti - userei una baby magnum o magnum con pallini n. 4.

Son d'accordo.
Per mia esperienza ritengo che a 40m il pb5 sia il "suo", vuoi per le anatre, vuoi, come si parla qui, per i colombi, anche se limitare tutto alla sola numerazione rischia di darci delle risposte incomplete, soprattutto quando si passa al livello successivo, ovvero sopra i 40m.
Qui deve essere tutto studiato con attenzione, non sempre basta, secondo me, dire passo dal 5 al 2 senza cambiare grammatura o proprio tipo di cartuccia.

Ciò su cui mi soffermerei è lo strozzatore, non tanto inteso come foratura, ma proprio come differenza di manifattura; spesso passando da uno strozzatore di serie ad uno custom magari dal profilo diverso, senza necessariamente rivolgersi ai più cari, si risolvono un sacco di problemi.
 
Ho un baikal mp 153. Camerato 76mm, lunghezza canna 71 cm "un cannone". Voglio sperimentare una cartuccia che, permette di avere rosate concentrate e uniformi sulle lunghe distanze. Il borraggio è un elemento da non sottovalutare, avevo intenzione di fare una "cappottabile" tipo la (cheddite 100 metri). Caricarla con 36/38 grammi del numero 5/6. Non ho problemi poi a recuperare il selvatico abbattuto, l'unico problema è quello, cioè che passano alti. Non altissimi, la distanza quella dovrebbe essere...45/50 metri.
 
Se non esci a colombacci col vento a 40 nodi, ti perdi giornate favolose di affili piu o meno allo stesso punto, la tramontana quando è forte è ottima per i colombi, non certo per i tordi, che non volano. Lo scirocco forte con la pioggia è eccezionale per le anatre di trapassina, strano che non sfrutti queste giornate.
In quanto al piombo grosso nelle baby magnum in giornate ventose, ti garantisco che influiscono molto sulle performances di una cartuccia nei tiri a 40 metri ad uccelli di quella portata, non cè paragone col n 6 e 7.
ciao

Ciao Gianni. Sicuramente il vento forte influenza notevolmente lo spostamento dei volatili e in determinate condizioni certo facilita il tiro e permette ottimi carnieri.

Nelle zone in cui caccio io in inverno: che sono l’Umbria e la bassa Toscana, molto raramente il vento arriva a 50 km orati per cui capisci da te che i 70 km ora per me non fanno statistica.

Ovvio che ci sono zone d’Italia come la Sardegna dove il vento soffia sovente a quelle velocità - ed anche ben superiori. Tuttavia nei quindici anni circa che ho cacciato i tordi in quella meravigliosa terra con il vento fortissimo non ho mai preso una giornata di caccia soddisfacente.

Erano tordi e non colombi, ma i colombi che vedevo avevano comunque un comportamento anomalo passando alti e velocissimi o appoggiandosi a qualche spalletta, spesso impervia ed irraggiungibile, dove il vento permetteva loro un volo più agevole.
In ogni caso i selvatici oltre che essere più “nervosi” erano meno numerosi del solito.

Per la “mia” esperienza, nelle “mie” zone di caccia, per fare un buon carniere il vento deve essere sostenuto ma non una buriana, per questo ho scritto che con il vento a quelle velocità nemmeno vado.

Sono assolutamente d’accordo con te che a 40 metri il piombo del 5 e del 4 è molto più efficace del 6 e del 7.
Questo per me è vero anche in assenza di vento, figuriamoci con il vento forte..

Un saluto


Maurizio
 
ho sincera difficoltà a capire come si dovrebbe calcolare addirittura l'influenza del vento sullo sciame dei pallini.
Ammesso che i colombacci entrassero come se fossero dei piattelli lanciati sempre uguali.

ancora seguo il punto di sparare pallini più grossi per neutralizzare fattori avversi come le minori velocità etc, ma addirittura la trigonometria di migliaia di corpi in movimento contro un altro corpo in movimento a traiettoria e velocità irregolare...mi servirebbe un server NASA penso
 
Nessuno parla mai di penetrazione e spostamento del pallino nel vento forte, a mio avviso bisogna cambiare pallino in questi casi, metterlo piu grosso ho visto che nei tiri lunghi ai colombacci, il 4 e 3 sono piu performanti del 5 e 6 nelle tramontane e nei scirocchi oltre i 40 nodi
 
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