Da utilizzatore ne traggo le conclusioni ( cal 12 vs cal 20)

Io veramente, non noto grosse differenze tra uno e l'altro.Ho cacciato col 12 una vita e lo conosco bene. Passando poi da anni al 20, non ho notato differenze sostanziose nei tiri effettuati. Sarà che oggi come oggi le tecniche di caricamento sono cambiate, utilizzando materiale "moderno", polveri, inneschi e soprattutto contenitori, con strozzature adeguate, il piccolo calibro si avvicina molto al fratello maggiore. Non dimenticate che arriva a sparare 40 gr. di piombo, come nel 12, 50 gr, (escludendo il supermagnum)
Ripeto ho cacciato di tutto e incarnierato di tutto, anche a distanze riguardevoli, tanto da meravigliare chi era presente e cacciava col 12.
Se poi, valutiamo la maneggevolezza, il peso, (anche delle munizioni da portare addosso), ecc... Allora qui vince a pieno titolo il 20.
Di contro non nego che è più facile colpire e abbattere col 12, anche perchè col 20 ci vuole un po di precisione in più.
 
Il discorso del bossolo più stretto implica sicuramente una rosata più sviluppata in lunghezza rispetto all'ampiezza. Per questo si dice che i piccoli calibri tirano stretto. Di per sè per il cacciatore medio una rosata lunga non è necessariamente uno svantaggio, perché potrebbe aiutare a risolvere in caso di piccoli errori di calcolo dell'anticipo. Naturalmente il tiratore di Trap, professionista o amatore che sia, con 24 o con 32 grammi che siano, sa benissimo dove sparare e la rosata ampia è più utile della lunga, a maggior ragione con una bassa dose di pallini.
quanto all'effetto terminale sul selvatico, a parità di velocità iniziale dei pallini ed a parità di numero ( e peso) dei pallini, la capacità di abbattimento di un selvatico dipende solo ed esclusivamente dal numero di pallini che raggiungono il bersaglio ( e da dove lo colpiscono.....) perché l'energia cinetica del singolo proiettile quella è a prescindere dal calibro del fucile

È certo che la scelta del calibro​ va fatta anche considerando altro, ma qua si parla di gittata è portata utile.

Personalmente, nelle cacce che faccio, non ho trovato quasi differenza tra il 12 ed il 20, complice il fatto che con il calibro 12 amo sparare cariche medio-leggere.
 
IN conclusione mi sono fatto una mia idea. Il veri limiti del calibro 20 sono pochi.. e principalmente 2.



Il secondo, quello che più ho riscontrato, è la concentrazione dei pallini in rosata. Poco piombo e rosata piu scarna nelle lunghe distanze.
Le varie prove fatte a 45 metri e 50 metri con il 20 e il 12 parlano chiaro... il venti ha molto meno pallini nel bersaglio e quindi molti piu buchi.
Il 12 ha rosata piu densa e lascia meno vuoti...

E questo ti sembra un limite da poco ? ..... non è sufficiente sapere che la minor concentrazione a pari distanza significa minor possibilità di riuscire ad abbattere il silvatico ? Cosa è più importante ? La forza di penetrazione del singolo pallino a 40 mt o che a quella distanza a colpire ci siano più pallini con quell'energia ?
In conclusione, il 20 arriva si lontano come il 12, ma non " ammazza " come il 12. Quindi il 12 è più performante balisticamente.
Personalmente sia col 20 che con il 12 ingaggio il selvatico alle stesse distanze, senza preoccuparmi di quanti pallini arrivino, ma con il 20 utilizzo una strozzatura " full " e col 12 una 2 stelle, questo per avere sul bersaglio da colpire la stessa concentrazione di pallini, ma con il 20 e la rosata stretta dovuta all'abbinamente di canna strozzatissima il bersaglio è meno facile da colpire. Ovvio poi, che sia col piccolo che col grosso, per avere successo alle distanze limite, sarà necessario anche un abbinamento con munizioni performanti per le lunghe distanze
 
Io uso entrambi i calibri...ho fatto un sacco di prove...alla placca, puoi sparare da 10 a 50 metri ottenendo risultati buoni e concreti ma il tiro è statico, si spara ad un bersaglio fisso, si spara da imbracciati oppure si imbraccia e si spara velocemente, alla fine quello che conta è la risposta sul selvatico e li c'è una bella differenza tra una placca ferma in un punto ed un'anatra o un colombaccio che ti sfrecciano veloci.
Si parla di 50 metri...ma 50 metri sono tantissimi, il tiro medio con la piu alta capacità di abbattimento sono 30-35 metri...50 metri sono 15-20 metri in piu in cui succede di tutto, dai pallini che perdono energia residua e cedono meno potenza, alla rosata che inizia a diradarsi alla condizione che a 50 metri un colombaccio lo vedi piu piccolo di quando lo vedi a 35 e quindi i margini di errore sono piu elevati.
Ricordando che l'etica venatoria vorrebbe un abbattimento pulito e netto, ipotizzando di tirare a un colombaccio a 35 metri con una cartuccia cal 12 da 34 gr del 5 contenente 240 pallini circa di cui solo il 10% andranno a bersaglio e di questi la metà colpirà organi vitali parliamo di 12 pallini mortali...se usassimo alla stessa distanza una cartuccia calibro 20 da 28gr del 5 avremo 196 pallini che con la % di cui sopra solo 9 potrebbero colpire organi vitali...con tutte le variabili del caso avremo i soliti 5 pallini che uccideranno l'animale, quindi le probabilità di abbattimento di entrambi i calibri sono sempre a favore del 12.
Onestamente io voglio abbattere nettamente, voglio recuperare senza correre dietro ad animali feriti che saltano qua e la ma soprattutto odio quando l'animale ferito va a morire lontano e nn viene recuperato. Motivo per cui ci sono alcune cacce che pratico col 20 come la piccola migratoria, allodole, tordi e quaglie e poi ci sono le cacce in cui serve la carica del piombo notevole e li ci vuole il 12 con le sue cartucce grammate, ad anatre e colombacci ci vuole la botta forte...il 20 resta a casa in quei casi.
Ovviamente questo è un mio parere personale, poi ognuno caccia come vuole.
 
Ciao a tutti.
È una vita che si parla di differenze fra calibro 12 e 20 e ogni tanto qualche estimatore del piccolo calibro se ne esce con la fatidica affermazione: “per me sono simili” od addirittura “uguali” “non noto differenze”.

il fatto che il suo affezionato utilizzatore si trovi bene con il suo ventino non può ribaltare le leggi della fisica.

Se prendiamo due cartucce sovrapponibili per grammatura, numerazione di piombo e velocità iniziale, ci accorgiamo semplicemente che la carica sparata con il 20:avrà pressioni ben più elevate di quella in calibro 12.
Ciò - come noto - si traduce in maggiore deformazione dei pallini e rosate peggio distribuite.

Per cui sgombriamo la mente da ogni fissa o aerofagia mentale: a partita di caratteristiche tra armi e cartucce il 12 sparerà SEMPRE meglio del 20.
Ciò non toglie che con il ventino non ci si possa togliere belle soddisfazioni.

Ci sono cacce in cui il calibro inferiore per il suo minor peso e la migliore maneggevolezza può essere addirittura preferito al 12.
Un mio caro amico, ventista da sempre, sostiene che quello che perde in rosata lo guadagna in maneggevolezza: difficile dargli torto.

I tiri lunghi capita a tutti di farli - e con tutti i calibri. Tuttavia per il calcolo delle probabilità è evidente che una buona cartuccia calibro 12 sarà sempre più performante di una cartuccia di calibro inferiore.

So che quanto scrivo ora dispiacerà a qualcuno, ma personalmente trovo demenziale cimentarsi con tiri al limite con i piccoli calibri per il semplice gusto di compiacersi con se stessi e con gli amici per avere fatto il “tirone” con lo “schioppino”.

Ho visto all’opera più di una volta questi fenomeni e il numero di padelle e di feriti è stato sempre di gran lunga superiore al logico utilizzo di un calibro e di una munizione adeguata.

Se uno vuole dimostrare le proprie abilità lo faccia al tav con i cocci e non sulla pelle dei selvatici, che per etica, logica e moralità meritano di morire rapidamente e non di andarsene feriti e sofferenti a tirare le cuoia chissà dove.

Ogni calibro va usato nel suo giusto range di portata.
Lasciamo perdere i 50 metri che - se non sei il Digweed della situazione - sono tanti anche in calibro 12.

un saluto

Maurizio
 
Il maggior problema col 20, anche se di 76 mm, e' col no-tox. A meno che non si sparino pallini in lega di tungsteno, col no-tox di ferro bisogna usare pallini molto piu' grossi. Per esempio, ad anatre bisogna usare pallini del 3 o del 2. E in una cartuccia 20/76 di questi pallinacci ce ne entrano veramente pochi. Il risultato e' una rosata sguarnita e pochissimi pallini sul bersaglio. Ricetta sicura per ferimenti o padelle totali. Qui negli U.S., dove tanti usavano il 20 per le anatre con cartucce 20/76 e pallini di piombo del 6 prima del divieto di usare il piombo per gli acquatici, quando poi il piombo fu vietato il 20 lo lasciarono tutti a casa. E anche i dodicisti ricrsero ai supermagnum (89 mm) o al calibro 10 (qui permesso).

Io ho usato il 12 fin dal 1962 (tronchino Beretta cal. 12, prima della prima licenza e poi nel 1964 l'S55B con la prima licenza) fino a quattro anni fa, quando comprai un sovrappostino 20/76 della CZ, al quale s'e' aggiunta la mia doppiettina F.A.I.R. Iside. Uso questi fucili esclusivamente per la caccia alle tortore. Per altre cacce ad animali grossi o coriacei (tacchini, coyotes, bobcats e cornacchie) usero' sempre il 12 con cartucce da 70 o 76 mm, a seconda della preda designata. Il vantaggio del 20 per la caccia alle tortore e' la leggerezza del fucile, e la facilita' di brandeggiarlo per seguire le aereobazie delle tortore. Non mi aspetto "tironi" dal 20, pero'.

Aggiungo che il 20, caricato con cartucce da 76 mm e pallini al tungsteno del 6 e 7 1/2 e' ancora usabile in palude, col 6 per anatre grosse, e 7 1/2 per alzavole e beccaccini. Ma preferisco il 12 per tali cacce.
 
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