Cartuccia che "esplode" nello zaino....by Ben86

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Mi faccio passare a recuperare "dall'amico di passo" e udite udite.....mi esplode una cartuccia nello zaino!! 😱
Mentre camminavamo verso il fosso sentiamo un colpo..ma chi ha sparato a notte fonda??? Sto c.... Ero io!
Ancora non mi capacito di come possa essere accaduto e di come non mi sia fatto nulla!
Vi è mai capitato?

Scusa Roberto.....visto l'eccezionalita' del fatto mi son preso la briga d'aprir in stanza adatta per gl'interventi riguardo un tale evento [sconvolto.gif]!?! Innanzi tutto qualche particolare in piu' :
1) Come era trasportata la cartuccia ?!? Nel pacco di cartone "nuovo" insieme alle altre...sfusa in busta....pacco pieno in parte [26]

2) Il "botto" che hai sentito poteva essere quello del solo innesco....o parliamo d'una detonazione bella e buona [26]

3) L'interno dello zaino ??? Come si presentava il "luogo" del crimine ??? Per intenderci : i pallini dov'erano finiti [26]

4) Marca e tipo di cartuccia [26]

5) Come si presentava il bossolo esploso [26]

Un saluto.
 
Probabilmente cartucce sfuse nello zaino. Sobbalzi dell'auto e qualcosa ha urtato fortemente un innesco di cartuccia. Difficile fosse il fondello di un'altra cartuccia che messa di traverso il suo lamierino di base abbia toccato con violenza innescato l'esplosione, è più probabile un altro corpo contundente tipo angolo di coltello o altro.
L'auto combustione dell'innesco sembra molto poco probabile.
 
Tullio....io mi fido della tua esperienza di ricaricatore : quindi un innesco potrebbe esser soggetto ad autocombustione.....e' mai successo???No,mai....o in casi straordinari ?!?

Mai sentito parlare di autocombustione dell'innesco. Nemmeno in letteratura.
La miscela innescante si accende per percussione. Il percussore batte nell'involucro esterno l'innesco, l'incudinetta all'interno dell'innesco avanza e urta la miscela che nel momento dell'urto detona e accende la polvere che deflagra.
 
Su Youtube.... ho detto YOUTUBE e non YouPorn.... esistono diversi video in cui si fa vedere il comportamento della cartuccia quando viene detonata fuori dalla camera di scoppio.
Vi sembrerà incredibile ma il potere lesivo dei pallini è pari a zero. In un video si vede come venga messo su un particolare aggeggio che replica la funzione dell'otturatore una cartuccia caricata a pallini - una cartuccia da caccia cal 12 per intenderci - e a circa 20 cm dalla chiusura di questa si posiziona un palloncino gonfiato ed ancorato sullo stesso piano della cartuccia. Risultato ? I pallini non hanno la forza di bucarlo.... a malapena riescono a rimbalzarci sopra. Solo le cartucce caricate o con pallettoni o palla da cinghiale riescono - sempre alla distanza di circa 20 cm - ad ammaccare una lattina di birra.
Incredibile ma l'assenza della camera di scoppio fa in modo che i gas spingano in maniera confusa ed indecisa i pallini.... Il bossolo si apre su tutta la lunghezza....
 
Buonasera,

ho trovato per caso questo post, e mi scuso con Tullio per rispondere solo ora.

Ho provato a sparare alcune cartucce caricate con 32 grammi di piombo e chiusura stellare, senza polvere.
Per effettuare qualche misura ho chiuso il piombo in un sacchettino di lattice, e l'ho inserito in una borra Gualandi Super G per acciaio, in modo da raggiungere la quota per la chiusura stellare in bossolo RIO (innesco Piston G).
Il bossolo viene completamente annerito dai residui di combustione dell'innesco, che lasciano un odore sgradevole.
La borra a volte resta bloccata nell'anima.​
Sparando in canna cilindrica il sacchetto con il piombo arriva ad una distanza di 7-8 m, con una velocità iniziale di circa 14 m/s, ed una energia cinetica di circa 3 Joule.
Il lavoro per svolgere la chiusura stellare misurato empiricamente è di circa 4 Joule.
Il lavoro totale compiuto nell'apertura della stella e nella propulsione del gruppo piombo-borra è di circa 7 Joule.
In prima approssimazione si può ritenere che il contenuto energetico dell'innesco sia del doppio, ossia 14 Joule, presumendo che altrettanti 7 Joule siano suddivisi tra dispersioni termiche e contenuto termico dei gas prodotti.
Di questi 14 Joule solo circa la quarta parte si esplica sotto forma di pressione, che in un volume iniziale di circa 2,5 cm3 (corrispondente al volume confinato tra cielo della coppetta otturatrice e fondello del bossolo) risulta pari a circa 14 bar.
Ipotizzando uno spessore del tubo di 1,5 mm, la sollecitazione sarebbe pari a circa 7,7 N/mm2, inferiore alla resistenza a rottura del materiale pari a circa 30 N/mm2, ma sufficiente a deformare il tubo.
Non bisogna stupirsi della mancata rottura del bossolo, in quanto se parte l'innesco la pressione è sufficiente ad aprire la chiusura ma è insufficiente a squarciare la parete.
In presenza di polvere le condizioni di pressione che si sviluppano nel bossolo non camerato sono comunque insufficienti ad assicurare il corretto intasamento necessario all'accensione e combustione della carica.
E' probabile che i bossoli, lasciati liberi di muoversi, a seguito di impatti reciproci abbiano fortuitamente subito delle sollecitazioni inerziali tali da provocare l'urto dell'incudinetta contro la miscela innescante contenuta nella capsula, senza lasciare traccia all'esterno.

Saluti a tutti.

Roberto
 
Hai fatto benissimo Achille! Anzi grazie!!
dunque la cartuccia in questione è una fiocchi bior 33 piombo 8 risalente a circa 6 anni fa', quando capivo ancora meno di adesso..e comperavo cartucce da caccia fiocchi!
Era trasportata in uno scatolone di quelli da 100 cartucce del ciaffa...che ormai utilizzo per mettere gli avanzi della giornata e lo tengo in fondo allo zaino dato che è proprio della misura giusta! Le cartucce all'interno saranno state una ventina circa tra baschieri, classica, ecc...
Per quanto riguarda il botto diciamo che non è stato come se sparassi con il fucile però nammeno troppo fiacca! E come dice appunto A.le incredibilmente sia i pallini, sia la borra, sia il bossolo sono rimasti nello scatolo senza danneggiare nulla! Ora però provo a caricare una o più foto cosicché sia più chiaro
 
Dopo aver visto il video postato da A.le e tenendo conto dell'esperienza di Jzcla riguardo l'impossibilità d'autocombustione dell'innesco [thumbsup.gif].......a 'sto punto non rimane che condividere l'ipotesi sempre di Tullio dell'urto tra i fondelli delle cartucce tanto e tale da attivare l'innesco [14]! Certo un caso davvero su' un milione....e capitato di leggere x la 1° volta oggi dopo una vita a trafficare con cartucce & fucili [sconvolto.gif]! Della serie nun se sta' mai tranquilli [42]......vabbè aricordameselo [3].

Un saluto
 
Moltissimi anni fa, il mio amico Roberto B. ed io stavamo tornando da una cacciata ai tordi vicino Poli, e sulla via del ritorno vedemmo diversi storni che volteggiavano su una vigna in cima ad una collina. Roberto mi chiese di fermarmi perche' voleva provare a incarnierarne uno o due. Avveva iin tasca una manciata di cartucce ricaricate da me quando non capivo un ca22o di ricarica con una dose esagerata di polvere supercompressa che avevo da anni e che dopo la loro schifosissima performance all'apertura avevo lasciate nell'armadio delle armi e munizioni. Le volevo buttare via tutte, ma Roberto, sempre squattrinato, mi aveva chiesto di dargliele. Lo avvertii che facevano cose strane. A Capodanno ne avevo sparate una mezza dozzina in aria (abitavo in campagna), e quasi tutte avevano lasciato una scia di fuoco nel cielo, come razzi. Probabilmente la polvere si era coagulata e una quantita' di essa continuava a bruciare attaccata alla borra dopo aver lasciato a volata.
Roberto sali' verso la vigna (io ero stanco e poi non volevo lasciare la Cinquecento al margine della strada) e dopo una decina di minuti sentii una botta poderosa. Poi vidi uno storno mezzo scassato sorvolare la strada e proseguire per due o trecento metri prima di cadere in cima ad una collina dal lato opposto della strada. Pochi secondi dopo sentii Roberto urlare il mio nome. Pensavo che gli fosse scoppiato i fucile in amno e corsi verso di lui, che sempre urlando il mio nome con tono terrorizzato stava correndo verso di me, senza fucile, senza cartuccera, e senza giacca. Balbettava, ma finalmente riuscii a capire che cosa era successo. Poco dopo aver sparato si accorse che dalla tasca della giacca dove aveva stipato le mie cartucce usciva del fumo acre. Spaventato butto' il fucile in terra, poi si tolse la giacca e butto' in terra anche quella, e correndo si tolse anche la cartuccera e getto' in terra anche quella, temendo di scoppiare come un odierno Testadipezza suicida con un gilet al C4. Quando si fu calmato un po' lo convinsi a guidarmi verso il posto dell'accaduto. Ritrovammo la cartuccera, poi la giacca che fumava ancora di piu', e facendo un giro largo intorno ad essa recuperammo anche il fucile.
"Porca Put..na! Nel taschino della giacca ho il Ronson che mi ha regalato la mia ragazza! Che devo fare?"
Ed io: "Fa' quello chhe ti pare. Io quella giacca non la tocco. Se vuoi, trovalo tu."
"Manco per il ca22o! E se le cartucce esplodono?"
"Se esplodono mentre cerchi il Ronson spiegero' alla tua ragazza che hai sacrificato la tua vita per recuperare il suo prezioso dono."

Lasciammo la giacca che fumava sempre di piu', perche' nessuno di noi due sapeva che cosa sarebbe accaduto. Immaginavamo che sciami di pallini prima o poi sarebbero scaturiti dalla tasca in cerca di vittime in un'eruzione di fiamme e fumo e col fragore di una dozzina di cartucce esplose simultaneamente...

Accompagnai Roberto a casa sua, a Via Zenodossio, ma prima di tornare a casa mi chiese, quasi piagnucolando, di tornare a quel posto nel pomeriggio a recuperare l'accendino, perche' la sua ragazza non avrebbe mai creduto a cio' che era veramente accaduto e avrebbe creduto che Roberto avesse perduto il costoso Ronson a causa della sua incuria e distrazione. E gli avrebbe fatto una scenata e chissa' per quanto tempo gli avrebbe negato il miele del suo "barattolo."

A me non dispiaceva acconsentire. Sarebbe stata un'opportunita' di fare una gitarella con M.E., la mia dolcissima fidanzatina di allora, una ragazza raffinatissima una marchesina autentica figlia di un altissimo funzionario--chissa' che ca22o avra' mai visto in un rustico spesso sboccato come me? Poi la zona dell'accaduto si sarebbe prestata ad una bella pomiciata...

Verso le quattro di pomeriggio arrivammo sul posto. Parcheggiai, M.E. opto' di rimanere in auto per non sporrcarsi le scarpine con la vile terra (l'unica campagna che aveva mai frequentato era Villa Borghese, dove andava a vedere le corse ad ostacoli dei fratelli D'Inzeo), salii verso la fatidica vigna. Trovai la giacca, ormai una collinetta di cenere. Le uniche cose rimaste riconoscibili nel mucchio di cenere era la chiusura lampo di metallo, i fondelli affumicati dei bossoli--tutti insieme, segno che non c'era stata alcuna esplosione--ed il famoso accendino, ancora tiepido. Ma era completamente annerito e s'era gonfiato a dismisura quando il calore aveva fatto espandere il gas dentro di esso prima che lo rilasciasse ad alimentare il falo' che era stata una giacca quella mattina.

Tornati a Roma, dopo aver accompagnato la Marchesina M.E. alla sua magione, passai per Via Zenodossio a restituire l'accendino a Roberto. Lo nascosi in tasca,e quando Roberto apri' la porta gli dissi: "Ammazza che cu10 che c'hai, Robe'! Nun solo nun sei scoppiato co' le cartatucce che ciavevi 'n tasca, ma t'ho puro ritrovato l'accendino!" Fece un gran sorriso di sollievo, sorriso che svani' immediatamente quando gli misi nella mano protesa il cadavere di cio' che era stato un magnifico e costoso accendino. Ma almeno adesso la sua ragazza avrebbe potuto credere alla sua storia. Non che non si sarebbe incazzata lo stesso, ma probabilmente molto di meno...

Tutta questa novella per illustrare il fatto che le cartucce da liscio non esplodono se non nella maniera per cui sono state create--racchiuse nella canna del fucile. E anzi non si puo' neanche dire che scoppiano, ma soltanto che contengono la combustione progressiva della polvere che a sua volta spinge i pallini fuori dalla canna. Essendo mezzo matto anch'io, ho fatto esperimenti che comprovano cio' che ho scritto: ho infilato una cartuccia del 12 in un'asse di legno, ed ho sparato una palla di .22 LR all'innesco. Senza essere compressa in una camera di scoppio, quando l'innesco si e' acceso non e' accaduto molto: i pallini soo usciti fiacchi fiacchi, e il bossolo s'e' lacerato--ma niente esplosione. I bossoli metallici di rigato pero' un po' di compressione interna ai gas di combustione la provvede, ma poca. Una volta, pescando al Tevere, notai una pila di munizioni militari ammucchiate sulla banchina. Chissa' da dove provenivano. Erano per lo piu' cartucce dell' M1 Garand, ancora nelle clips da 8 cartucce. Un paio di ragazzotti gettarono del gasolio o della benzina sul mucchio di cariche, diedero fuoco al tutto e scapparono a rifugiarsi dietro il muretto delle scale che conducevano dal Lungotevere alla banchina del Tevere. Io, per non sapere ne' leggere ne' scrivere, li seguii a ruota. Le cariche cominciarono a brillare, ma niente di eccezionale. Il rumore della maggior parte era come quei fuochi d'arrtificio che a Napule se chiaman' "Fitt-Fitt." Ci devono essere state della palle traccianti, nel mucchio, perche' diverse partirono come razzetti per andare a sbattere contro il muretto, dal quale rimbalzarono e continuarono a bruciare sulla banchina, mentre altre finivano nel Tevere, dove si spegnevano immediatamente. Forse qualcuna di queste palle avrebbe potuto fare del male a qualcuno non troppo lontano, ma di certo non sarebbero mai partite come dalla volata dai una carabina.

Allora, il botto del topic? BOH! credo che il botto sara' stato soltanto quello dell'innesco, che avra' sbattuto contro qualcosa di solido nella bisaccia. Che cosa, non so. Ma so che non c'e' stato nessun pericolo, perche' la cartuccia interessata si sara' aperta e avra' lasciato fuoriuscire i pallini senza neanche abbastanza forza da bucare la sacca in cui erano contenute le cartucce. Magari la polvere, bruciando ancora mentre fuoriusciva dal bossolo potrebbe aver dato fuoco ala borsa e alle altre cartucce, ma il risultato sarebbe sato come quello di cu fu vittima Roberto: paura e perdita della bisaccia.

Non cosi' con la polvere nera di un tempo, che e' un vero esplosivo e che anche dentro un bossolo di cartone riceverebbe abbastanza compressione da fare un forte botto, anche pericoloso. Mio padre assistette ad una tragedia, una sera di Capodanno. Stava tornando a casa quando un venditore abusivo di petardi (quelli vietati che si sbattono contro un muro o contro il marciapiede per farli esplodere), inseguito da un vigile cadde sulla borsa che teneva contro il petto. I petardi esplosero simultaneamente con la forza di una bomba a mano. Il poveraccio fu sollevato un metro da terra dall'esplosione e ricadde al suolo sulla schiena. Il suo ventre era squarciato ed aperto, con le viscere esposte e fumanti.

Per la croonaca, quando io vado a caccia di tortore le cartucce le porto in parte sfuse nella tasca dei pantaloni o della giacca, e per la maggior parte, sempre sfuse, in una bisaccia a tracolla. A caccia di cervi, le due o tre cartucce di scorta che porto oltre a quelle nel serbatoio o caricatore della carabina, pure le porto sfuse in tasca. A caccia di tacchini col liscio (dove solo un capo al giorno e' permesso), ne porto solo quattro nel serbatoio dell'automatico, e poi dopo essermi appostato ne faccio saltare una in canna dal serbatoio. E non m'e' mai accaduto nulla.

A proposito, certe torce elettriche moderne producono un intenso calore. Se si accendono accidentalmente mentre sono in uno zaino o valigia, o in tasca, possono riscaldarsi al punto di incendiare i combustibili intorno ad esse. Un mio amico eugubino, tornando all'auto la trovo' piena di fumo. La torcia elettrica nel suo zainetto s'era accesa (forse perche' qualcosa aveva premuto contro l'interruttore), ed il contenuto dello zainetto aveva preso fuoco. Meno male che lui torno' in tempo per gettare lo zainetto fuori dall'auto prima che si incendiasse anche il sedile e/o l'intera auto.
 
Tanti anni fa per scommessa è capitato anche di lanciare una cartuccia in un camino acceso in un casolare, io sostenevo che non sarebbe successo niente se non lo scoppio dell'innesco altri pensavano chissà a quale pericolosità. Il risultato fu un bel botto dell'innesco che al chiuso sembra più forte ma l'unica cosa che è successa è che lo scoppio ha alzato pochissima cenere e nient'altro.
 
Come si può vedere dalle foto l'innesco non è stato percosso ma bensì è totalmente integro!
e poi non c'era nessun oggetto contundente con le cartucce. Quando aprii lo zaino usci una nube di fumo bianco puzzolente diverso dal classico odore di quando apri un basculante! 🤔
 
Caso stranissimo. Se vedo bene l'innesco è integro fuori ma anche dentro, si vede il bianco.
Se ci legge Roberto Serino in qualità di perito balistico potrebbe darci un'indicazione. Se l'innesco è integro diventa un bel grattacapo anche per lui.
Se ci fosse autocombustione della polvere (ci credo poco) lo scoppio non dovrebbe esserci ma un rumore meno fragoroso.
 
Quoto Tullio: qua' il caso diventa di difficile interpretazione [26]! Boh [42]!?!

Aggiorno con una " ca@@ata" che m'è balenata in mente :mrgreen: : ricordo che in un film Western dovevano trasportare della nitroglicerina.....ma era molto rischioso perche' l'esplosivo era vecchio e "trasudava" rendendolo ancor più instabile heuuu.gif]! Era un film.....ci mancherebbe :mrgreen:....ma non potrebbe esser successo qualcosa di simile alla polvere della bior [26]!?! Che so' un qualche processo chimico che abbia portato all'autocombustione ??? Incompleta poi....guardando le foto si vedono lamelle di polvere incombusta !?! Vabbè.....era per dire [Trilly-77-24.gif]!
 
Ma dove eravate, già per sentieri sterrati o ancora per strada? Se per strada allora è tutto normale, a come sono ridotte già è tanto che non sia esplosa la ruota, l' ammortizzatore e parte della macchina [eusa_eh.gif]
 
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