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Ieri ho ordinato la versione acqua e sapone (o alla vaniglia, per indicare qualcosa senza fronzoli, come si dice da noi, riferendosi ad un tipo di gelato semplicissimo) della Iside della F.A.I.R. cal. 20/76, canne da 28 pollici (cosi' Centro 67 nun me po' rompe li cojoni--SCHERZO!!!!!). Come costo non e' ne' basso ne' troppo alto, 1700 dollari circa. Il grossista e' qui in Alabama, a Wetumpka, a due ore, due ore e mezza da qui. Dovrebbe arrivare--si spera--alla fine della settimana prossima. Sara' il mio regalo di compleanno, un po' in anticipo (faccio 73 anni a Settembre, il 5, cosi' ho una buona possibilita' di arrivarci... ). Qualche prova di rosata per vedere quali strozzatori montare, e poi a meta' Settembre caccia alle tortore. L'avere un fucile nuovo e mai usato prima, e soprattutto un fucile a canne parallele (sempre usato sovrapposti, pompa, ed automatici, finora) mi dara' una buona scusante se faro' troppe padelle.
Per quelli pronti a dire che da noi comprare armi e' troppo facile e che le puoi acquistare per posta, voglio aggiungere che non verra' spedito a me, ma ad un negozio di ferramenta che vende anche armi il cui proprietario ha la licenza federale necessaria alla compravendita di armi. Quando arrivera' da lui, dovro' andare al negozio, dove riempiro' un modulo, poi lui chiamera' l'FBI per il controllo della mia qualifica a comprare e tenere armi, il cosiddetto backgroud check che accerta la mancanza di reati o carichi pendenti, o altre "macchie" che mi squalificherebbero dall'acquisto. In genere tale controllo non impiega piu' di pochi minuti. Poi pago, prendo l'arma, e me la porto a casa.
Io poi mi domando: Perche' una doppietta di marca italiana, fabbricata in Italia da italiani, poi si va a beccare il nome di una dea egiziana? A quando l'automatico Manitou, il sovrapposto Khali,
la doppietta Buddha, e roba del genere? Che, vi mancano i nomi italiani da usare?
Per quelli pronti a dire che da noi comprare armi e' troppo facile e che le puoi acquistare per posta, voglio aggiungere che non verra' spedito a me, ma ad un negozio di ferramenta che vende anche armi il cui proprietario ha la licenza federale necessaria alla compravendita di armi. Quando arrivera' da lui, dovro' andare al negozio, dove riempiro' un modulo, poi lui chiamera' l'FBI per il controllo della mia qualifica a comprare e tenere armi, il cosiddetto backgroud check che accerta la mancanza di reati o carichi pendenti, o altre "macchie" che mi squalificherebbero dall'acquisto. In genere tale controllo non impiega piu' di pochi minuti. Poi pago, prendo l'arma, e me la porto a casa.
Io poi mi domando: Perche' una doppietta di marca italiana, fabbricata in Italia da italiani, poi si va a beccare il nome di una dea egiziana? A quando l'automatico Manitou, il sovrapposto Khali,
la doppietta Buddha, e roba del genere? Che, vi mancano i nomi italiani da usare?