Basta, per piacere, bastaaaaaaaaaaa!!!!!!!!!

Io ho il 30.06 come calibro e dato l'innumerevole diversità di munizioni che può supportare..dai 150 grani ai 250 ecc..credo sia un calibro che vada bene per tutti gli ungulati. Ovviamente va usato con accuratezza su quelli più piccoli..

Sono d'ccordo: il .30-06 e' un calibro tuttofare. Per gli ungulati piccoli userei la stessa palla che userei per quelli grossi. Mi spiego: una palla abbastanza pesante e abbastanza dura funzionerebbe bene per un grosso verro o anche un grosso cervo europeo, penetrando a fondo ed espandendosi bene. Con un ungulato piccolo, tipo capriolo, la stessa palla si espanderebbe di meno a causa della molto minore resistenza alla penetrazione di un corpo piu' piccolo, piu' delicato e meno spesso, e non rovinerebbe troppa carne. Sarebbe, IMHO, un errore usare una palla leggera, tipo 150 grani, e dall'espansione rapida per abbattere un capriolo, perche' quella palla sarebbe anche molto piu' veloce. E palla leggera+espansione rapida+velocita' alta = tanta carne rovinata. Io caccio i cervi whitetail (e prima cacciavo i cervi Sitka blacktail) con il .338 WM, con palla da alci giganti dello Yukon ed orsi Kodiak, la Nosler Partition da 250 grani. I cervi vengono giu' fulminati, e pochissima carne viene rovinata--meno di quanta ne rovini un .243 con palla da 95 grani.

La palla piu' leggera la userei soltanto per i tiri lunghi, dove una maggior radenza e' necessaria, e dove la velocita' d'impatto e' ridotta dalla distanza. Quindi la userei per il camoscio in Europa, o l'antilocapra americana.
 
Hai pienamente ragione su tutto, mi sono espresso poco bene, con accuratezza intendevo con tutti i crismi del caso. Tutte le tue affermazioni le condivido, in effetti una palla leggera è necessaria per un tiro lungo dove la traiettoria rimanga bella tesa!
 
una filippica conservatrice proprio dal 'murican, patria delle cartucce wildcat?

ciò non toglie che pure che molte invenzioni siano delle ca'ate pazzesche, non ho strumenti per giudicare questa specifica novità.
certo che se è paragonabile alla moda del .410 e altre eresie, glisso tranquillamente.
 
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Un'altro nuovo calibro... Ma nun cianno gnent'antro da fa'????

E' arrivato il 6 mm ARC (Advanced Rifle Cartridge). Che cosa fa di nuovo e di grande? Niente. Mi viene in mente quel famoso musicista (purtroppo non mi ricordo quale), al quale un giovane compositore aveva rotto le palle da tempo insistendo a fargli ascoltare e giudicare una sua recente composizione. Finalmente il grande musicista si arrese e l'ascolto', e quando dovette esprimere un giudizio, disse: "C'e' qualcosa di nuovo, e qualcosa di buono. Purtroppo cio' che e' nuovo non e' buono, e cio' che e' buono non e' nuovo."

Questo calibro e' stato inventato per poter avere qualcosa di piu' potente sparabile in una piattaforma di tipo AR 15 o simile, per rimpiazzare l'anemico .223 che troppo spesso si dimostra insufficiente su bersagli umani con in mano RPG's e AK 47's (non c'e' bisogno di spiegare di quali fanatici religiosi parlo, no?). Il sogno di tutti i fabbricanti di armi e munizioni e' quello di ottenere un contratto cl governo U.S. per centinaia di migliaia di armi e milioni di cartucce per le stesse.

Per quanto riguarda l'uso venatorio in un fucile bolt-action questo nuovo 6 mm e' del tutto superfluo, perche' la sua nicchia balistica e' gia' occupata da tante altre cartucce, diverse delle quali anche molto migliori. Rimane da vedere che cosa fara' fra i cacciatori U.S., molti dei quali (me incluso) amano la piattaforma dell'AR 15 ma con calibri o quello originale (per varmints), come il .223, o "maggiorati" come il .50 Beowulf ed altri cartuccioni simili. Ma nella categoria dell'ARC gia' c'e', disponibile per la piattaforma dell'AR 15 il 6,5 Grendel dell'Alexander Arms (stessa casa che produce il Beowulf), che e' gia' capace di fare molto di piu' di questo nuovo arrivato.

Ad ogni modo, se potete leggere e capire l'inglese, ecco un validissimo articolo sul 6 mm ARC (che io chiamo Another Redundant Cartridge--Un'altra cartuccia di troppo):

https://gununiversity.com/6mm-arc-review/

P.S.

L'articolista fa anche notare che i caricatori per ora disponibili per questa combinazione fucile/cartuccia sono fatti per il 6,5 Grendel e non funzionano bene--o per cattiva qualita' o per la differenza di dimensioni
 
Ciao Giovanni, come darti torto.....dopo aver ideato di tutto e di piu' non possono far altro che apportare "lievi" modifiche o miglioramenti alle munizioni gia' presenti da anni sul mercato.....il motivo principale lo hai gia' detto tu (contratto di fornitura....)......con la speranza che si rifletta successivamente sul mercato civile!!!

A proposito di munizioni nuove, toglimi una curiosita': circa due o tre anni fa', avevo letto la presentazione del 224 Valkyrie come calibro che avrebbe dovuto sostituire, per certi versi, il 223 R. L'articolo riportava ottime prestazioni (dalla traiettoria migliore sia del 6,5 creedmoor che del 300 WM a 1000 m.....), tanto da definirlo, per il suo CB altissimo, "ottimale" per il tiro alle lunghe distanze....ha preso piede da Voi?
Che io sappia, attualmente, qui da noi e' proposta una sola bolt action della Savage.......

Un salutone
Alberto
 
Certo che orientarsi nelle centinaia di calibri rigati è una vera impresa, più vado avanti e meno ne comprendo la necessità, per esempio questo nuovo calibro visto che è un .243 , calibro dato per defunto mi sembra di capire, in cosa si differenzia dal precedente? Adotta un bossolo più capiente per avere prestazioni migliori?
 
Se vai al supermercato, nella sezione dedicata ai detersivi per il bucato, ne troverai uno nuovo ogni giorno, piu' nuove edizioni "new and improved" di prodotti vecchi (dei quali l'unica cosa nuova e migliorata e' la confezione). E piu' o meno il Tide equivale all'Ajax, e tutti e due sono la stessa cosa del Purex o dell' All. E tutti, secondo i produttori fanno il bianco piu' bianco del bianco, o i colori piu' vividi del Technicolor, o i vestiti piu' soffici delle piume. Ormai il consumismo ha preso piede anche nell'industria delle armi e munizioni. Il Valkyrie non e' piu' "di moda" ed e' tanto che non si sente piu'. Adesso poi c'e' anche il 27 Nosler, che e' un .270 con bossolo abbastanza corto ma grasso, che mette un tigre nel motore del vecchio e ben provato ed affermato .270. Non so se avete notato che tutti o quasi questi nuovi calibri sono "overbore," cioe' la differenza di diametro fra calibro della palla e bossolo e' molto di piu' in favore di quest'ultimo. Ma bossolo grasso e palla smilza "mangiano" l'inizio della rigatura, che e' sottoposta ad una "sbuffata" di gas molto piu' arroventata e violenta di quella di calibri meno spinti a causa dell'effetto Venturi. Avevano ragione gli inglesi ed i tedeschi ad adoperare cartucce piu' lunghe e dalla differenza di diametro minore fra bossolo e palla. Vedi il .375 H&H, o il 9,3x74, e anche il 9,3x62. Ma oggi' piu' di tutto il cacciatore moderno cerca di poter fare il cecchinaggio, di fulminare un cervo o un'antilocapra a 500 o 600 metri di distanza. Perche' il cacciatore di oggi e' un brocco e non sa portarsi a tiro di .30-30 o di .270 o non sa come appostarsi in modo da non essere visto, sentito, o fiutato. O non ha le palle di portarsi a 50 metri di un bufalo cafro prima di premere il grilletto, come si faceva una volta, senza ottiche dotate di telemetro e con calibri lenti e pesanti che sebbene poderosi avevano una traettoria molto curva.
Ma non lamentiamoci troppo. Almeno finche' le case armiere continuano a proporci giocattoli nuovi, e finche' i gonzi continuano a comprarli, questo settore rimarra' vivo anchhe se non sempre vegeto, come il recente ed ulteriore fallimento della Remington dimostra.

Comunque, a parte uno sfizio ogni tanto se proprio si desidera un calibro a la mode, i vecchi e provati calibri che basterebbero a qualsiasi cacciatore che caccia dal dik dik all'elefante si possono contare sulle dita di una mano: .22 LR, .223, .30-06, .338 WM, e .458 Lott (con qualche sostituzione possibile, per esempio un .220 Swift in lieu del .223, o un .416 Rigby in lieu del Lott, ecc.). E naturalmente il tutto accompagnato da un sovrapposto o un automatico o anche un pompa cal. 12/76. Cassaforte piu' piccola, meno scatole di munizioni sugli scaffali, meno dies e altri accessori per la ricarica, meno imbarazzo della scelta. Il cacciatore italiano senza ambizioni africane se la potrebbe cavare benissimo senza il Lott o il Rigby, e siccome da voi la .22LR non si puo' usare a caccia, il trio .223, .30-06, e .338 (o 9,3x62) basterebbe dal capriolo al cervo, passando per il daino e il cinghiale. Se poi il cervo lo si caccia in montagna con tiri lunghi, il .338 avrebbe una marcia in piu' rispetto al 9,3.

Tutto IMHO, naturalmente. Ognuno la pensi come puo', come vuole, o secondo cio' che gli permette di pensare sua moglie.
 
Io ho il 30.06 come calibro e dato l'innumerevole diversità di munizioni che può supportare..dai 150 grani ai 250 ecc..credo sia un calibro che vada bene per tutti gli ungulati. Ovviamente va usato con accuratezza su quelli più piccoli..
 
una filippica conservatrice proprio dal 'murican, patria delle cartucce wildcat?

ciò non toglie che pure che molte invenzioni siano delle ca'ate pazzesche, non ho strumenti per giudicare questa specifica novità.
certo che se è paragonabile alla moda del .410 e altre eresie, glisso tranquillamente.

In realtà il 410 è diventato di moda perché effettivamente abbatte con una leggerezza ed un divertimento senza eguali. Poi sarebbe un ovvietà dire che va ponderato ma è cmq valido
 
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