Probabilmente per ragioni molto diverse da cio' che pensi, cioe' una fantomatica "protesta" dei compratori. Puo' essere che ci sia stata una diminuzione dei prezzi di produzione del piombo, o variazioni del mercato internazionali (per esempio, se gli U.S. hanno ristretto l'importazione di piombo dalla Cina, la Cina per compensare la perdita di quel mercato potrebbe aver abbassato il prezzo del piombo per venderne di piu' in Europa, dove forse la domanda era minore. Soltanto un'ipotesi--di sicuro non so. ) Il numero di cacciatori/tiratori che comprano il piombo o le cartucce e' cosi' esiguo rispetto al mercato totale del piombo da non poter influenzarne il prezzo se non in maniera impercettibile, specialmente in Italia. Poi adesso il piombo deve competere con altri metalli meno tossici, e per esempio, negli U.S., dove i cacciatori ne usavano a centinaia di tonnellate per la caccia agli acquatici, adesso bisogna usare il ferro. Pensi davvero che i quattro gatti che in Italia ancora vanno a caccia o al TAV potrebbero influenzare in maniera apprezzabile il mercato del piombo? E se davvero fosse il caso, come spieghi che simultaneamente alla discesa del prezzo del piombo (che poi e' usato in tante piu industrie che nella fabbricazione di munizioni) e' salito il prezzo della polvere? IMHO ci sono altre forze in gioco. Poi non mi pare che, in un altro settore, l'aumento iperbolico del prezzo della benzina ne abbia abbassato altrettanoto iperbolicamente il consumo. Pantalone paga, paga sempre, paga comunque. Magari risparmia su cose che non considera necessarie, ma per cio' di cui ha bisogno, o per cio' di cui ha tanta voglia (come la caccia) paga, paga, paga... anche se i prezzi salgono alle stelle.