- Messaggi
- 1,139
- Punteggio reazioni
- 457
- Punti
- 343
Follow along with the video below to see how to install our site as a web app on your home screen.
Nota: This feature may not be available in some browsers.
Condivido anch'io queste tue cosiderazioni; ne aggiungo un'altra: oltre al punto d'impatto, quanto influisce sulla distribuzione della rosata una prolunga montata fuori asse rispetto alla canna?Tornando al topic: Ho letto un paio di volte su riviste specializzate che a volte o la strozzatura fissa di una canna, o uno strozzatore amovibile non sono concentrici con la canna e "buttano" la rosata in alto, o in basso, a destra, o a sinistra. So di armaioli specializzati che costruiscono strozzatori "off center" per modificare il punto d'impatto del centro di una rosata che la canna stessa, per qualche ragione, manda fuori centro. Mi domando quindi se una prolunga (non discuto se sia piu' o meno efficace, se renda la rosata piu' o meno micidiale--perche' su questo ho le mie convinzioni che ho esposto ad nauseam) non e' perfettamente concentrica--come puo' avvenire con qualche strozzatore amovibile--potrebbe spostare il punto d'impatto del centro della rosata, con conseguenti scarseggiamenti e padelle. E piu' e' lunga la prolunga difettosa, piu' dovrebbe essere ingente lo spostamento, se la geometria non e' un'opinione. Quindi penso che coloro che vogliono appesantire e imbruttire il loro fucile con una prolunga farebbero bene a provarlo alla placca per controllare se il centro della rosata corrisponde al punto mirato. Non so se con la bassa velocita' e pressione di un liscio la curva armonica della canna allo sparo possa essere influenzata dall'appenderci un altro pezzo di tubo alla volata. Con i rigati di norma allungare o accorciare la canna, attaccarci un freno di bocca, un compensatore, uno spegnifiamma, un silenziatore, o una baionetta cambia il punto d'impatto in maniera piu' o meno notevole, ma lo cambia. Cio' accade, perche' se vista al rallentatore, la canna di un rigato allo sparo "serpeggia" come un'onda sonora (non in maniera cosi' eclatante, pero') ma la volata ritorna sempre allo stesso punto mentre la palla esce--ma solo se la palla e la dose e tipo di polvere sono le stesse. Ecco perche' quando cambi tipo o peso di palla, devi ritarare l'ottica. Come ho detto, non so se attaccare una prolunga--anche ben concentrica con la canna--possa causare una variazione nel punto d'impatto. A voi la non troppo ardua sentenza. Basta provare alla placca.
Ciao Gianni, ci sono alcune tue affermazioni che non condivido.
1) le cartucce che sviluppano 380 ms ci sono pure oggi. E non soltanto fra le magnum che pur avendo velocità inferiori ai 400 ms sono efficaci, guarda un po', proprio sulle lunghe distanze, ma anche fra le comuni cartucce long range da 36-40 gr. (le Remington Express per esempio).
Ai tempi del Granelli la velocità di riferimento era 380 ms - e non certo perché non riuscissero a spingere i pallini a 420 ms - ma perché, da studi fatti in quel periodo, quella era risultata la velocità ottimale. Vale la pena ricordare che le cartucce di allora ammazzavano sulle lunghe distanze come quelle di oggi.
Tanto per rimanere nel concreto, Gianluca Garolini racconta che il tiratore Ezio Massarenti di Molinella negli anni 70/80 (quindi anche ai tempi in cui le cartucce erano senza contenitore) scommetteva di poter abbattere i piccioni oltre la rete: cioè oltre i 40 metri - sparando con un Galesi: canne lunghe 71 cm., strozzatura 3* e1* .
Capito? La prima fucilata la dava a 40 metri e con una comune canna da 71 cm strozzata 3* e ammazzava i piccioni in modo seriale. Nessuna canna da 81cm, nessuna iper-velocità iniziale ... eppure i piccioni si accartocciavano in aria, malgrado le cartucce "lente" di allora, senza che nessuno gridasse al miracolo.
2) A proposito della maggior dispersione dovuta all'effetto frenante dell'aria dai a Giovanni questa risposta:
"Tu dici che piu si aumenta la velocita iniziale, piu le rosate risultano scompigliate, questo potrebbe essere vero quando l'incremento di V/0 comporta automaticamente un eccessivo aumento di pressione in canna, mentre devi sapere che l'aumento della lunghezza di canna, non incide in nessun modo sulle pressioni massime."
Cioè in pratica tu dici che se la v0 è generata da una pressione "eccessiva" in canna si genera una maggiore dispersione di rosata...
L'aria che frena i pallini li frena mentre attraversano lo spazio in base alla velocità che hanno "fuori dalla canna". L'aria se ne frega se la pressione che li ha spinti era di 500 bar o di 1000 bar.
Indipendentemente dalla pressione che li ha lanciati i pallini che escono a 380ms subiranno meno attrito dalla forza antagonista dell'aria - e quindi mentre attraversano lo spazio tenderanno a perdere più lentamente la velocità e ad essere meno dispersi - di quelli lanciati a 420 ms. Su questo non esistono dubbi.
E in ogni caso la "pressione eccessiva" di cui parli ovvero la Pmax è indipendente dalla lunghezza della canna (lo hai scritto tu), quindi se la pressione è eccessiva lo sarà in maniera IDENTICA tanto in in una canna corta che in una lunga e dunque non si avrá NESSUNA DIFFERENZA sulla rosata.
3) Nesuno nega che una canna più lunga faccia meno rumore di una più corta e abbia un minor rilevamento allo sparo: che ci sia maggior pressione alla bocca della canna più corta rispetto a quella più lunga è ovvio.
Il problema è l'entità di questa pressione alla volata a cui nessuno da un valore ... e soprattutto - dal momento che abbiamo VISTO che il soffio di bocca non influisce sui pallini - perché, in che modo e "quanto" dovrebbe influire sulla rosata.
Quando al posto di concetti vaghi si inizierà a dare un valore a quello che si dice sará un gran giorno perché smetteremo di parlare "del nulla" e inizieremo a parlare "del reale". Abbandonando i sogni, le suggestioni, i luoghi comuni, i mi sembra.... e tutte le fatue convinzioni - entreremo nel mondo del concreto e le nostre affemazioni avranno finalmente un senso.
Già in 60 cm di canna i gas hanno ormai sviluppato praticamente quasi tutto il loro lavoro utile tant'è che il guadagno in velocità da quella lunghezza in poi è relativamente poco. Infatti praticamente tutte le canne magnum prodotte oggi - e anche molte supermagnum - partono da una lunghezza di 66 cm. e non certo perché i costruttori non hanno letto il Granelli.
4) Se nel tuo discorso in merito alla maggior velocità iniziale intendi dire che in particolari condizioni meteo quella che ha una v0 di 20ms in più ammazza più lontano dell'altra (e di questo sono convinto anche io) - ponendo che siamo a caccia alle allodole e stiamo sparando cartucce con piombo 10 - se quella più lenta ammazza fino a 35 metri a quanti metri in più ammazza quella più veloce?
Poi magari ci spieghi anche come misuri le distanze, così la prossima volta le misuriamo anche noi con lo stesso metodo.
Continuo a scrivere su questo argomento non tanto perché spero di far cambiare idea a Gianni quanto perché vorrei confutare con numeri concreti e ragionamenti logici quei concetti "ballistici" (come scriverebbe il buon Giovanni), che alla fine possono tutto fuorché arricchirci.
un saluto
Maurizio
Ciao Gianni, ci sono alcune tue affermazioni che non condivido.
1) le cartucce che sviluppano 380 ms ci sono pure oggi. E non soltanto fra le magnum che pur avendo velocità inferiori ai 400 ms sono efficaci, guarda un po', proprio sulle lunghe distanze, ma anche fra le comuni cartucce long range da 36-40 gr. (le Remington Express per esempio).
Ai tempi del Granelli la velocità di riferimento era 380 ms - e non certo perché non riuscissero a spingere i pallini a 420 ms - ma perché, da studi fatti in quel periodo, quella era risultata la velocità ottimale. Vale la pena ricordare che le cartucce di allora ammazzavano sulle lunghe distanze come quelle di oggi.
Tanto per rimanere nel concreto, Gianluca Garolini racconta che il tiratore Ezio Massarenti di Molinella negli anni 70/80 (quindi anche ai tempi in cui le cartucce erano senza contenitore) scommetteva di poter abbattere i piccioni oltre la rete: cioè oltre i 40 metri - sparando con un Galesi: canne lunghe 71 cm., strozzatura 3* e1* .
Capito? La prima fucilata la dava a 40 metri e con una comune canna da 71 cm strozzata 3* e ammazzava i piccioni in modo seriale. Nessuna canna da 81cm, nessuna iper-velocità iniziale ... eppure i piccioni si accartocciavano in aria, malgrado le cartucce "lente" di allora, senza che nessuno gridasse al miracolo.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ciao Maurizio,considera che i fucili da tiro al piccione erano l'eccellenza della produzione per qualsiasi marca,avevano tutti canne eccellenti e selezionate,dalla balistica superiore.
Detto questo precisando che ho dato un'occhiata al volo a tutti i post,e devo ammettere che c'era tanto da leggere,io per quanto riguarda la discussione posso spezzare una lancia a favore di Gianni(centro 67).
Adesso entrare nel campo fisico è possibile,spiegare ciò che avviene all'interno della canna al momento dello sparo fino all'uscita del pb dal vivo di volata è tutta fisica,pressioni,attriti elasticità del materiale e forze che entrano in gioco,ma rimaniamo sul pratico,sul concreto,su quello che vediamo quando andiamo a caccia e abbiamo la fortuna di tirare qualche colpo.
Io personalmente dispongo di canne che vanno da 62 a 81 cm,tutte le misure e per tutti i gusti,produzioni industriali e artigianali strozzatura fissa o mobil choke,con bindella e senza,basculanti in monobloc e demibloc,cameratura da 70 e 76,cal. 12-20-24-28,diciamo che qualcosina posseggo e qualche colpo a caccia lo ho anche tirato.
Io come spiegato più volte ho sempre rilevato che a parità di strozzatura una canna di lunghezza inferiore tende sempre ad avere un rendimento inferiore rispetto ad una più lunga,questa differenza può essere impercepibile utilizzando delle cartucce con polveri aggressive entro certe grammature,quando si sale di grammature e piombi dal 6 in su,si inizia con polveri semi o progressive la differenze diventano più tangibili SEMPRE.
Tutto questo è relativo per i tiri a lunga distanza dove l'impiego di una canna lunga e strozzata ha il suo perchè,ma anche a tiro utile la perfomance risulta migliore,non tanto per il numero di pallini messi sul bersaglio,quanto per le penetrazioni che risultano sempre superiori.
Adesso onestamente far passare il concetto che comunque sia lunga la canna,ad eccezione di quella al di sotto dei 65 cm,è importante la strozzatura e non la lunghezza,mi sembra un concetto espresso da chi non ha molta esperienza in merito di canne e quindi quello che ha va bene e tutto il resto è equiparabile.
Premetto certe affermazioni sono fatte dopo anni e anni di utilizzo delle varie canne dalla 62 cl all'81x.
Ciao Gianni, ci sono alcune tue affermazioni che non condivido.
1) le cartucce che sviluppano 380 ms ci sono pure oggi. E non soltanto fra le magnum che pur avendo velocità inferiori ai 400 ms sono efficaci, guarda un po', proprio sulle lunghe distanze, ma anche fra le comuni cartucce long range da 36-40 gr. (le Remington Express per esempio).
Ai tempi del Granelli la velocità di riferimento era 380 ms - e non certo perché non riuscissero a spingere i pallini a 420 ms - ma perché, da studi fatti in quel periodo, quella era risultata la velocità ottimale. Vale la pena ricordare che le cartucce di allora ammazzavano sulle lunghe distanze come quelle di oggi.
Tanto per rimanere nel concreto, Gianluca Garolini racconta che il tiratore Ezio Massarenti di Molinella negli anni 70/80 (quindi anche ai tempi in cui le cartucce erano senza contenitore) scommetteva di poter abbattere i piccioni oltre la rete: cioè oltre i 40 metri - sparando con un Galesi: canne lunghe 71 cm., strozzatura 3* e1* .
Capito? La prima fucilata la dava a 40 metri e con una comune canna da 71 cm strozzata 3* e ammazzava i piccioni in modo seriale. Nessuna canna da 81cm, nessuna iper-velocità iniziale ... eppure i piccioni si accartocciavano in aria, malgrado le cartucce "lente" di allora, senza che nessuno gridasse al miracolo.
--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ciao Maurizio,considera che i fucili da tiro al piccione erano l'eccellenza della produzione per qualsiasi marca,avevano tutti canne eccellenti e selezionate,dalla balistica superiore.
Detto questo precisando che ho dato un'occhiata al volo a tutti i post,e devo ammettere che c'era tanto da leggere,io per quanto riguarda la discussione posso spezzare una lancia a favore di Gianni(centro 67).
Adesso entrare nel campo fisico è possibile,spiegare ciò che avviene all'interno della canna al momento dello sparo fino all'uscita del pb dal vivo di volata è tutta fisica,pressioni,attriti elasticità del materiale e forze che entrano in gioco,ma rimaniamo sul pratico,sul concreto,su quello che vediamo quando andiamo a caccia e abbiamo la fortuna di tirare qualche colpo.
Io personalmente dispongo di canne che vanno da 62 a 81 cm,tutte le misure e per tutti i gusti,produzioni industriali e artigianali strozzatura fissa o mobil choke,con bindella e senza,basculanti in monobloc e demibloc,cameratura da 70 e 76,cal. 12-20-24-28,diciamo che qualcosina posseggo e qualche colpo a caccia lo ho anche tirato.
Io come spiegato più volte ho sempre rilevato che a parità di strozzatura una canna di lunghezza inferiore tende sempre ad avere un rendimento inferiore rispetto ad una più lunga,questa differenza può essere impercepibile utilizzando delle cartucce con polveri aggressive entro certe grammature,quando si sale di grammature e piombi dal 6 in su,si inizia con polveri semi o progressive la differenze diventano più tangibili SEMPRE.
Tutto questo è relativo per i tiri a lunga distanza dove l'impiego di una canna lunga e strozzata ha il suo perchè,ma anche a tiro utile la perfomance risulta migliore,non tanto per il numero di pallini messi sul bersaglio,quanto per le penetrazioni che risultano sempre superiori.
Adesso onestamente far passare il concetto che comunque sia lunga la canna,ad eccezione di quella al di sotto dei 65 cm,è importante la strozzatura e non la lunghezza,mi sembra un concetto espresso da chi non ha molta esperienza in merito di canne e quindi quello che ha va bene e tutto il resto è equiparabile.
Premetto certe affermazioni sono fatte dopo anni e anni di utilizzo delle varie canne dalla 62 cl all'81x.
Credo, da cio' che scrivi qui, che i tuoi giudizi sui rispettivi meriti e demeriti delle canne piu' corte o piu' lunghe siiano basati sul tiro venatorio piu' che a condizioni scientifiche misurabili in tutte le possibili variabili. Come fai a dire che alle lunghe distanze le canne piu' corte abbiano un rendimento inferiore quando tu trascuri un elemento importantissimo, la precisione del tiro? Ho semppre ammesso, e credo che anche Maurizio, che di queste cose ne sa piu'' di me, te e Centro messi insieme che le canne lunghe permettono una precisione di tiro maggiore in quanto la loro maggiore inerzia non ti lascia rallentare lo swing through come invece puo' avvenire con una canna corta. Come fai a sapere che la minore concentrazione di pallini sul bersaglio e la minore penetrazione della canna piu' corta non siano dovute all'importantissima variabile della precisione del tiro e del corretto anticipo? I pallini del mezzo della rosata sono piu' veloci per varie ragioni e piu' concentrati. Quelli marginali rispetto alla rosata sono piu' lenti perche' deformati, e piu' radi. Ne consegue che se non centri bene un uccello o un piattello, nel primo caso l'uccello o cade vivo o procede "tutto scartellato" come dicono a Napoli e se ne va a morire lontano, o--nel secondo caso, quelo del piattello--invece di disintegrarsi perde un pezzo, o si spacca in due. Hai mai fatto caso (come ho fatto io che di cartucce ne ho bruciate quanto te o forse anche di piu', data la mia eta' e le grandi opportunita' venatorie che ho avuto--grazziaddio--dalla vita) che con la stessa canna e le stesse cartucce, sia a caccia che al piattello, certi bersagli sono colpiti in pieno e cadono stracciati o, se piattelli, vengono "fumati" in aria, mentre altri, ovviamente scarseggiati, stentano a cadere o vengono "mutilati" di un pezzetto di coccio (al piattello il punto lo prendi lo stesso, a caccia invece e' dubbio che tu possa recuperare l'animale appena ferito di striscio). Come fai a dare la colpa alla lunghezza della canna senza sapere che invece e' stato un errore di tiro che e' stato reso possibile soltanto dalla mancanza d'inerzia della canna piu' corta che ti ha fatto colpire il bersaglio soltanto col margine esterno della rosata, piu' rado e piu' lento? Non lo potrai mai sapere.
Un aneddoto che, come tutti gli aneddoti lascia il tempo che trova: Da ragazzotto avevo un Beretta S55B con canne di 71 cm che faceva tiri favolosi con la canna superiore strozzata "full." Una volta andai con Papa' alla riserva della Marcigliana, sulla Salaria, a 18 km da Roma Centro. Era una riserva magnifica, oggi un miserabile parco naturale con pochi o niente animali rimasti oltre a volpi e cornacchie, quando prima era piena di fagiani, lepri, beccacce, pavoncelle, anatre, beccaccini e allodole...
Dopo una bella mattinata ai migratori nella parte della piana del Tevere che faceva parte della rirerva, ci fermammo alla fattoria. Il fattore ci disse chhe dopo pranzo ci avrebbe portato nella piana superiore della riserva a fagiani e lepri. Mentre eravamo nel suo ufficio adocchiai il suo fucile, un automatico con una canna cosi' corta che avrebbe fatto vomitare Centro al solo vederla. Dentro di me mi domandai come cavolo il fattore avrebbe potuto abbattere qualcosa oltre venti metri con quella "lupara." Piu' tardi mi dovetti ricredere. Facemmo una battuta alle lepri a rastrello. Se partivano entro quaranta metri da lui, il fattore le fulminava, capriola dopo capriola. Non ci dava neanche il tempo di imbracciare. Ce le "rubava" se partivano davanti a noi. La "lupara" non ne perdonava una. Lo stesso poi con i fagiani. Li stracciava.
Il segreto? Sapeva sparare dritto con quel fucile, col quale tirava sempre di stoccata. La canna corta e' piu' difficile da usare, per la sua mancanza d'inerzia, ma se la sai usare ti da' un vantaggio: e' piu' facile correggere il movimento se il bersaglio scarta e va a zig zag come un beccaccino o un'alzavola. La canna lunga ti aiuta con bersagli che in genere vanno dritti, come i piattelli. Ma diventa un handicap con quelli indiavolati che volano a cavatappi, come le tortore americane. Balisticamente, invece (velocita', penetrazione, portata, ecc. non c'e' apprezzabile differenza fra canne lunghe (28-32 pollici) e canne corte (22-26 pollici). Spara bene, e vedrai che non c'e' differenza. Spara male, e padelli e scarseggi con tutte e due le lunghezze di canna. Al piattello (trap) userei anch'io la canna lunga proprio per la maggiore inerzia e perche' i piattelli vanno dritti. Al percorso di caccia userei quella di 26 pollici che ho sull'11-87. Poi per me trap e percorso sarebbero non un fine a se' stesso, ma per allenarmi alla caccia. Anatre e tortore le godo a tavola e le digerisco molto meglio dei cocci, e per me la caccia e' tutto, e i cocci sono come la ginnastica su bicicletta da palestra fatta soltanto per migliorare le prestazioni su una vera bicicletta.
Non sempre sono gli strozzatori sono il problema ma a volte dipende dalla canna. Tempo fa un mio cugino prese un benelli comfort seminuovo, notò subito che qualcosa non andava e dopo tante ma dico tante prove scoprì che era la sede della canna.
A 30mt a palla prendeva 25cm circa a destra.