Centro67 resto dubbioso del perché invece in 89 dovrebbero essere così svantaggiate, senza nessun test da consultare poi.

inoltre, se le munizioni 70mm senza contenitore perdono in 12/89, ipotizzo che perderebbero anche in 12/76. e a maggior ragione bossoli 65 e 67mm senza contenitore.
 
Credo che non si andrà molto lontano sentendo queste cose... L'ingegnere forse avrà capito a cosa mi riferisco...

PS. Ho enormi difficoltà ad entrare nei post. Non credo sia problema di linea...
 
Io devo ringraziare Maurizo che meglio di me, che purtroppo devo limitarmi alla parte "fisica" avendo meno dimestichezza sugli aspetti strettamente balistici, riesce a spiegare con estrema semplicità una serie di concetti, che se non affrontati con la corretta preparazione possono sembrare, ai più, assolutamente astrusi.
Questo è ciò che intendevo qualche giorno fa, in un'altra discussione, rivendicando la forza dei contenuti che si possono trovare nel forum ed in particolare in questi ultimi threads.

Tornando all'argomento, da amante delle "americane", non ho potuto far altro che esultare al richiamo che hai fatto alle "lumache" da 380 m/s, caricamenti a volte criticati a tavolino per la loro lentezza, si rivelano alla luce dei fatti estremamente efficaci alle lunghe distanze e, udite udite, nelle peggiori condizioni atmosferiche.

Questo esempio, che si aggiunge agli innumerevoli riportati finora, spero (anche se non ci credo) possa mettere la parola FINE a qualsiasi riferimento alla lunghezza della canna e dalla conseguente presunta maggiore V0, come parametri principali per valutare l'efficacia del binomio canna/cartuccia.

Riuscissimo davvero ad accantonare questo aspetto, sarebbe interessante proseguire nell'approfondire cosa VERAMENTE fa la differenza tra una canna e l'altra, tra uno strozzatore e l'altro. Scopriremo di addentrarci in un mondo estremamente complicato, che non ha fornito ancora tutte le risposte alle domande che si possono fare, un mondo che appassiona i curiosi e fa ammattire chi ci lavora.
 
Mi... uno si impegna, perde un sacco di tempo, per mettere a conoscenza gli altri, (Che non conosce tra l'altro), per fare piacere, un favore. E poi se ne esce Magnum71 e dice che sono "cazzate". Non me l'aspettavo da te, se vuoi intervenire, spiega perchè sono cazzate e delucidaci esponendo i tuoi dati.
 
Tornando al topic: Ho letto un paio di volte su riviste specializzate che a volte o la strozzatura fissa di una canna, o uno strozzatore amovibile non sono concentrici con la canna e "buttano" la rosata in alto, o in basso, a destra, o a sinistra. So di armaioli specializzati che costruiscono strozzatori "off center" per modificare il punto d'impatto del centro di una rosata che la canna stessa, per qualche ragione, manda fuori centro. Mi domando quindi se una prolunga (non discuto se sia piu' o meno efficace, se renda la rosata piu' o meno micidiale--perche' su questo ho le mie convinzioni che ho esposto ad nauseam) non e' perfettamente concentrica--come puo' avvenire con qualche strozzatore amovibile--potrebbe spostare il punto d'impatto del centro della rosata, con conseguenti scarseggiamenti e padelle. E piu' e' lunga la prolunga difettosa, piu' dovrebbe essere ingente lo spostamento, se la geometria non e' un'opinione. Quindi penso che coloro che vogliono appesantire e imbruttire il loro fucile con una prolunga farebbero bene a provarlo alla placca per controllare se il centro della rosata corrisponde al punto mirato. Non so se con la bassa velocita' e pressione di un liscio la curva armonica della canna allo sparo possa essere influenzata dall'appenderci un altro pezzo di tubo alla volata. Con i rigati di norma allungare o accorciare la canna, attaccarci un freno di bocca, un compensatore, uno spegnifiamma, un silenziatore, o una baionetta cambia il punto d'impatto in maniera piu' o meno notevole, ma lo cambia. Cio' accade, perche' se vista al rallentatore, la canna di un rigato allo sparo "serpeggia" come un'onda sonora (non in maniera cosi' eclatante, pero') ma la volata ritorna sempre allo stesso punto mentre la palla esce--ma solo se la palla e la dose e tipo di polvere sono le stesse. Ecco perche' quando cambi tipo o peso di palla, devi ritarare l'ottica. Come ho detto, non so se attaccare una prolunga--anche ben concentrica con la canna--possa causare una variazione nel punto d'impatto. A voi la non troppo ardua sentenza. Basta provare alla placca.
Condivido anch'io queste tue cosiderazioni; ne aggiungo un'altra: oltre al punto d'impatto, quanto influisce sulla distribuzione della rosata una prolunga montata fuori asse rispetto alla canna?
A quanto ne so influisce parecchio, per quello che ho potuto analizzare (oltre alla deviazione del centro di rosata) genera rosate che si presentano con una zona centrale ben distribuita ma di diametro molto ridotto e una parte esterna di pallini perimetrali molto ampia con vuoti parecchio significativi.
Credo che la questione non sia tanto da intendere come: prolunga si, o prolunga no; la differenza secondo me sta nella precisione delle lavorazioni nei due elementi: prolunga e attacco della prolunga sulla canna.

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Ciao Gianni, ci sono alcune tue affermazioni che non condivido.

1) le cartucce che sviluppano 380 ms ci sono pure oggi. E non soltanto fra le magnum che pur avendo velocità inferiori ai 400 ms sono efficaci, guarda un po', proprio sulle lunghe distanze, ma anche fra le comuni cartucce long range da 36-40 gr. (le Remington Express per esempio).
Ai tempi del Granelli la velocità di riferimento era 380 ms - e non certo perché non riuscissero a spingere i pallini a 420 ms - ma perché, da studi fatti in quel periodo, quella era risultata la velocità ottimale. Vale la pena ricordare che le cartucce di allora ammazzavano sulle lunghe distanze come quelle di oggi.
Tanto per rimanere nel concreto, Gianluca Garolini racconta che il tiratore Ezio Massarenti di Molinella negli anni 70/80 (quindi anche ai tempi in cui le cartucce erano senza contenitore) scommetteva di poter abbattere i piccioni oltre la rete: cioè oltre i 40 metri - sparando con un Galesi: canne lunghe 71 cm., strozzatura 3* e1* .
Capito? La prima fucilata la dava a 40 metri e con una comune canna da 71 cm strozzata 3* e ammazzava i piccioni in modo seriale. Nessuna canna da 81cm, nessuna iper-velocità iniziale ... eppure i piccioni si accartocciavano in aria, malgrado le cartucce "lente" di allora, senza che nessuno gridasse al miracolo.

2) A proposito della maggior dispersione dovuta all'effetto frenante dell'aria dai a Giovanni questa risposta:
"Tu dici che piu si aumenta la velocita iniziale, piu le rosate risultano scompigliate, questo potrebbe essere vero quando l'incremento di V/0 comporta automaticamente un eccessivo aumento di pressione in canna, mentre devi sapere che l'aumento della lunghezza di canna, non incide in nessun modo sulle pressioni massime."

Cioè in pratica tu dici che se la v0 è generata da una pressione "eccessiva" in canna si genera una maggiore dispersione di rosata...

L'aria che frena i pallini li frena mentre attraversano lo spazio in base alla velocità che hanno "fuori dalla canna". L'aria se ne frega se la pressione che li ha spinti era di 500 bar o di 1000 bar.
Indipendentemente dalla pressione che li ha lanciati i pallini che escono a 380ms subiranno meno attrito dalla forza antagonista dell'aria - e quindi mentre attraversano lo spazio tenderanno a perdere più lentamente la velocità e ad essere meno dispersi - di quelli lanciati a 420 ms. Su questo non esistono dubbi.
E in ogni caso la "pressione eccessiva" di cui parli ovvero la Pmax è indipendente dalla lunghezza della canna (lo hai scritto tu), quindi se la pressione è eccessiva lo sarà in maniera IDENTICA tanto in in una canna corta che in una lunga e dunque non si avrá NESSUNA DIFFERENZA sulla rosata.

3) Nesuno nega che una canna più lunga faccia meno rumore di una più corta e abbia un minor rilevamento allo sparo: che ci sia maggior pressione alla bocca della canna più corta rispetto a quella più lunga è ovvio.
Il problema è l'entità di questa pressione alla volata a cui nessuno da un valore ... e soprattutto - dal momento che abbiamo VISTO che il soffio di bocca non influisce sui pallini - perché, in che modo e "quanto" dovrebbe influire sulla rosata.

Quando al posto di concetti vaghi si inizierà a dare un valore a quello che si dice sará un gran giorno perché smetteremo di parlare "del nulla" e inizieremo a parlare "del reale". Abbandonando i sogni, le suggestioni, i luoghi comuni, i mi sembra.... e tutte le fatue convinzioni - entreremo nel mondo del concreto e le nostre affemazioni avranno finalmente un senso.

Già in 60 cm di canna i gas hanno ormai sviluppato praticamente quasi tutto il loro lavoro utile tant'è che il guadagno in velocità da quella lunghezza in poi è relativamente poco. Infatti praticamente tutte le canne magnum prodotte oggi - e anche molte supermagnum - partono da una lunghezza di 66 cm. e non certo perché i costruttori non hanno letto il Granelli.

4) Se nel tuo discorso in merito alla maggior velocità iniziale intendi dire che in particolari condizioni meteo quella che ha una v0 di 20ms in più ammazza più lontano dell'altra (e di questo sono convinto anche io) - ponendo che siamo a caccia alle allodole e stiamo sparando cartucce con piombo 10 - se quella più lenta ammazza fino a 35 metri a quanti metri in più ammazza quella più veloce?
Poi magari ci spieghi anche come misuri le distanze, così la prossima volta le misuriamo anche noi con lo stesso metodo.

Continuo a scrivere su questo argomento non tanto perché spero di far cambiare idea a Gianni quanto perché vorrei confutare con numeri concreti e ragionamenti logici quei concetti "ballistici" (come scriverebbe il buon Giovanni), che alla fine possono tutto fuorché arricchirci.

un saluto

Maurizio

Stiamo sempre lontani anni luce dalla realta, ti rispondo punto per punto
1)le cartucce attuali che sviluppano 380m/s sono pochissime anche fra le magnum, ma sono tutte solo ed esclusivamente caricate con piombo grosso, il cui piombo come tutti sanno riesce a mantenere sufficiente forza di penetrazione sulle lunghe distanze, anche quando viene animato da bassa velocita' iniziale. Per i piombi piccoli e di medio diametro il discorso cambia perche' possiedono meno massa,e subiscono maggiore ritardazione, ma se come si dice a Roma ti vuoi leva' la sete cor prosciutto, prova a caricarti cartucce da tordi ed allodole aventi max 380m/s di V/0, e poi ti accorgerai che quando vai a caccia,specie in condizioni meteo avverse, oltre a portarti le solite attrezzature, dovrai indossare ottime calzature adatte a corse campestri, per recuperare i selvatici feriti sparati oltre 35/m.
380m/s all'epoca era definita "la velocita che uccide", poiche' credevano che velocita superiori producessero ferite passanti, e che fossero causa della famosa passata, ........sciocchezze colossali, la passata non dipende dalla velocita dei pallini che peraltro come gia ho detto non e' mai in eccesso, ma dall'esiguo numero di ferite inferte in punti non vitali. Se il pallino troppo veloce non uccidesse, tutti gli animali colpiti a brevi distanze andrebbero via indenni! Detto questo,ti ripeto ancora una volta, (chiedi pure a qualsiasi esperto balistico), le cartucce moderne hanno allungato il tiro seppur di poco, questa e' una verita incontrovertibile........
Per quanto riguarda il tiro al piccione e le canne da 71 io non ho nulla da dire, se non confermare per l'ennesima volta che le canne da 71 sono canne intere e non tubi amputati. Io per canne corte intendo quei tubi aventi lunghezza inferiore a 70cm, ed in particolar modo quei moncherini sotto i 65cm, che ritengo abbiano prestazioni vergognosissime con cariche progressive.Concludo questa parte dicendoti che tutto sommato il tiro al piccione, seppur richiede l'utilizzo di cariche e di canne di ottima qualita, si efettua a distanze medie non lunghe come puo' invece avvenire cacciando acquatici, colombacci al passo, allodole alla borrita etc etc.(quanto mi piacerebbe farmi una bella cacciata con te, magari alle mie amate allodole)
2)L'aria esterna alla canna non se ne frega affatto della pressione residua, tanto che il loro contrasto genera il famoso soffio di bocca che crea scompiglio, ma per limitare questo contrasto ci sono solo due strade,1,(abbassare le pressioni in canna ,2, allungare la canna.
Abbassare le pressioni senza far perdere velocita e' possibile entro certi limiti utilizzando polveri progressive, ma tali polveri non sono adatte per cariche di bassa grammatura di pallini, allungare la canna invece e' possibile ma questa scelta spesso non si adatta a certe tipologie di caccia , tantomeno al manico purtroppo molto scarso di alcuni cacciatori.
3)Insisti a negare gli effetti negativi del soffio di bocca, e se seguiti cosi arriverai pure a dire che trattasi di una mia invenzione...non hai ancora capito in che modo agisce sulla rosata? Intanto diciamo che a subire maggiori conseguenze sono tutte le cariche prive di contenitore, mentre quelle che ce lo hanno le subiscono solo in parte, dico in parte perche' come tutti sanno le alette del contenitore non proteggono l'intera colonna dei pallini.
Inoltre, un eccessiva pressione residua potrebbe nuocere alla stabilita della borra,con ripercussioni intuibili su precisione di tiro e distribuzioni dei pallini.
Le canne corte come abbiamo detto, sviluppano in volata alte pressioni residue, e cioe' queste pressioni escono dalla canna quando ancora il loro valore e' alto perche' stavano ancora esercitando la spinta, a queste si contrappone il muro d'aria esterno, l'impatto di queste due forze genera turbolenze che i piu attenti ed esperti le percepiscono anche osservando il rilevamento dell'arma. Le canne lunghe invece fanno uscire questi gas piu tardi, e cioe' nel momento in cui hanno esaurito gran parte della spinta , di conseguenza la pressione in volata che si contrappone al muro d'aria esterno e' senza dubbio piu bassa, e gli effetti positivi sulla rosata in profondita sono evidenti
4)In merito all'esempio che hai portato, la cartuccia che e' in possesso di maggiore velocita' sicuramente conserva sufficiente potere lesivo fino a qualche metro piu avanti, di quanto esattamente sarebbe azzardato dirlo in assenza di strumentazioni adeguate, , pero' ti assicuro che non esiste un cacciatore che non si sia mai accorto della maggiore letalita di alcune cartucce veloci specie nei tiri lunghi ed in condizioni meteo particolari..
Mi sembra doveroso ricordarti che se e' vero che oltre 45m le velocita residue tendono ad uniformarsi , e' altrettanto vero che questo livellamento avviene a distanze che non sono di interesse venatorio.
Bisogna dire ovviamente che tale livellamento si manifesta a distanze piu lunghe, quando la differenza di V/0 fra le cariche e le canne prese in esame e' piu sostanziosa. Scordati percio' che una canna da 60cm possa competere con una 81, a meno che la prima avesse tutte caratteristiche nel profilo interno tendenti ad aumentare le prestazioni, e la seconda tendenti ad abbassarle. In realta canne di questo genere non esistono, perche' questi fattori positivi e negativi si compensano.
 
Ciao Gianni, ci sono alcune tue affermazioni che non condivido.

1) le cartucce che sviluppano 380 ms ci sono pure oggi. E non soltanto fra le magnum che pur avendo velocità inferiori ai 400 ms sono efficaci, guarda un po', proprio sulle lunghe distanze, ma anche fra le comuni cartucce long range da 36-40 gr. (le Remington Express per esempio).
Ai tempi del Granelli la velocità di riferimento era 380 ms - e non certo perché non riuscissero a spingere i pallini a 420 ms - ma perché, da studi fatti in quel periodo, quella era risultata la velocità ottimale. Vale la pena ricordare che le cartucce di allora ammazzavano sulle lunghe distanze come quelle di oggi.
Tanto per rimanere nel concreto, Gianluca Garolini racconta che il tiratore Ezio Massarenti di Molinella negli anni 70/80 (quindi anche ai tempi in cui le cartucce erano senza contenitore) scommetteva di poter abbattere i piccioni oltre la rete: cioè oltre i 40 metri - sparando con un Galesi: canne lunghe 71 cm., strozzatura 3* e1* .
Capito? La prima fucilata la dava a 40 metri e con una comune canna da 71 cm strozzata 3* e ammazzava i piccioni in modo seriale. Nessuna canna da 81cm, nessuna iper-velocità iniziale ... eppure i piccioni si accartocciavano in aria, malgrado le cartucce "lente" di allora, senza che nessuno gridasse al miracolo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ciao Maurizio,considera che i fucili da tiro al piccione erano l'eccellenza della produzione per qualsiasi marca,avevano tutti canne eccellenti e selezionate,dalla balistica superiore.

Detto questo precisando che ho dato un'occhiata al volo a tutti i post,e devo ammettere che c'era tanto da leggere,io per quanto riguarda la discussione posso spezzare una lancia a favore di Gianni(centro 67).
Adesso entrare nel campo fisico è possibile,spiegare ciò che avviene all'interno della canna al momento dello sparo fino all'uscita del pb dal vivo di volata è tutta fisica,pressioni,attriti elasticità del materiale e forze che entrano in gioco,ma rimaniamo sul pratico,sul concreto,su quello che vediamo quando andiamo a caccia e abbiamo la fortuna di tirare qualche colpo.

Io personalmente dispongo di canne che vanno da 62 a 81 cm,tutte le misure e per tutti i gusti,produzioni industriali e artigianali strozzatura fissa o mobil choke,con bindella e senza,basculanti in monobloc e demibloc,cameratura da 70 e 76,cal. 12-20-24-28,diciamo che qualcosina posseggo e qualche colpo a caccia lo ho anche tirato.

Io come spiegato più volte ho sempre rilevato che a parità di strozzatura una canna di lunghezza inferiore tende sempre ad avere un rendimento inferiore rispetto ad una più lunga,questa differenza può essere impercepibile utilizzando delle cartucce con polveri aggressive entro certe grammature,quando si sale di grammature e piombi dal 6 in su,si inizia con polveri semi o progressive la differenze diventano più tangibili SEMPRE.

Tutto questo è relativo per i tiri a lunga distanza dove l'impiego di una canna lunga e strozzata ha il suo perchè,ma anche a tiro utile la perfomance risulta migliore,non tanto per il numero di pallini messi sul bersaglio,quanto per le penetrazioni che risultano sempre superiori.

Adesso onestamente far passare il concetto che comunque sia lunga la canna,ad eccezione di quella al di sotto dei 65 cm,è importante la strozzatura e non la lunghezza,mi sembra un concetto espresso da chi non ha molta esperienza in merito di canne e quindi quello che ha va bene e tutto il resto è equiparabile.

Premetto certe affermazioni sono fatte dopo anni e anni di utilizzo delle varie canne dalla 62 cl all'81x.
 
Ho letto commenti positivi riguardo l'eccellenza di alcuni caricamenti ( soprattutto americani ) che hanno V0 di 380 ms contro la moda di industrie che tendono a confezionare caricamenti con v0 ben oltre i 400 m/s. Dai commenti riguardo le performance delle " lente " si evince che siano addirittura migliori anche a lunghe distanze smentendo la teoria che velocità maggiori siano garanzia di performance migliori . Ci credo, perchè anch'io ho visto che le federal, remington ed anche le baschieri in calibro 20 con grammature semimagnum come le vecchie valle mythos o le 35 gr. hanno velocità ben al di sotto dei 400 ms, addirittura 375 ms, ma ammazzano a distanze veramente limite. Ora mi chiedo con quale polvere siano caricate queste munizioni, la baschieri è caricata con l'm92s progressiva e che risultati avrebbero le stesse munizioni a distanze limite con canne lunghe 60 cm.
 
Ciao Gianni, ci sono alcune tue affermazioni che non condivido.

1) le cartucce che sviluppano 380 ms ci sono pure oggi. E non soltanto fra le magnum che pur avendo velocità inferiori ai 400 ms sono efficaci, guarda un po', proprio sulle lunghe distanze, ma anche fra le comuni cartucce long range da 36-40 gr. (le Remington Express per esempio).
Ai tempi del Granelli la velocità di riferimento era 380 ms - e non certo perché non riuscissero a spingere i pallini a 420 ms - ma perché, da studi fatti in quel periodo, quella era risultata la velocità ottimale. Vale la pena ricordare che le cartucce di allora ammazzavano sulle lunghe distanze come quelle di oggi.
Tanto per rimanere nel concreto, Gianluca Garolini racconta che il tiratore Ezio Massarenti di Molinella negli anni 70/80 (quindi anche ai tempi in cui le cartucce erano senza contenitore) scommetteva di poter abbattere i piccioni oltre la rete: cioè oltre i 40 metri - sparando con un Galesi: canne lunghe 71 cm., strozzatura 3* e1* .
Capito? La prima fucilata la dava a 40 metri e con una comune canna da 71 cm strozzata 3* e ammazzava i piccioni in modo seriale. Nessuna canna da 81cm, nessuna iper-velocità iniziale ... eppure i piccioni si accartocciavano in aria, malgrado le cartucce "lente" di allora, senza che nessuno gridasse al miracolo.

--------------------------------------------------------------------------------------------------------------------Ciao Maurizio,considera che i fucili da tiro al piccione erano l'eccellenza della produzione per qualsiasi marca,avevano tutti canne eccellenti e selezionate,dalla balistica superiore.

Detto questo precisando che ho dato un'occhiata al volo a tutti i post,e devo ammettere che c'era tanto da leggere,io per quanto riguarda la discussione posso spezzare una lancia a favore di Gianni(centro 67).
Adesso entrare nel campo fisico è possibile,spiegare ciò che avviene all'interno della canna al momento dello sparo fino all'uscita del pb dal vivo di volata è tutta fisica,pressioni,attriti elasticità del materiale e forze che entrano in gioco,ma rimaniamo sul pratico,sul concreto,su quello che vediamo quando andiamo a caccia e abbiamo la fortuna di tirare qualche colpo.

Io personalmente dispongo di canne che vanno da 62 a 81 cm,tutte le misure e per tutti i gusti,produzioni industriali e artigianali strozzatura fissa o mobil choke,con bindella e senza,basculanti in monobloc e demibloc,cameratura da 70 e 76,cal. 12-20-24-28,diciamo che qualcosina posseggo e qualche colpo a caccia lo ho anche tirato.

Io come spiegato più volte ho sempre rilevato che a parità di strozzatura una canna di lunghezza inferiore tende sempre ad avere un rendimento inferiore rispetto ad una più lunga,questa differenza può essere impercepibile utilizzando delle cartucce con polveri aggressive entro certe grammature,quando si sale di grammature e piombi dal 6 in su,si inizia con polveri semi o progressive la differenze diventano più tangibili SEMPRE.

Tutto questo è relativo per i tiri a lunga distanza dove l'impiego di una canna lunga e strozzata ha il suo perchè,ma anche a tiro utile la perfomance risulta migliore,non tanto per il numero di pallini messi sul bersaglio,quanto per le penetrazioni che risultano sempre superiori.

Adesso onestamente far passare il concetto che comunque sia lunga la canna,ad eccezione di quella al di sotto dei 65 cm,è importante la strozzatura e non la lunghezza,mi sembra un concetto espresso da chi non ha molta esperienza in merito di canne e quindi quello che ha va bene e tutto il resto è equiparabile.

Premetto certe affermazioni sono fatte dopo anni e anni di utilizzo delle varie canne dalla 62 cl all'81x.

Credo, da cio' che scrivi qui, che i tuoi giudizi sui rispettivi meriti e demeriti delle canne piu' corte o piu' lunghe siiano basati sul tiro venatorio piu' che a condizioni scientifiche misurabili in tutte le possibili variabili. Come fai a dire che alle lunghe distanze le canne piu' corte abbiano un rendimento inferiore quando tu trascuri un elemento importantissimo, la precisione del tiro? Ho semppre ammesso, e credo che anche Maurizio, che di queste cose ne sa piu'' di me, te e Centro messi insieme che le canne lunghe permettono una precisione di tiro maggiore in quanto la loro maggiore inerzia non ti lascia rallentare lo swing through come invece puo' avvenire con una canna corta. Come fai a sapere che la minore concentrazione di pallini sul bersaglio e la minore penetrazione della canna piu' corta non siano dovute all'importantissima variabile della precisione del tiro e del corretto anticipo? I pallini del mezzo della rosata sono piu' veloci per varie ragioni e piu' concentrati. Quelli marginali rispetto alla rosata sono piu' lenti perche' deformati, e piu' radi. Ne consegue che se non centri bene un uccello o un piattello, nel primo caso l'uccello o cade vivo o procede "tutto scartellato" come dicono a Napoli e se ne va a morire lontano, o--nel secondo caso, quelo del piattello--invece di disintegrarsi perde un pezzo, o si spacca in due. Hai mai fatto caso (come ho fatto io che di cartucce ne ho bruciate quanto te o forse anche di piu', data la mia eta' e le grandi opportunita' venatorie che ho avuto--grazziaddio--dalla vita) che con la stessa canna e le stesse cartucce, sia a caccia che al piattello, certi bersagli sono colpiti in pieno e cadono stracciati o, se piattelli, vengono "fumati" in aria, mentre altri, ovviamente scarseggiati, stentano a cadere o vengono "mutilati" di un pezzetto di coccio (al piattello il punto lo prendi lo stesso, a caccia invece e' dubbio che tu possa recuperare l'animale appena ferito di striscio). Come fai a dare la colpa alla lunghezza della canna senza sapere che invece e' stato un errore di tiro che e' stato reso possibile soltanto dalla mancanza d'inerzia della canna piu' corta che ti ha fatto colpire il bersaglio soltanto col margine esterno della rosata, piu' rado e piu' lento? Non lo potrai mai sapere.
Un aneddoto che, come tutti gli aneddoti lascia il tempo che trova: Da ragazzotto avevo un Beretta S55B con canne di 71 cm che faceva tiri favolosi con la canna superiore strozzata "full." Una volta andai con Papa' alla riserva della Marcigliana, sulla Salaria, a 18 km da Roma Centro. Era una riserva magnifica, oggi un miserabile parco naturale con pochi o niente animali rimasti oltre a volpi e cornacchie, quando prima era piena di fagiani, lepri, beccacce, pavoncelle, anatre, beccaccini e allodole...
Dopo una bella mattinata ai migratori nella parte della piana del Tevere che faceva parte della rirerva, ci fermammo alla fattoria. Il fattore ci disse chhe dopo pranzo ci avrebbe portato nella piana superiore della riserva a fagiani e lepri. Mentre eravamo nel suo ufficio adocchiai il suo fucile, un automatico con una canna cosi' corta che avrebbe fatto vomitare Centro al solo vederla. Dentro di me mi domandai come cavolo il fattore avrebbe potuto abbattere qualcosa oltre venti metri con quella "lupara." Piu' tardi mi dovetti ricredere. Facemmo una battuta alle lepri a rastrello. Se partivano entro quaranta metri da lui, il fattore le fulminava, capriola dopo capriola. Non ci dava neanche il tempo di imbracciare. Ce le "rubava" se partivano davanti a noi. La "lupara" non ne perdonava una. Lo stesso poi con i fagiani. Li stracciava.
Il segreto? Sapeva sparare dritto con quel fucile, col quale tirava sempre di stoccata. La canna corta e' piu' difficile da usare, per la sua mancanza d'inerzia, ma se la sai usare ti da' un vantaggio: e' piu' facile correggere il movimento se il bersaglio scarta e va a zig zag come un beccaccino o un'alzavola. La canna lunga ti aiuta con bersagli che in genere vanno dritti, come i piattelli. Ma diventa un handicap con quelli indiavolati che volano a cavatappi, come le tortore americane. Balisticamente, invece (velocita', penetrazione, portata, ecc. non c'e' apprezzabile differenza fra canne lunghe (28-32 pollici) e canne corte (22-26 pollici). Spara bene, e vedrai che non c'e' differenza. Spara male, e padelli e scarseggi con tutte e due le lunghezze di canna. Al piattello (trap) userei anch'io la canna lunga proprio per la maggiore inerzia e perche' i piattelli vanno dritti. Al percorso di caccia userei quella di 26 pollici che ho sull'11-87. Poi per me trap e percorso sarebbero non un fine a se' stesso, ma per allenarmi alla caccia. Anatre e tortore le godo a tavola e le digerisco molto meglio dei cocci, e per me la caccia e' tutto, e i cocci sono come la ginnastica su bicicletta da palestra fatta soltanto per migliorare le prestazioni su una vera bicicletta.
 
Non sempre sono gli strozzatori sono il problema ma a volte dipende dalla canna. Tempo fa un mio cugino prese un benelli comfort seminuovo, notò subito che qualcosa non andava e dopo tante ma dico tante prove scoprì che era la sede della canna.
A 30mt a palla prendeva 25cm circa a destra.

Assolutamente! Il primo liscio che comprai negli U.S., un Mossberg Mod. 500 a pompa, 12/76, aveva la canna storta all'insu', e sparava molto piu' in alto del punto mirato. La canna in seguito la feci tagliare il massimo consentito dalla legge, ci feci saldare un mirino, tolsi il calcio al fucile e ci misi un'impugnatura a pistola, e caricato con 5 slugs mi accompagnava al campeggio in tenda come protezione anti-orso. Per la caccia comprai un eccellente Remington 870 Wingmaster a pompa, 12/76, con canna da 30 pollici, strozzatura full, fissa. Ottimo per le anatre, ma a starne e fagiani al frullo erano o padelle clamorose o carne macinata con contorno di piume e budella. Poi imparai a lasciar allontanare gli uccelli frullati, e questo, insieme al tiro piu' ragionato invece della stoccata avventata, ridusse considerevolmente il numero delle padelle e degli uccelli fracassati.
 
Giovanni concordo con te solo quando dici che la canna lunga ti aiuta nello swing, per il resto ti vorrei rispondere ma non so da dove cominciare.......
Intanto vorrei fare chiarezza su sta precisione di tiro di cui si parla sempre; essa nel tiro con armi a pallini non e' proprio influenzata dalla lunghezza della canna, casomai dal peso della canna e del fucile.Il tiro con questa tipologia di armi si effettua al 95% dei casi a bersagli in movimeto ai quali non si spara addosso ma nel vuoto, ossia dove un attimo dopo essi passeranno.
Se vuoi renderti conto meglio di quello che ti sto dicendo prova ad imbracciare piu volte il tuo fucile dotandolo di canne di diversa lunghezza, se l'imbracciatura e' corretta(ci credo poco nel tuo caso:D) qualunque canna metterai focalizzando solo il bersaglio non riuscirai a capire quanti cm di bindella ti si presentano avanti al tuo occhio , questo perche' il raggio visivo passa si attraverso parte della bindella ed il mirino, ma focalizza il bersaglio che e' posto a tot metri di distanza.(l'occhio non e' in grado di mettere a fuoco contemporaneamente oggetti posti a distanze cosi diverse come bindella-mirino e bersaglio) Detto questo e' intuibile che quando imbracciamo tutto cio' che si presenta avanti all'occhio che mira all'infuori del bersaglio, non lo percepiamo con coscienza . Quindi che sarebbe sta precisione di tiro di cui parli? mica stiamo sparando a fermo con una carabina in cui abbiamo tempo di collimare occhio mirino bersaglio!
In quanto al miglior swing invece sono daccordo, la canna piu lunga essendo di solito piu pesante della corta, permette al fucile di camminare di piu nei traversoni con piu precisione e stabilita' , grazie all'effetto traino. Inoltre l'attrezzo piu lungo permette un movimento piu limitato per raggiungere il bersaglio, provare per credere......
Concludo dicendoti che la canna corta e' vero che offre meno ingombro e peso da trasportare, ma essendo piu leggera risulta piu difficile da stabilizzare.Quindi, possiamo affermare che la maggiore precisione di tiro delle canne lunghe dipende in massima parte dal maggior peso piuttosto che dalle sue dimensioni.
Ok allievo?[9]
 
Questa è la prova provata che leggi ma non comprendi, sei così offuscato dal tuo “so tutto io” che travisi ciò che si scrive, l’unica cosa che ti sta bene è “ hai ragione Centro67, sono d’accordo con te”, il resto non conta , secondo me non leggi neanche.....e del video che hai postato non hai capito nulla . Non dare giudizi su chi ha letto o non letto cosa, qualcuno ti ha già avvisato che qui non ci sono deficienti e che tu non sei l’unico ad avere competenze, la differenza sta in chi le millanta , come te, e chi invece le usa in senso critico e con occhio moderno invece di ritenere oro colato testi di altra epoca che mal si addicono ai tempi odierni visti progressi tecnologici avvenuti nel frattempo. Sarebbe come sostenere che la Bibbia non va messa in discussione quando afferma come è stato creato l’uomo, liberissimo di crederci ma non lo sbandierare ai quattro venti, non ci fai una bella figura....
Salutammo
 
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