No, niet, negativo.
Le esperienze personali a livello scientifico valgono, purtroppo, poco più di zero.
Conta la scienza, la fisica, in questo caso.
E sai perché?
Perchè la fisica dice che oltre una certa distanza le velocità terminali si equivalgono, e lo dice sempre.
L'esperienza dice invece che ogni 1000 palomba70 che dicono una cosa, ci sono 1000 altre persone che dicono l'opposto.
E quindi l'esperienza personale, in questo caso, non ha alcuna valenza.

Questo sarebbe un concetto da approfondire di più.
Detta così sembra che due stesse grammature con stessa numerazione e velocità iniziali diverse ad una certa distanza si equivalgono.
Questo è vero ma bisogna vedere a quale distanza. Probabilmente si equivalgono fuori tiro utile rispetto alla numerazione dei pallini e all'animale insidiato.
Se si parla di TIRO UTILE, con una differenza di V0 di 20-30 m/s le velocità NON si equivalgono, ma TENDONO ad equivalersi e lo faranno DOPO il tiro utile.
I pallini lanciati a velocità maggiore, come sopra esposto, arrivano a bersaglio con velocità maggiore rispetto agli altri. SEMPRE.
Anche questo lo dice la fisica.
(mi scuso per l'intromissione.)
 
…..Riprendo da dove avevo lasciato….

Profili interni: come giustamente dice Maurizio, il profilo interno di una canna è composto da camera e cono, anima più o meno cilindrica in funzione dei modelli e strozzatura (fissa o intercambiabile); iniziamo dalla camera di scoppio, questa è l’unica parte della geometria interna unificata a livello internazionale e di conseguenza, entro le tolleranze prescritte, abbiamo per tutti i produttori le stesse caratteristiche; gli altri particolari del profilo interno invece sono “a libero arbitrio del produttore” (ovviamente entro certi limiti).

Quindi passo successivo, il cono di raccordo tra camera e anima, già qui possiamo avere parecchie differenze: tradizionalmente il cono di camera viene realizzato con una inclinazione costante che va da 0,4° per i coni più lunghi fino al limite (dato dalle tabelle CIP) di 10° e 30’; in questo range passiamo da coni di 8-10 mm fino a coni che dal diametro di 20,3 della camera vanno direttamente fino alla strozzatura, senza passare dal tratto cilindrico dell’anima della canna. Oltre a queste differenze ci sono aziende che realizzano il cono con due inclinazioni distinte, una prima inclinazione più accentuata lunga pochi millimetri per poi passare a un cono meno accentuato per raccordare con il diametro di anima.

La parte successiva della canna è l’anima, la geometria tradizionale prevede un tratto cilindrico compreso tra la fine del cono della camera e l’inizio del cono della strozzatura o dello strozzatore intercambiabile. Questo è il metodo tradizionale, ma oggi possiamo trovare canne con geometrie sostanzialmente diverse, come già detto possiamo avere un cono unico che parte dalla fine della camera (dalla fine della camera, non dalla fine del cono) fino all’inizio del colletto della strozzatura; oppure un primo tratto di anima overbored che viene poi raccordato (con un ulteriore cono) a metà canna con il diametro nominale di foratura per poi proseguire cilindrico fino all’inizio del cono di strozzatura; altra variante ancora è quella che ho proposto con una leggera conicità partendo dalla fine del cono di camera per arrivare all’inizio del cono di strozzatura con 0,1-0,2 mm di restringimento.
Oltre a questo abbiamo i vari diametri di anima che possono andare per il cal.12 da un minimo di 18.20 fino a un massimo di 18.90 (limiti di tolleranza dati dalle tabelle CIP).

Passiamo poi al discorso strozzature e strozzatori, prima di tutto ripeto che non sono unificate quindi soprattutto in questo caso possiamo avere grosse differenze tra un produttore e l’altro soprattutto per quanto riguarda lunghezze, diametri e tolleranze. Per capire quali possono essere le variazioni faccio qualche esempio:

  • Lunghezza della strozzatura: mediamente siamo intorno ai 50-70mm ma ci sono aziende che realizzano strozzature da 120-130mm oppure da 30-40mm; sulla resa balistica e la deformazione dei pallini questo particolare fa parecchia differenza.
  • Diametri di strozzatura: non esistendo tabelle o quote specifiche, la maggior parte dei produttori segue le dimensioni/consuetudini Inglesi o Americane ma soprattutto per le canne marcate con giglio possiamo avere differenze di 3-4-5 decimi tra un produttore e l’altro, in pochi riescono a garantire gli stessi diametri di strozzatura sia con pallini in acciaio che con pallini al piombo.
  • Tolleranze di lavorazione: quella sul diametro di strozzatura probabilmente è quella meno importante, quelle che davvero fanno la differenza sono la rettilineità e concentricità della strozzatura (o della sede dello strozzatore), considerate che 0,1mm di disallineamento della strozzatura corrisponde a una deviazione del tiro di circa 50cm di errore sul centro della rosata a 30mt, per non parlare poi dei problemi che crea nella distribuzione uniforme dei pallini.
  • Oltre a queste caratteristiche bisogna tenere anche presente che in funzione del profilo interno viene realizzato anche il profilo esterno, quindi avremo diametri diversi ma anche bilanciamenti diversi del fucile.
  • Ultima questione molto importante, il metodo produttivo utilizzato: con la martellattura a freddo viene realizzato in un colpo solo tutto il profilo interno della canna, dalla camera fino alla strozzatura (salvo il caso degli strozzatori intercambiabili) mentre nel processo tradizionale camera, anima e strozzatura vengono realizzate con lavorazioni distinte quindi risulta fondamentale l’attenzione e precisione dell’operatore e dei macchinari.
Per quanto riguarda la foratura interna, per tiri a breve distanza preferisco un diametro di 18,6 piuttosto che 18,4 perché in questo caso non abbiamo bisogno di eccessive pressioni, o meglio pressioni leggermente più basse (date dalla maggiore sezione dell’anima) tendono a distribuire in modo più uniforme i pallini all’interno della rosata. Ovviamente non sto’ parlando di differenze del 100% o condizioni diametralmente opposte, parlo di tendenza nel migliorare i risultati in una determinata condizione, ritengo che sia uno di quei piccoli accorgimenti e caratteristiche che sommate ad altre fanno la differenza sul risultato finale.

La conicità di 0,1-0,2mm come giustamente pensi non è una cosa così facile da realizzare e effettivamente incide significativamente sui costi; tanto per iniziare è un nuovo profilo che stiamo testando e che ci sta dando dei buoni risultati, dai primi test abbiamo rilevato una migliore tenuta dei gas con tutti i tipi di borraggio e sembra che questo aiuti a eliminare il problema del soffio di bocca. Per ora siamo ancora in fase di test, quindi non mi sbilancio troppo, potrò darvi notizie più precise in futuro alla fine del ciclo di test.

Bindella superiore 10+10cm, sicuramente non è l’ottimo per la linea di mira, bisogna prenderci su la mano (o l’occhio), il vantaggio è che non crea tensioni dovute alle dilatazioni termiche quando andiamo a sparare parecchi colpi, oltre a questo andiamo a ridurre sensibilmente il peso.

Per quanto riguarda invece la conicità dell’anima che hai pensato, partendo dal cono di raccordo della camera fino alla volata, è una cosa che potrebbe dare dei buoni vantaggi sulla resa balistica e sulla deformazione dei pallini (in realtà un profilo simile viene già utilizzato su alcuni fucili), il problema è che l’unico metodo di lavorazione per realizzare una canna del genere è la martellatura a freddo, in sostanza c’è solo una azienda in Italia che potrebbe realizzare una canna del genere e dubito fortemente che te la realizzerebbe a costi accessibili.

Maurizio, spero di essere riuscito a darti qualche informazione aggiuntiva, poi ripeto, se la cosa può interessare possiamo vedere di andare un po’ più nei particolari dove mi è possibile e dove ne ho la competenza.

Ciao
 
Adesso o io sono particolarmente sfortunato con le mie canne più corte o qualche cosa mi sfugge,ma sfugge anche ad altri colleghi ed amici(tra cui un ex campione italiano di trap),in cui praticando la caccia al colombaccio in condizioni normali,senza la necessità di allungare il tiro in maniera esasperata,chi ha utilizzato le canne da 65 cm ha comunque pagato lo scotto sia in configurazione x o xx,con abbattimenti sotto la media in virtù di molti ascellati o spiumati e andati via indenni,al cospetto di rari abbattimenti puliti anche se alcuni magari con tiri eccezionali,poi passando già alle canne da 71 la musica cambiava per tutti,quindi già si può notare che la lunghezza influisce sul rendimento.

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Quanto scritto non è verità assoluta.
Mi spiego cercando di far capire il concetto.
Sul Cosmi ho due canne,una 65 5,5/10 quindi xxx e una 7/10 quindi xx,in genere utilizzo la canna da 65 e onestamente ha un rendimento veramente eccellente con cartucce che vanno dai 30 ai 38 gr.di pb dal pb 13 al 5,veramente vale tanto oro quanto pesa,canna fantastica con abbattimenti oltre ogni più rosea previsione anche su tiri lunghi.
Adesso se disponessi solo di quell'arma e solo di quella canna,e andassi a leggere quanto scritto da Palomba 70 di cose da dirgli ce ne sarebbero tante e anche più che giustificate,sicuramente non sarei sulla sua stessa linea di pensiero questo lo riconosco.
Ma il punto è un'altro,quella canna assolutamente fantastica siamo sicuri che sia la massima espressione,tale da relazionarsi con canne più lunghe anche a parità di strozzatura?
La risposta è no,canna eccelsa ma se parliamo di tiro estremo ne sono state prodotte altre più lunghe e più dedicate.
Ovviamente parliamo di canne della stessa fabbrica.
 
…..Riprendo da dove avevo lasciato….

Profili interni: come giustamente dice Maurizio, il profilo interno di una canna è composto da camera e cono, anima più o meno cilindrica in funzione dei modelli e strozzatura (fissa o intercambiabile); iniziamo dalla camera di scoppio, questa è l’unica parte della geometria interna unificata a livello internazionale e di conseguenza, entro le tolleranze prescritte, abbiamo per tutti i produttori le stesse caratteristiche; gli altri particolari del profilo interno invece sono “a libero arbitrio del produttore” (ovviamente entro certi limiti).

Quindi passo successivo, il cono di raccordo tra camera e anima, già qui possiamo avere parecchie differenze: tradizionalmente il cono di camera viene realizzato con una inclinazione costante che va da 0,4° per i coni più lunghi fino al limite (dato dalle tabelle CIP) di 10° e 30’; in questo range passiamo da coni di 8-10 mm fino a coni che dal diametro di 20,3 della camera vanno direttamente fino alla strozzatura, senza passare dal tratto cilindrico dell’anima della canna. Oltre a queste differenze ci sono aziende che realizzano il cono con due inclinazioni distinte, una prima inclinazione più accentuata lunga pochi millimetri per poi passare a un cono meno accentuato per raccordare con il diametro di anima.

La parte successiva della canna è l’anima, la geometria tradizionale prevede un tratto cilindrico compreso tra la fine del cono della camera e l’inizio del cono della strozzatura o dello strozzatore intercambiabile. Questo è il metodo tradizionale, ma oggi possiamo trovare canne con geometrie sostanzialmente diverse, come già detto possiamo avere un cono unico che parte dalla fine della camera (dalla fine della camera, non dalla fine del cono) fino all’inizio del colletto della strozzatura; oppure un primo tratto di anima overbored che viene poi raccordato (con un ulteriore cono) a metà canna con il diametro nominale di foratura per poi proseguire cilindrico fino all’inizio del cono di strozzatura; altra variante ancora è quella che ho proposto con una leggera conicità partendo dalla fine del cono di camera per arrivare all’inizio del cono di strozzatura con 0,1-0,2 mm di restringimento.
Oltre a questo abbiamo i vari diametri di anima che possono andare per il cal.12 da un minimo di 18.20 fino a un massimo di 18.90 (limiti di tolleranza dati dalle tabelle CIP).

Passiamo poi al discorso strozzature e strozzatori, prima di tutto ripeto che non sono unificate quindi soprattutto in questo caso possiamo avere grosse differenze tra un produttore e l’altro soprattutto per quanto riguarda lunghezze, diametri e tolleranze. Per capire quali possono essere le variazioni faccio qualche esempio:

  • Lunghezza della strozzatura: mediamente siamo intorno ai 50-70mm ma ci sono aziende che realizzano strozzature da 120-130mm oppure da 30-40mm; sulla resa balistica e la deformazione dei pallini questo particolare fa parecchia differenza.
  • Diametri di strozzatura: non esistendo tabelle o quote specifiche, la maggior parte dei produttori segue le dimensioni/consuetudini Inglesi o Americane ma soprattutto per le canne marcate con giglio possiamo avere differenze di 3-4-5 decimi tra un produttore e l’altro, in pochi riescono a garantire gli stessi diametri di strozzatura sia con pallini in acciaio che con pallini al piombo.
  • Tolleranze di lavorazione: quella sul diametro di strozzatura probabilmente è quella meno importante, quelle che davvero fanno la differenza sono la rettilineità e concentricità della strozzatura (o della sede dello strozzatore), considerate che 0,1mm di disallineamento della strozzatura corrisponde a una deviazione del tiro di circa 50cm di errore sul centro della rosata a 30mt, per non parlare poi dei problemi che crea nella distribuzione uniforme dei pallini.
  • Oltre a queste caratteristiche bisogna tenere anche presente che in funzione del profilo interno viene realizzato anche il profilo esterno, quindi avremo diametri diversi ma anche bilanciamenti diversi del fucile.
  • Ultima questione molto importante, il metodo produttivo utilizzato: con la martellattura a freddo viene realizzato in un colpo solo tutto il profilo interno della canna, dalla camera fino alla strozzatura (salvo il caso degli strozzatori intercambiabili) mentre nel processo tradizionale camera, anima e strozzatura vengono realizzate con lavorazioni distinte quindi risulta fondamentale l’attenzione e precisione dell’operatore e dei macchinari.
Per quanto riguarda la foratura interna, per tiri a breve distanza preferisco un diametro di 18,6 piuttosto che 18,4 perché in questo caso non abbiamo bisogno di eccessive pressioni, o meglio pressioni leggermente più basse (date dalla maggiore sezione dell’anima) tendono a distribuire in modo più uniforme i pallini all’interno della rosata. Ovviamente non sto’ parlando di differenze del 100% o condizioni diametralmente opposte, parlo di tendenza nel migliorare i risultati in una determinata condizione, ritengo che sia uno di quei piccoli accorgimenti e caratteristiche che sommate ad altre fanno la differenza sul risultato finale.

La conicità di 0,1-0,2mm come giustamente pensi non è una cosa così facile da realizzare e effettivamente incide significativamente sui costi; tanto per iniziare è un nuovo profilo che stiamo testando e che ci sta dando dei buoni risultati, dai primi test abbiamo rilevato una migliore tenuta dei gas con tutti i tipi di borraggio e sembra che questo aiuti a eliminare il problema del soffio di bocca. Per ora siamo ancora in fase di test, quindi non mi sbilancio troppo, potrò darvi notizie più precise in futuro alla fine del ciclo di test.

Bindella superiore 10+10cm, sicuramente non è l’ottimo per la linea di mira, bisogna prenderci su la mano (o l’occhio), il vantaggio è che non crea tensioni dovute alle dilatazioni termiche quando andiamo a sparare parecchi colpi, oltre a questo andiamo a ridurre sensibilmente il peso.

Per quanto riguarda invece la conicità dell’anima che hai pensato, partendo dal cono di raccordo della camera fino alla volata, è una cosa che potrebbe dare dei buoni vantaggi sulla resa balistica e sulla deformazione dei pallini (in realtà un profilo simile viene già utilizzato su alcuni fucili), il problema è che l’unico metodo di lavorazione per realizzare una canna del genere è la martellatura a freddo, in sostanza c’è solo una azienda in Italia che potrebbe realizzare una canna del genere e dubito fortemente che te la realizzerebbe a costi accessibili.

Maurizio, spero di essere riuscito a darti qualche informazione aggiuntiva, poi ripeto, se la cosa può interessare possiamo vedere di andare un po’ più nei particolari dove mi è possibile e dove ne ho la competenza.

Ciao

Sapesssi com'e' piacevole leggere le cose scritte da uno che ne sa qualcosa sia da studio, che da esperienza professionale, che--soprattutto--da passione.
In questo forum, invece, sebbene la loro passione sia innegabile, ci sono tanti che scrivono senza aver studiato il soggetto in maniera scientifica e senza alcuna esperienza professionale--ma soltanto perpetuando chiacchiere da bar o basando cio' che scrivono su eventi casuali, soggettivi, episodici. Ecco perche' io leggo avidamente gli articoli di persone veramente preparate che scrivono su riviste cartacee o online di nota qualita', come le pubblicazioni della NRA e rifuggo dai capelloni o ex-capelloni da YouTube che, non contenti di sparare cazzate pertinenti alla caccia e alla balistica, ne sparano anche su soggetti come il G5, asserendo senza l'ombra di dubbio che "ci uccidera' tutti."
Poi ci sono quelli veramente pericolosi, nei fora, quelli che hanno letto una pagina si' e una no di qualche testo magari obsoleto ma ancora rispettato, scegliendo soltanto cio' che in quel testo avvalora i loro dogma indiscussi e indiscutibili. Si tratta quasi sempre di cazzate o di generalizzazioni non supportate da fatti e cifre e a volta neanche dalla logica, pero' il citare a sproposito vari passaggi di quel testo, questi ultimi colorano le loro cazzate con uno strato sottilissimo di cio' che appare come verita', dando credibilita' apparente a cio' che e' o assurdo o semplicemente non vero o esagerato.
 
Questo sarebbe un concetto da approfondire di più.
Detta così sembra che due stesse grammature con stessa numerazione e velocità iniziali diverse ad una certa distanza si equivalgono.
Questo è vero ma bisogna vedere a quale distanza. Probabilmente si equivalgono fuori tiro utile rispetto alla numerazione dei pallini e all'animale insidiato.
Se si parla di TIRO UTILE, con una differenza di V0 di 20-30 m/s le velocità NON si equivalgono, ma TENDONO ad equivalersi e lo faranno DOPO il tiro utile.
I pallini lanciati a velocità maggiore, come sopra esposto, arrivano a bersaglio con velocità maggiore rispetto agli altri. SEMPRE.
Anche questo lo dice la fisica.
(mi scuso per l'intromissione.)

Tullio, se permetti sono questioni di lana caprina.
Sarò più chiaro: le velocità terminali si equivalgono "ai fini del rendimento balistico".
Speravo fosse evidente che le velocità saranno ESATTAMENTE uguali al trentesimo decimale solo quando saranno entrambe nulle.
Ma quanto vale quella differenza? Quanto incidono i 2-3 m/s di differenza a 35/40 metri? Posso dire che non incidono nulla?

Anzi, guarda, te lo dico.
Prendi 2 m/s di differenza, ad esempio, 190 e 192 m/s. Fai due conti e l'energia cinetica differisce del 2%.
Spero non si inizi a sindacare che questo 2% sia devastante sugli animali, altrimenti mi arrendo.
 
Ciao Magnum, tutte ste cazzate semplicemente per capire qualcosa in più sulle canne e sulle loro caratteristiche.

Perdonami ma io non ho ancora raggiunto il tuo nirvana balistico e sono ancora alla ricerca del pelo nell'uovo sperando (illudendomi) che faccia la differenza.
Sai com'è: il pelo mi ha attizzato fin da piccolo, e cercarlo è diventato oramai una questione afettiva.

Può darsi che nel tempo mi renda conto che hai proprio ragione tu: sono tutte minkiate. Ma non tutti hanno l'intelligenza e l'intuizione di arrivarci subito. Sono sicuro che mi capisci.

Se vuoi puoi aiutarmi e magari, invece di scrivere indovinelli da settimana enigmistica, prova a fare un discorso compiuto spiegando chiaramente quello che pensi: il parere di chi ha già capito tutto è quanto mai indispensabile.

Aspetto le tue considerazioni costruttive.


ti saluto

Maurizio

Da parte mia, invece, ho il dono di usare l'intelletto con spirito di autocontrollo limitato e mi dispiace... ma molto scrupoloso nell'osservare l'effetto reale dei fenomeni…
Parto da questo principio cui ci aggiungo esperienza, tanta esperienza sul campo, con tutti i tipi di canne che possiedo (lunghe, corte, larghe, stette, magnum, standard, fisse, variabili, sbindellate e con …Beretta, Benelli, Franchi, Perazzi, Rizzini, Yildiz, Bernardelli, Breda ...). Non penso di aver mai ottenuto un solo metro in più di tiro utile in più, chiaramente per quelle fatte per tale scopo… Tanto a caccia che sui dischi inanimati…
Si sa o, almeno si dovrebbe sapere, che la migliore arma sulla carta resta tale finché non va in guerra (vedi Leopard 2), ma vale anche l'opposto (Tiger 1) … Se persone tecnicamente preparate e in guerra, per fortuna solo commerciale, cercano inutilmente , a mio modesto avviso, in tutti i modi di aggiudicarsi quel metro in più di tiro utile…
Perciò, francamente, dell'esercizio, seppur ammirevole, della ricostruzione “ragionata” su qualcosa di “ideale” dovrebbe trovare, a mio avviso, una ragione pratica… Mi chiedo anche, se la propria convinzione è talmente radicata, perché non realizzare in proprio questi concetti così pieni di teoria? Magari, in base a quanto “ragionato” e fermamente convinti delle proprie idee si riesca ad ottenere quel famoso metro in più dove altri hanno fallito?
 
Ciao Maurizio, ovviamente nessuno di voi mi ha convinto, te compreso naturalmente e provo a spiegartelo rispondendoti punto per punto:
1)A differenza di quanto affermi la lunghezza della canna e' influente sulla velocita' iniziale specie con polveri a lenta combustione con le quali si guadagnano fino a circa 2m/s per ogni cm di canna in piu in lunghezze comprese fra' i 65 e i 76cm. Per lunghezze di canna da 65 cm a 55cm Granelli scrisse che le perdite di velocita variano dal 6 all'8%, mentre con canne piu corte tale abbassamento puo' superare il 16%. Ora come tanti altri starai pensando che il maestro balistico appartiene ad un epoca passata visto che ci ha lasciati a meta degli anni 90 e che ora le polveri ed i materiali di caricamento si sono evoluti....Ma sei proprio sicuro? io ti rispondo che all'epoca del Granelli avevamo come oggi polveri con qualsiasi grado di vivacita, avevamo cartucce tutta plastica, ed inneschi del tipo Martignoni U684-U686-U688, i fiocchi dfs 615-616, il Winchester famosissimo dfs 209, e gli immancabili cx 1000 e 2000 prodotti dalla francese Gevelot distribuiti dalla Cheddite.
Il risultato finale di tali cartucce in termini di prestazioni era uguale a quello prodotto dalle attuali, basti guardare le prove al banco (stesse velocita e pressioni, ottime distribuzioni).....
Le canne pure non sono cambiate, non si e' scoperto nulla di nuovo, un tempo come oggi c'erano tubi costruiti con stessi materiali e profili interni con vari diametri di asta..
2) Avevo detto che le velocita residue oltre i 40/45m di distanza tendono ad equiparasi ma cio non significa che diventano esattamente uguali a prescindere dalla velocita iniziale . Avevo affermato che aumentando la velocita iniziale non si registrano mai aumenti proporzionali di velocita residue. Se aumentassimo la V/0 di 50m/s secondo te non si registrerebbero aumenti di velocita residue??? te lo chiedo tanto per chiarirti il concetto...
Dunque alla luce di quanto ho affermato sono pienamente convinto che il potere d'arresto e' invece influenzato "anche" dalla lunghezza della canna, poiche come affermo' anche il Granelli , essa agisce in modo notevole sul lavoro utile della carica, poiche modifica la velocita iniziale dei pallini....ma non solo aggiungo che siccome influisce anche sul soffio di bocca, il grado di compattezza della rosata ne risente e quindi non puo non incidere sulla portata utile.
3)Se ricordi bene qualche pag indietro (ed in altre occasioni )avevo affermato che in presenza di condizioni meteo avverse, le perdite di velocita iniziale possono raggiungere anche 20/25m/s.
Ma secondo te e' la stessa cosa fronteggiare tale perdita con una canna lunga 81 ed un moncherino da 60? Ti vorrei ricordare che fra le due canne ( a parita di caratteristiche) utilizzando cartucce progressive quella piu corta in condizioni normali sviluppa grosso modo velocita piu basse (V/0) di circa 42m/s
4) Il soffio di bocca purtroppo esiste perche' e stato riconosciuto da tutti gli esperti balistici,e come ho gia detto incide negativamente sulla compatezza della rosata specie su canne molto corte, con cariche progressive, e con tutte le cartucce senza contenitore. Sono del parere che certi strozzatori adatti all'abbassamento di tale fenomeno, siano maggiormente indicati su canne corte o di media lunghezza, mentre poco incidono sulle lunghe.(parere personale)
Inoltre, il grosso fragore di sparo prodotto dai moncherini non lascia spazio a dubbi su quanto sia alta la pressione residua in questi tubi.

Ciao Gianni, visto che tu come altri vi basate sulle esperienze sul campo senza citare un valore che confermi le vostre "sensazioni" a breve i "numeri" li darò io.

Tu sostieni che con l'uso di polveri progressive le differenze di V0 arrivano anche a 2m/s per ogni centimetro di canna.
Bene, vediamo quale è il gap di differenza fra la canna più corta e quella più lunga fra quelle comunemente usate a caccia: mettiamo a confronto una canna da 61 cm e una da 81 cm. - ben 20 centimetri di differenza: ti basta come differenza?

In 20 cm. nella peggiore delle ipotesi a tuo dire avremmo una variazione di v0 di 2m/s a centimetro dunque ben 40m/s di differenza. Ok?

Bene, allora andiamo a vedere quanto rimane di questa velocità a 45 metri.

Visto che tu citi il compianto Granelli vediamo cosa si scriveva nei "sacri testi" al suo tempo.

Esaminiamo la tavola n. 4 riportata a pag. 245 del IV volume della "Nuovissima enciclopedia pratica della caccia" edita dall'Editoriale Olimpia.

Questa tabella riporta le velocità residue a 10/20/30/35/40 metri di un pallino n.7 lanciato a velocità iniziali che spaziano fra i 380 e i 450 m/s: proprio quello che ci serve.

Prendiamo in considerazione una forbice di v0 abbastanza realistica nelle veloci cartucce attuali: 390-430 ms.
Ovviamente 390 m/s emulerá il calo di V0 di una canna da 61 cm. paragonata ai 430 m/s di V0 della canna da 81cm.

vediamo quali valori riporta la tabella:

390 m/s (v0) - 322 (v10) - 261 (v20) - 218 (v30) - 200 (v35) - 182 (v40)

430 m/s (v0) - 349 (v10) - 279 (v20) - 232 (v30) - 213 (v35) - 192 (v40)

Partendo da 40 m/s di differenza di v0 siamo attivati a 40 metri con una differenza di 10 m/s.
Non ci vuole un laureato in matematica per capire che a 45metri la differenza sarà nell'ordine di 5 m/s cioè praticamente niente.
Considerando che siamo partiti da una differenza di V0 enorme (la massima possibile) possiamo tranquillamente affermare che fra un moncherino da 60 cm. e un cannone da 81 cm a 40 metri avremo all'incirca la stessa velocità ovvero la stessa capacità lesiva ergo gli stessi potenziali abbattimenti.

Dunque fra una comunissima canna da 65 cm e una canna da 81 cm avremo a 40 metri al massimo 7/8 m/s di differenza: dobbiamo ancora parlare della maggior velocità residua con la canna lunga?... :cool:

Riguardo le diverse condizioni atmosferiche torno a ribadire che qualunque sia la velocità iniziale di riferimento la massima perdita di velocità della canna più corta sarà sempre calcolata partendo dai 2m/s per ogni centimetro di canna, dunque il gap fra le due canne resterà tale con qualunque V0: meglio di così non so spiegartelo.

A 40 metri di distanza:
Partendo da una v0 di 380 m/s (che ha una v40 di 179m/s) - fino ad arrivare ad una v0 di 450m/s (che ha una v40 di 198 m/s) si nota un aumento lineare di circa 3m/s per ogni 10 m/s di V0.

Dunque fra una V0 di 380m/s ed una di 450 m/s cioè in una forbice di 70 m/s di velocità iniziale a 40 metri rimangono 20 m/s ... e più la distanza si allunga più questa differenza si riduce.

Quando si usavano le borre in feltro data la loro scarsa tenuta sulle pareti della canna poteva succedere che i gas scavalcassero la borra e raggiungessero i pallini (non protetti da contenitore) già nella canna - e dunque all'uscita dal vivo di volata il gas mescolato ai pallini poteva influenzarne la traiettoria.
Le moderne borre in plastica sigillano i gas all'interno della canna ed essi, come dimostrato in maniera chiara ed inequivocabile dai fotogrammi da te condivisi, non raggiungono MAI la massa del piombo.
Inutile insistere con teoremi vecchi, luoghi comuni e chiacchiere di esperti, oggi la tecnologia ci permette di "vedere" i fenomeni, non di immaginarli, il tuo filmato fa chiarezza in modo inequivocabile: i gas sono SEMPRE DIETRO la colonna del piombo dunque a meno di qualche "magia" che al momento ignoro, non vedo come possano disturbare i pallini.

Coloro che vogliono continuare ad affermare per puntiglio ciò che l'evidenza smentisce possono farlo, nessuno vuole togliere loro le presunte certezze che gratificano la loro vita, ma abbiano l'umilta di ammettere che è la "loro sensazione" tutt'altro che provata scientificamente.
Inutile, secondo me, continuare a rimarcare "verità" che alla prova dei fatti tali non sono.

Un saluto

Maurizio
 
(Untitled)

io credo che in questa discussione si stia cercando di dare delle risposte a quello che in molti,da tanto tempo,stanno cercando di capire...e lo si sta facendo nel modo,secondo me,più giusto possibile..ossia partendo da regole scientifiche,da conoscenze tecnologiche da esperienze validate o smentite attraverso un metodo scientifico....arrivare a conclusioni solo per esperienze personali credo sia molto riduttivo,ognuno di noi da questo punto di vista credo che possa dire la sua ma a mio modesto parere non basta...Mauro nei sui interventi,specialmente nel suo ultimo,a riportato dei dati,delle accortezze,che se uno ne capisce un po' di processi produttivi,di difficolta' lavorative,tolleranze si accorgera' come in una "banale" canna commerciale costruita con processo piu" che industrializzato,ottenere una riproducibilita' balistica in tutte le canne sia impresa piu' che ardua...o almeno non da paragonare,specie se cerchiamo il pelo nell'uovo,una canna della solita marca e modello ad un'altra....il profano si accontenta di constatare la migliore efficacia di una su un'altra,spesso sbilanciandosi su pindariche sentenze commettendo l'errore di tanti...il tecnico ci spiega come mai avviene quello che il profano accerta...nel corso della mia vita di appassionato imitatore di canti degli uccelli e costruttore di richiami mi sono accorto come,arrivato ad un certo punto,la differenza la fanno le piccolezze,la cura maniacale dei dettagli,il non dare per scontato assolutamente niente...in questi giorni di quarantena mi sono andato a vedere,per cercare di capire meglio e quindi raccordare anche gli scritti di Maurizio e Mauro,alcuni video e tabelle sulle canne e costruttori di esse....uno mi ha colpito in particolar modo,ossia del cannoniere Luterotti,che gia' conoscevo per sentito dire...incredibile come un piccolo grande artigiano,riesca nei suoi intenti,creando con passione,metodo e abnegazione e più che altro con metodi tradizionali....una canna fatta in quel modo di sicuro ha una sua anima e porterà di sicuro la fucilata dove il committente vuole per mano del costruttore
 
eppure l'avevo inserita giusta...e' qualche gg che questo cinese di telefono mi fa' le bizze...avra' mica preso il virus?
 
Da parte mia, invece, ho il dono di usare l'intelletto con spirito di autocontrollo limitato e mi dispiace... ma molto scrupoloso nell'osservare l'effetto reale dei fenomeni…
Parto da questo principio cui ci aggiungo esperienza, tanta esperienza sul campo, con tutti i tipi di canne che possiedo (lunghe, corte, larghe, stette, magnum, standard, fisse, variabili, sbindellate e con …Beretta, Benelli, Franchi, Perazzi, Rizzini, Yildiz, Bernardelli, Breda ...). Non penso di aver mai ottenuto un solo metro in più di tiro utile in più, chiaramente per quelle fatte per tale scopo… Tanto a caccia che sui dischi inanimati…
Si sa o, almeno si dovrebbe sapere, che la migliore arma sulla carta resta tale finché non va in guerra (vedi Leopard 2), ma vale anche l'opposto (Tiger 1) … Se persone tecnicamente preparate e in guerra, per fortuna solo commerciale, cercano inutilmente , a mio modesto avviso, in tutti i modi di aggiudicarsi quel metro in più di tiro utile…
Perciò, francamente, dell'esercizio, seppur ammirevole, della ricostruzione “ragionata” su qualcosa di “ideale” dovrebbe trovare, a mio avviso, una ragione pratica… Mi chiedo anche, se la propria convinzione è talmente radicata, perché non realizzare in proprio questi concetti così pieni di teoria? Magari, in base a quanto “ragionato” e fermamente convinti delle proprie idee si riesca ad ottenere quel famoso metro in più dove altri hanno fallito?


Ciao Magnum, apprezzo molto il tuo passo indietro. Tranquillo per me è come se non fosse successo nulla.

Veniamo al tuo intervento.

Se non ho interpretato male le tue parole - tu dici che, dalla tua esperienza basata sull'osservazione reale dei fenomeni - tutte le canne dei tuoi numerosi fucili sparano allo stesso modo - e di "non aver mai ottenuto un metro in più di tiro utile".

Deduco, perché non lo specifichi, che le prove le hai fatte sul campo sui selvatici e sui piattelli.
Se così fosse mi dispiace dirtelo ma le tue prove secondo me non sono attendibili.

Scusami ma non credo minimamente che i tuoi fucili producano tutti rosate e velocità residue sovrapponibili e che quindi ammazzino tutti uguali.

Alcuni per le loro caratteristiche costruttive saranno seppur di poco più performanti di altri: è nella logica della diversità.

Giustamente tu dici che "pensi" di non aver guadagnato mai un metro, infatti non puoi avere certezze.
Le tue convinzioni "a sensazione" lasciano il tempo che trovano.

Le valutazioni non si fanno a spanne, ma con riscontri specifici misurati in base alle velocità iniziali, alla distribuzione della rosata alla penetrazione: riscontri oggettivi non sensazioni.

Si, hai ragione, quello che viene pensato in teoria, va poi verificato nella pratica.
Ma nessuno costruisce una casa senza prima aver pensato come realizzarla in base alle sue necessità.

Forse come dici tu ci stiamo scervellando inutilmente, ma se nessuno avesse pensato che una ruota rotolava la gente ancora camminerebbe a piedi.

Concordo con te in merito all'ultima frase: "magari in base a quanto ragionato e fermamente convinti delle proprie idee si possa ottenere quel famoso metro in più dove altri hanno fallito".

Dalle mie parti a proposito dell'approccio con le ragazze si dice che: "chi ci provò non fu un cojone".
Penso che sia un concetto che si possa applicare in molti aspetti della vita.

Del resto il mondo non va avanti con le convinzioni di chi pensa che sia tutto inutile - ma grazie a chi pensa che si possa sempre migliorare.


Un saluto


Maurizio
 
Cattivoni! Siete peggio di quei ragazzotti che godono nel rivelare a bambini piu' piccoli che la Befana e Babbo Natale non esistono, e sono in realta' i loro genitori che lasciano i regali sotto l'albero o nelle calze appese al camino. E basta con 'sti fatti, cifre, dati scientifici, logica, e tutto cio' che e' cosi' freddo e squallido nella sua precisione, nella sua realta', nella sua mancanza di arte, di romanticismo, di sogno... In fondo a voi che ve ne frega se uno sparuto gruppetto di amici del forum ancora si aggrappa disperatamente alle sue Befane balistiche? E lasciateli sognare, no? E poi, sappiate che quando si spara, sia a selvatici che ai cocci, la confidenza nella propria arma incide molto sul tiro. Se uno crede che la canna chilometrica uccide meglio, vedrai che sparera' meglio e davvero uccidera' o... rompera' di piu'. Proprio qui c'e' uno che rompe, e rompe pure tanto (i cocci, fetentoni, a che altro pensavate?) col suo metaforico talismano, il suo corno di corallo, il suo ciondolo raffigurante il gobbetto--cioe' la sua canna ultramegalunga proprio perche' crede che abbia poteri magici, paranormali. Del resto anch'io non mi sentirei a mio agio senza il mio moncherino di canna che ha ucciso chissa' quante anatre, beccaccini, lepri dai piedi a racchetta, tacchini, cornacchie, ecc. e anche tante casse di piattelli, e se qualcuno mi forzasse ad usare una canna lunga da Lodi a Milano di padelle e/o di animali feriti e perduti ne farei a profusione. A ognuno il suo. Certo, quando uno cerca di dire a quelli che non la pensano come lui che sono dei pivelli, degli ignoranti della BALListica, dei sempliciotti che non capiscono le parole che lui, sommo vate della canna a lungometraggio, sputa fuori come uno tsunami, un Niagara che allaga centinaia di pagine di forum e cerca di annegare gli altri con la quantita' piuttosto che la qualita' dei suoi miti e delle sue leggende, magari uno con tanta piu' esperienza di lui potrebbe incavolarsi. Ma Gesu' ci ha detto di volgere l'altra guancia settanta volte sette, e poi del resto i miti e le leggende sono piu interessanti della realta', piu' sexy nella loro ingenuita'. Pensate a cio' che gli antichi credevano: che terremoti ed eruzioni vulcaniche erano causati da un dio che forgiava metalli nelle viscere della terra; e che fulmini e saette erano scagliati da un Giove Pluvio **** dal suo trono sulla cima del Monte Olimpo. Ve lo immaginate un nonno dell'antica Grecia che con i suoi nipotini seduti intorno a lui che pendono dalle sue labbra racconti non questi miti avvincenti nella loro assurdita', ma parli di faglie tettoniche, magma, e fenomeni atmosferici elettromagnetici? Sai che palle? Anch'io mi diverto di piu' a leggere come le prolunghe aumentino la penetrazione, come la volata, a mo' di drago, sbuffi una boccata di gas incandescenti che fa deviare lo sciame di pallini da un lato, che lo scompiglia, e che causa padelle e ferimenti a non finire. Invece le dotte dissertazioni di altri che magari di balistica (con una L) ne sanno davvero qualcosa mi fanno sbadigliare, con tutti quei numeri, quella logica, quei fatti incontestabili. Per concludere, che cosa preferite leggere per divertirvi, un tomo di statistica o di biologia molecolare o un romanzo di fantascienza? Ecco, allora lasciate stare quello sparuto gruppetto di cui sopra, che continua a regalarci tante di quelle storie fantascientifiche che neanche Isaac Asimov sarebbe riuscito a inventarsi!
 
Mi fa piacere che la scivolata si sia ricomposta, andiamo avanti con calma.

Magnum, in quello che dici c'è una parvenza di essere interessante, ma sei un po' troppo criptico.
Io personalmente vado a sensazione, non ho capito molto di ciò che intendi, ancora meno di ciò che sai.

Correggimi se sbaglio perché potrei non aver capito e scrivere stupidaggini: ritieni che la ricerca della canna "perfetta" di cui si sta trattando sia, per così dire, "inutile" perché dalle canne esistenti si possono ottenere già ora prestazioni massime non superabili?
Questa affermazione, detta in altre parole, con forse meno perentorietà, l'avevo "buttata là" anch'io qualche post fa, quando parlavo di "limiti fisici" oltre i quali probabilmente non si riesce ad andare.
Ciò non toglie che l'intera trattazione di Maurizio sia estremamente interessante, intanto per colmare le lacune di chi, come me, è -ad esempio- completamente a digiuno sui materiali ed inoltre per capire se arriviamo a descrivere questa "canna perfetta" pur scoprendo che forse esiste già. Il che è un gioco di per se piuttosto divertente, interessante e costruttivo, a mio avviso.

Mi sono un po' perso, invece, in ciò che dici nel post di ieri.
Sembrerebbe che sostieni che ogni canna di quelle che hai citato e testato spari allo stesso modo, senza ottenere il "metro in più".
Suppongo in questo ci sia un'incomprensione, o in te che scrivi o in me che leggo.
Suppongo, correggimi se sbaglio, che i confronti siano stati fatti con la stessa canna o con canne dalle caratteristiche simili, ma se così fosse non capisco quali siano le variabili che hai introdotto per poter eseguire i paragoni.

Non ti chiedo di mostrarci tutti i test che avete fatto, ma serebbe interessante, se hai tempo e voglia, che ci descivessi almeno i risultati più significativi o eclatanti che hai ottenuto.
 
Ciao Giovanni, niente da eccepire nel tuo discorso, solo che il "tutorial" aveva in modo molto evidente lo scopo di promuovere gli strozzatori Gemini.

E per poterlo fare si sono serviti di una serie di affermazioni come che più la canna è lunga più accentra la rosata - al punto che 2 cm di maggior lunghezza sono visibili in una prova alla placca - che fanno ridere chiunque mastichi un minimo di balistica.
Se ti sei letto tutta la discussione sai a cosa mi riferisco.

Poi che con 2-3 "tubicini" come li chiami tu puoi immediatamente cambiare tipologia di tiro e di caccia non c' è dubbio, ma quello che ti permette di fare tiri diversi è la strozzatura del tubo non la sua lunghezza.

Un saluto

Maurizio
 
Scusate la mia ignurandita', ma qualcuno mi spieghi com'e' che col mio .243 che ha una canna lunga soltanto 18 pollici e mezzo io abbia vinto gare di bench rest battendo anche chi usava carabine con canne da 22 o 24 pollici. Mi spiego: un rigato non usa borre contenitrici, e chi ha visto videos che mostrano la volata di rigati allo sparo ripresa al rallentatore vedra' che lo sbuffo di gas esce insieme alla palla e le e' tutt'intorno per una certa distanza. Poi naturalmente la palla, dal peso specifico molto piu' alto di quello dei gas e di altre particelle (polvere incombusta e residui di combustione), supera subito tutto e prosegue, senza essere disturbata dall'immane calcio nel cu10 del soffio di bocca. E com'e' che un revolver, nel quale i gas addirittura procedono anche davanti alla palla perche' l'hanno sorpassata in quel nanosecondo quando la palla stava per entrare nel cono di forzamento dopo aver lasciato il tamburo, non causano traettorie erratiche? Vero che c'e' una differenza fra una palla e uno sciame di pallini, e che l'effetto giroscopico della rigatura stabilizza la palla. Ma...... Non voglio entrare nella sempiterna discussione di questo topic, che e' divenuto (ahime', di nuovo) uno scontro di titani sedicenti e veri. Ma visto che qui ci sono diversi tuttologhi, spero che uno di essi sia un cognoscente non solo del liscio, ma anche del rigato (nonche' di filosofie esoteriche, biologia molecolare, chiromanzia, culinaria, astronomia ed economia domestica) e mi possa spiegare perche' 'sto soffio di bocca, molto piu' intenso in un rigato, che funziona con pressioni altissime rispetto a quelle dei lisci, non faccia arrivare a Timbuktu le palle indirizzate a Civitanova Marche. In fondo, poi, una carica di pallini dentro una borra contenitrice e' come una palla asciutta, ma spinta da una pressione di gas molto inferiore, un vitellino piu' che un "toro."
P.S.
Come promesso, non sono entrato nella discussione, ma mi sono rimesso alla sapienza di quelli che ne sanno piu' di me...:rolleyes::evil::)
 
detto da uno che ci capisce poco e nulla di teoria, faccio una provocazione.
A detta di molti, è bastato già il tungsteno a dare quasi 10m in più di portata utile venatoria. I limiti "invalicabili" si valutano a posteriori.

Non vedo perchè scoraggiare chi con ostinazione, ammirevole, persegue il miglioramento dei risultati...di cui beneficeremmo tutti oltretutto.

PS: so che tutto si gioca alla fine sul fattore costi di materie prime e produzione, ma secondo voi ci sono margini per produrre in massa?
 
Zione, sarà la Fatina Torina che fa i dispetti solo agli zucconi.

Cercherò di essere meno noioso possibile: perché il famigerato "toro gassoso" scompiglia uno sciame non protetto dal contenitore e invece fa un baffo ad una borra contenitore o ad un proiettile?
Se sapete come è fatto un "toro" geometrico, sapete anche che possiede un centro di rotazione attorno al quale la rivoluzione di una circonferenza genera il toro stesso.
Vabbè, ha un centro.
Il centro di un toro gassoso generato da una schioppettata è esattamente sul prolungamento dell'asse della canna che, fuori dalla volata, diventa l'asse iniziale della traiettoria(che poi piegherà verso il basso per effetto della forza di gravità).
Un proiettile, una palla, una borra contenitore che incontrano lo sbuffante soffio di bocca saranno soggetti ad una forza radiale che è uguale in ogni punto della loro superficie.
Spingi a destra, spingi a sinistra, spingi di qua spingi di la, cosa fanno queste forze?
Una magia.
Si annullano.
🙄
 
Posso dire la mia? Penso che per quanto riguardi le canne, piu' o meno le canne di oggi danno le stesse prestazioni. Ci puo' essere una canna "limone" (cioe' con qualche difetto che la rende meno performante), o qualche canna eccezionale che per qualche ragione eccelle. Ma ogni canna richiede la sua cartuccia. Certe canne che vanno bene con le cartucce x, y, e z non performano in maniera soddisfacente con la cartuccia w. Credo (e tiro fuori dal cappello questa mia credenza, tanto per adeguarmi alla maniera di fare di un paio di membri di questo forum che devono avere un cappello enorme, viste le teorie in cerca di prove che ne tirano fuori) che in genere piu' alta la qualita' ed il costo del fucile piu' performante sia la sua canna con il maggior numero di cartucce diverse, sebbene anche questa canna non risponda bene a certe cartucce. Diciamo che e' una questione di medie: una canna andante funzionera' bene con tot numero di cartucce, male con un numero di cartucce abbastanza ampio. Una canna artigianale o anche industriale, costruita con ottimi materiali e con caratteristiche superiori funzionera' bene con un maggior numero di cartucce. Visto che qui ormai i soliti ignoti basano tutto su episodi le cui variabili non sono accertabili, che non ci concedono la cortesia di cifre, fatti, esami scientifici, dati precisi, ma basano invece le loro teorie piu' o meno campate in aria sul "ve lo dico io che sparo tanto da tanto e ho visto i risultati a caccia," allora voglio portare avanti due esempi che lasciano il tempo che trovano perche', appunto, non hanno alcun valore oggettivo e scientifico.
Il mio primo fucile dopo la licenza (prima cacciavo lo stesso--prima con un tronchino Beretta cal. 24, poi con un tronchino Beretta cal. 12) fu un sovrapposto Beretta S55B 12/70 (a quei tempi una "magnum" era una bottiglia di champagne da due o tre litri). Con canne da 71 cm e strozzature *** e * dava risultati piu' che accettabili con moltissime cartucce. La canna superiore, strozzata full faceva tiri incredibili. Ma aveva le sue idiosincrasie. Per esempio, con quasiasi condizione atmosferica, le cartucce caricate con la MB di qualsiasi armeria faceva feriti ad ogni pie' sospinto. Non chiedetemi il perche'. Con altre polveri e/o cartucce andava, su una scala da 0 a 10, laddove le cartucce con la MB meritavano un cinque, dal 7 al 10. Con certe cartucce addirittura meritava il 10 e lode. Un fucile di serie, ma--anche a giudicare da quei fortunati che ancora ne hanno uno--un diamante venduto al prezzo di uno zircone. Aveva qualche difetto (percussori fragili, bindelle laterali che si dissaldarono, e di certo non durevole se sparato troppo con cartuccione troppo pesanti o che sviluppavano troppa pressione. Di certo non un Perazzi!
Arrivo in America, e compro un Mossberg 500 12/76 a pompa a un grande magazzino, forse K-Mart, non ricordo. Non ci coglievo una mazza. Dopo un po' mi rendo conto che la canna era storta, piegata all'insu'. La sostituisco con un'altra canna con strozzatura due stelle. I risultati pero' non sono positivi. Alla placca con quasi tutte le cartucce le rosate presentano vuoti a trentacinque metri attraverso i quali una starna ci passerebbe illesa. Qualche cartuccia, specialmente le baby Magnum invece da' risultati accettabili ma non eccezionali. Intanto avevo acquistato un Remington 870 Wingmaster 12/76. Basta cacciare col Mossberg! La canna vecchia la taglio fino al limite legale con un tagliatubi, ci faccio saldare un mirino da carabina sulla volata, tolgo il calcio e lo sostituisco con un'impugnatura a pistola, e lo adopero cosi' esclusivamente come difesa antiorsi con cartucce a palla quando faccio il campeggio in tenda nelle foreste del Montana, dove ci sono sia orsi neri che grizzlies. La canna nuova ed il calcio vecchio languiscono in un armadio, dove resteranno fino alla vendita del Mossberg quando mi trasferii in Alaska dopo sette anni del paradiso venatorio del Montana, dove l'870 mi frutto' una montagna di piccola selvaggina (starne, conigli, lepri, anatre, qualche beccaccino e un discreto numero di sharptail grouse, senza contare passeri europei e storni uccisi per liberare un mio amico da questi uccelli alltoctoni che gli si infilavano nei silos del grano e scacazzavano sul grano. L'870, purtroppo, aveva una strozzatura fissa, full. Eccezionale nei tiri lunghi, a distanza ravvicinata o padellavo o raccoglievo una manciata insanguinata di penne, pelle e budella con un po' di carne ancora attaccata. Mi ci abituai, pero', e quando una starna mi frullava sotto i piedi la lasciavo allontanare abbastanza da permettere alla rosata di allargarsi.
A Kodiak lo uso con successo alle anatre, ma poi arriva il bando al piombo. Canna non gigliata e strozzatura full non si addicono al ferro o--peggio--al tungsteno. Sia nel Montana che i primi tre anni a Kodiak prima del bando al piombo, qualsiasi cartuccia dessi da mangiare all'870 funzionava benissimo, sia quelle leggere che usavo a Settembre, che quelle pesanti che usavo quando la temperatura scendeva a 30 3 40 sottozero. Usavo esclusivamente le cartucce della Federal e della Remington, che uccidevano sempre in qualsiasi condizione atmosferica (infatti nel Montana smisi di ricaricare perche' non potevo superare ne' tampoco uguagliare le prestazioni costanti ed eccezionali delle cartucce industriali U.S.
Arriva l'infausto 1987, anno del bando al piombo nell'Alaska (ultimo stato U.S. ad adottarlo). L'870 rimane nell'armadio se non per i piattelli e le lepri dal piede a racchetta. Comppro un brutto anatroccolo di automatico, un Remington 11-87, pesante e con un "moncherino" di canna di 66 cm. 12/76 e con tre strozzatori (Improved Cylinder, Modified, e Full). Le cartucce con pallini di ferro di prima generazione sono una delusione. Quasi smetto di andare ad anatre. Poi arrivano le Remington Hevi-Shot, con pallini al tungsteno. Meglio delle vecchie cartucce al piombo. Il moncherino fa tiri lunghi e lunghissimi, sia con la lega di tungsteno alle anatre e strozzatore Modified, che col piombo, al piattello con strozzatore Full. L'870, con la canna da 76 cm, non lo uso piu' neanche per i piattelli, perche' sono dell'idea che quando si cambia fucile cambia anche l'imbracciatura ed e' meglio usare sempre lo stesso fucile per tutto.

Vabbe', mi chiederete voi, qual'e' la morale di questo pippone? La morale, se ce ne e' una, e' che la canna che va bene per tutti i tiri con qualsiasi cartuccia non esiste. Non capisco un tubo di profili e diametri interni, di forma e lunghezza di coni di forzamento, di forma e lunghezza di strozzatori o strozzature fisse. Ma dalla mia esperienza in campagna, in palude, ed in pedana posso dichiarare, del tutto non scientificamente, che l'importanza della canna, lunghezza inclusa, e' minore dell'importanza delle cartucce usate con quella canna. Certe canne funzionano bene con un certo numero di cartucce, altre con un numero minore o maggiore. L'importante e' trovare le cartucce adatte ed usare lo strozzatore adatto. Lunghezza della canna, camera da 70, 76, o 89 mm, soffio di bocca, ecc. vanno bene per consumare la tsstiera del computer e per discussioni oziose al bar dei cacciatori. E, naturalmente, e' anche di importanza vitale avere un fucile che ben si adatta alle dimensioni del corpo del tiratore/cacciatore e che lo si sappia imbracciare in maniera giusta. Con le cartucce giuste e se si centra il bersaglio cio' a cui si spara o si frantuma se coccio, o cade morto se di carne ed ossa. Tutto il resto e' letteratura. Letteratura piu' o meno interessante (se non e' assurda come certa letteratura che spesso trovo qui), ma sempre letteratura. E mo' basta!
 
su una cosa però, non ho dubbio alcuno perchè è dimostrabile..a pelle.

Una canna lunga aiuta lo swing sui tiri lunghi e fa in modo da non farti fermare al momento dello sparo..buttando la fucilata dietro.
Una canna corta viene a mira come fosse un'estensione del braccio per tiri di stoccata a breve e media distanza.
Questo noto. Poi, gli strozzatori noto MOLTO. e molto anche a pari stellatura, con diverse marche. Chissà la fattura, o chissà i diametri reali. boh.

Lo strozzatore Gemini va molto molto bene...non altrettanto quelli Franchi originali.
Il problema? si svitano continuamente nonostante tutti gli accorgimenti di cui abbiamo già discusso.
 
Ciao Gianni, visto che tu come altri vi basate sulle esperienze sul campo senza citare un valore che confermi le vostre "sensazioni" a breve i "numeri" li darò io.

Tu sostieni che con l'uso di polveri progressive le differenze di V0 arrivano anche a 2m/s per ogni centimetro di canna.
Bene, vediamo quale è il gap di differenza fra la canna più corta e quella più lunga fra quelle comunemente usate a caccia: mettiamo a confronto una canna da 61 cm e una da 81 cm. - ben 20 centimetri di differenza: ti basta come differenza?

In 20 cm. nella peggiore delle ipotesi a tuo dire avremmo una variazione di v0 di 2m/s a centimetro dunque ben 40m/s di differenza. Ok?

Bene, allora andiamo a vedere quanto rimane di questa velocità a 45 metri.

Visto che tu citi il compianto Granelli vediamo cosa si scriveva nei "sacri testi" al suo tempo.

Esaminiamo la tavola n. 4 riportata a pag. 245 del IV volume della "Nuovissima enciclopedia pratica della caccia" edita dall'Editoriale Olimpia.

Questa tabella riporta le velocità residue a 10/20/30/35/40 metri di un pallino n.7 lanciato a velocità iniziali che spaziano fra i 380 e i 450 m/s: proprio quello che ci serve.

Prendiamo in considerazione una forbice di v0 abbastanza realistica nelle veloci cartucce attuali: 390-430 ms.
Ovviamente 390 m/s emulerá il calo di V0 di una canna da 61 cm. paragonata ai 430 m/s di V0 della canna da 81cm.

vediamo quali valori riporta la tabella:

390 m/s (v0) - 322 (v10) - 261 (v20) - 218 (v30) - 200 (v35) - 182 (v40)

430 m/s (v0) - 349 (v10) - 279 (v20) - 232 (v30) - 213 (v35) - 192 (v40)

Partendo da 40 m/s di differenza di v0 siamo attivati a 40 metri con una differenza di 10 m/s.
Non ci vuole un laureato in matematica per capire che a 45metri la differenza sarà nell'ordine di 5 m/s cioè praticamente niente.
Considerando che siamo partiti da una differenza di V0 enorme (la massima possibile) possiamo tranquillamente affermare che fra un moncherino da 60 cm. e un cannone da 81 cm a 40 metri avremo all'incirca la stessa velocità ovvero la stessa capacità lesiva ergo gli stessi potenziali abbattimenti.

Dunque fra una comunissima canna da 65 cm e una canna da 81 cm avremo a 40 metri al massimo 7/8 m/s di differenza: dobbiamo ancora parlare della maggior velocità residua con la canna lunga?... :cool:

Riguardo le diverse condizioni atmosferiche torno a ribadire che qualunque sia la velocità iniziale di riferimento la massima perdita di velocità della canna più corta sarà sempre calcolata partendo dai 2m/s per ogni centimetro di canna, dunque il gap fra le due canne resterà tale con qualunque V0: meglio di così non so spiegartelo.

A 40 metri di distanza:
Partendo da una v0 di 380 m/s (che ha una v40 di 179m/s) - fino ad arrivare ad una v0 di 450m/s (che ha una v40 di 198 m/s) si nota un aumento lineare di circa 3m/s per ogni 10 m/s di V0.

Dunque fra una V0 di 380m/s ed una di 450 m/s cioè in una forbice di 70 m/s di velocità iniziale a 40 metri rimangono 20 m/s ... e più la distanza si allunga più questa differenza si riduce.

Quando si usavano le borre in feltro data la loro scarsa tenuta sulle pareti della canna poteva succedere che i gas scavalcassero la borra e raggiungessero i pallini (non protetti da contenitore) già nella canna - e dunque all'uscita dal vivo di volata il gas mescolato ai pallini poteva influenzarne la traiettoria.
Le moderne borre in plastica sigillano i gas all'interno della canna ed essi è come dimostrato in maniera chiara ed inequivocabile dai fotogrammi da te condivisi non raggiungono MAI la massa del piombo.
Inutile insistere con teoremi vecchi, luoghi comuni e chiacchiere di esperti, oggi la tecnologia ci permette di "vedere" i fenomeni, non di immaginarli, il tuo filmato fa chiarezza in modo inequivocabile: i gas sono SEMPRE DIETRO la colonna del piombo dunque a meno di qualche "magia" che al momento ignoro, non vedo come possano disturbare i pallini.

Coloro che vogliono continuare ad affermare per puntiglio ciò che l'evidenza smentisce possono farlo, nessuno vuole togliere loro le presunte certezze, ma abbiano il pudore di ammettere che è la "loro verità" senza ergersi a detentori di una "verità certa" che alla prova dei fatti tale non è.

Un saluto

Maurizio

Ciao Maurizio, una differenza di 40m/s di V/0 non e' affatto trascurabile, basti pensare che le cartucce di cartone che avevamo fino all'inizio degli anni 70, sviluppavano velocità iniziali attorno ai 360/370m/s, e come noto avevano un potere lesivo sulle lunghe distanze assai inferiore alle cartucce attuali che sviluppano V/O attorno ai 400m/s.
Inoltre abbiamo accertato un po tutti andando a caccia( tranne molti del tuo gruppo che non vanno come ad es Giovanni dei castelli) che basta una perdita in di velocità iniziale di circa 20m/s causata dalle condizioni meteo a farci tribolare per abbattere pulitamente un selvatico oltre 35m .
Se permetti, siccome so che dobbiamo fare i conti anche con codeste situazioni metereologiche, a caccia mi porto l'arma che in condizioni normali sviluppa (anche se di poco) velocità maggiori delle altre, cosi mi compensa in parte l'eventuale perdita di velocità...non pensi che sia una mossa cicciotta?
E poi ti chiedo,siccome tu affermi che le velocità residue dei pallini oltre 40m si livellano sullo stesso identico valore qualunque sia stata la velocità iniziale, quale sarebbe il vantaggio delle cartucce ad elevata velocita iniziale?
 
Io credo che la canna piu perfezionata, (ossia quella che il cacciatore ha sempre sognato e puntualmente non ha quasi mai trovato) diventa uno strumento mediocre se chi la usa non e' un abile colpitore.
in queste pagine noto una ossessiva ricerca della canna miracolosa da parte di alcuni utenti che a mio parere la troveranno solo dopo aver seminato qualche quintale di piombo, e sono altresi convinto che se seguiranno il mio consiglio si accorgeranno che la canna dei sogni non la devono comprare perché gia' ce l'hanno .
Sono del parere che l'esito del tiro sia legato in massima parte alla conoscenza tecnica del gesto, alla determinazione, alla capacita di concentrazione e non ultimo al calcio del fucile.
Parlare di canne o di cartucce nell'epoca moderna mi sembra assurdo perche oggi non esiste una canna o una cartuccia che non soddisfi pienamente le esigenze del cacciatore.
Chi sa sparare ammazza con qualunque fucile che abbia un calcio adatto alla sua corporatura ed al suo personale modo di tirare.
Voglio essere categorico, chi non e' daccordo con me non ci coglie.
Come vedete Magnum ci ha girato intorno, non ve lo voleva dire, io invece ci ho messo la faccia e senza nessuna vena polemica vi ho detto quello che bisognava dirvi.
Ora con questo non voglio dire che le prestazioni delle canne sono tutte uguali, voglio dire invece che tali differenze quando ci sono,(raramente) sono trascurabili.
Prima di essere travolto dalle solite offese che mi rivolgeranno i soliti noti, vorrei ricordare a tutti che in democrazia e' legittimo esprimere liberamente il proprio pensiero.
 
Hahahahahaha, mamma mia, questa è bellissima... e come per magia, il santo Granelli ora non vale più, improvvisamente dice cose opinabili.

Ma uno che cerca di dimostrare che 2+2 non fa 4, come fa a non rendersi conto che sta facendo la figura del macaco?🐵
 
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