Ciao Maurizio,
innanzitutto, grazie per le precise informazioni che stai pubblicando in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Da ignorante di balistica e caricamenti, vorrei chiederti un chiarimento rispetto al calcolo della pressione esercitata sui pallini:
Partendo dall'esempio che hai riportato, come variano i parametri di calcolo se cambia il diametro della canna?
Per capirci, la cosa può essere interessante per confrontare la variazione di pressione effettiva sui pallini tra una canna forata 18.3 e una forata 18.9 (i due estremi di foratura per il cal.12).
Il valore che hai citato di 2,63 cm2 dovrebbe corrispondere alla foratura 18,30; per la foratura da 18,90 abbiamo una superficie di 2,81 cm2; mantenendo fisso il valore di pressione di 500kg/cm2 dovremmo avere una pressione risultante sui pallini maggiore con diametri di anima maggiori (500kg x 2.81cm2 = 1,405 tonnellate?).
I test che ho potuto fare mi hanno dato riscontri diversi; una mia personale idea (di cui ti chiedo conferma) è che aumentando il diametro di foratura aumenterà da una parte la superficie della sezione ma dall'altro lato diminuirà la pressione sviluppata a parità di carica.
E' ipotizzabile calcolare eventualmente quale sia la riduzione di pressione sviluppata nel caso di un diametro di anima da 18.9 per confrontare le forze in gioco nei due casi?
Grazie

In effetti Mauro sembra una contraddizione : da un lato il calcolo porta ad una maggiore pressione, dall altro la fisica ci dice che all aumentare della sezione di un tubo in cui scorre un fluido/gas la pressione diminuisce a parità di spinta iniziale e viceversa aumenta se la sezione si restringe, classicol’esempio del dito davanti al tubo per innaffiare ...; ci dev essere qualche altro parametro da prendere in considerazione nel calcolo della pressione in canna altrimenti la contraddizione rimane.😉
 
----------------------------------------------------------------------------------------------------------
Weeee nessuno risponde?.... Dormite?....

Ti dico cosa penso senza pretesa di essere esaustivo.
A mio parere l'elemento più importante e sottovalutato della configurazione fucile/canna/cartuccia è proprio lo strozzatore.
E non intendo tanto la foratura o il fatto di essere in-out o di essere "ported", quanto proprio la "fattura" dello stesso ed in particolare il profilo.
Uno strozzatore fatto male, rovina tutta la configurazione; uno strozzatore "venuto bene" fa gridare al miracolo.
Sono pochi i produttori di strozzatori (quasi nessuno se parliamo di strozzatori di serie) che entrano nel dettaglio del profilo (lunghezza della parte non cilindrica, disegno della stessa, ecc...) e grossa colpa di ciò ce l'ha il cacciatore che non lo chiede.
Nel tuo caso, a mio avviso, hai pescato uno strozzatore fatto bene, il resto sono dettagli.
 
E te lo confermo che l'uscita di questi gas potrebbero interferire sulla massa di pallini , poiche non in tutti i casi i petali del contenitore riescono a proteggere l'intera colonna dei pallini, basti pensare che gia nelle cariche da 32g una piccola porzione rimane scoperta. Per scongiurare tali effetti, oggi sembra stiano andando molto di moda gli strozzatori con sfiati antiimpennamento, che ovviamente trovano un impiego piu giustificato nelle canne corte .
Per il resto che dire, hai postato roba intressantissima che io lessi gia una trentina di anni fa, e ti dico sinceramente che l'ho riletta volentieri. Granelli e' Granelli
Ora per quanto riguarda le velocità dei pallini ti riporto un passo scritto dal maestro;
Alcuni decenni or sono,la velocità iniziale dei pallini ritenuta ottimale era 380m/s, un valore che oggi risulta sufficiente per normali impieghi venatori.Attualmente la maggior parte delle cartucce a pallini di produzione industriale raggiunge valori di V/0 molto superiori, oscillanti da 400 a 420m/s, in alcune munizioni da tiro a carica ridotta con punte esasperate che sfiorano i 450m/s.
E' stato infatti dimostrato che, agli effetti dell'efficacia balistica terminale , la velocità residua non e' mai in eccesso. Il celebre fenomeno della passata che i selvatici spesso effettuano, non deriva dalla velocità in eccesso dei pallini.


Ciao Gianni, rispetto la tua opinione sul soffio di bocca e perdonami ma non ho nessuna intenzione di continuare a discutere con te di questo fenomeno, tanto tu rimarrai delle tue convinzioni a prescindere.
Ne ho parlato citando la tua fonte solo perché tutti gli ALTRI possano vedere nel tuo filmato ciò che tu non vuoi vedere e cioè che i gas che fuoriescono dalla canna sono sempre dietro ai pallini (non so se è la quinta o la sesta volta che lo scrivo). A supporto dell' "evidenza" ho citato anche il parere del Granelli copiando fedelmente le sue parole. Discorso chiuso.

Nella Nuovissima Enciclopedia pratica della caccia il Granelli afferma:
"Le velocità iniziali di una carica che oggi possono essere definite normali, oscillano fra il valore di 370 e di 410 ms.
Le V0 possono scendere fino a 320 ms nelle cariche a bassa velocità iniziale, come salire a 450 ms in cariche speciali ad alta velocità".

I 380 ms si collocano esattamente a metà di questo range.

Tu stesso dici che Il Granelli stesso ammette che "alcuni decenni or sono" la velocità ritenuta ottimale era di 380 ms.

Se nel 1979 quando ha scritto il libro a cui faccio riferimento, il maestro riteneva ottimale la velocità di 380 ms -quando i 410 ms erano comunque una velocità definita normale - non capisco come non si sia accorto che la velocità ottimale era più alta - come la tua citazione a posteriori sembrerebbe affermare.
Eppure le numerose tabelle pubblicate evidenziano che di prove ne ha fatte, eccome, anche con velocità esasperate.

Se mi dici con esattezza la fonte da cui hai preso questa informazione (libro e numero di pagina) se lo trovo, mi piacerebbe leggere personalmente non solo il pezzetto da te citato ma tutto il contesto da cui è stato estrapolato così riesco a capire meglio cosa intendesse dire.

In ogni caso io non ho sposato la causa delle basse velocità. Il mio intento non è dimostrare che le velocità basse sono le migliori.

Il fine che perseguo è quello di capire quale è la velocità ideale, e la cerco senza farmi influenzare da nessun dogma.

Se ho insistito sulle basse velocità è solo perché persone esperte le indicano come ottimali, adducendo motivazioni logiche e congruenti.
Le ho prese per buone, nelll'attesa di poter toccare con mano quanto affermano.

Se alla prova dei fatti, e con l'aiuto di tutti, ci accorgeremo con prove concrete, che il miglior compromesso velocità/rosata fosse di 420 m/s ben venga.

un saluto

Maurizio

[/QUOTE]

Buongiorno Maurizio, la fonte da cui ho appreso la notizia e' polveri e pallini del 1997 (manuale di caricamento allegato a Diana), "Pressioni massime e velocità iniziali) pag 18
 
Non sono un esperto , ma oltre alla fattura dello strozzatore è molto importante l'accoppiamento con la canna.
Sia la sede che lo strozzatore hanno delle tolleranze , il gioco che si crea potrebbe portare a problemi di allineamento e concentricità.
Credo sia piuttosto complicato a livello meccanico realizzare un buon binomio strozzatore canne .
 
Ciao Maurizio,
innanzitutto, grazie per le precise informazioni che stai pubblicando in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Da ignorante di balistica e caricamenti, vorrei chiederti un chiarimento rispetto al calcolo della pressione esercitata sui pallini:
Partendo dall'esempio che hai riportato, come variano i parametri di calcolo se cambia il diametro della canna?
Per capirci, la cosa può essere interessante per confrontare la variazione di pressione effettiva sui pallini tra una canna forata 18.3 e una forata 18.9 (i due estremi di foratura per il cal.12).
Il valore che hai citato di 2,63 cm2 dovrebbe corrispondere alla foratura 18,30; per la foratura da 18,90 abbiamo una superficie di 2,81 cm2; mantenendo fisso il valore di pressione di 500kg/cm2 dovremmo avere una pressione risultante sui pallini maggiore con diametri di anima maggiori (500kg x 2.81cm2 = 1,405 tonnellate?).
I test che ho potuto fare mi hanno dato riscontri diversi; una mia personale idea (di cui ti chiedo conferma) è che aumentando il diametro di foratura aumenterà da una parte la superficie della sezione ma dall'altro lato diminuirà la pressione sviluppata a parità di carica.
E' ipotizzabile calcolare eventualmente quale sia la riduzione di pressione sviluppata nel caso di un diametro di anima da 18.9 per confrontare le forze in gioco nei due casi?
Grazie

Ciao Mauro, per superare l'apparente contraddizione bisogna ragionare non solo in termini di superfici di spinta, ma anche di volumi di combustione.
Il valore di pressione è diverso, non è corretto partire dai medesimi 500 kg/cm2.
La stessa cartuccia, la cui polvere brucia in una camera più ampia, sulla medesima lunghezza avrà che i gas occuperanno un volume maggiore, quindi la pressione sarà leggermente inferiore in virtù della legge PV=nRT, ove P è la pressione e V è il volume. Quindi se V cresce P diminuisce, presupponendo che il prodotto sia costante
 
Con Centro si gioca, gli vogliamo bene, ma siccome lui è l'unico del forum che spacca piattelli e ammazza animali, noi altri siamo o padelloni o usiamo fucili inadatti quindi, visto che nn prendiamo mai niente, dobbiamo rivalerci in qualche modo...
Tu Mauro, invece, sei molto paziente ad intervenire (unico con pochi altri veramente titolato a farlo) in questa arena dove chiunque dice la sua.

Per la stima che ho di Adamati, che è stato anche nostro utente per alcuni anni, avrei potuto guardare il video e dire, vabbè, avete ragione.
Però scusami, non ce l'ho fatta.
Anche se mi piace giocare, sono anch'io, nel mio campo, un tecnico e non posso esulare dal verificare le cose.
Poi magari non ci riesco, ma ci devo provare.

La prima cosa che mi è mancata del video è quello che ho evidenziato nel tuo post: quali sono le conseguenze di quello che ci è stato fatto vedere?
Quanto, all'atto pratico, cambia nell'effetto della fucilata?
Se negli esempi portati con cartucce senza contenitore siamo tutti abbastanza d'accordo che la carica di pallini possa risentire della spinta dei gas, nel caso di borre-contenitore vorrei un parere.

Ieri sera ho preparato delle immagini che, nelle mie intenzioni, avrei voluto sottoporre a Centro, ma poi sarebbe finita in caciara e quindi, se mi permetti, le sottopongo a te in maniera seria.

1) Sciami A e B: secondo te, quale dei due ha subito più dispersione? A si presenta molto più allungato, ma B ha una dispersione radiale maggiore. E' corretto?
2) Sciami C e D: sono davvero così diversi da giustificare differenze di effetto terminale?

Grazie

wAAACH5BAEKAAAALAAAAAABAAEAAAICRAEAOw==


wAAACH5BAEKAAAALAAAAAABAAEAAAICRAEAOw==


Ciao Lando, ho seguito con attenzione i tuoi commenti che condivido pienamente anche se non sono intervenuto.

Ho quotato quest'ultimo perché hai posto l'accento sul fatto che al di là delle chiacchiere di chi commenta i filmati se guardiamo per bene le rosate le realtà sono ben diverse da quelle che l'autore del filmato vuole farci intendere.

Nel filmato si nota che:

- il toro gassoso non sopravanza MAI lo sciame dei pallini: la massa del piombo sia con il contenitore che con la borra in feltro è SEMPRE davanti al fumo dei gas fuoriusciti, dunque non vedo come i gas possano disperdere i pallini se rimangono dietro di loro.
Già questo da una idea di quanto il soffio di bocca sia realmente ininfluente sulla rosata.

- in nessun fotogramma nemmeno in quelli a 2,5 metri dal vivo di volata si vedono pallini palesemente "fuori sciame" come avrebbe dovuto essere se deviati dal soffio di bocca.

- fra la rosata C e D la rosata C ottenuta con lo strozzatore X2 Beretta è stretta e compatta molto più di quella D realizzata con il Briley.
Se non ci facciamo incantate dai commenti, chiaramente di parte, ma vediamo la realtà per quello che è, non ci vuole un esperto per capire che la rosata C è preferibile per dimensione e compattezza a quella D ottenuta con il Briley.

il disassamento della borra che fa deviare la carica dalla sua traiettoria, in quei sparuti casi in cui il fenomeno si manifesta, è dovuto ad un malfunzionamento della borra non certo legato alla lunghezza o strozzatura della canna, o a questo o quello strozzatore. In ogni caso l'evento è così singolare da risultare ininfluente ai fini statistici.

Voglio precisare che non ho niente da opinare un merito agli ottimi strozzatori Briley, il mio unico intento è quello di sottolineare proprio con i fotogrammi reali, che tanto con strozzatori tradizionali che con fori ported il soffio di bocca è praticamente ininfluente sullo sciame dei pallini.


Tirando le conclusioni:

- la lunghezza della canna è ininfluente sulla velocità iniziale: 10 cm. di differenza fra una canna da 61,è una da 71 producono 10 m/s di V0 in più a favore della canna più lunga, un niente se consideriamo che 10 ms sono lo scarto di tolleranza normale fra una cartuccia e l'altra appartenenti ad uno stesso lotto.

- intorno ai 45 metri le velocità residue si equiparano dunque anche qualora ci fosse una diversa v0 fra canna lunga e canna "corta" il potere d'arresto è praticamente uguale.

- il variare della temperatura e delle altre condizioni atmosferiche agisce in eguale misura sia in canne corte che lunghe e dunque lo scarto fra una v0 e l'altra resta invariato.

- Il soffio di bocca come si vede dai filmati è ininfluente sullo sciame dei pallini.

Dunque all'atto pratico non esiste una ragione al mondo per cui una canna più lunga debba sparare più lontano o fornire rosate migliori rispetto ad una più corta.

Ad oggi di certo c'è che le canne lunghe dotate di bindella, aiutano ad essere più precisi nella mira e i fori ported limitano l'impennamento dell'arma,
Tutte le altre convinzioni nascono da esperienze e/o fisse personali, (per carità rispettabilissime), ma che per attendibilità lasciano il tempo che trovano in quanto prive di qualsiasi elemento scientifico atto ad avvalorarne la credibilità.

un saluto

Maurizio
 
Ciao Maurizio,
innanzitutto, grazie per le precise informazioni che stai pubblicando in modo chiaro e comprensibile a tutti.

Da ignorante di balistica e caricamenti, vorrei chiederti un chiarimento rispetto al calcolo della pressione esercitata sui pallini:
Partendo dall'esempio che hai riportato, come variano i parametri di calcolo se cambia il diametro della canna?
Per capirci, la cosa può essere interessante per confrontare la variazione di pressione effettiva sui pallini tra una canna forata 18.3 e una forata 18.9 (i due estremi di foratura per il cal.12).
Il valore che hai citato di 2,63 cm2 dovrebbe corrispondere alla foratura 18,30; per la foratura da 18,90 abbiamo una superficie di 2,81 cm2; mantenendo fisso il valore di pressione di 500kg/cm2 dovremmo avere una pressione risultante sui pallini maggiore con diametri di anima maggiori (500kg x 2.81cm2 = 1,405 tonnellate?).
I test che ho potuto fare mi hanno dato riscontri diversi; una mia personale idea (di cui ti chiedo conferma) è che aumentando il diametro di foratura aumenterà da una parte la superficie della sezione ma dall'altro lato diminuirà la pressione sviluppata a parità di carica.
E' ipotizzabile calcolare eventualmente quale sia la riduzione di pressione sviluppata nel caso di un diametro di anima da 18.9 per confrontare le forze in gioco nei due casi?
Grazie


Ciao Mauro, i valori che hai citato non sono farina del mio sacco ma li ha scritti il Granelli - che sicuramente ne sapeva molto più di me - e li ho presi per buoni.

La risposta che ti darò è frutto del mio ragionamento e non una veritá dimostrata.

Il picco pressorio massimo, si verifica appena prima che si apre l'orlatura e i pallini iniziano il loro movimento verso la volata. Dunque, per fortuna, sempre dentro la camera di scoppio.

Se non erro - ma tu questo lo sai sicuramente meglio di me - la camera di scoppio ha un diametro che oscilla fra i 20,3 e i 20,4 mm. Quindi il suo diamtro è fisso e non dipende dal valore di foratura.

Il picco massimo si raggiunge DENTRO IL BOSSOLO e dunque prima che i pallini raggiungano la foratura della canna.
Considerate le ridotte tolleranze della camera di scoppio - l'espansione radiale del bossolo è praticamente ininfluente e in ogni caso fissa - compresa nelle minime tolleranze della camera di scoppio.

Dunque la sezione su cui agirà il picco massimo è, indipendentemente dal calibro, il diametro interno del bossolo.

Poi, come tu mi insegni, dalla camera di scoppio, tramite il raccordo si va in foratura.
I pallini all'uscita della camera di scoppio entreranno dentro il cono di raccordo che convogliando la carica verso la foratura agirà di fatto sulla carica come una strozzatura comprimendo i pallini verso il centro e di fatto determinando sui pallini periferici una prima deformazione, la seconda deformazione si avrà nella strozzatura in volata.

Le moderne tecniche di produzione hanno allungato molto i coni di raccordo per rendere il più dolce possibile questa pendenza e dunque il meno stressati possibile i pallini.

La borra sotto la spinta dei gas tenderà a deformarsi schiacciandosi tanto per il verso longitudinale della canna che quello radiale. La schiacciatura radiale espanderà la base della coppetta facendola aderire perfettamente alle pareti della canna qualunque sia la sua foratura.

Le pressioni in canna che all'inizio sono molto alte, durante il percorso di canna diminuiscono notevolmente.
Come ho scritto sopra a proposito del soffio di bocca, il Granelli afferma con per presioni in volata superiori ai 40/50 bar con borraggio tradizionale si può verificare lo scompiglio dei pallini.
Questa affermazione mi fa intuire che le pressioni in volata possono essere anche inferiori ai 40-50 bar.

Se consideriamo che la Pmax di una cartuccia di 32 gr. si aggira intorno ai 650 bar si capisce come - nella pur risicata volumetria del tratto di tubo della canna - le pressioni si riducano ad un valore inferiore al 10% della pressione iniziale: di fatto cedendo la maggior parte dell'energia di spinta.

Man mano che la pressione scende verrà meno la spinta esercitata sulla carica fino a diventare nulla quando si azzera. Da qui si capisce che più la pressione in volata è bassa più la polvere avrà ceduto al meglio il suo potenziale di spinta. Se per assurdo fosse zero avremmo ottenuto il massimo del rendimento combustivo perché più di quello la carica non avrebbe potuto spingere.

Se aumentiamo iil diametro interno della canna passando dalla foratura 18,3 a 18,9 la volumetria della canna aumenta - dunque i gas che spingono la carica avranno più spazio per dilatarsi - e quindi la pressione nella canna forata 18,9 scenderà più rapidamente e dunque - a parità di lunghezza del tubo di canna - avrà in volata una pressione più bassa.

Piu la foratura è stretta più la massa dei pallini tenderà a compattarsi ed allungarsi, favorendo la deformazione e la fusione fra di loro. Questo fenomeno sarà tanto più grave quanto più corto e penduto è il cono di raccordo.

La canna forata più larga necessita di un cono di raccordo molto meno penduto rispetto all'altra: la variazione di pendenza in meno su 6 decimi di diametro secondo me è tutt'altro che trascurabile.
i pallini convogliati nella racordo saranno meno stressati e dunque entreranno in foratura meno deformati.

La pressione che dal picco massimo - andrà mano mano scemando lungo la canna - avendo una superficie più ampia su cui scaricare la propria forza, eserciterà una minore pressione sull'unità di superficie e scenderà più rapidamente a tutto vantaggio del minor schiacciamento dei pallini.

La cessione di energia e dunque il lavoro utile avverrà in un tempo più breve, per cui la canna forata larga - a parità di lunghezza - sfrutterà sempre maggiormente la spinta propulsiva dei gas.

I pallini, meno stressati sia in senso radiale che longitudinale forniranno rosate meno disperse e più fitte.

Purtroppo non ho idea di come calcolare la decrescita pressoria nella canna, tuttavia è sicuramente variabile perchè, come ci mostra il grafico pressorio, la pressione residua è influenzata dal grado di progressività della polvere. Mi dispiace ma non so aiutarti.

Di contro a quanto finora affermato, per il principio di Venturi, la foratura più stretta a parità di pressione "dovrebbe" fornire maggior velocità - ma a prezzo di un maggiore attrito in canna e dunque di una maggiore dispersione.

Alla fine, come sempre, tutte le teorie debbono essere avallate da riscontri pratici.
Solo la prova sul campo fra due canne realizzate con lo stesso acciaio, la stessa cameratura, la stessa lunghezza di raccordo, lo stesso valore di strozzatura realizzato nello stesso tratto di canna, stesso bocchetto, stessa lunghezza di canna e stessi spessori... in pratica realizzando due canne gemelle variando solo la foratura si potrá capire quanta è la differenza di v0 e quali siano gli effetti sulla rosata.

Ma due canne così non esistono sul mercato, le può fare solo un produttore.


Prima di concludere visto il momento incerto e difficile che stiamo attraversando voglio fare i miei auguri di buona salute a tutti voi e ai vostri cari
Sono orgogliosamente italiano e fortemente nazionalista e spero davvero sempre il meglio per l mio popolo.

Ma ogni volta che la televisione mi mostra le immagini di Brescia e della bergamasca: il fulcro della produzione armiera italiana, il cuore mi si stringe un po di più e il pensiero mi va inevitabilmente a tutti quegli artigiani e a quegli operai che lavorano nelle aziende che producono le nostre armi, le migliori del mondo.
E spero con tutto il cuore che questo capitale umano e le aziende dove lavorano, espressione dell'eccellenza italiana, non vada perduto.

A voi che senza colpa pagate un tributo così alto di dolore - e a tutti quelli che con amore e disinteresse si prodigano per il bene degli altri senza risparmiare se stessi - va tutto il mio rispetto ed il mio affetto.

Oggi i cristiani celebrano la domenica delle palme: un bell'auspicio di pace e serenità per tutti - nella speranza, che quanto prima, tutto questo sia solo un ricordo.

vi abbraccio

Maurizio
 
Facile Martinuzzu, ti posso rispondere io che non sono un tecnico. econdo la mia ignoranza, ti succede questo per la diversa foratura della canna. 18,4 contro 18,3. Non per niente la Beretta ha costruito il Greystone con foratura 18,2, pressata dalle richieste degli utilizzatori.
 
Ciao Lando, ho seguito con attenzione i tuoi commenti che condivido pienamente anche se non sono intervenuto.

Ho quotato quest'ultimo perché hai posto l'accento sul fatto che al di là delle chiacchiere di chi commenta i filmati se guardiamo per bene le rosate le realtà sono ben diverse da quelle che l'autore del filmato vuole farci intendere.

Nel filmato si nota che:

- il toro gassoso non sopravanza MAI lo sciame dei pallini: la massa del piombo sia con il contenitore che con la borra in feltro è SEMPRE davanti al fumo dei gas fuoriusciti, dunque non vedo come i gas possano disperdere i pallini se rimangono dietro di loro.
Già questo da una idea di quanto il soffio di bocca sia realmente ininfluente sulla rosata.

- in nessun fotogramma nemmeno in quelli a 2,5 metri dal vivo di volata si vedono pallini palesemente "fuori sciame" come avrebbe dovuto essere se deviati dal soffio di bocca.

- fra la rosata C e D la rosata C ottenuta con lo strozzatore X2 Beretta è stretta e compatta molto più di quella D realizzata con il Briley.
Se non ci facciamo incantate dai commenti, chiaramente di parte, ma vediamo la realtà per quello che è, non ci vuole un esperto per capire che la rosata C è preferibile per dimensione e compattezza a quella D ottenuta con il Briley.

il disassamento della borra che fa deviare la carica dalla sua traiettoria, in quei sparuti casi in cui il fenomeno si manifesta, è dovuto ad un malfunzionamento della borra non certo legato alla lunghezza o strozzatura della canna, o a questo o quello strozzatore. In ogni caso l'evento è così singolare da risultare ininfluente ai fini statistici.

Voglio precisare che non ho niente da opinare un merito agli ottimi strozzatori Briley, il mio unico intento è quello di sottolineare proprio con i fotogrammi reali, che tanto con strozzatori tradizionali che con fori ported il soffio di bocca è praticamente ininfluente sullo sciame dei pallini.


Tirando le conclusioni:

- la lunghezza della canna è ininfluente sulla velocità iniziale: 10 cm. di differenza fra una canna da 61,è una da 71 producono 10 m/s di V0 in più a favore della canna più lunga, un niente se consideriamo che 10 ms sono lo scarto di tolleranza normale fra una cartuccia e l'altra appartenenti ad uno stesso lotto.

- intorno ai 45 metri le velocità residue si equiparano dunque anche qualora ci fosse una diversa v0 fra canna lunga e canna "corta" il potere d'arresto è praticamente uguale.

- il variare della temperatura e delle altre condizioni atmosferiche agisce in eguale misura sia in canne corte che lunghe e dunque lo scarto fra una v0 e l'altra resta invariato.

- Il soffio di bocca come si vede dai filmati è ininfluente sullo sciame dei pallini.

Dunque all'atto pratico non esiste una ragione al mondo per cui una canna più lunga debba sparare più lontano o fornire rosate migliori rispetto ad una più corta.

Ad oggi di certo c'è che le canne lunghe dotate di bindella, aiutano ad essere più precisi nella mira e i fori ported limitano l'impennamento dell'arma,
Tutte le altre convinzioni nascono da esperienze e/o fisse personali, (per carità rispettabilissime), ma che per attendibilità lasciano il tempo che trovano in quanto prive di qualsiasi elemento scientifico atto ad avvalorarne la credibilità.

un saluto

Maurizio

Alleluia! Alleluia!

Amen!
 
Una domanda a Maurob. Sono pratico nelle mie cose, per quanto riguarda la ricarica, lascio agli esperti. In questi giorni sto leggendo molto... troppo per i miei gusti, cercando di leggere una risposta che aspetto da molto tempo, visto che non arriva, la faccio diretta;
Ho letto che sei un produttore di canne per fucili e che sei molto preparato. Dai tuoi scritti, molto esaustivi e professionali, è nata in me una profonda fiducia nei tuoi riguardi. Ora ti vorrei chiedere: se ti dovessi fabbricare una canna per te, come la faresti? Parliamo di un semiauto, dicci, (se vuoi), tutto, a partire dall'acciaio, se forata dal pieno, a freddo, a caldo, lunghezza, volata, strozzatura, fissa o intercambiabile... insomma una canna polivalente, che ti permetta ci cacciare dall'allodola al cinghiale. Puoi anche ideare tale canna su queste pagine, se ancora non l'hai costruita. O la possiamo ideare insieme... se ti va. Possono anche intervenire tutti quelli che lo vorranno, io ho già in mente una canna nuova, cioè con accorgimenti che ancora non ho visto in giro.
 
Solo l'esperienza ci consente di capire , il miglior utilizzo del binomio arma/munizione

Credo in questa questione fondamentale ,l'abbinamento con l'assetto utilizzato, la resa balistica di una canna è molto influenzata dal caricamento che utilizziamo , a volte possiamo riscontrare delle ottime rese balistiche con un determinato caricamento , mentre otteniamo risultati opposti con caricamenti leggermente divesi.

Chi ricarica lo sa bene.

L'estrema specializzazione delle munizioni e la convinzione che non esiste una cartuccia per tutte le stagioni , mi porta a pensare questo.

Il fatto che le cartucce più potenti sono caricate con propellenti lenti ha sviluppato la convinzione che per certe caccie siano necessarie canne molto lunghe.

Con le polveri moderne , una canna da 70/71 cm. brucia completamente anche con le polveri più lente , e sono rari i casi in cui è conveniente usare canne da 75/76 cm.

Restando il fatto che il grado di vivacità del propellente deve essere compatibile con la lunghezza della canna.

Canne troppo corte rispetto alla vivacità della polvere sviluppano l'effetto tanto caro a Centro , grandi botti fiammate e dispersione dei pallini.

Nella maggioranza dei casi una canna da 65/67 , a secondo dei propellenti spunta qualche metro al secondo in più di velocità.
E' indicativo che tutti i fucili anche i più estremi , hanno fra le varie opzioni canne da 65/67 centimetri.


Naturalmente queste sono mie personalissime opinioni.
 
Ciao a tutti. Vorrei confutare una falsa idea che alcuni si stanno facendo sulle mie competenze.
lo ho già scritto, ma forse è meglio che lo ripeta.

Nella mia vita ho lavorato per circa 40 anni fra una tipografia e un centro stampa digitale di cui sono proprietario.

Niente a che fare con armi, cartucce ed esplosivi se non per passione e a livello amatoriale.

Le cose che scrivo sono frutto di nozioni che leggo e che impasto di logica e buon senso sperando di non scrivere stupidaggini.

Molti in questo forum ed in altri ne sanno più di me. Il mio unico vantaggio è che quello che so lo condivido, supportato da una buona capacità descrittiva - che per onestà mi riconosco.


un saluto

Maurizio
 
Grazie Maurizio, hai scritto un bel post che riepiloga tutto quanto uscito nell'intera discussione.

Ci tengo a precisare che sono utilizzatore ed estimatore degli strozzatori Briley e che ciò che ho sostenuto negli ultimi post riguarda esclusivamente la presunta differenza di prestazione su cartucce con contenitore di un ported vs uno strozzatore "normale".
Chi ha usato Briley o altri strozzatori non di serie e ne ha apprezzato le doti, avrà certamente notato che queste prestazioni sono possibili sia con versioni ported sia con versioni "piene".

Questa discussione non sarebbe mai nata se il tiratore/cacciatore in genere si accontentasse di individuare un'arma che soddisfa le sue esigenze o che sia migliore di quella possieduta precedentemente e non andasse a cercarne i motivi.
Quando questo invece succede, si incorre in grossolani errori perché si ritiene di individuare in determinate caratteristiche i motivi della bontà o meno dell'arma, che poi risultano irrilevanti rispetto ad altri che non sono stati nemmeno considerati.
 
Non ho problemi a riconoscere qualcuno più preparato di me quando scrive, e molti di voi lo sono a prescindere dai titoli.
(anche se il concetto della super*****la necessariamente resta, in qualsiasi disciplina, perchè più si va a fondo e più crollano le certezze e aumentano i dubbi - o almeno così è per me, nel mio settore specialistico. più studio, più capisco di non sapere, trovo sfumature, variabili incontrollate, e capisco quanto molto sia opinabile e arbitrario e dipendente dai dati disponibili e da come sono raccolti)

MA: per un ebete come me, come bene o male sono stato etichettato in precedenza, il vademecum da portare a casa quale dovrebbe essere secondo gli addetti al settore?
in una giungla di lunghezze, forature, camere, munizionamenti, strozzature: un "semplice" cacciatore ignorante, che di ricarica fa poco ma gradisce almeno imparare a scegliere, come si dovrebbe comportare nella scelta?

si riuscirebbe a compendiare non la bibbia della ricarica e della balistica, ma una "base" a spanne di comportamento per il cacciatore non "professionista" fai da te ma cliente/acquirente?

perchè, come ho detto, dal basso della mia esperienza che vale esattamente quanto un "non ne so nulla. pertanto mi faccio i c*zzi mia perchè non ho modo di debunkare le mie stesse convinzioni", con una canna da 66 variando gli strozzatori e qualche ported e in/out, con munizioni commerciali di giusta piombatura e grammatura, mi pare di riuscire a compiere ciò che mi prefiggo: ovvero il tiro "a tiro": 15-25 a ****/***, 35-40m ** / * e cariche corazzate/piombi grossi)- per qualsiasi pennuto.
Padelle evidenti e randomicità intrinseca relativa alla realtà a parte .
380 0 420, le cartucce con cui mi trovo continuano ad andare, che piova o ci siano 30gradi.
66 o 71, idem, se miro bene e so di averlo fatto, il selvatico la stragrande maggioranze delle volte accusa il piombo.

Consigli di massima, condivisi un pò da tutti voi, da fornire ai nabbi? o motivi per dubitare delle mie esperienze e reinterpretarle?
Che non siano fregnacce sul tirare il piombo 2 ai colombacci, perchè quelle le mie conoscenze sono già sufficienti a smentirle :D

e sia chiaro, questo non sminuisce i professionisti chee dissertano sopra. anzi, tanta stima...ma non tutti qui, o almeno non certo io, posso riuscire a seguire tali discorsi senza nè conoscenze nè strumenti per sperimentare. Ma è una virtù dei colti anche riuscire, quando possibile, a semplificare a scopo didattico.
 
Ciao Lando, ho seguito con attenzione i tuoi commenti che condivido pienamente anche se non sono intervenuto.

Ho quotato quest'ultimo perché hai posto l'accento sul fatto che al di là delle chiacchiere di chi commenta i filmati se guardiamo per bene le rosate le realtà sono ben diverse da quelle che l'autore del filmato vuole farci intendere.

Nel filmato si nota che:

- il toro gassoso non sopravanza MAI lo sciame dei pallini: la massa del piombo sia con il contenitore che con la borra in feltro è SEMPRE davanti al fumo dei gas fuoriusciti, dunque non vedo come i gas possano disperdere i pallini se rimangono dietro di loro.
Già questo da una idea di quanto il soffio di bocca sia realmente ininfluente sulla rosata.

- in nessun fotogramma nemmeno in quelli a 2,5 metri dal vivo di volata si vedono pallini palesemente "fuori sciame" come avrebbe dovuto essere se deviati dal soffio di bocca.

- fra la rosata C e D la rosata C ottenuta con lo strozzatore X2 Beretta è stretta e compatta molto più di quella D realizzata con il Briley.
Se non ci facciamo incantate dai commenti, chiaramente di parte, ma vediamo la realtà per quello che è, non ci vuole un esperto per capire che la rosata C è preferibile per dimensione e compattezza a quella D ottenuta con il Briley.

il disassamento della borra che fa deviare la carica dalla sua traiettoria, in quei sparuti casi in cui il fenomeno si manifesta, è dovuto ad un malfunzionamento della borra non certo legato alla lunghezza o strozzatura della canna, o a questo o quello strozzatore. In ogni caso l'evento è così singolare da risultare ininfluente ai fini statistici.

Voglio precisare che non ho niente da opinare un merito agli ottimi strozzatori Briley, il mio unico intento è quello di sottolineare proprio con i fotogrammi reali, che tanto con strozzatori tradizionali che con fori ported il soffio di bocca è praticamente ininfluente sullo sciame dei pallini.


Tirando le conclusioni:

- la lunghezza della canna è ininfluente sulla velocità iniziale: 10 cm. di differenza fra una canna da 61,è una da 71 producono 10 m/s di V0 in più a favore della canna più lunga, un niente se consideriamo che 10 ms sono lo scarto di tolleranza normale fra una cartuccia e l'altra appartenenti ad uno stesso lotto.

- intorno ai 45 metri le velocità residue si equiparano dunque anche qualora ci fosse una diversa v0 fra canna lunga e canna "corta" il potere d'arresto è praticamente uguale.

- il variare della temperatura e delle altre condizioni atmosferiche agisce in eguale misura sia in canne corte che lunghe e dunque lo scarto fra una v0 e l'altra resta invariato.

- Il soffio di bocca come si vede dai filmati è ininfluente sullo sciame dei pallini.

Dunque all'atto pratico non esiste una ragione al mondo per cui una canna più lunga debba sparare più lontano o fornire rosate migliori rispetto ad una più corta.

Ad oggi di certo c'è che le canne lunghe dotate di bindella, aiutano ad essere più precisi nella mira e i fori ported limitano l'impennamento dell'arma,
Tutte le altre convinzioni nascono da esperienze e/o fisse personali, (per carità rispettabilissime), ma che per attendibilità lasciano il tempo che trovano in quanto prive di qualsiasi elemento scientifico atto ad avvalorarne la credibilità.

un saluto

Maurizio
Ciao Maurizio, ovviamente nessuno di voi mi ha convinto, te compreso naturalmente e provo a spiegartelo rispondendoti punto per punto:
1)A differenza di quanto affermi la lunghezza della canna e' influente sulla velocita' iniziale specie con polveri a lenta combustione con le quali si guadagnano fino a circa 2m/s per ogni cm di canna in piu in lunghezze comprese fra' i 65 e i 76cm. Per lunghezze di canna da 65 cm a 55cm Granelli scrisse che le perdite di velocita variano dal 6 all'8%, mentre con canne piu corte tale abbassamento puo' superare il 16%. Ora come tanti altri starai pensando che il maestro balistico appartiene ad un epoca passata visto che ci ha lasciati a meta degli anni 90 e che ora le polveri ed i materiali di caricamento si sono evoluti....Ma sei proprio sicuro? io ti rispondo che all'epoca del Granelli avevamo come oggi polveri con qualsiasi grado di vivacita, avevamo cartucce tutta plastica, ed inneschi del tipo Martignoni U684-U686-U688, i fiocchi dfs 615-616, il Winchester famosissimo dfs 209, e gli immancabili cx 1000 e 2000 prodotti dalla francese Gevelot distribuiti dalla Cheddite.
Il risultato finale di tali cartucce in termini di prestazioni era uguale a quello prodotto dalle attuali, basti guardare le prove al banco (stesse velocita e pressioni, ottime distribuzioni).....
Le canne pure non sono cambiate, non si e' scoperto nulla di nuovo, un tempo come oggi c'erano tubi costruiti con stessi materiali e profili interni con vari diametri di asta..
2) Avevo detto che le velocita residue oltre i 40/45m di distanza tendono ad equiparasi ma cio non significa che diventano esattamente uguali a prescindere dalla velocita iniziale . Avevo affermato che aumentando la velocita iniziale non si registrano mai aumenti proporzionali di velocita residue. Se aumentassimo la V/0 di 50m/s secondo te non si registrerebbero aumenti di velocita residue??? te lo chiedo tanto per chiarirti il concetto...
Dunque alla luce di quanto ho affermato sono pienamente convinto che il potere d'arresto e' invece influenzato "anche" dalla lunghezza della canna, poiche come affermo' anche il Granelli , essa agisce in modo notevole sul lavoro utile della carica, poiche modifica la velocita iniziale dei pallini....ma non solo aggiungo che siccome influisce anche sul soffio di bocca, il grado di compattezza della rosata ne risente e quindi non puo non incidere sulla portata utile.
3)Se ricordi bene qualche pag indietro (ed in altre occasioni )avevo affermato che in presenza di condizioni meteo avverse, le perdite di velocita iniziale possono raggiungere anche 20/25m/s.
Ma secondo te e' la stessa cosa fronteggiare tale perdita con una canna lunga 81 ed un moncherino da 60? Ti vorrei ricordare che fra le due canne ( a parita di caratteristiche) utilizzando cartucce progressive quella piu corta in condizioni normali sviluppa grosso modo velocita piu basse (V/0) di circa 42m/s
4) Il soffio di bocca purtroppo esiste perche' e stato riconosciuto da tutti gli esperti balistici,e come ho gia detto incide negativamente sulla compatezza della rosata specie su canne molto corte, con cariche progressive, e con tutte le cartucce senza contenitore. Sono del parere che certi strozzatori adatti all'abbassamento di tale fenomeno, siano maggiormente indicati su canne corte o di media lunghezza, mentre poco incidono sulle lunghe.(parere personale)
Inoltre, il grosso fragore di sparo prodotto dai moncherini non lascia spazio a dubbi su quanto sia alta la pressione residua in questi tubi.
 
(Untitled)

adesso credo si possa attendere,per forza,un intervento di Mauro b...abbiamo la fortuna di avere un costruttore tra di noi e credo sia bella,bellissima cosa...personalmente posso dire di attenderlo con curiosità estrema...lavoro nella meccanica di precisione e quindi sono in quotidiano contatto con misure al limite del centesimino,a volte pure la sua metà...percui nella realizzazione meccanica di un oggetto,nella scelta dei materiali e nelle sue caratteristiche tecnologiche sono abbastanza formato...di sicuro ne sono innamorato....attendo con ansia.
 
Maurizio,
Complimenti, sempre PERFETTO, nel contenuto e nell'esposizione.
Sia nella prima che nella seconda parte del tuo intervento N° 366 del thread.
 
In cartucce e meto io ho sempre affermato che certe condizioni meteo avverse,rendono piu difficoltosi gli abbattimenti sulle lunghe distanze, percio bisogna accorciare il tiro.
Ma lo hai letto tutto attentamente?
 
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