Esperimenti controllati e ripetibili sono stati fatti.
Sono scritti sui libri, da dove tutti abbiamo appreso per i nostri studi e le nostre professioni.
I libri di balistica esistono. Qualcuno dirà che sono vecchi, .... ma le leggi della fisica sono quelle.
 
Centro, IO dico che la lunghezza non incide sulla portata.
I dati che hai scritto non dicono nulla.
O meglio, dicono cose che tu non sai leggere.

Ti faccio una quesito.
Prendi due V0 con una differenza di 20 m/s (il caso peggiore che hai citato tra 65 e 76 cm con polvere lenta).
Adesso mi dici quanto differiscono le velocità dei due casi a 35 metri?

Vado a cenare, se quanto torno non hai risposto, te lo dico io.

Io rispondo sempre mio caro Lando e ti dico che ai fini delle velocita residue 20ms in piu non influiscono molto sulle penetrazioni dato che oltre 45/45 m di distanza le velicita tendono ad equipararsi ma attenzione ad aumentare la portata non e' solo l'aumento di velocita ma e' anche la migliore concentrazione ottenuta dall'abbassamento del soffio di bocca.
Questi due fattori appunto assieme fanno guadagnare qualche metro di portata.
Aggiungo, in presenza di condizioni meteo avverse in cui il tuo moncherino perde vistosamente prestazioni, la canna lunga riguadagna i m/s persi.
Arrenditi e soprattutto studia la materia prima di esternare sciocchezze.
Un saluto ed un abbraccio pade'
 
Come sempre OTTIMO.
Ammiro anche la tua pazienza per questo lavoro certosino. GRAZIE Maurizio.

..... una curiosità, se sul selvatico arriva 1 pallino con Forza Viva ideale, per esempio il 10 a 40 mt per il tordo, i famosi 5 pallini servono per un abbattimento certo. Se gli arrivano più pallini, la distanza aumenta? Si somma la forza viva dei pallini?
Per me vale sempre la cartuccia STRETTA e VELOCE. Almeno per le medie-lunghe distanze.



Ciao Tullio, innanzi tutto grazie per i tuoi complimenti, che mi fanno molto onore.
Ottima domanda che anticipa le prossime considerazioni di cui, a Dio piacendo, mi occuperò nei prossimi giorni.

Normalmente un solo pallino seppur dotato di energia più che esuberante come ben sai difficilmente è sufficiente ad abbattere un selvatico. Il problema sta nella sede della lesione. Se il pallino colpisce un punto vitale: cuore, testa, collo, sicuramente un solo pallino è sufficiente per l'abbattimento. Ma siccome la sede dell'impatto è casuale, la regola dei 5 pallini sul selvatico, tutti con sufficiente energia, garantisce un ampio margine di certezza che almeno uno colpisca un punto vitale. In ogni caso più pallini colpiscono il selvatico più lo shock indotto è efficace.

Tutto è legato al calcolo delle probabilità: più pallini sul bersaglio più probabilità di colpire un punto vitale.
A mio giudizio, (e sottolineo che è il mio pensiero e non una regola verificata), siccome è importante imbattersi nel punto vitale del selvatico, preferisco che sul bersaglio giungano più pallini con un po meno di forza viva - piuttosto che meno pallini di velocità esuberante.
Ma evidentemente tutto è relativo... tanto al numero dei pallini che potenzialmente impattano il bersaglio quanto alla quantità di forza viva che li anima.
Se ci riesco cercherò di essere un po più preciso ed esaustivo nel prossimo invio.

Poi certo la cartuccia veloce e stretta è la combinazione ottimale a cui tutti dobbiamo tendere per allungare il tiro.

Un saluto

Maurizio
 
io proseguo ammettendo di ignorare...e seguo la discussione sperando di ricevere pareri di professionisti e dati elaborati. purtroppo entrambi latitano, ma non mancano presunti guru che, non metto in dubbio abbiano manico, esperienza e molta pure, ma non basta a scrivere la balistica
 
A Maurizio rispondo che la borra non ha annullato completamente gli effetti negativi del soffio di bocca, poiche i pallini immediatamente usciti dalla canna (dopo qualche cm) tendono gia ad abbandonare il bicchierino, e lo si puo notare anche guardando alcuni filmati che circolano in internet.
Anche le prove che ho effettuato io dimostrano che allungando la stessa canna di 5 o 10 cm con stesso grado di strozzatura, ottengo rosate molto piu compatte, posso dirti ad es che il mio benelli centro con prolunga da 10 cm * tira limoni, cosa che non fa in conf.origilale da 70cm *.
Spiegami perche?




Ciao Gianni, quello che scrivo è spesso frutto di un mio ragionamento fatto ad "alta voce".
Trattandosi di materia in cui secondo me ancora non si possono esprimere certezze per scambiarci delle opinioni dobbiamo ricorrere più alla logica e al buonsenso che al mito.

Non sono riuscito a trovare una foto dei pallini che escono dalla canna del fucile ma ad occhio mi pare di ricordare che il distacco del piombo dalla borra iniziasse intorno ai 50 cm.

A quella distanza oramai i gas hanno perso molta della loro forza e difficilmente si insinueranno in una massa di piombo compatta e veloce come quella che si sta staccando dalla borra.

Sicuramente il fenomeno del soffio di bocca sarà maggiormente avvertito in una cartuccia con borra bior: ecco per verificare quanto il soffio di bocca influenzi la rosata sarebbe proprio opportuno sparare qualche colpo alla placca con questa borra usando due strozzatori con uguali caratteristiche uno ported ed uno no, lì vedremo con discreta certezza se le due rosate avranno risentito o meno del fenomeno.

Che tu ottenga rosate "molto" più compatte con la prolunga da 10 cm, dipende dalla bontà di quello strozzatore non dalla sua lunghezza, infatti anche i test fatti dai due personaggi del filmato dicono che le differenze sono minime e non rilevanti.
Né potrebbe essere altrimenti in quanto non esiste ragione al mondo per la quale 10 cm. in più di canna (fra i 70 e gli 80 cm.) dovrebbero produrre rosate molto diverse.

Esprimere valutazioni in merito è oltremodo complicato anche perché le stesse cartucce caricate con identica dose provate al banco danno scarti pressori nell'ordine di 20/30 bar e differenze di V0 anche di 10 metri al secondo.

Converrai con me che con tutte queste variabili stabilire una regola è davvero difficile.

per questo ti dico di tenerti stretto quello strozzatore perché sono pronto a scommetterei che con uno analogo non otterrai gli stessi risultati.

un saluto


Maurizio
 
Per quel che mi riguarda, una ferita devastante rimane tale. Es. un pallino dell'8 su un tordo gli fa tanto male che difficilmente può proseguire oltre... E quel pallino a 60 metri conserva taaaanta enegia ...

A buon intenditori poche parole....[3]
 
per me si walker perché io onestamente neanche le braccia alzo le potrò alzare una due volta durante la stagione non col pensiero forse c'è la faccio ma più per scogl....... della giornata che non vedi una coda alare cacciabile
 
Io rispondo sempre mio caro Lando e ti dico che ai fini delle velocita residue 20ms in piu non influiscono molto sulle penetrazioni dato che oltre 45/45 m di distanza le velicita tendono ad equipararsi ma attenzione ad aumentare la portata non e' solo l'aumento di velocita ma e' anche la migliore concentrazione ottenuta dall'abbassamento del soffio di bocca.
Questi due fattori appunto assieme fanno guadagnare qualche metro di portata.
Aggiungo, in presenza di condizioni meteo avverse in cui il tuo moncherino perde vistosamente prestazioni, la canna lunga riguadagna i m/s persi.
Arrenditi e soprattutto studia la materia prima di esternare sciocchezze.
Un saluto ed un abbraccio pade'

Oh bene, le velocità residue si equiparano. Sarebbe carino che ci spiegassi perché, ma sarebbe chiedere troppo.
Comunque si, la risposta è esatta.
Quindi della tua pappardella di prima citando il Granelli ci puliamo il naso, sai?

Adesso ci devi dimostrare le tue altre affermazioni, però.
Altrimenti restano atti di fede di cui non ci facciamo nulla.
Visto che hai studiato, ci spieghi come il soffio di bocca influenza le rosate delle moderne cartucce con contenitore?
Ma preciso eh... non chiacchiere, vogliamo i dati.
Poi vabbè, se scopri che non cambia nulla, ti vorremo bene lo stesso.

Confesso che la storia delle "avverse condizioni meteo" (quali? caldo? freddo? gnagnarella?) non l'ho capita, ma sono certo che dall'alto delle tue alte competenze saprai essere molto esaustivo.
O forse no?????????
 
Per quel che mi riguarda, una ferita devastante rimane tale. Es. un pallino dell'8 su un tordo gli fa tanto male che difficilmente può proseguire oltre... E quel pallino a 60 metri conserva taaaanta enegia ...

A buon intenditori poche parole....[3]

un pallino significa...una scommessa. Un tiro che non si doveva fare perchè la rosata pure se energica sarebbe stata troppo diradata...e torniamo sempre al solito punto.
C'è un limite di abbattimento "pulito" dato dalla probabilità dei pallini di colpire in numero sufficiente e la dimensione/energia di ciascuno.
E siamo sempre, appunto, attorno a quei 35-40.

E scusate ma l'8 non è il pallino per il tordo. come non lo è il 2-3 per i colombacci al valico.
Queste sono scommesse. Non è la caccia che voglio fare
 
Non era mia intenzione offendere nessuno,la mia era una provocazione,visto che al post precedente nulla si era mosso,ho lanciato un post dall'introduzione un pochino più aggressiva.
 
Oh bene, le velocità residue si equiparano. Sarebbe carino che ci spiegassi perché, ma sarebbe chiedere troppo.
Comunque si, la risposta è esatta.
Quindi della tua pappardella di prima citando il Granelli ci puliamo il naso, sai?

Adesso ci devi dimostrare le tue altre affermazioni, però.
Altrimenti restano atti di fede di cui non ci facciamo nulla.
Visto che hai studiato, ci spieghi come il soffio di bocca influenza le rosate delle moderne cartucce con contenitore?
Ma preciso eh... non chiacchiere, vogliamo i dati.
Poi vabbè, se scopri che non cambia nulla, ti vorremo bene lo stesso.

Confesso che la storia delle "avverse condizioni meteo" (quali? caldo? freddo? gnagnarella?) non l'ho capita, ma sono certo che dall'alto delle tue alte competenze saprai essere molto esaustivo.
O forse no?????????

Ma quanto mi dai se ti rispondo?
HA HA H A
Capisco che facendomi parlare prendi lezioni, ma occhio che alla fine potrei chederti il conto. Ha ha ha ha ha
in parole povere ti dico che aumentando le velocita iniziali, non si registrano aumenti proporzionali di velocita residue, questo perche la resistenza aereodinamica aumenta all'aumentare della velocita, quindi per ottenere concreti aumenti di velocita oltre 45m, bisognerebbe aumentare le V0 di almeno 50m/s, cosa impossibile per ovvie ragioni che non ti spiego dato che lo dovresti sapere se ti ritieni esperto.
Per quanto riguarda il soffio di bocca ho gia detto milioni di volte che le borre contenitore sono riuscite a limitarlo ma non ad annullarlo. E' intuibile che la pressione residua investe una parte dei pallini in uscita dalla canna dato che la borra contenitore inizia a separarsi gia dopo soli pochi cm dalla volata. (cerca video).
Infine, sono convinto che non hai capito solo la storia delle condizioni meteo avverse, non hai capito niente, comunque te lo spiego.....
In presenza di condizioni meteo avverse, le velocità iniziali possono scendere anche di 20/25m/s, se a queste perdite pero ci riaggiungi qualche m/s guadagnato dalla canna lunga comprensi in parte la perdita.
Che dici...seguito a dire stronxxxxte?
 
un pallino significa...una scommessa. Un tiro che non si doveva fare perchè la rosata pure se energica sarebbe stata troppo diradata...e torniamo sempre al solito punto.
C'è un limite di abbattimento "pulito" dato dalla probabilità dei pallini di colpire in numero sufficiente e la dimensione/energia di ciascuno.
E siamo sempre, appunto, attorno a quei 35-40.

E scusate ma l'8 non è il pallino per il tordo. come non lo è il 2-3 per i colombacci al valico.
Queste sono scommesse. Non è la caccia che voglio fare


Ciao Franky, sono pienamente d'accordo con te. Al tordo gli puoi sparare pure lo zero. Se lo colpisci ad una gamba sicuramente gli fai molto male, probabilmente gliela stacchi, ma ho seri dubbi che lo ammazzi.
La rosata non deve contenere solo pallini esuberanti ma anche un numero e un raggruppamento sufficiente a far sì che impattando il bersaglio ci siano sufficienti probabilità di colpire un organo vitale: come giustamente hai spiegato tu.

un saluto

Maurizio
 
Lando il mondo è bello perchè è vario,sicuramente la fisica e la balistica hanno delle regole che sono invalicabili.
Ma si è sicuri che utilizzando una determinata canna stiamo ottenendo il massimo rendimento?
Ci si chiede se anche in condizioni apparentemente perfette di abbinamento canna cartuccia noi stiamo ottenendo il massimo?
Domanda di difficile risposta,ma ti posso assicurare che in alcune situazioni il rendimento eccellente di una determinata cartuccia si è dimostrato ancora migliore in altre canne,però per fare questa valutazione bisogna tirare sempre lo stesso lotto di cartucce e per più giornate al fine di avere un dato sempre soggettivo ma molto attendibile.
 
Faccio presente a chi mi ha detto che leggo roba vecchia che il maestro Antonio Granelli ci ha lasciati attorno alla meta degli anni 90, epoca da considerarsi moderna quando si parla di balistica, infatti gia dalla meta degli anni 70 venivano prodotte le cartucce tutta plastica con prestazioni identiche alle attuali ( basti guardare le prove al banco, V0, tc etc etc ) nonostante i componenti siano in continua evoluzione . Le polveri non sono cambiate, c'erano 40 anni fa come oggi polveri di tutte le vivacita',( vivaci, semivivaci, progressive, semiprogressive)
Infine non posso fare a meno di ricordarvi che Granelli parlava di cartucce da tiro con velocita attorno ai 450/465m/s, percio' io al posto vostro non azzarderei dire che trattasi di balistica obsoleta.
(Anche le leggi della fisica non sono cambiate )
Ora andiamo a rileggere ancora una volta cosa diceva il maestro in merito alla lunghezza della canna:
Per lunghezze di canna comprese fra cm65 e 76cm, ciascuna variazione di cm 1 provoca uno scarto di V/0 di 0,7ms con polveri vivaci, e fino a 2 m/s con polveri lente . Per lunghezze di canna da 65 a 55cm, la perdita di velocita varia da 6 all'8%, mentre per canne piu corte tale abbassamento puo superare il 16%.
E poi ancora.....La lunghezza della canna non influisce sul valore della pressione massima della cartuccia, ma in modo notevole sul lavoro utile della carica, perche' modifica la velocita' iniziale dei pallini.
Ora con i dati che vi ho fornito, potete grosso modo farvi due conti per verificare la differenza in termini di portata fra un moncherino da 47cm ed una canna da 81/86cm.
Chi se la sente di affermare che la lunghezza della canna, non influisce sulla portata?

Centro67 ti stai arrampicando sugli specchi per dimostrare che hai ragione, scusa la schiettezza ma ormai da un po' sono giunto alla conclusione che, quando lo scopo della discussione è dimostrare di aver ragione risulta difficile un confronto di opinioni costruttivo.
Vado al sodo della questione canne lunghe - canne corte: come già detto due o tre volte, non è la lunghezza della canna che fa la differenza sulla portata, gittata o concentrazione della rosata ma piuttosto le caratteristiche costruttive della canna.Non dico questo da cacciatore (quale non sono) ma da produttore di 250-300 canne al giorno per i maggiori marchi Italiani e internazionali e che investe mediamente mezzo milione di euro ogni anno per test e analisi.
Per quanto riguarda le analisi di Granelli (di cui ho immensa stima e rispetto) ti ricordo che risalgono ormai a più di 30 anni fa, avendo la possibilità di utilizzare sistemi di analisi e prove più moderne in alcuni casi ho riscontrato risultati sostanzialmente diversi rispetto a quanto riscontrato da Granelli.
Parere personale, mi sembra che stai confondendo due cose che sono ben distinte:canne corte realizzate apositamente per il tiro ravvicinato con canne lunghe realizzate appositamente x i tiri lunghi; grazie al c...o che la canna da 81 spara più lontano, ma non perché è lunga 81 cm ma perché nella realizzazione di questa canna sono state utilizzate tutte quelle caratteristiche che permettono di allungare il tiro.
Visto che mi tocca la parte dello stronzo, un commento riguardo al video: dalle immagini non sono riuscito a vedere come erano effettivamente le distribuzioni delle rosate, ho potuto solo sentire le valutazioni dei due signori che hanno eseguito i test, un po' come le televendite dei materassi in TV.
Fare un test oggettivo con dati di valenza scientifica è tutta un'altra cosa credimi.


Inviato dal mio GT-I9515 utilizzando Tapatalk
 
Parere personale:
l'energia residua di un pallino è un ottimo elemento di riferimento per quanto riguarda la possibilità di abbattimento di un selvatico, ma solo nel'ipotesi che TUTTA l'energia sia assorbita dal corpo e ne causi la morte istantanea o quasi. Vale la pena ricordare che alle massime distanze la rosata è composta da "una parte" di pallini che conserva tutta l'energia massima teorica e "molti altri" pallini che, per un motivo o l'altro, ne hanno dissipata una parte.
Suppongo siate tutti d'accordo che passa tutta la differenza del mondo nel considerare "abbattuto" un oggetto inanimato come un piattello rispetto ad un essere vivente.
Nel momento in cui l'abbattimento di una preda diventa possibile, ma aleatorio, sono convinto che ciascuno di noi abbia il suo personale limite, dato non solo dalle capacità, ma anche dalla convinzione, più o meno corretta, di poter recuperare SEMPRE il capo abbattuto.

Vi porto un esempio che esula dalle capacità di tiro a volo, così limitiamo le variabili.
Chi non ha mai provato non ci crederà, ma uno dei tiri più difficili nella caccia agli acquatici è il tiro a fermo "long range".
Oserei dire che, a parità di distanza, è più probabile abbattere un uccello al volo piuttosto che a fermo, per vari motivi, in primis per la superficie utile disponibile.
Faccio questo esempio per far capire che benché sia "facile" colpire una preda di dimensioni medie, meno facile è recuperarla morta, o quasi morta.
Questo per dire che sebbene l'esuberanza di un pallino, ad esempio, del 4 sia sufficiente ad abbattere una preda a data distanza, non significa assolutamente che quella stessa ditanza sia "utile" per cacciare (dico cacciare, non abbattere) quella stessa preda.
Salvo che si cacci in un ambiente strettamente confinato, tipo il lago dt [spocht_2.gif], per intenderci, un anatide non fermato sul posto è quasi sempre un anatide perso. Ed io, personalmente, odio perdere uccelli colpiti.
L'ho raccontato più volte: fuori dal gioco dei richiami ho dei riferimenti misurati a 50 metri. A quella distanza, col secondo fucile caricato come si deve, ho praticamente la certezza di raccogliere qualsiasi selvatico posato. Questo significa che potrei osare un po' oltre? Certo, capita di farlo. Ma quando questo "oltre" aumenta troppo e non mi garantisce più un abbattimento certo, quando i successi si alternano agli insuccessi, allora preferisco, una volta fatta l'esperienza, esimermi dal tiro.
Avrei decine di episodi da raccontare, per assurdo è meglio quando l'uccello non sia colpito seriamente e diviene un bersaglio "fattibile" al salto, piuttosto che si immerga ferito o si allontanti a nuoto e, in tal caso, è spesso irrecuperabile.
Qualcuno la chiama etica, per me è solo un modo di evitare giramenti di balle se perdo un uccello.
 
Ciao Mauro,una domanda secca se mi è consentito.
In base alla vostra esperienza una cartuccia caricata con 38 gr.di pb 4 o 5 che rendimento ha su questa tipologia di canne: 65 x,71 x,76x ,81 x.
Poi a che distanze vengono effettuate le prove?
Ed eventualmente anche le differenze se presenti di penetrazione.

Bada la mia non è una provocazione,ma essendo tu un'addetto ai lavori,al momento l'unico che partecipa a questa discussione,mi interessa sapere queste cose.
Grazie per la disponibilità.
 
Centro67 ti stai arrampicando sugli specchi per dimostrare che hai ragione, scusa la schiettezza ma ormai da un po' sono giunto alla conclusione che, quando lo scopo della discussione è dimostrare di aver ragione risulta difficile un confronto di opinioni costruttivo.
Vado al sodo della questione canne lunghe - canne corte: come già detto due o tre volte, non è la lunghezza della canna che fa la differenza sulla portata, gittata o concentrazione della rosata ma piuttosto le caratteristiche costruttive della canna.Non dico questo da cacciatore (quale non sono) ma da produttore di 250-300 canne al giorno per i maggiori marchi Italiani e internazionali e che investe mediamente mezzo milione di euro ogni anno per test e analisi.
Per quanto riguarda le analisi di Granelli (di cui ho immensa stima e rispetto) ti ricordo che risalgono ormai a più di 30 anni fa, avendo la possibilità di utilizzare sistemi di analisi e prove più moderne in alcuni casi ho riscontrato risultati sostanzialmente diversi rispetto a quanto riscontrato da Granelli.
Parere personale, mi sembra che stai confondendo due cose che sono ben distinte:canne corte realizzate apositamente per il tiro ravvicinato con canne lunghe realizzate appositamente x i tiri lunghi; grazie al c...o che la canna da 81 spara più lontano, ma non perché è lunga 81 cm ma perché nella realizzazione di questa canna sono state utilizzate tutte quelle caratteristiche che permettono di allungare il tiro.
Visto che mi tocca la parte dello stronzo, un commento riguardo al video: dalle immagini non sono riuscito a vedere come erano effettivamente le distribuzioni delle rosate, ho potuto solo sentire le valutazioni dei due signori che hanno eseguito i test, un po' come le televendite dei materassi in TV.
Fare un test oggettivo con dati di valenza scientifica è tutta un'altra cosa credimi.


Inviato dal mio GT-I9515 utilizzando Tapatalk

Tvb!❤️❤️
 
Parere personale:
l'energia residua di un pallino è un ottimo elemento di riferimento per quanto riguarda la possibilità di abbattimento di un selvatico, ma solo nel'ipotesi che TUTTA l'energia sia assorbita dal corpo e ne causi la morte istantanea o quasi. Vale la pena ricordare che alle massime distanze la rosata è composta da "una parte" di pallini che conserva tutta l'energia massima teorica e "molti altri" pallini che, per un motivo o l'altro, ne hanno dissipata una parte.
Suppongo siate tutti d'accordo che passa tutta la differenza del mondo nel considerare "abbattuto" un oggetto inanimato come un piattello rispetto ad un essere vivente.
Nel momento in cui l'abbattimento di una preda diventa possibile, ma aleatorio, sono convinto che ciascuno di noi abbia il suo personale limite, dato non solo dalle capacità, ma anche dalla convinzione, più o meno corretta, di poter recuperare SEMPRE il capo abbattuto.

Vi porto un esempio che esula dalle capacità di tiro a volo, così limitiamo le variabili.
Chi non ha mai provato non ci crederà, ma uno dei tiri più difficili nella caccia agli acquatici è il tiro a fermo "long range".
Oserei dire che, a parità di distanza, è più probabile abbattere un uccello al volo piuttosto che a fermo, per vari motivi, in primis per la superficie utile disponibile.
Faccio questo esempio per far capire che benché sia "facile" colpire una preda di dimensioni medie, meno facile è recuperarla morta, o quasi morta.
Questo per dire che sebbene l'esuberanza di un pallino, ad esempio, del 4 sia sufficiente ad abbattere una preda a data distanza, non significa assolutamente che quella stessa ditanza sia "utile" per cacciare (dico cacciare, non abbattere) quella stessa preda.
Salvo che si cacci in un ambiente strettamente confinato, tipo il lago dt [spocht_2.gif], per intenderci, un anatide non fermato sul posto è quasi sempre un anatide perso. Ed io, personalmente, odio perdere uccelli colpiti.
L'ho raccontato più volte: fuori dal gioco dei richiami ho dei riferimenti misurati a 50 metri. A quella distanza, col secondo fucile caricato come si deve, ho praticamente la certezza di raccogliere qualsiasi selvatico posato. Questo significa che potrei osare un po' oltre? Certo, capita di farlo. Ma quando questo "oltre" aumenta troppo e non mi garantisce più un abbattimento certo, quando i successi si alternano agli insuccessi, allora preferisco, una volta fatta l'esperienza, esimermi dal tiro.
Avrei decine di episodi da raccontare, per assurdo è meglio quando l'uccello non sia colpito seriamente e diviene un bersaglio "fattibile" al salto, piuttosto che si immerga ferito o si allontanti a nuoto e, in tal caso, è spesso irrecuperabile.
Qualcuno la chiama etica, per me è solo un modo di evitare giramenti di balle se perdo un uccello.

Anche nel lago d.t., a volte gli uccelli si posano oltre, ben oltre il tiro utile del mio superlativo Cosmi :)caricato con munizioni tungsteno. Il tungsteno mi ha permesso l'ingaggio con uccelli posati che nessun'altra munizione neanche supermagnum, neanche una doppia supermagnum in doppiettoni mi garantirebbe. Ovviamente, come hai anche precisato nel tuo intervento, importante avere punti riferimento misurati e non " percepiti ". Col tungsteno questi riferimenti " limite " sono stati spostati nel mio chiaro di 20 mt., sino a quella distanza il malcapitato uccello è recuperato con certezza, un briciolo di vità e sarebbe perso. Non sono molto d'accordo sul fatto che un pallino non dia la quasi certezza di recuperare il selvatico sparato, il tungsteno del 6 a distanze anche di 60 mt., in acqua devasta il corpo del selvatico. Mi ricordo un mestolone a 70 mt. sparato a fermo " di culo " che aveva un foro sopra la schiena e quello d'uscita sotto il collo. Quindi, credo che è giusto dedicare ad ogni selvatico il giusto pallino per avere densità di rosata tale che il selvatico non ci passi in mezzo, ma se utizzo un pallino ai tordi che abitualmente uso per i colombi, non vedo quali parti non vitali non abbiano uno shock così violento da non garantire il recupero anche con un solo pallino a bersaglio. Le zampe ? Un pallino grande che colpisce le gambe di un tordo, necessariamente interesserà anche gli organi della pancia, mica il tordo è un airone !!!.
Comunque mi chiedo chi sia che a tordi si porta dietro munizioni del 5
 
Ti rispondo dicendoti che anche il concetto di "massimo rendimento" è soggettivo.
Per alcuni il "massimo rendimento" della configurazione cartuccia/arma si ha sulla massima distanza a cui regolarmente si abbatte pulito un amimale.
Per altri si ha quando "a volte" si abbatte pulito un animale.
Per i secondi tale distanza è più ampia, ma l'efficacia è molto più aleatoria.
Punti di vista.
 
Armeria online - MYGRASHOP
Sponsor 2024
Indietro
Alto