era ovviamente una battuta. È di una complessità unica. e penso che ci siano alcune variabili incontrollabili e confondenti.
Esattamente come in medicina. A volte i pazienti guariscono. a volte no. E non sai perché. Vedasi il plaquenil e la azitromicina nel covid.

suvvia. Sono qui per imparare da voi che ne sapete più di me. Un po' di ironia non era volta a sminuire nessuno.


Ok Franky, non siamo qui per farci la guerra. Comprendo che la tua è stata una battuta diciamo così "non troppo ponderata", Per quel che mi riguarda ci metto una pietra sopra e la storia finisce qui.

Però te lo dico davvero in amicizia, tu sei qui per imparare come tutti noi, se puoi astieniti da battute eclatanti e fuorvianti, intervieni su quello che davvero sai - e dove non sai, piuttosto che esprimere pensieri sconnessi, ascolta e medita.
Poi se ritieni di avere qualcosa di importante da dire intervieni e scrivila. Abbiamo bisogno del contributo di tutti.... anche del tuo.

un saluto

Maurizio
 
Molto bene Centrino, molto bene, mi fa piacere. Allora facciamo una cosa? Smetti di parlare di lunghezze e illuminaci sugli altri fattori. Parlacene un po'. Dai, facce ride.
Ti do un paio di giorni per andare a rubacchiare notizie su internet, poi apri una bella discussione.
 
Soffio di bocca, Vo, tricche e ballacche, quante chiacchiere, ma tanto ognuno di noi in tanti anni di esperienza, penso che sa che canna deve usare in base alla circostanza, quale strozzatore utilizzare in quell"azione di caccia, che tipo di cartucce utilizzare !! Se e" soddisfatto dei risultati conseguiti, anche se non capisce una beata …….. di balistica ……..tutto questo non serve proprio a nienteeeee!!!
 
Questa discussione teoricamente è sensata.
Nella realtà spesso la variabile la fa la cartuccia, che in casa si può tentare di parametrizzare secondo quanto esposto da Maurizio.
In fondo chi acquista le cartucce non saprà mai o quasi mai, magari perchè disinteressato, a capire cosa c'è dentro e le variabili che potrebbe utilizzare per renderle migliori per l'abbinamento al proprio fucile.
Questo lo può fare chi ricarica, ma deve avere un ottimo bagaglio di conoscenze per capire e modificare queste variabili e per farlo deve avere anche un minimo di attrezzatura di controllo. ..... come potrebbe essere un microscopio o altri accessori per un medico.
La diagnosi ti fa avvicinare al risultato finale.
 
Sono anni che parlo di prestazioni e di tutti quei fattori che la determinano. Oggi pomeriggio ti faccio lezione.
Sono straconvinto che se stai imparando wqualcosa di balistica elementare che tutti dovrebbero conoscere, devi ringraziare me, poiche all'interno di questo contenitore non se ne e' mai occupato nessuno, almeno da quando sono iscritto.
 
Tanto per cominciare non condivido molto questo "accanimento terapeutico" verso centro67; alcune cose che ha scritto probabilmente sono contestabili ma ci sono anche alcune cose che effettivamente hanno un riscontro tecnico.
Per esempio i problemi dati dal soffio di bocca; questo è un problema che effettivamente si presenta quando andiamo ad analizzare minuziosamente lo sviluppo di una fucilata, quello che va chiarito però è quanto questo soffio di bocca influisce sull'utilizzo che facciamo del fucile: caccia, tiro al piattello amatoriale, tiro al piattello professionale.
È una delle problematiche che vengono tenute in considerazione soprattutto in fase di studio e progettazione di una canna o uno strozzatore oppure quando dobbiamo realizzare delle canne per competizioni esasperate dove ogni minimo dettaglio deve essere tarato correttamente (per esempio competizioni olimpiche o campionati mondiali).
Il video inserito da centro67 da una buona idea delle variazioni provocate dal soffio di bocca e dall'utilizzo di determinati strozzatori. Anche perchè è un'analisi fatta da Filippo Adamati che è uno dei migliori professionisti in Europa per quanto riguarda i caricamenti e la balistica (oltre a essere un mio caro amico e collega).


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Ciao a tutti.
Chiuso il capitolo riguardante la forza viva iniziamo a parlare delle PRESSIONI.

Il Granelli da questa definizione: “La pressione è il rapporto fra la forza esercitata uniformemente su una superficie e l’area della superficie stessa”.

La pressione in una cartuccia, come noto, viene generata dall’espansione dei gas di combustione della polvere. Il suo valore cresce fino a quando - sotto la spinta dei gas che aumentano di volume - la borra inizia a muoversi, comprime i pallini che a loro volta fanno pressione sull’orlatura che aprendosi fa fuoriuscire la carica del piombo e da libero sfogo ai gas. Il picco massimo di pressione come si può intuire si raggiungere nell‘attimo prima che l’orlatura si apre.

La pressione di una cartuccia a pallini viene rilevata con uno strumento chiamato canna manometrica.

Chiedo scusa se a volte esprimo concetti elementari che molti conoscono meglio di me, ma essendo un forum pubblico penso sempre che ci sia qualche neofita che ci legge - e che dunque tutto scontato non è.

La canna manometrica oltre a misurare il picco pressorio massimo ci fornisce anche altri dati utilissimi quali la velocità, il tempo di canna, il ritardo di accensione e, soprattutto, la curva pressoria.

La velocità la conosciamo è la famosa V0 di cui abbiamo parlato abbondantemente.

Il tempo di canna come ci dice il nome è il tempo che la carica impiega a percorrere la canna nella sua lunghezza. Il Granelli da grande importanza a questo valore perché è un sicuro indice dell’andamento combustivo della polvere. Il suo valore oscilla fra i 2 o i 3 millisecondi. Se si esce da questi parametri evidentemente la polvere non ha svolto perfettamente il suo lavoro.

Il ritardo di accensione è un fenomeno che si presenta con un innesco difettoso e, per non alterare il processo combustivo il suo valore non deve superare gli 0,25 millisecondi.

Ma a mio parere il dato determinante del processo combustivo è la curva pressoria.
Chi non l’ha mai vista se la vada a vedere sul web, ponendo attenzione al diverso andamento pressorio di una polvere vivace e di una progressiva, così comprenderà sicuramente meglio le mie osservazioni.

Come si osserverà dal grafico la polvere vivace avrà un picco repentino fino al punto massimo (Pmax) e una discesa più rapida rispetto ad una polvere progressiva.

Al contrario la polvere progressiva avrà un andamento pressorio “più blando” impiegherà più tempo a raggiungere il picco massimo e anche la curva di discesa sarà più dolce - e dunque nel percorso di canna – e di conseguenza all’uscita di essa – i gas che generano la pressione usciranno con maggior forza rispetto alla polvere più vivace.

L’uscita di questi gas a detta di alcuni potrebbe interferire sulla massa dei pallini disperdendoli. In realtà le immagini al rallentatore pubblicate in un video di Gianni (Centro67) dimostrano che questo fenomeno anche se fosse esistito in passato con i moderni caricamenti non esiste più in quanto i gas in uscita si trovano posizionati SEMPRE dietro i pallini.
Già 40 anni fa il Granelli scriveva: La pressione di bocca di una carica aumenta con le polveri progressive e con le canne corte e se supera i valori medi di 40 o 50 kg/cm2, essa PUO’ produrre uno scompiglio della carica dei pallini ad opera del soffio di bocca. Il fenomeno, temibile con borraggio tradizionale, NON SI VERIFICA se i pallini sono protetti da contenitore. (pag. 227, ultimo paragrafo).
E con questo spero di aver fatto verità una volta per tutte su alcuni falsi preconcetti.


Torniamo alle pressioni.
Quando e perché usare una polvere vivace o progressiva?

Una polvere vivace come dice il nome, brucia più velocemente dell’altra e raggiunge più velocemente il massimo picco pressorio. La sua caratteristica la rende perfetta per le basse grammature di piombo che sfruttano al meglio questa sua peculiarità. Per far capire bene il concetto tenterò di spiegarlo dicendo perché queste polveri NON sono adatte a cariche maggiori di piombo.

Se mettiamo ipoteticamente 40 grammi di pallini dentro una cartuccia con polvere vivace adatta per 28 grammi succederà che l’anomalo peso di pallini farà un “effetto tappo” sui gas che si stanno espandendo velocissimi verso il picco massimo.
Tanto per dare una idea di quanto sia repentina la crescita della pressione vi dico che il picco massimo si raggiunge in circa mezzo millisecondo (0,5 millisecondi).
Se i gas per effetto del maggior carico estrattivo non trovano libero sfogo al momento giusto la pressione che sta schizzando verso l’alto continuerà a crescere raggiungendo valori non prevedibili, ma così elevati da poter causare, in taluni casi, anche lo SCOPPIO DELLA CANNA.


Più la polvere è vivace meno è il carico estrattivo necessario a far bruciare correttamente la polvere.

Al contrario una polvere lenta avrà bisogno di un maggior carico estrattivo cioè più piombo e/o orlatura più serrata - per far si che il maggior “peso” impedisca all’orlatura di cedere prima che la polvere abbia svolto il suo lavoro raggiungendo il valore pressorio voluto.

Infatti se carichiamo una cartuccia con polvere progressiva e una bassa dose di piombo il minor carico estrattivo farà si che l’orlatura si apra troppo presto.
La polvere - che a causa della prematura uscita dei pallini non è bruciata in camera di scoppio - non solo non svolgerà bene il suo lavoro imprimendo alla carica una velocità “fiacca” - ma continuando a bruciare in canna, creerà pressioni anomale proprio dove le pareti dell’acciaio sono più sottili, con effetti anche in questo caso imprevedibili ed ASSAI RISCHIOSI per il tiratore. In questi casi si potrebbe vedere il fenomeno del “fuoco lungo” ovvero una lingua di fuoco fuori dalla canna generata dalla polvere che ancora sta bruciando, mentre nella canna resteranno numerosi residui incombusti.


Da qui si capisce che il buon funzionamento della cartuccia e la nostra sicurezza dipendono dal PERFETTO EQUILIBRIO fra la potenza dell’innesco, la dose di polvere, la rigidità della borra, il peso del piombo e l’altezza della chiusura.

Voglio porre l’accento sull’importanza del carico d’estrazione, cioè su tutto ciò che gravita sopra la polvere e ne regola di fatto il processo combustivo. L’altezza del bossolo - un contenitore più o meno duro o più o meno schiacciato - il peso e la dimensione dei pallini che influiscono sull’intasamento - ed una chiusura più o meno serrata - sono fattori fondamentali e spesso sottostimati nel caricamento domestico. Eppure secondo me, sono responsabili di tante gioie e delle immancabili delusioni delle nostre cartucce.
Ovviamente anche l’innesco, influenza non poco questo processo.


Non mi dilungherò nella spiegazione di come interagiscono fra loro i vari componenti, sia per questione di tempo, (l’argomento è lungo e articolato), sia perché, essendo argomento fondamentale ed assai interessante, (almeno per me), spero diventi oggetto di confronto costruttivo da parte di tutti alla fine di questi scritti.

Mi limiterò ad aggiungere che sorprendentemente la v0 non dipende, (come io ho per tanto tempo immaginato), dalla pressione massima.
Più pressione = maggior velocità non è la formula giusta.


La v0 è il prodotto della MEDIA DEL LAVORO svolto dalla pressione sulla carica dei pallini per tutta la lunghezza della canna.

Per spiegare bene questo concetto citerò un esempio usato in un altro forum.
Se prendiamo una mazza e diamo un colpo forte istantaneo ad un carrello, questi, per la spinta ricevuta, percorrerà alcuni metri.
La stessa distanza però potremmo fargliela percorrere anche se - anziché scaricare tutta insieme l’energia - iniziamo a spingerlo per un certo tempo e poi lo lasciamo.
Alla fine il lavoro svolto è lo stesso, (il carrello percorrerà gli stessi metri), ma nel secondo caso abbiamo applicato una PRESSIONE PIU’ BASSA anche se per un TEMPO PIU' LUNGO.


Teniamo bene a mente questo concetto perché ci servirà non poco per cercare qualche intelligente soluzione per diminuire il picco pressorio che, come vedremo immediatamente dopo, è assai deleterio sulla bontà della rosata.

Chiaramente chi ha la canna manometrica e l’esperienza per farlo, osservando la curva pressoria può tentare di accelerare o ritardare il picco pressorio (cioè il tempo di spinta sul carrello dell’esempio appena citato).
Verificando i dati mano mano che li modifica, il caricatore potrà sfruttare al meglio un determinato lotto di polvere o creare cariche particolari. Potendo VERIFICARE A PRIORI il processo combustivo, la velocità e il tempo di canna, può farlo in assoluta sicurezza. Ma questi tentativi sono riservati esclusivamente a operatori del settore dotati di adeguati strumenti di verifica, non certo ad un ricaricatore amatoriale.


Nessuno si azzardi a fare esperimenti “fai da te” sparando cartucce improvvisate senza prima averle verificate in canna manometrica: stiamo maneggiando esplosivi e LA VITA E’UNA.
 
domanda ebete.
utilizzo sia gli strozzatori originali che i gemini.
ma...per la compatibilità con la canna, scelto il marchio (la marca della canne e il sistema mobilchoke, franchoke che poi si traduce in 50mm o 70mm di lunghezza) ci sono altre variabili che ignoro?

esempio, ho strozzatori redolfi che mi paiono del tutto identici a quelli franchi affinity e nella scelta dei gemini mi è bastato cercare "franchi".
ci sono altri parametri? che ne so, sto diametro di foratura che per me è un mistero?
o boh.

inoltre qui dichiaro che le filettature gemini tendono a svitarsi dopo pochi colpi...quelle franchi no ma le rosate mi sembrano ben diverse a pari strozzatura e lunghezza di canns.
 
EFFETTI NEGATIVI DELLA PRESSIONE

L’aumento della pressione - così determinante per la velocità dei pallini - crea purtroppo sulla colonna del piombo degli effetti fisici tutt’altro che positivi.

Per far capire l’entità del fenomeno riporterò quanto scrive il Granelli.
“Se vogliamo fare qualche interessante considerazione su problemi di balistica interna, consideriamo che in circa 5 decimillesimi di secondo la polvere ha sviluppato la sua pressione massima. Supponiamo che essa sia del valore di 500 Kg/cm2. (500 bar). Poiché la superficie della sezione dell’anima della canna di un fucile calibro 12 misura circa 2,63 cm2,sulla colonna del borraggio, e quindi indirettamente sui pallini, viene esercitata in quell’istante una pressione di 1,315 tonnellate (500kg x 2,63 cm2 = 1315 kg). Durante il percorso di canna, il cui tempo si aggira sui 3 millesimi di secondo, la carica dei pallini è inoltre sottoposta ad una accellerazione spaventosa passando dallo stato di quiete alla velocità media di 1440 km orari superando largamente la velocità del suono.”


Faccio notare che i calcoli sono stati effettuati prendendo in considerazione la pressione minima di un calibro 12 che è di circa 500 bar. Se facciamo il raffronto con il massimo della pressione che è di 1000 bar si comprende come sulla massa del piombo si scarichi una ”botta” da 2 tonnellate e mezzo: non proprio bruscolini.

Prosegue la sua relazione sottolineando come SEMPRE (ovviamente) si verifichi una deformazione per schiacciamento di ALCUNI STRATI di pallini a partire dalla base della borra a salire. I pallini risentiranno anche del forte attrito nella canna in particolar modo quelli esterni - anche in considerazione che la temperatura aumenta di pari passo con la pressione. Più la pressione sale - e dunque più la temperatura aumenta - più il piombo si ammorbidirà favorendo la deformazione dei pallini e la loro parziale fusione – a partire dai più piccoli.

Come è comprensibile, il pallino deformato subirà maggiormente l’effetto antagonista dell’aria e comincerà rapidamente a perdere velocità e a cambiare traiettoria. Tutti questi pallini saranno completamente inutili o nelle migliori delle ipotesi scarsamente utili ai fini dell’abbattimento.

Non è dato sapere quale sia la percentuale di pallini che si deforma e vanno persi. Del resto le variabili sono molte. La durezza del pallino: che aumenta con l’aumentare della percentuale di antimonio nella lega o con la nichelatura – la dimensione del pallino: più è piccolo maggiori sono le possibilità che si deformi e/o che si fonda con altri – l’elasticità del borraggio e la sua compressione che cedendo più o meno gradualmente sotto la spinta dei gas avrà un effetto ammortizzante sulla colonna del piombo… e probabilmente altre variabili che ora non mi vengono in mente e che voi mi aiuterete a scoprire.

La qualità del piombo, spesso da molti non considerata, ha in realtà un ruolo molto importante ai fini venatori, perché quanto più è sferico e duro tanto meno subirà gli effetti negativi della pressione.

Duole constatare che la qualità del piombo oggi disponibile sul mercato è sensibilmente inferiore rispetto ai tempi della mia gioventù quando il mitico Montevecchio era il re incontrastato dei pallini da caccia.

Di certo la quantità di pallini all’interno di una carica - che per effetto della pressione perderanno la loro efficacia balistica - è un fenomeno tutt’altro che irrilevante sebbene spesso non considerato.
L’obbiettivo da raggiungere è quello di trovare i giusti accorgimenti per abbassare il più possibile le pressioni mantenendo il più possibile alta la v0 e la compattezza della rosata: non proprio un gioco da ragazzi.

Interessantissimo quello che scrive il giudice Edoardo Mori nella sua “Enciclopedia delle armi” (earmi.it).
"La velocità iniziale dei pallini ai fini degli studi di balistica viene CONVENZIONALMENTE assunta come pari a 360 ms, anche in considerazione del fatto, che qualche decina di metri al secondo in più o in meno alla bocca, diventano pochi metri al secondo alle distanze venatorie e del fatto che questa risulta essere la VELOCITA’ OTTIMALE sotto molti punti di vista. Una velocità superiore richiede NOTEVOLE AUMENTO DELLE PRESSIONI con un PEGGIORAMENTO DELLA ROSATA non accompagnato da ALCUN VANTAGGIO ALLA MAGGIOR DISTANZA raggiungibile. Una velocità inferiore aumenta di molto la bontà della rosata, ma diminuisce troppo la penetrazione del pallino.”


Dunque Edoardo Mori, (chi non lo conosce vada a vedersi il suo curriculum sul web), addirittura pone come “VELOCITA’ OTTIMALE i 360 ms.” affermando addirittura che questa è la velocita “convenzionale” negli studi di balistica e, per l’attività che ha svolto in ambito forense, c’è da crederlo sulla parola.

Non solo, ma pur non specificando il valore, lui dichiara che una velocita superiore richiede un “notevole aumento delle pressioni”. Ed ora che abbiamo in parte capito quali sono gli effetti deleteri sui pallini - comprendiamo meglio anche il Granelli, che dai suoi calcoli ritiene i 380ms la V0 ottimale.

Questo spiega anche perché molti di noi, con opportune verifiche strumentali, hanno riscontrato che alcune cartucce letali sulla lunga distanza (in particolare le americane), possiedono V0 simili a quelle riportate sopra.

Anche se come sostengono il Mori e il Granelli - le v0 ottimali sono 360/380 ms - è evidente che velocità maggiori saranno SEMPRE preferibili in termini di energia viva.
Ma per esperimenti che sicuramente loro hanno fatto, la maggior velocità comporterà un “notevole aumento di pressione” - con tutte le conseguenze che ora conosciamo.
La v0 superiore scaricherà sicuramente sul bersaglio più energia viva ma la rosata risulterà meno guarnita e dunque quel poco di velocità terminale in più potrebbe non compensare in termini di abbattimento la rosata più compatta e meno veloce.


Prima di concludere ricordo a tutti che il processo combustivo risente sensibilmente delle variazioni di temperatura, umidità ed altitudine

La V0 delle cartucce è ovviamente sempre riferita alle condizioni meteo in cui viene impiegata.

Una cartuccia che con il caldo di agosto ci ha dato v0 di 400-420m/s - è certo, (come vedremo prossimamente), che con il freddo e l’umidità di dicembre ci darà velocità ben più basse - e la cartuccia, che in agosto ci spaccava la spalla con rosate mediocri, cambiando il clima, diventerà improvvisamente molto efficace.
Questo spiegherebbe anche la notevole diversità di v0 fra più cartucce similari.


Ci sono ancora due o tre fenomeni interessanti di cui parlare prima di chiudere il cerchio.

Vi chiedo di aver pazienza, ma più ricerche faccio più cose scopro - e l’argomento diventa, almeno per me, oltremodo interessante: perché prima di sfatare i vostri miti sfata i miei - e prima di sorprendere voi con concetti nuovi sorprende me.

Come sempre aspetto i vostri commenti e le vostre aggiunte e/o correzioni.

Per chi vuole, ci ritroviamo qui fra qualche giorno, per ulteriori considerazioni.

Un saluto

Maurizio
 
Buongiorno Mauro, tornando alla discussione, quindi tu ritieni che su una stessa canna, se accorciamo o allunghiamo il tratto cilindrico, non otteniamo differenze di velocita iniziali, giusto?
Altra curiosità, ti chiedo cortesemente, le canne sporting del 682 Gold E optima bore da 81cm hanno un profilo interno differente da quelle da 76 cm?Posso ritenere le prime adatte a tiri piu lunghi essendo piu lunghe?
E poi ancora , una canna cl da 47 cm fornisce prestazioni (in termini di portata,penetrazione concentrazione etc) diverse dalla stessa canna lunga 81 cl?

Premetto che non sono un esperto balistico ma un semplice produttore di canne, quindi mi limito a dare informazioni tecniche per quanto riguarda il mio campo.
Vediamo se riesco a dare una risposta alle tue domande:
1- Dai risultati dei test che ho potuto fare non ho riscontrato variazioni significative sulle rosate o portata variando il tratto cilindrico tra cono di camera e strozzatura considerando però la variazione tra lunghezze di canna da 61cm a 81cm. Attenzione però che parlo di rosate e portata non di velocità.
Altra cosa importante: la domanda che fai è molto teorica e poco realizzabile nella realtà perché la vedo dura poter variare la lunghezza del tratto cilindrico sulla stessa canna.
2 - Per quanto riguarda le canne del 682 in linea di massima la canna da 81 dovrebbe avere qualcosina in più sui tiri lunghi ma è tutto da verificare quanto sia questo vantaggio; per capirci meglio: la canna da 81 ti dovrebbe dare qualche vantaggio x la linea di mira più lunga però essendo due canne "gemelle" con geometrie teoricamente uguali, potrebbero comunque avere delle piccole differenze non trascurabili: l'esempio più classico è il diametro di anima (se non sbaglio le optima bore sono 18.6); se per ipotesi la tua canna da 76 fosse al minimo di tolleranza del 18.6 (cioè 18.560) mentre quella da 81 fosse al massimo della tolleranza (18.659) allora probabilmente avresti una resa leggermente migliore sulla canna da 76.
Sia chiaro però che stiamo parlando di teoria e ipotesi, nella pratica o nell'utilizzo la vedo dura riuscire a riscontrare con esattezza queste differenze.
3- Anche in questo caso è pura teoria perché nella pratica non troverai mai una canna da 47 uguale identica a una canna da 81.
Sono due cose diametralmente opposte e neanche realizzandole apposta avresti le stesse caratteristiche.
Per farti solo qualche esempio sulle canne che puoi trovare in commercio:
La canna da 47 è generalmente x difesa quindi camera supermagnum, foratura larga 18.6-18.8, il materiale utilizzato è spesso un materiale di qualità medio bassa e tra l'altro in molti casi vengono utilizzate barre preforate invece che forate dal pieno, altra questione gli spessori della canna che in questo caso sono generalmente molto abbondanti.
Per quanto riguarda invece la canna da 81 credo che difficilmente la troverai in commercio con strozzatura cilindrica; altra questione il materiale, che in questo caso dovrebbe essere di buona qualità.
Gli spessori? Se fossero come quelli della canna da 47 probabilmente avresti un fucile che supera i 5 kg.
Altra cosa fondamentale che va sempre considerata quando si parla di canne lunghe è la difficoltà di lavorazione: fino ai 71 cm più o meno le lavorazioni sono relativamente semplici ma dai 71 cm in su ogni cm di lunghezza aumenta in modo esponenziale la difficoltà di lavorazione e quindi anche i possibili errori.



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Saluti a tutti! Grazie Maurizio! per l'esposizione chiara, ben articolata e ben spiegata. L'argomento è interessante e per chi non possiede la letteratura specifica, leggere le sue chiarificazioni è molto utile. Mi permetto di dire che questo capitolo sulle pressioni potrebbe essere staccato dal precedente e andare a costituire un capitolo a se. Insomma un "Thread Specifico". Grazie per il suo apporto. Buona Giornata.
 
Quando non c'era internet, (minchi@ da dove sono partito!), e c'erano quattro cacciatori per paese, di cui uno era mio nonno, Caricavano; Universal, Acapna, Excelsior e DN, a seconda del periodo e clima. Per borragio utilizzavano segatura, (se non erano con le spalle al vento, ogni fucilata si accecavano. Poi si utilizzava Sipe e S4 e ancora DN, (quella a ciambelline) Ma il caricamento era sempre lo stesso, si era migliorato un pò col borragio, che era "chimico", Non era altro che sughero trattato). Allora, chi aveva canne più lunghe, faceva più caccia, (si fa per dire, perchè allora la selvaggina era abbondante e i nostri antenati non sparavano se non erano sicuri della riuscita, la maggior parte sparava a fermo e dentro i 20/25 mt). Allora si che le canne lunghe erano considerati migliori.
Le leggi della fisica, non sono cambiate, ma sono state sfruttate a favore. Nel senso che sono state inventate polveri moooolto diverse da quelle di allora, anche la Sipe e la S4 sono state potenziate. Si sono ideate polveri; progressive, semi-progressive, veloci e super-veloci, lente e via dicendo. Con l'avvento dei contenitori, studiate e ideate in diverse tipologie, per affrontare i vari tipi di tiro, si sono guadagnati quei metri in più, tanto da utilizzare le canne "corte" alla stessa stregua delle lunghe. Inoltre, apportando dei profili interni, dei tubi idonei a uguagliare le canne "lunghe" nei tiri lunghi, facendo così in modo, che quei 10/20 cm di canna in più avesse delle differenze trascurabili, in materia di rendimento balistico. Non sono un tecnico, ma questo l'ho capito da solo sparando e notando le differenze.
 
Cerchiamo di modificare questa discussione che potrebbe anche essere interessante con le nostre esperienze maturate sul campo,è vero che saremmo di fronte a dati del tutto soggettivi e senza alcun supporto tecnico,ma credo che quello che riusciamo a toccare con mano sia poi la base delle nostre scelte,a poco contano i libri le formule i soffi le placche e tutte queste menate qua,a caccia quello che conta è il risultato finale,tutta la teoria che può anche essere interessante,personalmente la lascio ai produttori di canne e cartucce,loro lavorano,io vedo valuto e provvedo.

Si è partiti dalla situazione in cui il buon Centro ha postato un video in cui veniva fatto notare come possa cambiare il rendimento di una cartuccia in relazione a strozzatori mobili di pari strozzatura ma di diversa lunghezza,da qui si è poi accesa la discussione sulla validità o meno di utilizzare canne estreme come le 81 nei confronti delle pari grado ma di lunghezza inferiore,e anche qui ci sono stati dei pareri opposti.

Io cercherò di mettere a disposizione quello che ho rilevato sul campo,facendo presente e cercando di essere il più preciso possibile che le prove e diciamo anche lo studio da me effettuato non ha avuto natura da situazioni sporadiche e occasionali ma di prove su prove fatte nell'arco di un periodo abbastanza lungo,basti pensare che per provare e capire una canna breda "r" 72.4 magnum ci ho messo una stagione intera.

Da qui va fatta anche un'altra precisazione,quando si parla di balistica applicata al rendimento a caccia di una canna le variabili che intervengono sono molteplici e quindi la prova va effettuata con un solo tipo di munizione tante volte,al fine di rendere i dati riscontrati attendibili,ovviamente utilizzando la cartuccia che noi riteniamo più performante.

Per quanto concerne la mia esperienza metterò in campo due armi,un beretta S687 silver pigeon 3 con canne 67 cm m.c. forate 18.4 cam.76 e un Beretta A303 con canna 71 m.c. forata 18.3 cam.70,canna magnum beretta 76 x forata 18.4 e canna magnum breda 81 x forata 18.3.

Per quanto riguarda il sovrapposto non posso che essere in completo accordo con il video postato,sebbene con le munizioni a pallini fini 10/9 il fucile avesse un rendimento balistico più che ottimo,non posso dire lo stesso con le cartucce corazzate,anche montando gli strozzatori interni da x/xx l'arma mostrava una certa insofferenza,utilizzato nella caccia al colombaccio(circa 200 cartucce tirate in 15 uscite)dava pochi abbattimenti puliti,molti ferimenti o animali spiumati e andati via,un vero disastro,montando gli strozzatori in/aut + 5 cm x/xxx(acquistati d'urgenza)tutta un'altra musica stesse cartucce ma animali abbattuti puliti a tutte le distanze,adesso l'arma era la stessa il manico pure,onestamente provo difficoltà a non constatare che all'aumentare dalla lunghezza della canna non abbia beneficiato in termini balistici.

Altre prove fatte con l'automatico,canne utilizzate 71xx,71x,76x,81x.
Cartucce gold pigeon pb 7 1/2 x 36 gr e rc 4 serie oro pb 5 x 35 gr.
In questo caso l'utilizzo delle canne più lunghe non solo a consentito degli abbattimenti sistematici dove la seppur ottima 71 x iniziava a tentennare,ma anche a livello di distribuzione di rosata e penetrazione si mostravano migliori e non di poco.
Adesso onestamente sentire che una canna da 65 x regge il confronto contro una da 81x diciamo che è un'affermazione che mi lascia un pochino perplesso.

Per come la vedo io chi afferma di avere risultati pressochè sovrapponibili tra una canna 71x e una 81x,lo dice perchè non è abituato a dare certi anticipi e quindi automaticamente non sfrutterà mai a pieno le potenzialità di tale tubo.

Più si sale di grammatura e più la canna lunga fa aumentare il divario con quelle più corte.

Che poi ci siano in commercio delle ottime canne non estreme (parliamo di produzioni industriali)questo è senza ombra di dubbio,ma si può fare di più con la gemella più lunga.

Ricordo come accennato nella premessa che i tiri occasionali non sono da ritenere utili a quanto scritto,si parla di abbattimenti sistematici e con presenza di almeno 4/5 pallini,vista l'impossibilità di ripetere il medesimo tiro alle medesime condizioni meteo,o l'utilizzo di due armi in contemporanea,si deve allungare l'arco temporale delle prove al fine di avere dati più significativi.
 
Ciao a tutti.
Chiuso il capitolo riguardante la forza viva iniziamo a parlare delle PRESSIONI.

Il Granelli da questa definizione: “La pressione è il rapporto fra la forza esercitata uniformemente su una superficie e l’area della superficie stessa”.

La pressione in una cartuccia, come noto, viene generata dall’espansione dei gas di combustione della polvere. Il suo valore cresce fino a quando - sotto la spinta dei gas che aumentano di volume - la borra inizia a muoversi, comprime i pallini che a loro volta fanno pressione sull’orlatura che aprendosi fa fuoriuscire la carica del piombo e da libero sfogo ai gas. Il picco massimo di pressione come si può intuire si raggiungere nell‘attimo prima che l’orlatura si apre.

La pressione di una cartuccia a pallini viene rilevata con uno strumento chiamato canna manometrica.

Chiedo scusa se a volte esprimo concetti elementari che molti conoscono meglio di me, ma essendo un forum pubblico penso sempre che ci sia qualche neofita che ci legge - e che dunque tutto scontato non è.

La canna manometrica oltre a misurare il picco pressorio massimo ci fornisce anche altri dati utilissimi quali la velocità, il tempo di canna, il ritardo di accensione e, soprattutto, la curva pressoria.

La velocità la conosciamo è la famosa V0 di cui abbiamo parlato abbondantemente.

Il tempo di canna come ci dice il nome è il tempo che la carica impiega a percorrere la canna nella sua lunghezza. Il Granelli da grande importanza a questo valore perché è un sicuro indice dell’andamento combustivo della polvere. Il suo valore oscilla fra i 2 o i 3 millisecondi. Se si esce da questi parametri evidentemente la polvere non ha svolto perfettamente il suo lavoro.

Il ritardo di accensione è un fenomeno che si presenta con un innesco difettoso e, per non alterare il processo combustivo il suo valore non deve superare gli 0,25 millisecondi.

Ma a mio parere il dato determinante del processo combustivo è la curva pressoria.
Chi non l’ha mai vista se la vada a vedere sul web, ponendo attenzione al diverso andamento pressorio di una polvere vivace e di una progressiva, così comprenderà sicuramente meglio le mie osservazioni.

Come si osserverà dal grafico la polvere vivace avrà un picco repentino fino al punto massimo (Pmax) e una discesa più rapida rispetto ad una polvere progressiva.

Al contrario la polvere progressiva avrà un andamento pressorio “più blando” impiegherà più tempo a raggiungere il picco massimo e anche la curva di discesa sarà più dolce - e dunque nel percorso di canna – e di conseguenza all’uscita di essa – i gas che generano la pressione usciranno con maggior forza rispetto alla polvere più vivace.

L’uscita di questi gas a detta di alcuni potrebbe interferire sulla massa dei pallini disperdendoli. In realtà le immagini al rallentatore pubblicate in un video di Gianni (Centro67) dimostrano che questo fenomeno anche se fosse esistito in passato con i moderni caricamenti non esiste più in quanto i gas in uscita si trovano posizionati SEMPRE dietro i pallini.
Già 40 anni fa il Granelli scriveva: La pressione di bocca di una carica aumenta con le polveri progressive e con le canne corte e se supera i valori medi di 40 o 50 kg/cm2, essa PUO’ produrre uno scompiglio della carica dei pallini ad opera del soffio di bocca. Il fenomeno, temibile con borraggio tradizionale, NON SI VERIFICA se i pallini sono protetti da contenitore. (pag. 227, ultimo paragrafo).
E con questo spero di aver fatto verità una volta per tutte su alcuni falsi preconcetti.


Torniamo alle pressioni.
Quando e perché usare una polvere vivace o progressiva?

Una polvere vivace come dice il nome, brucia più velocemente dell’altra e raggiunge più velocemente il massimo picco pressorio. La sua caratteristica la rende perfetta per le basse grammature di piombo che sfruttano al meglio questa sua peculiarità. Per far capire bene il concetto tenterò di spiegarlo dicendo perché queste polveri NON sono adatte a cariche maggiori di piombo.

Se mettiamo ipoteticamente 40 grammi di pallini dentro una cartuccia con polvere vivace adatta per 28 grammi succederà che l’anomalo peso di pallini farà un “effetto tappo” sui gas che si stanno espandendo velocissimi verso il picco massimo.
Tanto per dare una idea di quanto sia repentina la crescita della pressione vi dico che il picco massimo si raggiunge in circa mezzo millisecondo (0,5 millisecondi).
Se i gas per effetto del maggior carico estrattivo non trovano libero sfogo al momento giusto la pressione che sta schizzando verso l’alto continuerà a crescere raggiungendo valori non prevedibili, ma così elevati da poter causare, in taluni casi, anche lo SCOPPIO DELLA CANNA.


Più la polvere è vivace meno è il carico estrattivo necessario a far bruciare correttamente la polvere.

Al contrario una polvere lenta avrà bisogno di un maggior carico estrattivo cioè più piombo e/o orlatura più serrata - per far si che il maggior “peso” impedisca all’orlatura di cedere prima che la polvere abbia svolto il suo lavoro raggiungendo il valore pressorio voluto.

Infatti se carichiamo una cartuccia con polvere progressiva e una bassa dose di piombo il minor carico estrattivo farà si che l’orlatura si apra troppo presto.
La polvere - che a causa della prematura uscita dei pallini non è bruciata in camera di scoppio - non solo non svolgerà bene il suo lavoro imprimendo alla carica una velocità “fiacca” - ma continuando a bruciare in canna, creerà pressioni anomale proprio dove le pareti dell’acciaio sono più sottili, con effetti anche in questo caso imprevedibili ed ASSAI RISCHIOSI per il tiratore. In questi casi si potrebbe vedere il fenomeno del “fuoco lungo” ovvero una lingua di fuoco fuori dalla canna generata dalla polvere che ancora sta bruciando, mentre nella canna resteranno numerosi residui incombusti.


Da qui si capisce che il buon funzionamento della cartuccia e la nostra sicurezza dipendono dal PERFETTO EQUILIBRIO fra la potenza dell’innesco, la dose di polvere, la rigidità della borra, il peso del piombo e l’altezza della chiusura.

Voglio porre l’accento sull’importanza del carico d’estrazione, cioè su tutto ciò che gravita sopra la polvere e ne regola di fatto il processo combustivo. L’altezza del bossolo - un contenitore più o meno duro o più o meno schiacciato - il peso e la dimensione dei pallini che influiscono sull’intasamento - ed una chiusura più o meno serrata - sono fattori fondamentali e spesso sottostimati nel caricamento domestico. Eppure secondo me, sono responsabili di tante gioie e delle immancabili delusioni delle nostre cartucce.
Ovviamente anche l’innesco, influenza non poco questo processo.


Non mi dilungherò nella spiegazione di come interagiscono fra loro i vari componenti, sia per questione di tempo, (l’argomento è lungo e articolato), sia perché, essendo argomento fondamentale ed assai interessante, (almeno per me), spero diventi oggetto di confronto costruttivo da parte di tutti alla fine di questi scritti.

Mi limiterò ad aggiungere che sorprendentemente la v0 non dipende, (come io ho per tanto tempo immaginato), dalla pressione massima.
Più pressione = maggior velocità non è la formula giusta.


La v0 è il prodotto della MEDIA DEL LAVORO svolto dalla pressione sulla carica dei pallini per tutta la lunghezza della canna.

Per spiegare bene questo concetto citerò un esempio usato in un altro forum.
Se prendiamo una mazza e diamo un colpo forte istantaneo ad un carrello, questi, per la spinta ricevuta, percorrerà alcuni metri.
La stessa distanza però potremmo fargliela percorrere anche se - anziché scaricare tutta insieme l’energia - iniziamo a spingerlo per un certo tempo e poi lo lasciamo.
Alla fine il lavoro svolto è lo stesso, (il carrello percorrerà gli stessi metri), ma nel secondo caso abbiamo applicato una PRESSIONE PIU’ BASSA anche se per un TEMPO PIU' LUNGO.


Teniamo bene a mente questo concetto perché ci servirà non poco per cercare qualche intelligente soluzione per diminuire il picco pressorio che, come vedremo immediatamente dopo, è assai deleterio sulla bontà della rosata.

Chiaramente chi ha la canna manometrica e l’esperienza per farlo, osservando la curva pressoria può tentare di accelerare o ritardare il picco pressorio (cioè il tempo di spinta sul carrello dell’esempio appena citato).
Verificando i dati mano mano che li modifica, il caricatore potrà sfruttare al meglio un determinato lotto di polvere o creare cariche particolari. Potendo VERIFICARE A PRIORI il processo combustivo, la velocità e il tempo di canna, può farlo in assoluta sicurezza. Ma questi tentativi sono riservati esclusivamente a operatori del settore dotati di adeguati strumenti di verifica, non certo ad un ricaricatore amatoriale.


Nessuno si azzardi a fare esperimenti “fai da te” sparando cartucce improvvisate senza prima averle verificate in canna manometrica: stiamo maneggiando esplosivi e LA VITA E’UNA.

Pensavo si continuasse con la balistica terminale ma forse l’argomento era venuto fuori troppo presto, sono d accordo nel procedere partendo da ciò che “poi” determinerà quella che tu chiami “energia viva” , cioè tutti i fenomeni legati all elemento fondamentale : la cartuccia.

Confutare ciò che hai scritto non ha alcun senso , si tratta di elementi scientifici comprovati, trarrò invece alcune mie conclusioni da ricaricatore:

1) le polveri semiprogressive assicurano cartucce equilibrate
2) alte velocità iniziali abbinate a pallino piccolo inficiano il vantaggio che si vorrebbe ottenere, d altronde con pallino grande alte velocità iniziali comportano l’innalzamento pericoloso della pressione, “in medio stat virtus”
3) tutti i componenti influiscono sulla resa della cartuccia, dall innesco alla tipologia e peso della polvere e del piombo alla tipologia della borra contenitore : forma, elasticità/rigidità, materiale con cui è fatta.
4) la canna manometrica è standard : 70* 18,3? se le cose sono cambiate non lo so, se sono rimaste le stesse bisogna tener conto che la cartuccia sarà influenzata da anime e strozzature diverse.

Maurizio anche io ho scritto delle ovvietà per molti , sono d’accordo che le ovvietà spesso vengono dimenticate.🙋‍♂️
 
Tanto per cominciare non condivido molto questo "accanimento terapeutico" verso centro67; alcune cose che ha scritto probabilmente sono contestabili ma ci sono anche alcune cose che effettivamente hanno un riscontro tecnico.
Per esempio i problemi dati dal soffio di bocca; questo è un problema che effettivamente si presenta quando andiamo ad analizzare minuziosamente lo sviluppo di una fucilata, quello che va chiarito però è quanto questo soffio di bocca influisce sull'utilizzo che facciamo del fucile: caccia, tiro al piattello amatoriale, tiro al piattello professionale.
È una delle problematiche che vengono tenute in considerazione soprattutto in fase di studio e progettazione di una canna o uno strozzatore oppure quando dobbiamo realizzare delle canne per competizioni esasperate dove ogni minimo dettaglio deve essere tarato correttamente (per esempio competizioni olimpiche o campionati mondiali).
Il video inserito da centro67 da una buona idea delle variazioni provocate dal soffio di bocca e dall'utilizzo di determinati strozzatori. Anche perchè è un'analisi fatta da Filippo Adamati che è uno dei migliori professionisti in Europa per quanto riguarda i caricamenti e la balistica (oltre a essere un mio caro amico e collega).


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Con Centro si gioca, gli vogliamo bene, ma siccome lui è l'unico del forum che spacca piattelli e ammazza animali, noi altri siamo o padelloni o usiamo fucili inadatti quindi, visto che nn prendiamo mai niente, dobbiamo rivalerci in qualche modo...
Tu Mauro, invece, sei molto paziente ad intervenire (unico con pochi altri veramente titolato a farlo) in questa arena dove chiunque dice la sua.

Per la stima che ho di Adamati, che è stato anche nostro utente per alcuni anni, avrei potuto guardare il video e dire, vabbè, avete ragione.
Però scusami, non ce l'ho fatta.
Anche se mi piace giocare, sono anch'io, nel mio campo, un tecnico e non posso esulare dal verificare le cose.
Poi magari non ci riesco, ma ci devo provare.

La prima cosa che mi è mancata del video è quello che ho evidenziato nel tuo post: quali sono le conseguenze di quello che ci è stato fatto vedere?
Quanto, all'atto pratico, cambia nell'effetto della fucilata?
Se negli esempi portati con cartucce senza contenitore siamo tutti abbastanza d'accordo che la carica di pallini possa risentire della spinta dei gas, nel caso di borre-contenitore vorrei un parere.

Ieri sera ho preparato delle immagini che, nelle mie intenzioni, avrei voluto sottoporre a Centro, ma poi sarebbe finita in caciara e quindi, se mi permetti, le sottopongo a te in maniera seria.

1) Sciami A e B: secondo te, quale dei due ha subito più dispersione? A si presenta molto più allungato, ma B ha una dispersione radiale maggiore. E' corretto?
2) Sciami C e D: sono davvero così diversi da giustificare differenze di effetto terminale?

Grazie



 

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Pensavo si continuasse con la balistica terminale ma forse l’argomento era venuto fuori troppo presto, sono d accordo nel procedere partendo da ciò che “poi” determinerà quella che tu chiami “energia viva” , cioè tutti i fenomeni legati all elemento fondamentale : la cartuccia.

Confutare ciò che hai scritto non ha alcun senso , si tratta di elementi scientifici comprovati, trarrò invece alcune mie conclusioni da ricaricatore:

1) le polveri semiprogressive assicurano cartucce equilibrate
2) alte velocità iniziali abbinate a pallino piccolo inficiano il vantaggio che si vorrebbe ottenere, d altronde con pallino grande alte velocità iniziali comportano l’innalzamento pericoloso della pressione, “in medio stat virtus”
3) tutti i componenti influiscono sulla resa della cartuccia, dall innesco alla tipologia e peso della polvere e del piombo alla tipologia della borra contenitore : forma, elasticità/rigidità, materiale con cui è fatta.
4) la canna manometrica è standard : 70* 18,3? se le cose sono cambiate non lo so, se sono rimaste le stesse bisogna tener conto che la cartuccia sarà influenzata da anime e strozzature diverse.

Maurizio anche io ho scritto delle ovvietà per molti , sono d’accordo che le ovvietà spesso vengono dimenticate.🙋‍♂️


Ciao Martino sono entrato nel merito delle pressioni perché da esse dipendono le velocità e gran parte delle dispersioni per effetto della deformazione da schiacciamento e dunque, seppur in maniera indiretta, hanno un peso importantissimo in balistica terminale.
Conoscere come si genera il fenomeno esplosivo può spronare qualcuno a condividere o un'idea geniale o un'esperienza maturata nel tempo utile a tutti e tu sei il primo a farlo.
Ti chiedo qualche chiarimento.

1) che significa che le polveri semiprogresuve assicurano cartucce equilibrate? Equilibrate nel senso che risentono meno delle condizioni atmosferiche? In cosa sono equilibrate? Per semi progressiva intendi una polvere x34 e/o x36?

2) Quale è dunque secondo te la v0 ideale, o il range ideale di v0?

3) ok. Hai sentore che ci sia una combinazione vincente? Es.: Polvere semi progressiva, innesco forte, borra morbida e non compressa e orlatura leggera?

4) Sergiom - uno degli amici che scrive su questo forum - 4 anni fa affermava: "La canna manometrica è un tubo di acciaio 38NCD4, lungo 70 cm e del diametro di 3 cm, con strozzatura full o cilindrica. La camera di scoppio può essere da 65 a 76 mm, il peso in media è di 5 kg. Ad essa sono applicati dei sensori per il rilevamento dei dati balistici. Foratura, lunghezza dei raccordi non mi risulta siano specificati."

un saluto

Maurizio
 
Gli Americani, non tu che sei dei castelli, sono amanti delle canne lunghe...sono stati i primi anche nel settore delle competizioni tiravolistiche a far notare a tutti le prestazioni che hanno e come migliorano le prestazioni delle cartucce. Anche nello skeet dove il tiro piu lungo non supera i 27m, gli americani hanno dimostrato a tutti che si popssono usare con enorme successo le canne da 76. I moncherini mangiati dai topi li hanno lasciati a te.
Un abbraccio
 
Con Centro si gioca, gli vogliamo bene, ma siccome lui è l'unico del forum che spacca piattelli e ammazza animali, noi altri siamo o padelloni o usiamo fucili inadatti quindi, visto che nn prendiamo mai niente, dobbiamo rivalerci in qualche modo...
Tu Mauro, invece, sei molto paziente ad intervenire (unico con pochi altri veramente titolato a farlo) in questa arena dove chiunque dice la sua.

Per la stima che ho di Adamati, che è stato anche nostro utente per alcuni anni, avrei potuto guardare il video e dire, vabbè, avete ragione.
Però scusami, non ce l'ho fatta.
Anche se mi piace giocare, sono anch'io, nel mio campo, un tecnico e non posso esulare dal verificare le cose.
Poi magari non ci riesco, ma ci devo provare.

La prima cosa che mi è mancata del video è quello che ho evidenziato nel tuo post: quali sono le conseguenze di quello che ci è stato fatto vedere?
Quanto, all'atto pratico, cambia nell'effetto della fucilata?
Se negli esempi portati con cartucce senza contenitore siamo tutti abbastanza d'accordo che la carica di pallini possa risentire della spinta dei gas, nel caso di borre-contenitore vorrei un parere.

Ieri sera ho preparato delle immagini che, nelle mie intenzioni, avrei voluto sottoporre a Centro, ma poi sarebbe finita in caciara e quindi, se mi permetti, le sottopongo a te in maniera seria.

1) Sciami A e B: secondo te, quale dei due ha subito più dispersione? A si presenta molto più allungato, ma B ha una dispersione radiale maggiore. E' corretto?
2) Sciami C e D: sono davvero così diversi da giustificare differenze di effetto terminale?

Grazie



Provo a darti la mia opinione, anche se ripeto, non sono un esperto balistico: a vista sicuramente la rosata B ha subito più dispersione ma bisogna tener presente che le immagini sono state scattate più o meno nei primi 2-3 metri quindi non è scontato che questa dispersione sia significativa o che resti invariata per tutto il tragitto che compie prima del punto di impatto.
Altra cosa importante che da queste immagini non si può valutare è l'allungamento della rosata mano a mano che procede. Ricordo che la dispersione non è solo quella radiale (che si può valutare dall'analisi alla placca) ma c'è anche quella longitudinale (detta anche lunghezza di rosata).
Possiamo avere una rosata ben concentrata alla placca ma se ha una lunghezza accentuata difficilmente sarà efficace.

Per quanto riguarda le rosate C è D anche a me sembrano abbastanza simili, ma vale lo stesso discorso, per analizzare correttamente l'influenza sul risultato finale sarebbe stato utile vedere anche la parte terminale della fucilata.
Se devo fare una valutazione molto a spanne direi che la D arriverà a bersaglio con un po' di lunghezza in più

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Ciao Martino sono entrato nel merito delle pressioni perché da esse dipendono le velocità e gran parte delle dispersioni per effetto della deformazione da schiacciamento e dunque, seppur in maniera indiretta, hanno un peso importantissimo in balistica terminale.
Conoscere come si genera il fenomeno esplosivo può spronare qualcuno a condividere o un'idea geniale o un'esperienza maturata nel tempo utile a tutti e tu sei il primo a farlo.
Ti chiedo qualche chiarimento.

1) che significa che le polveri semiprogresuve assicurano cartucce equilibrate? Equilibrate nel senso che risentono meno delle condizioni atmosferiche? In cosa sono equilibrate? Per semi progressiva intendi una polvere x34 e/o x36?

2) Quale è dunque secondo te la v0 ideale, o il range ideale di v0?

3) ok. Hai sentore che ci sia una combinazione vincente? Es.: Polvere semi progressiva, innesco forte, borra morbida e non compressa e orlatura leggera?

4) Sergiom - uno degli amici che scrive su questo forum - 4 anni fa affermava: "La canna manometrica è un tubo di acciaio 38NCD4, lungo 70 cm e del diametro di 3 cm, con strozzatura full o cilindrica. La camera di scoppio può essere da 65 a 76 mm, il peso in media è di 5 kg. Ad essa sono applicati dei sensori per il rilevamento dei dati balistici. Foratura, lunghezza dei raccordi non mi risulta siano specificati."

un saluto

Maurizio

Ciao Maurizio, non vorrei dire una fesseria, però mi sembra che attualmente le prove in canna manometrica vengono fatte con canna cilindrica.
grazie per le nozioni che ci riporti.
Saluti

Luca
 
Provo a darti la mia opinione, anche se ripeto, non sono un esperto balistico: a vista sicuramente la rosata B ha subito più dispersione ma bisogna tener presente che le immagini sono state scattate più o meno nei primi 2-3 metri quindi non è scontato che questa dispersione sia significativa o che resti invariata per tutto il tragitto che compie prima del punto di impatto.
Altra cosa importante che da queste immagini non si può valutare è l'allungamento della rosata mano a mano che procede. Ricordo che la dispersione non è solo quella radiale (che si può valutare dall'analisi alla placca) ma c'è anche quella longitudinale (detta anche lunghezza di rosata).
Possiamo avere una rosata ben concentrata alla placca ma se ha una lunghezza accentuata difficilmente sarà efficace.

Per quanto riguarda le rosate C è D anche a me sembrano abbastanza simili, ma vale lo stesso discorso, per analizzare correttamente l'influenza sul risultato finale sarebbe stato utile vedere anche la parte terminale della fucilata.
Se devo fare una valutazione molto a spanne direi che la D arriverà a bersaglio con un po' di lunghezza in più

Inviato dal mio GT-I9515 utilizzando Tapatalk

Grazie Mauro.
Io sono stra-d'accordo che tali immagini non siano sufficienti a dare giudizi finali, l'ho detto anche prima.
Eppure nel filmato così è stato.

Per la cronaca, i frames che ho postato, sono estratti dal video di Centro.
La rosata B, quella più dispersa e meno allungata, è quella tirata col Briley ported.
Così come la D, che sembrerebbe avere la stessa dispersione, ma essere un po' più allungata.

Insomma, io tutta questa differenza con cartucce con contentore continuo a non vederla.
Ma sicuramente adesso arriva il mio amico col cappello a dirmi che non è vero.
 
Finalmente fatti, dati ottenuti scientificamente, citazioni da persone autorevoli non selezionate e modificate ad usum delphini--non "si', pero' con la canna che ho faccio tiri di 50-60 metri alle allodole," o "quel tipo di canna non vale niente perche' gli uccelli cadono vivi", e tutte le altre cazzate e cagate pazzesche che certi ci hanno propinato in questa ed altre sezioni del forum come se fossero dogma i cui detrattori meritano di essere scomunicati, esiliati, bruciati al rogo... Una boccata d'aria fresca, non di gas intestinali con i quali siamo stati bombardati finora, per la quale dobbiamo tutti a Maurizio un colossale G R A Z I E !!!!!!!!!!!!!
 
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