Vorrei porre alcune domande in particolare all'amico Maurizio :
1)Se a tuo dire 40M/s di differenza di V/0 non servono a niente a 40m ai fini dell'abbattimento , per quale motivo le fabbriche di munizioni lottano disperatamente per creare cartucce da caccia e da tiro molto veloci (10/20 m/s oltre la media) che non sforino di pressione? A cosa e' servito passare dalle vecchie cartucce di cartone con V/0 attorno ai 360M/s alle attuali con 400/410 m/s?
2)Come mai in certe condizioni meteo particolarmente avverse in cui si perdono fino a 20/25m/s di V/0 gli abbattimenti sulle lunghe distanze diventano assai piu difficoltosi? Perche' in quei casi la famosa cartuccia specifica un po piu pepata che sviluppa quei 10/15 m/s di V/0 piu della media si dimostra risolutiva?
3) Se le prolunghe e le canne lunghe non servono a niente, perche' continuano a produrle ?
$) Se il soffio di bocca e' una autentica invenzione come mai in qualsiasi testo di balistica di ogni tempo se ne e' sempre parlato?
Ciao Gianni eccomi qua.
Siccome tu sostieni che le canne più lunghe producono maggiore velocità in volata rispetto ad una più corta (ed è VERO) sono andato a documentarmi QUANTO fosse questa maggiore velocità che, a tuo parere, insieme al mitigato soffio di bocca permeteva abbattimenti su maggiore distanza rispetto ai moncherini.
Mi sono ricordato che alcune di queste tabelle sulla velocità dei pallini erano presenti nel mio libro della Editoriale Olimpia e ho postato i risultati della mia ricerca.
Se per ogni centimetro di canna si guadagnano anche 2m/s (lo hai detto tu ed il confermo che ho letto la stessa cosa) ho cercato quale fosse la differenza di velocità residua fra una cartuccia con v0 veloce (430m/s) e una di 40 m/s più lenta (390m/s).
Le due velocità simulano la differenza in v0 fra una canna da 61 e una di 81 (2m/s x 20 cm di canna = 40m/s).
Quella tabella diice che a 40 metri le differenze sono di 10 m/s ovviamente a vantaggio della più lunga.
Dunque, o quei valori sono sbagliati, (ma nessuno li ha contestati) oppure evidentemente non è la maggiore velocità iniziale che determina gli abbattimenti più lunghi.
A me non sembra che i produttori di cartucce si strappino i capelli per cercare velocità esasperate.
In ogni caso il mio pragmatismo mi porta ad infischiarmene delle mode, delle dicerie e dei luoghi comuni, quello che conta è ciò che dicono i numeri e se i numeri dicono che fra una V0 di 380 m/s ed una v0 di 450 m/s a 40 metri ci sono 20m/s di differenza, questa è la REALTÀ di cui devo tener conto.
High Speed, super Speed, High velocity, turbo... sono solo termini che alimentano la fantasia, la sostanza è altra cosa.
La prova fatta mi dice che al Chrony le HV della Fiocchi escono a 370 m/s e le Remington a 380, così come la maggior parte delle magnum, che, come noto, non sono state create per lo spollo.
Entrambe sul campo si sono rivelate ottime sulla lunga distanza.
Impensabile che questi due colossi non sappiano realizzare cartucce piu veloci, evidentemente hanno riscontrato che il caricamento ideale per la loro cartuccia dovesse fornire quella v/0.
Se una cartuccia abbatte perfettamente a 40 m. con l'alta prressione, quando le condizioni avverse fanno calare la v0 di 20/25 il calo di velocità iniziale farà ovviamente calare qualche metro anche la velocità residua: dunque l'effetto che ne consegue è che la cartuccia abbatterà i selvatici appena qualche metro più indietro.
Per la mia esperienza non è così.
Una cartuccia perfetta abbatte pulitamente i selvatici a 25 metri come a 35, malgrado la velocità di impatto
sul selvatico fra le due distanze sia ovviamente diversa.
La cartuccia che "non va" fa spennate e feriti a 25 come a 35 metri malgrado nelle distanze più brevi la carica raggiunga ovviamente il range di velocità dell'altra.
Se tutto si risolvesse in un problema di velocità perché su una specifica munizione qualcuno la reputa ottima, qualcun'altra media e qualcun'altra buona solo per i botti a capodanno?
Oggi molte cartucce hanno V0 sovrapponibili, dunque perché ne preferiamo alcune rispetto ad altre?
L'idea che mi sono fatto è che, indipendentemente dalla velocità che sviluppa, la cartuccia ammazza bene quando è "in dose" . Cioè quando il ciclo combustivo per un determinato caricamento raggiunge un "equilibrio ideale" fra pressione, ritardo di accensione tempo di canna, picco massimo, curva depressoria...
Il ciclo combustivo è ovviamente influenzato da pressione atmosferica, temperatura, umidità... per cui deve essere corretto - o con aggiustamento delle dosi, per noi che ricarichiamo, - o cambiando cartuccia per tutti gli altri.
Ovvio che è un mio pensiero non supportato da niente di scientifico, una semplice ipotesi partorito da una mente incapace di darsi altre spiegazioni.
Le prolunghe per le canne le producono perché alcuni sono convinti che ammazzino piu lontano.
Le canne lunghe ho già spiegato quali vantaggio "sicuramente" hanno.
Il soffio di bocca non è una invenzione. Il soffio di bocca esiste ed è documentato.
il fenomeno agiva sui pallini quando avevo i calzoncini corti e pieno di entusiasmo caricavo le cartucce con il mio compianto genitore che, con calcaborre e cartoncini, intercalava fra polvere e pallini borre in feltro, borraggio chimico e perfino.... crusca.
Ora, o il filmato che tu stesso hai postato è un falso: un fotomontaggio e allora possiamo tornare a discutere dell'argomento - o è vero e allora come si vede chiaramente nel video, il toro gassoso che esce dalla canna non raggiunge MAI i pallini, nemmeno con la borra in feltro, dunque NON PUÒ influenzare la rosata.
Lo ho scritto almeno tre volte senza avere da parte tua il minimo commento: del resto è difficile negare l'evidenza.
Quello che mi sorprende e non mi spiego è perché tu voglia caparbiamente rimanere ancorato - e dunque a proclamare e difendere - concetti chiaramente superati; anche quando la realtà mostra in tutta la sua palese evidenza l'inconsistenza delle tue affermazioni.
Ciò non toglie che ho condiviso tante tue affermazioni in passato e che la stima verso di te rimane immutata.
un saluto
Maurizio
p.s. Chiedo scusa per la lunghezza dei miei interventi, ma la sintesi non è uno dei doni che il buon Dio mi ha dato.