secondo me dovreste parlare di ciò che conoscete ...invece di sparare a zero senza avere nessuna competenza in merito.... quando qualcuno di voi vedrà sparare enrico de tomasi che conosco personalmente ... magari cambierà idea...
Ciao Killer, intanto ti chiedo cortesemente di moderare i toni. In questo forum tutti hanno diritto di parlare ed esprimere le proprie opinioni anche coloro che evidentemente non hanno la tua esperienza ed il tuo grado di conoscenza.
Non ho competenza sui tiri a 100 metri ma nella mia vita entro i 40/45 metri ho sparato centinaia di fucilate alla placca e so bene quanto già a quella distanza una rosata sia dispersa.
Gia in dieci metri di differenza da una distanza che va da 35 a 45 metri la rosata è molto più ampia:, prove eseguite sul campo svariate volte - non chiacchiere da bar.
Gianluca Garolini, che non è certo un incompetente come me, affermava su un altro forum che riteneva assurdo dover usare le odierne cartucce da 24 grammi che si sparano al trap, in quanto nel caso di seconda canna non danno certezza della rottura del piattello anche a tiro centrato, tanto è la rarefazione dei pallini già intorno ai 40 metri.
Ecco perché il piattello rotto a 100 metri ritengo che sia una casualità e non una costante.
Stabilire la distanza di un piattello che vola nel cielo è impresa assai ardua.
Un oggetto in movimento cambia costantemente la distanza che lo separa dal tiratore, stabilire il punto preciso di impatto in aria mi sembra piuttosto aleatorio mentre un foglio appoggiato ad una placca è una distanza certa.
Ecco perché nel mio precedente scritto ho spiegato come fare tiri alla placca per vedere l' effettiva concentrazione di una rosata a 100 metri VERI. Il foglio posizionato ad una distanza CERTA darà il giusto parametro di concentrazione della rosata e stabilirà in modo inequivocabile la realtà di questi tiri.
Non nego che il sig. Enrico de Tommasi sia un ottimo colpitore, ma se a 100 metri il suo fucile e le sue cartucce rompono un piattello in aria in modo sistematico e continuativo non c'è nessuna ragione per cui questo non avvenga sparando ad un piattello a fermo posto alla stessa distanza.
Visto che conosci personalmente il sig. Enrico perché non fate questa prova: attaccate un piattello su un supporto a 100 metri di distanza - misurati non a passi - ma con fettuccia o telemetro.
Po chiedi gentilmente al sig. Enrico con il suo fucile e le sue cartucce di sparare al bersaglio, (se possibile, per avere un valore attendibile, almeno 5 tiri), verificando ad ogni tiro se un solo pallino ha colpito il piattello.
Se è vero che un piattello viene colpito in maniera sistematica a 100 metri di distanza, dovremmo avere in tutti i tiri almeno un pallino sul bersaglio.
Questo sarà molto utile per tutti perché confermerà la tua teoria e sarà un valido supporto a conferma della possibilità di rompere un piattello in volo a 100 metri e della indiscussa abilità di colpitore del sig. Enrico
Senza questa prova CONCRETA , CERTA, VERIFICABILE e RIPETIBILE rimaniamo nel limbo del mito, dei pregiudizi e dei luoghi comuni.... fenomeno molto diffuso tra i cacciatori.
Solo quando ci saranno dati certi potremo finalmente abbandonare le opinioni e ragionare sulla realtà.
Un saluto
Maurizio