Soluzione per un tiro a 500 metri su selvatico con 8x57js

Moderatore (forse torraiolo) sarebbe il caso di spostare la discussione nella sezione più appropriata
 
Se avessi intenzione di fare tiri a 500 m. non mi affiderei ad armi da caccia, ma ad armi studiate per tiri a lunghe distanze. Minimo mi orienterei su di un arma camerata per un 338 L. mag. Però nulla mi vieterebbe di acquistare un modello per tiri di precisione a lunga distanza camerato in cal. 50, 12,7 per rendere meglio l'idea. Con questo calibro si riesce a tirare con precisione anche a 1.200 m l'unico inconveniente è il peso, dovrebbe pesare 14/15 Kg. più o meno.:rolleyes::)
 
Non è impossibile tirare e abbattere un cervo con un eccellente calibro, una eccellente arma da caccia e una eccellente ottica, un cervo a 500 m. sicuramente è difficile trovare tutte le condizioni giuste che permetteranno di fare il tiro di precisione a queste distanze. Mettendo da parte, lo stato del tiratore al momento del tiro, la fiducia incondizionata dell'arma, dell'ottica e della cartucce, restano fattori molto importanti per il buon esito del tiro che sono: le condizioni di luce, le condizioni ambientali e quelle atmosferiche. Ma ce ne sono molte altre che riguardano il cacciatore. Per esempio il carattere emotivo, ansioso, la sopravvalutazione delle proprie capacità, o al contrario la scarsa valutazione della propria capacità. Tirare bene in poligono a 300 m. non è uguale a tirare a 500 m. in un ambiente diverso e su di un bersaglio diverso. In un eventuale errore a 500 m. difficilmente troverà la spiegazione dell'errore commesso. Qualcuno potrebbe giustificarsi dando la colpa, all'ottica, alla cattiva posizione, ecc.ecc. Però pochi ammetteranno che la tecnica e il risultato attenuto in poligono è insufficiente per fare un abbattimento pulito su di un essere vivente. E' vero che se tizio tira a 500 lo posso fare pure io, (sopravvalutazione di me stesso) però non posso sapere cosa ha fatto il tizio per raggiungere quel risultato, io penso che non si è allenato sul sul conseguimento del risultato, sicuramente avrà fatto un allenamento tecnico per raggiungere il risultato. Tutto questo per dire, che è sicuramente più conveniente imparare imparare ad accostarsi al selvatico per ridurre la distanza di tiro, oppure posizionarsi il più possibile ai punti di passaggio o di uscita del selvatico. E' solo una mia opinione.
 
Fra l'altro in poligono si spara sempre su di un solido appoggio, in campagna le diverse condizioni non ci permettono quasi mai di avere un appoggio stabile come quello utilizzato in condizioni ottimali. E su tiri così complessi la stabilità dell'arma diventa fondamentale.
 
E se si parla di caccia in montagna, come quella che fa chi ha aperto questa discussione, ci sono due fattori da non trascurare: il fattore fiatone ed il fattore vento. In montagna il vento fa brutti scherzi: su un crinale spira da un lato, fra i due crinali spira dall'altro, e sull'opposto crinale ti spira in faccia. Forse se il compianto pallottoliere teutonico ha inventato proiettili telecomandati o filoguidati allora si' che uno se ne puo' fregare del vento, che in 500 metri di traettoria gioca con le pallottole normali. Poi non ti dico che cosa farebbe ad una palla lenta come quella del vetusto 8x57, ottimo fucile che non vedo mai nelle mani di cecchini militari, che sono molto piu' addestrati nei tiri extra-lunghi dei cecchini/cacciatori.
 
Giovanni abuso del tuo conoscere: ma gli sniper di norma che tipo di calibro e fucile utilizzano?
Non so se si può formulare codesta domanda forse troppo generica.
Anni fa presi in biblioteca un bellissimo libro :https://leganerd.com/2013/04/08/la-storia-di-penna-bianca/
parlava di quanto i cecchini all'inizio non fossero troppo riconosciuti dalle alte gerarchie militari, e della sua vita in Vietnam dove i nemici avevano messo una taglia molto alta su di lui.
Ovviamente la tecnologia di oggi non c'era e doveva calcolare tutto in base all'esperienza, lasciavano lui e l'osservatore con l'elicottero da soli e dovevano cavarsela senza nessun aiuto.
 
Qualcuno ha frainteso quello che ho scritto.
Io non ho mai detto che col Weatherby ho problemi.
Anche questa stagione venatoria, se proprio volete saperlo ho fatto solo 2 tiri sopra i 500 metri, 2 morti.
Continuate a parlare di vento, ma io vi posso garantire che quando c'è vento i cervi stanno al riparo,nel bosco e rarissima ente si ha l occasione di vederne uno, e sperare che sia sul piano.
Giovanni, anche io so che avere un calibro che ti dà margine è una garanzia migliore, sia per il predatore che per la preda.
Ma si può sbagliare anche col 50 BMG, facendo peggio oltretutto.
Io odio la caccia da altana, o statiche, conosco il territorio e la selvaggina e soprattutto le mie capacità.
Che voi ci crediate o no non mi interessa.
Lutz sarà anche morto, ma c'è chi manda avanti la baracca,ora voglio solo provarle.
​​​​A questo punto mi sembra superfluo scrivervi, ma vi ringrazio tanto per aver risposto, mi ha fatto piacere.
Weidmannshail a tutti voi
 
Giovanni abuso del tuo conoscere: ma gli sniper di norma che tipo di calibro e fucile utilizzano?
Non so se si può formulare codesta domanda forse troppo generica.
Anni fa presi in biblioteca un bellissimo libro :https://leganerd.com/2013/04/08/la-storia-di-penna-bianca/
parlava di quanto i cecchini all'inizio non fossero troppo riconosciuti dalle alte gerarchie militari, e della sua vita in Vietnam dove i nemici avevano messo una taglia molto alta su di lui.
Ovviamente la tecnologia di oggi non c'era e doveva calcolare tutto in base all'esperienza, lasciavano lui e l'osservatore con l'elicottero da soli e dovevano cavarsela senza nessun aiuto.

I calibri usati dai cecchini sono sempre cambiati mano mano che il progresso della balistica avanzava. Durante la Rivoluzione, i coloni americani che combattevano contro le giubbe rosse inglesi usavano qualsiasi fucile e calibro che usavano a caccia. Erano fucili precisi, anche se entro i parametri della precisione di un fucile ad avencarica, ma comunque erano sempre enormemente piu' precisi dei fucili ad anima liscia degli inglesi, che non apprezzavano le tattiche di guerriglia di comuni cittadii che ammazzavano gli ufficiali da grande distanza, irraggiungibili dalle grosse palle degli inglesi che dopo una trentina di metri andavano dove volevano, non dove mirate. Gli inglesi praticavano ancora la tattica delle armate schierate spalla a spalla che sparavano tutte insieme bordate simultanee di palle alla "chi cojo cojo" che funzionavano contro nemici similmente ammassati. I coloni, che avevano combattuto contro gli amerindi in battaglie di guerriglia da ambo le parti, earno in favore della precisione chirurgica, no delle bordate.C'erano i cecchini durante la Guerra Civile Americana che usavano con successo fucili ad avancarica di vari calibri. L'ottica comincio' ad apparire sui fucili di allora.Nella Seconda Guerra Mondiale i tiratori scelti U.S. usavano il .30-06, di solito con un un fucile Springfield. I cecchini urbani della SWAT che non tirano a distanze enormi perche' il loro "teatro di battaglia sono le strade delle metropoli, usano la Remington 700 accurizzata di cal. .308 (7,62 NATO). Oggi non c'e' un calibro ufficiale per il cecchinaggio, ma il .338 Lapua Magnum e il .50 BMG sembrano essere i piu' diffusi. Dipende anche dal terreno. Il .50 BMG richiede fucili molto pesanti per via del suo rinculo, anche se si usa un freno di bocca. Ed il freno di bocca di un .50 BMG produce una "firma" tale di polvere sollevata dai gas deflettuti verso i lati da tradire la posizione del cecchino.
Le munizioni usate dai cecchini U.S. oggi sono caricate appositamente per questo scopo, con componenti speciali e/o selezionati per uniformita' e precisione nella manifattura. Particolare attenzione e' fatta alla coassialita' di bossolo e palla, un fattore che non importa troppo per munizioni usate in battaglia dove non si spara a distanze estreme.
Tornando alla caccia in montagna dell'amico Hubertus, la difficolta' del tiro lungo o lunghissimo li' e' incrementata dal cosiddetto angolo di sito. Un telemetro che ti dia sia la distanza del bersaglio che l'angolo di sito (la differenza nella traettoria dovuta alla differenza fra altitudine della volata e quella del bersaglio e' assolutamente necessario, come e' necessario conoscere perfettamente la traettoria della palla di quel calibro e di quella cartuccia a tutte le distanze alle quali si puo' presentare il bersaglio.
Ma il cecchinaggio non e' caccia. E la caccia non e' cecchinaggio. La "stoffa" di un cacciatore non e' soltanto l'abilita' di colpire a grande distanza, ma quella di saper appostarsi dove passera' la preda, o a saper attirare la preda, o avvicinarsi abbastanza fino a dove tecniche, calcoli, munizioni e strumenti speciali non sono piu' necessari. E' questione di etica venatoria. Al poligono e in guerra e' dove il cecchinaggio ha il suo posto. Un bersaglio di carta colpito malamente non soffre e poi muore senza essere utilizzato. Un soldato nemico o un guerrigliero "capodipezza" col braccio spappolato da una palla di .50 BMG non solo e' fuori combattimento ma se i suoi compagni cercano di soccorrerlo si espongono anche loro alle palle del cecchino.

Io ho praticato sia la caccia mobile nel Montana ed in Alaska, caccia che probabilmente e' quella che Hubtus preferisce, dove cammini (in salita, sia per poter osservare dall'alto un territorio piu' vasto, che perche' portare un animale a valle e' piu' facile che portarlo in alto se si e' cacciato andando in basso), sbinocoli, trovi, ti avvicini e spar, che quella da appostamento, per me non da altana ma da capanni sul suolo qui in Alaama. Sono d'accordo la caccia da appostamento e' spesso uggiosa, ma richiede grande preparazione del posto, soppressione di rumori ed odori, e tanti altri accorgimenti che segnano la differenza fra successo e "purga." In tale caccia spesso non e' nemmeno necessaria un'ottica. I tiri sono spesso entro i cento metri o anche i cinquanta. Ma il terreno e' tale che e' impossibile avvicinarsi ai cervi. Troppa vegetazione fittissima, troppi rovi, troppo rumore. L'essere umano si e' evoluto nelle pianure africane, non nei grovigli dove gli animali strisciano quasi nei sentierini scaati fra i rovi da generazioni dei loro simili, e dove esseri bipedi sono costretti ad usare anchele mani come piedi--una cosa per cui non siamo fatti. Bisogna essere capaci di attirare i cervi (o i tacchini) all'aperto, dove possono essere visti, abbattuti, e recuperati facilmente. Ed ecco un'altra caratteristica del cecchinaggio che non appartiene alla caccia: la preda del cecchino non bisogna recuperarla... A meno che, come nel Vietnam, qualche imbecille di ufficiale/politicante non renda obbligatorio il taglio di un orecchio per dimostrare alle "teste d'uovo" della strategia da scrivania di Washington che la guerra procede bene e che il milione o due, o tre, di cartucce da fucile e da cannone usate per ogni "Charlie" ucciso non e' andato sprecato. Ma almeno un orecchio non pesa come uun intero cervo...
 
Grazie Giovanni.
Vorrei che non mi consideraste come un anti etico della caccia, io se posso cerco sempre l avvicinamento.
È I tiri sopra i 500 sono veramente pochi in una stagione venatorioa.
Faccio tanta caccia da bosco dove i tiri sono quasi sempre sotto i 100 metri, ma se non dovessi riuscire a prelevare continuo la ricerca anche alzandomi di altitudine, la maggior parte delle volte sono tutti entro i 400.
Tu capisci benissimo che andare a caccia in montagna con due carabine è assurdo, anche se mi è capitato di dover portare camoscio in zaino e carabina dell amico più la mia, ma col cervo ti servono due mani per portarlo a casa, e delle volte anche un argano per i pezzi in salita.
Io adoro tantissimo 8x57js e penso che sia sottovalutato, so benissimo che non è paragonabile
Ai calibri per le lughe distanze, ma continuo a credere che a 500 m in qualke modo ci si possa riuscire.
Qualke tempo dopo la mia prima volta che vi feci codesta domanda, trovai un video su YouTube, di un certo Magno,che parlava dell 8x57js, dove aveva preso un balestrone a quasi 500 m.
Le mie prove in poligono con varie cartucce mi hanno dimostrato che comunque è un calibro preciso anche a 400m.
Distanza massima del poligono.
Da bravo esaltato, come penso tu mi consideri,
Mi sono messo una piastra di ferro a 500 metri, di 30 x30 cm l ho presa col primo colpo, con 8x57js con le geco teilmantel da 185 grain.
Dici che se ha lasciato un buon segno sulla piastra non rebalterebbe un cervo?
Parlando di cosa è possibile no di etica.
Io prelevo sempre e comunque animali piccoli non sparo mai a quelli più grossi, ma quando si parla di trofeo di cervo puoi star sicuro che guardo solo quelli sopra gli 8 anni.
Aspetto il tuo verdetto
​​​​​Grazie
 
A quanti metri tari la carabina? Che marca di ottica utilizzi e con quanti ingrandimenti? Ho ancora 4 cartucce di RWS KS da 162 gr, dopo passerò alle Geco TM, da 165 gr cal. 7 rm.mag. Le Geco come si comportano sul selvatico? Hanno un buon potere d'arresto e lesivo? Sono precise? Le RWS oltre a non essere reperibili, hanno un costo troppo eccessivo. Penso che non sarà facile uguagliare come prestazioni le RWS.
 
Tutte a 200, sul Weatherby un night force SHV 5-20x56
Sul 8x57js uno steiner ranger 4-16x56.
Le geco sono grandi cartucce, ma non paragonabili alle RWS.hanno un equip davvero mostruosa.
Però sono precise,buono potere d arresto e non rovinano le carni.
​​​​​​Se avessi il 7RM. Comprerei le hornady e ne trovi parecchie con palle e pesi diverse.
A me piace la palla interlock.
Se trovassi uno che fa ricariche?
Ottimi i risultati, dalle mie parti è un calibro molto usato e mi hanno anche fatto sparare con le hornady originali a fatto pochi metri la cerva,carni perfette,e precise.
Per 8x57js le facevano qualke anno fa, ma ora non usano più palle da caccia solo una, tipo match.
Per questo ho ripiegato sulle geco.
Cmq per il 7RM c'è davvero tanta scelta.
Sicuramente qua nel blog ti risponderà meglio chi ha quel calibro. Io ho poca esperienza col 7RM.
Buona fortuna Germano
Se volessi prenderti un 338 lapua assicurati che trovi palle per uso venatorio.
 
Ormai ho preso 40 cartucce geco TM in cal. 7 rm, mag, e 40 RWS TM in 223, Faccio quasi tutto col 223 le cartucce del Cal. 7 mi dureranno per qualche anno, la prossima volta proverò le hornady, si in cal. 7 che in 223. Le geco le ho prese, perchè ho sentito parlare bene della precisione della cartuccia. In armeria ho trovato le Geco che era simili come palla e con un peso di appena 3 gr in più delle RWS le ho prese anche per questo.
 

Hubertus

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buon giorno a tutti voi.
Caccio ormai da una ventina d anni in zona alpi ,Cervi ,caprioli, camosci e raramente ,quando di passaggio, cinghiali.
Ho sempre avuto un solo fucile Weatherby mark v in 270why magnum. sempre e solo Cartuccie originali 130grani.
Mi trovo benissimo ma le cartuccie costano ogni anno di piu e dalle mie parti si fa fatica anche a trovarle durante un certo periodo di caccia, sempre sul piu bello.
Visto che abbiamo la possibilita di prelevare parecchia selvaggina ,e amo andare al poligono una volta a settimana, ho comprato un 8x57js.
Non l ho ancora provato a caccia per fortuna, solo poligo con ottimi risultati a 200metri , meno a 300m.
ho provato cartucce tipo : seller belot da 196 grani 20pz per 25 euro, rws da 180gr.20pz 80euri .
La caccia di selezione in montagna per il cervo maschio,visto che no e aperta durante gli amori, i cervi " importanti", quando riapre la caccia e quasi impossibile
vederli entro i200 metri.
Chiedo cortesemente se e possibile trovare in commercio una cartuccia che mi garantisca l abbattimento a 500 metri su un maschio di cervo , diciamo anche da 200/250kg.
vi ringrazio per la disponibilita.
 
per me per tirare a 500 metri a un cervo maschio devi cambiare calibro, ti consiglio calibri molto grossi come il 340 Wheterby, 300-378 Wheterby o il 338-378 Wheterby
 
Germano, hai mai provato le cartucce "Hog Hammer" in .223? Sono specifiche per i cinghiomaiali. Io ne ho un paio di scatole che voglio provare quando mi arriva il silenziatore per l'AR 15 da usare di notte ai cinghiomaiali e coyotes con l'ottica a raggi infrarossi. Credo che le Hog Hammers abbiano palle "no-tox." Se ci spaccio qualche cinghiomaiale ti faro' sapere come hanno funzionato. Danno una marcia in piu' a un calibro che, come sai, io considero un po' anemico per il cinghiale a meno che la palla non sia piazzata chirurgicamente nella centrale di comando.
 
Devi essere veramente in gamba per pensare di sparare ad un cervo distante 500 mt. In questi 20 anni di esperienza maturata sul campo della selezione dovresti aver attinto qualcuno dei selvatici cui fai riferimento nel post (caprioli, camosci, ecc...) a questa distanza, no? Il calibro più indicato sarebbe, a mio avviso, l'8x68 shuler, potente, radente, veloce. Per colpire a 500 mt un punto vitale occorre molto esercizio anche agli sniper professionisti e con quel calibro quando hai tirato 6- 7 colpi….ohi! Ohi!
 
Sono d'accordo con Tommaso. Io starei sul 300 Winchester magnum. Visto che cacci da 20 anni, mi auguro che cimentandoti in tiri a così lunga distanza, tu sappia quanto sia importante conoscere il sistema di arma, ottica e munizione come le proprie tasche. Per vedere la reazione al colpo di un animale ingaggiato a tali distanze è quasi indispensabile la presenza di un altra persona che legga con il lungo la reazione al colpo. Cercare poi un anshuss in montagna a tali distanze.. Beh non devo essere io a spiegarti la difficoltà! Fatte queste premesse ( siamo Cacciatori e non snipers militari!) mi permetto di suggerirti oltre al cambio di calibro, tantissime sedute al poligono prima di cimentati con questo meraviglioso e nobilissimo animale, che merita il massimo rispetto.
Cordiali saluti
Ale
 
No capisco perche continuate a non rispondere alla mia domanda, forse mi sono spigato male.
riprovero:
che marca di cartuccia mi consigliate 8x57js per abbattimento pulito su cervo maschio200/250 kg
a 500 metri, possibilmente economica? E non ditemi rws eco grenn da 130grani perpiacere.
sono nuovo dei blog e non vorrei sembrarvi scortese.
 
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