Io,il Cosmi e........Alessandro Ciaffoni.

Può anche aver visto all'opera Geppetto :), ma il lavoro fatto all'amico Palomba, dimostra un'abilità non indifferente. In effetti, leggendo alcuni commenti, mi sembra di aver capito che l'armeria Ciaffoni non goda di molti estimatori , ma sembra più per eventi passati che recenti. Rimane il fatto che un azienda come Piotti, ha scelto quale officina autorizzata l'armeria in questione

Non è che non goda di estimatori, ce li ha eccome sia sulle cartucce che carica che nell'officina, so che molta gente fa km per venire da Ciaffoni, cè stato qualche episodio negativo per alcuni, ma nel circondario dei Castelli non vedo niente di meglio, il lavoro sul Cosmi lo dimostra, è impeccabile ciò vuole dire che Alessandro ha fatto il salto di qualità, il passato è passato.
 
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La stagione venatoria si è appena conclusa e come di consueto si tira il bilancio del suo andamento.
Le domande e le risposte sono quelle di routine,ma purtroppo nel mio caso se ne è aggiunta una diciamo poco gradita,una vera e propria grana.
Purtroppo nel corso della stagione ho dovuto constatare lo scarso feeling con il mio fucile,se impegnato su tiri di accompagno bene o male me la sono cavata,ma su quelli che necessitavano di un'imbracciata veloce li sono uscite tutte le pecche del caso,avendo un calcio dx e io sono sinistro,provato e riprovato in più occasioni,il verdetto non è cambiato,e la cosa che mi preoccupava di più era il non capire dove finissero le fucilate,considerando che sparo ad occhi aperti.
Già nel mese di ottobre avevo notato che qualcosina non quadrava,ma essendo comunque un'arma che posseggo da poco più di due anni,il mio pensiero era rivolto al fatto che avendola utilizzata poco mi mancasse un certo affiatamento,certo considerando che tutte le armi che posseggo hanno i calci plasmati per la mia imbracciata le speranze di trovare la quadratura del cerchio erano ridotte ai minimi termini,ma io comunque ho provato ad utilizzarlo come se niente fosse per non incappare ad ogni padella in facili giustificazioni.
Il fucile in questione è un semiautomatico Cosmi,e la grana peggiore è quella che poco si può fare sul calcio,purtroppo in quest'arma i margini di lavoro per un'adattamento sono ridotti ai minimi termini.
In me già si era fatta l'idea di portarlo a Torrette di Ancona alla casa madre per poter risolvere il problema,e cioè quello di costruirgli un calcio su misura,magari operazione non possibile in tempi brevi visto che comunque nei miei pensieri il nuovo calcio doveva essere ovviamente di radica adeguata al pregio dell'arma, e poi il calcio a pistola con relativa sostituzione anche del ponticello e guardamano,visto che quello presente è all'inglese,considerando il costo dell'operazione,già avevo messo in preventivo un'anno di stop dell'arma per poter disporre della cifra necessaria all'intervento.
Il fatto di dover affrontare una simile spesa non è che mi spaventasse più di tanto,il fatto di tenere ferma una stagione l'arma si.Quando lo acquistai nel 2017,lo presi esclusivamente per averlo e ogni tanto portarlo,ma poi una volta che ho iniziato ad uscirci mi ha stregato e ho continuato a portarlo nonostante fossi consapevole che il"dispiacere"era sempre dietro l'angolo,figurarsi ora che dovevo metterlo a riposo per almeno una stagione.
Ormai me ne ero fatto una ragione,ma alla provvidenza come si dice non c'è mai fine.
Giovedì 31/01 mi reco a caccia e noto che mi si era spicchiata la parte superiore del calciolo dell'A303,chiamo l'armaiolo Alessandro Ciaffoni per sapere se ne aveva per sostituirlo e con l'occasione gli chiedo se può dare un'occhiata al mio Cosmi.
Mi reco nell'armeria di famiglia,dove adiacente c'è la sua bottega di riparazione armi,la trovo come al solito sempre ordinata e per me che sono un ex militare fa sempre piacere notare certe cose.
Veniamo al dunque,superata la formalità del calciolo del 303 e rifatti gli occhi su di un SO3 EELL su cui stava lavorando,inizia con la solita meticolosità a controllarmi l'imbracciata,e ne esce subito la situazione drammatica,dopo aver visionato il calcio, mi fa presente che si poteva provare con l'olio a caldo e pressa,nella peggiore delle ipotesi il calcio in radica non avrebbe preso la deformazione permanente del vantaggio a sx,ma sarebbe ritornato nella posizione originale,bene gli do l'ok a procedere dandogli massima fiducia in quanto già aveva lavorato su altri calci in radica in mio possesso con risultati eccellenti.
Tutto bene? Ma neanche per sogno,dopo circa una settimana mi ricontatta dicendomi che un'attenta analisi gli aveva fatto bocciare l'olio a caldo e pressa,troppo alto il rischio di spaccatura del legno,e mi invita a recarmi in bottega per valutare altre soluzioni.
Cosi feci,il problema principale mi faceva notare era che il calcio aveva un leggero vantaggio dx e il nasello era molto spostato a dx,un bel problema,tra cui mi faceva notare che anche il grilletto era dx e che sembra una sciocchezza ma ad un sinistro è un ulteriore elemento di disturbo.
Iniziamo a fare tutte le prove per poter valutare la fattibilità o meno dell'intervento,con la realizzazione del calcio su misura dietro la porta ad aspettare.
Dopo innumerevoli imbracciate e presa la consapevolezza della fattibilità del lavoro,inizia a lavorare di raspa sul lato dx del calcio,invitandomi a farmi una passeggiata per non assistere a quel vedere. Con la consueta meticolosità intervalla il lavoro alle imbracciate,denotando un costante miglioramento di centratura,ma esce fuori un'altro problema,il fucile imbracciato era storto,cioè non in linea con l'asse verticale dell'arma,e si riparte,prove su prove per verificare la situazione,alla fine decide con degli spessori di allungare leggermente il calcio,io gli faccio notare che a mio avviso il calcio è già troppo lungo per me,ma il professionista è lui e quindi mi limito solo a far presente la mia sensazione dandogli carta bianca,in effetti allungando il calcio di circa un cm l'arma si era riallineata all'asse verticale.
Dopo circa due ore abbondanti di prove lascio la bottega,con la consapevolezza che ho affidato il mio giocattolo ad un serio ed esperto artigiano,con la frenesia di chi può solo aspettare per vedere l'opera compiuta.

Gli interventi da effettuare erano i seguenti:

deviazione nasello da dx a sx.
Sagomatura del calcio.
deviazione calcio a sx.
costruzione calciolo in legno con zigrinatura e nuovo angolo di pich.
rimboccolamento del calciolo.
costruzione del tirante del calcio.
rotazione del grilletto da dx a sx.
finitura ad olio dei legni.

Devo essere onesto,la curiosità nel vedere il tutto finito era ed è stata grande,il solo minimo particolare non conforme all'originale sarebbe stato poco gradito e digerito,ma la consapevolezza della bravura di Alessandro mi ha sempre fatto dormire sonni tranquilli.
Cosi è stato,ritirato,il fucile calza come un guanto,lavoro eseguito in maniera impeccabile.
Alessandro ha rispettato alla lettera il mio volere,cioè l'intervento doveva lasciare inalterate le caratteristiche originali dell'arma quali tasselli sul calciolo di bilanciamento e tirante a vista su calciolo a giorno,Ho assistito personalmente ad alcune fasi di lavorazione e mi ha impressionato la manualità e la disinvoltura con la quale esegue gli interventi,anche i più delicati,frutto di grande preparazione e professionalità.

Per questo posso solo che ringraziarlo per non aver dovuto interrompere il mio sogno.

Allego le foto di alcune fasi di lavorazione fino a lavoro finito,ringraziandovi della pazienza nella lettura di questo post.
 

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Ciaffoni? E' quello di Frascati? Ormai e' roba di tanto tempo fa, ma quando abitavo a Grottaferrata io e un altro paio di squattrinati andavamo al campetto di tiro a volo sul Tuscolo, al "Quadrato dei Cacciatori" a raccogliere bossoli che poi ricaricavamo. Accortosi dell'accattonaggio in corso, il titolare del campetto (credo che fosse Ciaffoni) comincio' a rastrellare i bossoli dopo ogni sessione di tiro e a bruciarli. Vabbe' diciamo che uno che vende bossoli e cartucce magari cerca di tirare un paio di mezzi litri d'acqua al suo mulino...Un paio d'anni dopo stavo per emigrare e dovetti (ahime'!) vendere il mio Beretta s55b. Trovai un acquirente, che lo volle far vedere all'armeria Ciaffoni di Frascati. Lo accompagnai, perche' non mi fidavo dell'acquirente. Il fucile aveva avuto le bindelle laterali risaldate da un armaiolo di Ciampino, e dopo migliaia di colpi le chiusure, allentate, erano state strette dallo stesso armaiolo. Lo avevo detto all'acquirente. Ma il fucile era in ottime condizioni, le canne lucide dentro e fuori come nuove. Ciaffoni (a quell'epoca era giovane--e non so se fosse quello che ti ha modificato il calcio o un suo parente) guardo' il fucile e ne disse peste e corna, come se fosse un ferraccio da buttar via. Disse che 150mila lire era troppo, blablablabla. Io ripresi il fucile dalle sue mani e dissi all'acquirente davanti a Ciaffoni,: "Se lo vuoi dammi 150mila, o va' a quel paese." Mi diede cio' che chiedevo, e addio s55b.
Tornato in Italia in vacanza un paio di anni dopo, andai a quell'armeria per comprare un bossolo cal. 24. Premetto che negli U.S. il 24 e' non solo assente, ma anche sconosciuto. Un mio amico che collezionava bossoli sapeva della sua esistenza in Italia e mi prego' di portargliene uno. Ma Ciaffoni rifiuto' di vendermene uno solo. "O si compra l'intera scatola da 50 pezzi, o niente." Fortunatamente un amico me ne diede uno. Forse si trattava di un'armeria diversa, forse il "tuo" Ciaffoni non ha niente a che vedere con l'Armeria di Frascati e non metto minimamente in dubbio la sua abilita' e competenza come armaiolo. Ma, che ti devo dire? Se fossi ancora in Italia di certo non metterei piu' piede in quell'armeria, anche se vendesse a tre centesimi l'una cartucce autoguidate i cui pallini virano anche a 90 gradi dalla traettoria iniziale inseguendo i selvatici senza pieta' fino a centrarli... Io sono fatto cosi'.
 
All'inizio della carriera Alessandro non aveva un gran seguito... anzi era soggetto a più di una critica ! A differenza del padre che lavora magnificamente all'inizio della carriera ha avuto delle evidenti difficoltà Sono contento che ora col tempo sia cresciuto. Tutti noi abbiamo il diritto di sbagliare e tutti noi abbiamo il dovere di crescere.
Benissimo cosi !! Bel lavoro.
 
Alessandro, allievo di Ansoldi è il conduttore dell'officina autorizzata Piotti. Essere stimati e collaborare con una delle più prestigiose case prodruttici di armi fini del panorama armiero mondiale la dice tutta sull'abilità di Ciaffoni figlio. Sì, perchè credo che all'epoca in cui il giovane Giovanni ancora era in Italia, la sua esperienza a Frascati fù con il papà di Alessandro. Il lavoro fatto sul fucile di Gianni Palomba è eccellente. Personalmente non amo il calciolo in legno, in quanto smorza la venatura originale dell'originale, avrei preferito un calciolo in gomma come su richiesta propone l'azienda Cosmi stessa ed anche se và a coprire il tirante stacca completamente, che, sempre per mio gusto, è meglio che avere la percezione di una riparazione. Ovviamente gusti personali. L'arma, nonostante abbia qualcxhe decina di anni, sembra appena uscita di fabbrica. Bravissimo
 
Sarà pure bravo ma con me ha chiuso parecchio tempo fa. Ricordo poi che lui è nato come riparatore di armi. Il lavoro di calcista è nato dopo vedendo Claudio Pera ad opera quando collaborava nella sua officina.

Ciao Matteo,ognuno è libero di pensare e di agire come meglio crede,se da come noto dal tuo intervento non sei rimasto soddisfatto nei suoi confronti sei liberissimo di fare le tue scelte che avranno sicuramente un motivo fondato.
Ogni artigiano a i suoi seguaci ed i suoi inquisitori.
Personalmente nei miei confronti e non solo,ha sempre eseguito degli ottimi interventi e quindi da parte mia rimane la grandissima stima in un ragazzo che ci mette tanta passione nel suo lavoro,passione che viene percepita quasi a brillargli gli occhi anche quando è chiamato a spiegarti i particolari tecnici di un'arma.
Stiamo parlando anche di un grandissimo conoscitore di armi fini che per un'appassionato come me non fa altro che ampliare le conoscenze di un mondo totalmente nuovo e sconosciuto.
In ultimo nessuno nasce imparato,adesso non saprei dirti chi l'abbia indottrinato nella realizzazione dei calci,personalmente non è che mi interessi tanto,comunque chiunque sia stato ha avuto un eccellente allievo.
 
Ciaffoni? E' quello di Frascati? Ormai e' roba di tanto tempo fa, ma quando abitavo a Grottaferrata io e un altro paio di squattrinati andavamo al campetto di tiro a volo sul Tuscolo, al "Quadrato dei Cacciatori" a raccogliere bossoli che poi ricaricavamo. Accortosi dell'accattonaggio in corso, il titolare del campetto (credo che fosse Ciaffoni) comincio' a rastrellare i bossoli dopo ogni sessione di tiro e a bruciarli. Vabbe' diciamo che uno che vende bossoli e cartucce magari cerca di tirare un paio di mezzi litri d'acqua al suo mulino...Un paio d'anni dopo stavo per emigrare e dovetti (ahime'!) vendere il mio Beretta s55b. Trovai un acquirente, che lo volle far vedere all'armeria Ciaffoni di Frascati. Lo accompagnai, perche' non mi fidavo dell'acquirente. Il fucile aveva avuto le bindelle laterali risaldate da un armaiolo di Ciampino, e dopo migliaia di colpi le chiusure, allentate, erano state strette dallo stesso armaiolo. Lo avevo detto all'acquirente. Ma il fucile era in ottime condizioni, le canne lucide dentro e fuori come nuove. Ciaffoni (a quell'epoca era giovane--e non so se fosse quello che ti ha modificato il calcio o un suo parente) guardo' il fucile e ne disse peste e corna, come se fosse un ferraccio da buttar via. Disse che 150mila lire era troppo, blablablabla. Io ripresi il fucile dalle sue mani e dissi all'acquirente davanti a Ciaffoni,: "Se lo vuoi dammi 150mila, o va' a quel paese." Mi diede cio' che chiedevo, e addio s55b.
Tornato in Italia in vacanza un paio di anni dopo, andai a quell'armeria per comprare un bossolo cal. 24. Premetto che negli U.S. il 24 e' non solo assente, ma anche sconosciuto. Un mio amico che collezionava bossoli sapeva della sua esistenza in Italia e mi prego' di portargliene uno. Ma Ciaffoni rifiuto' di vendermene uno solo. "O si compra l'intera scatola da 50 pezzi, o niente." Fortunatamente un amico me ne diede uno. Forse si trattava di un'armeria diversa, forse il "tuo" Ciaffoni non ha niente a che vedere con l'Armeria di Frascati e non metto minimamente in dubbio la sua abilita' e competenza come armaiolo. Ma, che ti devo dire? Se fossi ancora in Italia di certo non metterei piu' piede in quell'armeria, anche se vendesse a tre centesimi l'una cartucce autoguidate i cui pallini virano anche a 90 gradi dalla traettoria iniziale inseguendo i selvatici senza pieta' fino a centrarli... Io sono fatto cosi'.

[Trilly-77-24.gif] M'hai fatto ammazza de ride Giova' a te ti conosco appena di persona, ma Adelmo Ciaffoni lo conosco come le mie tasche quindi immagino la scena, mi ci servo da più di 40 anni anche se ultimamente molto meno, con Adelmo è così, quello che vendi tu non vale na mazza mentre il suo è sempre il massimo, ci sono passato anche io e poi non te leva na lira nemmeno se te mori de fame:mrgreen: è tirato come un elastico, però è un vero armiere e suo figlio Alessandro (l'artigiano) che me lo ricordo bambino è in gamba, ce né anche un altro più piccolo de figlio Andrea mi sembra e la moglie Franca, tutta la famiglia sta in armeria, "casa e chiesa", non stanno più al centro di Frascati da più di trenta anni, ma fuori in campagna dalle parti del Sincrotone è l'ultimo armiere degno di nome ai Castelli. L'armaiolo di Ciampino dove ti sei servito in quegli anni si chiamava Memmo, sarà sicuramente morto.

ciao Giovà
 
[Trilly-77-24.gif] M'hai fatto ammazza de ride Giova' a te ti conosco appena di persona, ma Adelmo Ciaffoni lo conosco come le mie tasche quindi immagino la scena, mi ci servo da più di 40 anni anche se ultimamente molto meno, con Adelmo è così, quello che vendi tu non vale na mazza mentre il suo è sempre il massimo, ci sono passato anche io e poi non te leva na lira nemmeno se te mori de fame:mrgreen: è tirato come un elastico, però è un vero armiere e suo figlio Alessandro (l'artigiano) che me lo ricordo bambino è in gamba, ce né anche un altro più piccolo de figlio Andrea mi sembra e la moglie Franca, tutta la famiglia sta in armeria, "casa e chiesa", non stanno più al centro di Frascati da più di trenta anni, ma fuori in campagna dalle parti del Sincrotone è l'ultimo armiere degno di nome ai Castelli. L'armaiolo di Ciampino dove ti sei servito in quegli anni si chiamava Memmo, sarà sicuramente morto.

ciao Giovà

Consoli di Grottaferrata, che ho conosciuto appena di persona un paio d'anni prima di conoscere te, quando son andato in Italia in vacanza mi e' sembrato un armiere affidabile. Se non altro e' stato gentilissimo. Mi aveva anche invitato ad andare con lui in cava a sparare qualche fucilata, ma poi non sono riuscito a disimpegnarmi da obblighi precedenti e non ci sono andato, purtroppo. C'e' ancora quell'armeria a Grotta? Che ne pensi?
 
Si cè ancora, i fratelli Consoli si sono affidabili e gentili, ma non sono armaioli, vendono fucili, cartucce ed abbigliamento di grandi marche e i prezzi non sono proprio concorrenziali, ma hanno una clientela che non bada a spese.
 
Alessandro, allievo di Ansoldi è il conduttore dell'officina autorizzata Piotti. Essere stimati e collaborare con una delle più prestigiose case prodruttici di armi fini del panorama armiero mondiale la dice tutta sull'abilità di Ciaffoni figlio. Sì, perchè credo che all'epoca in cui il giovane Giovanni ancora era in Italia, la sua esperienza a Frascati fù con il papà di Alessandro. Il lavoro fatto sul fucile di Gianni Palomba è eccellente. Personalmente non amo il calciolo in legno, in quanto smorza la venatura originale dell'originale, avrei preferito un calciolo in gomma come su richiesta propone l'azienda Cosmi stessa ed anche se và a coprire il tirante stacca completamente, che, sempre per mio gusto, è meglio che avere la percezione di una riparazione. Ovviamente gusti personali. L'arma, nonostante abbia qualcxhe decina di anni, sembra appena uscita di fabbrica. Bravissimo

Ciao Fabio,è una questione di gusti,la prerogativa fatta presente ad Alessandro era quella di lasciare invariata l'originalità dell'arma,personalmente preferisco il calciolo a giorno e tirante a vista sul cosmi.
Per quanto riguarda il calciolo in legno,ha fatto un vero miracolo,se non lo sai neanche ci fai caso,è molto più visibile dalle foto che dal vivo.
Concordo che se l'operazione non è fatta a mestiere l'applicazione del calciolo in legno assume il contorno di una vera e propria pecionata,per questo mi sono affidato ad un armaiolo con la A maiuscola.
Del resto lo hai precisato te,avere l'assistenza ufficiale di una marca come Piotti è sinonimo di garanzia per certe tipologie di intervento.
 
All'inizio della carriera Alessandro non aveva un gran seguito... anzi era soggetto a più di una critica ! A differenza del padre che lavora magnificamente all'inizio della carriera ha avuto delle evidenti difficoltà Sono contento che ora col tempo sia cresciuto. Tutti noi abbiamo il diritto di sbagliare e tutti noi abbiamo il dovere di crescere.
Benissimo cosi !! Bel lavoro.

Ciao Ale,considera che Alessandro fece il mio primo calcio nel 2006,era un S687 silver pigeon 3,acquistato nell'armeria del padre da li passò direttamente nella sua bottega senza passare per casa,fece anche li un capolavoro,io quando mi trovavo a parlare della mia esperienza molti erano scettici sul suo operato,critiche su critiche,allora io incuriosito chiedevo la motivazione di tali giudizi negativi per sapere se il mio lavoro ben fatto era sinonimo di casualità o buona sorte.
Ma alle mie domande nessuno sapeva darmi una risposta chiara e precisa su lavori eseguiti male,tutti rimanevano sul vago,in pratica nessuna esperienza diretta,ma solo voci che circolavano di lavori fatti a chissà chi....,poi la conclusione dei discorsi era sempre incentrata sul profilo dei costi degli interventi,in parole povere era caro. Ma dal caro a lavori mal fatti c'è un'abisso.

Alessandro è caro come costi? Questo non te lo so dire.
Diciamo che il lavoro se lo fa pagare il giusto? Forse si forse no,chi può saperlo.
Alessandro fa un lavoro di artigiano con tanto di certificato affisso in bottega ",,,,,abilitato alla riparazione e costruzione di armi da caccia e da guerra.....",e come tutti gli artigiani i suoi interventi hanno un costo ben specifico delineato dalla sua preparazione professionale che lui valuta nella maniera più opportuna,nessuno stipula un contratto l'intervento ha un costo se ti sta bene lo si fa fare altrimenti si cercano altri professionisti del settore.
Ti posso assicurare che Alessandro ha lavorato su molte mie armi,sia di lusso che industriali,sempre con la stessa meticolosità e che molti miei amici che si erano rivolti ad altri professionisti del settore alla fine non soddisfatti dei lavori svolti si sono rivolti a lui e ne sono rimasti entusiasti.

Questo non sta a significare che gli altri armaioli non siano bravi,ci mancherebbe,io li ho girati tutti,ma dal 2006 ho smesso di fare la trottola.
 
A vedere le foto il lavoro sembra fatto a regola d'arte, praticamente un'artista!
Complimenti! Se ti calza a pennello saranno sicuramente soldi spesi bene.

Grazie per i complimenti,io ho cercato di spiegare l'intervento effettuato in linea di massima,ti posso assicurare che ha fatto un vero e proprio capolavoro,poco si è potuto lavorare sugli incastri,poi tutto di raspa e lima per adattare il calcio da dx a sx e adeguarlo alla mia imbracciata.
Anche sulla scelta della tiratura finale,si era partiti con la gomma lacca,cosi come era nato,poi si è scelto il tru oil,infine Alessandro per risaltane al massimo le venature a deciso per l'olio purdey.
Il fucile calza alla perfezione,ma ancora devo provarlo,e li che tirerò le somme.
 
Per me il giusto,diciamo che con qualche centinaio di euro me la sono cavata,ma se considero che l'arma è stata a bottega per circa un mese e mezzo e tutto il lavoro che c'è stato dietro,poi ovviamente la grande soddisfazione per il risultato finale,diciamo soldi benedetti.
 
Ciaffoni? E' quello di Frascati? Ormai e' roba di tanto tempo fa, ma quando abitavo a Grottaferrata io e un altro paio di squattrinati andavamo al campetto di tiro a volo sul Tuscolo, al "Quadrato dei Cacciatori" a raccogliere bossoli che poi ricaricavamo. Accortosi dell'accattonaggio in corso, il titolare del campetto (credo che fosse Ciaffoni) comincio' a rastrellare i bossoli dopo ogni sessione di tiro e a bruciarli. Vabbe' diciamo che uno che vende bossoli e cartucce magari cerca di tirare un paio di mezzi litri d'acqua al suo mulino...Un paio d'anni dopo stavo per emigrare e dovetti (ahime'!) vendere il mio Beretta s55b. Trovai un acquirente, che lo volle far vedere all'armeria Ciaffoni di Frascati. Lo accompagnai, perche' non mi fidavo dell'acquirente. Il fucile aveva avuto le bindelle laterali risaldate da un armaiolo di Ciampino, e dopo migliaia di colpi le chiusure, allentate, erano state strette dallo stesso armaiolo. Lo avevo detto all'acquirente. Ma il fucile era in ottime condizioni, le canne lucide dentro e fuori come nuove. Ciaffoni (a quell'epoca era giovane--e non so se fosse quello che ti ha modificato il calcio o un suo parente) guardo' il fucile e ne disse peste e corna, come se fosse un ferraccio da buttar via. Disse che 150mila lire era troppo, blablablabla. Io ripresi il fucile dalle sue mani e dissi all'acquirente davanti a Ciaffoni,: "Se lo vuoi dammi 150mila, o va' a quel paese." Mi diede cio' che chiedevo, e addio s55b.
Tornato in Italia in vacanza un paio di anni dopo, andai a quell'armeria per comprare un bossolo cal. 24. Premetto che negli U.S. il 24 e' non solo assente, ma anche sconosciuto. Un mio amico che collezionava bossoli sapeva della sua esistenza in Italia e mi prego' di portargliene uno. Ma Ciaffoni rifiuto' di vendermene uno solo. "O si compra l'intera scatola da 50 pezzi, o niente." Fortunatamente un amico me ne diede uno. Forse si trattava di un'armeria diversa, forse il "tuo" Ciaffoni non ha niente a che vedere con l'Armeria di Frascati e non metto minimamente in dubbio la sua abilita' e competenza come armaiolo. Ma, che ti devo dire? Se fossi ancora in Italia di certo non metterei piu' piede in quell'armeria, anche se vendesse a tre centesimi l'una cartucce autoguidate i cui pallini virano anche a 90 gradi dalla traettoria iniziale inseguendo i selvatici senza pieta' fino a centrarli... Io sono fatto cosi'.

Ciao Giovanni,ho letto della tua disavventura con Adelmo credo.
Beh quello che hai ben descritto sono situazioni che non sono rare,e capisco perfettamente il tuo disappunto,ma credo che se tu eri ancora in Italia alla fine ti saresti ricreduto e magari questa spiacevole situazione sarebbe finita ben presto nel dimenticatoio.
Io sono tanti anni che frequento l'armeria Ciaffoni e li mi sento a casa,sia per il vasto assortimento di cui dispone,sia per la gentilezza e la cortesia che mi hanno sempre mostrato,certo bisogna sempre entrare nell'ottica che si ha a che fare con operatori commerciali e che quindi a volte alcune nostre richieste potrebbero creare spiacevoli equivoci,ma credo che questa sia una situazione un po comune ovunque.
Rispetto il tuo pensiero e la tua presa di posizione che rispecchia anche il mio stile di vita,ma a volte ci si accorge che si può anche ritornare su certe decisioni prese,non fa male e si campa meglio.
Un'abbraccio a te che sei cosi lontano.
 
Sarà pure bravo ma con me ha chiuso parecchio tempo fa. Ricordo poi che lui è nato come riparatore di armi. Il lavoro di calcista è nato dopo vedendo Claudio Pera ad opera quando collaborava nella sua officina.
 
Sarà pure bravo ma con me ha chiuso parecchio tempo fa. Ricordo poi che lui è nato come riparatore di armi. Il lavoro di calcista è nato dopo vedendo Claudio Pera ad opera quando collaborava nella sua officina.

Può anche aver visto all'opera Geppetto :), ma il lavoro fatto all'amico Palomba, dimostra un'abilità non indifferente. In effetti, leggendo alcuni commenti, mi sembra di aver capito che l'armeria Ciaffoni non goda di molti estimatori , ma sembra più per eventi passati che recenti. Rimane il fatto che un azienda come Piotti, ha scelto quale officina autorizzata l'armeria in questione
 
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