Urika ha scritto:
5. ricordo a malapena una diceria sul caricamento legato alle fasi lunari :shock: , magari qualcuno la conosce più in dettaglio
6. anche sul "fa sangue" si potrebbe discutere.... :mrgreen:
Ricordo anch'io la storia delle fasi lunari. Infatti, come ben saprai :lol: i fabbricanti di cartucce, specialmente quelli U.S., che producono a miliardi cartucce dalle prestazioni eccellenti e consistentissime con qualsiasi clima, ogni mese chiudono i battenti e smettono di produrre per un paio di settimane aspettando che ritorni la fase lunare propizia :lol: :lol: :lol:
Il sangue... Be' non è veramente un mito per sè stesso. Certi uccelli cadono immediatamente con poco sangue, altri allungano e cadono o morti o ancora vivi con notevole fuoriuscita di sangue. Ma quando si immaginano ragioni astruse per il fenomeno del sangue e dell'allungo (tipo pallini "freddi") allora sì che si cade nel mito.
Non sono le ferite agli organi interni (eccettuate quelle al sistema nervoso centrale, che provocano caduta e/o morte immediata) o ai maggiori vasi sanguigni che abbattono istantaneamente l'uccello. È lo shock dell'energia cinetica rilasciata dall'urto dei pallini. Più pallini colpiscono il bersaglio, più è probabile che l'uccello cada all'impatto. Una ferita mortale di un solo pallino anche al cuore o ai polmoni se lo shock è insufficiente non lo abbatterà immediatamente. Quando l'emorragia interna priverà il cervello del sangue, allora l'uccello cadrà, forse anche a parecchia distanza dall'impatto.
Un esempio di ciò che dico è fornito dalla differenza fra la reazione di un cervo colpito da una pallottola ad alta velocità (cade quasi immediatamente) e quella di un altro cervo colpito da una freccia. Lo shock inflitto da una freccia è quasi insignificante. La freccia uccide causando emorragia interna. Il cervo può correre via dopo l'impatto anche per duecento o più metri. Poi quando non gli arriva più sangue al cervello si sdraia e muore.
Che cosa causa l'allungo e il sangue? Pochi pallini sul bersaglio, o insufficiente velocità, penetrazione, e peso dei pallini individuali, o una combinazione di questi fattori. Naturalmente anche il piazzamento dei pallini sul corpo dell'animale influisce sul risultato. Un pallino che colpisce di striscio il muscolo del petto e ci passa attraverso non provoca molto shock, ma uno che passa attraverso un muscolo della schiena o (meglio) sbatte contro un osso e/o si ferma nel muscolo in prossimità della colonna vertebrale produrrà più shock. Che cosa provocherebbe un knock-out a un essere umano, una legnata sul muscolo pettorale, o una legnata della stessa forza sulla schiena vicino alla nuca?
Un animale in shock sanguina molto meno di uno che non è in shock e che anzi, a causa dell'adrenalina, accellera tutte le sue funzioni, incluso il battito cardiaco (con conseguente maggiore emorragia).
P.S.
Ho cacciato starne e lepri nel Montana a 40 sottozero. Sono sicuro che anche i pallini più scottanti erano ben freddi dopo 35-40 metri di volo in quella temperatura polare! Ma se ben colpite, starne e lepri venivano... freddate immediatamente!!!
Morale della favola: usate pallini della giusta misura che producano rosate ben guarnite (strozzatura giusta!) e abbiano abbastanza velocità, e il sangue e l'allungo saranno ridotti al minimo. Ah, dimenticavo! Dovete pure colpire bene, perchè il margine esterno della rosata non contiene abbastanza pallini da garantire un abbattimento pulito e immediato. Anche i piattelli scarseggiati perdono un pezzetto o due e continuano a volare, mentre quelli colpiti in pieno si frantumano!!!! E i piattelli non hanno sangue!