Re: 1 maggio

Saluti a tutti! Per me il Primo Maggio era ed è una festa dei lavoratori e del lavoro, mio Padre mi faceva osservare che anche gli autobus di Roma non giravano: Festa. Si andava fuori porta, a Settecamini e nel prato si giocava a pallone, l'aquilone, frittata, fave fresche e pecorino ed eravamo tanti. Poi con l'età, qualche corteo per partecipare ed oltre un paio di concertoni per dire c'ero anche io. Il Primo Maggio una festa! Una partecipazione, una conoscenza, una posizione. Oggi, piove che Dio la manda, mi ero ripromesso di andare nel pratone vicino a raccogliere un po' di verdura di stagione: tarassaco, cardi, strigioli, aglio ursino, per ricordare, per la tradizione e perché mi piace. Un modo di ricordare i miei cari genitori, i miei nonni, e non dimenticare la fortuna di avere un lavoro.
Della serie: eravamo felici e non lo sapevamo!!!
 
Re: 1 maggio

Oggi in molti paesi è la festa dei lavoratori e del lavoro, questione fondamentale nella Dichiarazione Universale dei diritti dell'Uomo. C'è un parallelo tra la festa della Liberazione il 25 aprile e oggi festa del lavoro, la democrazia, E' un pilastro e la fonte dei diritti dei cittadini il primo grande problema soprattutto dei giovani in particolare del sud, fonte preoccupante di "pulsioni Totalitarie". Anche la nostra bellissima Costituzione Repubblicana mette giustamente il lavoro alla base della nazione e della nostra società:
"L'Italia è una repubblica democratica fondata sul lavoro" il lavoro è libertà che è anche democrazia.
L'art. 35 tutela il lavoro in tutte le sue forme
L'art. 36 stabilisce il diritto ad una giusta retribuzione
L'art. 37 a parità di lavoro, estende alla donna gli stessi diritti
L'art, 38 tutela l'assistenza sociale e le forme di previdenza
L'art. 40 garantisce lo sciopero per finalità di miglioramento
L'art. 41 Media tra le esigenze del capitale, la sicurezza la libertà e la dignità umana
L'art. 46 prevede il diritto dei lavoratoti a collaborare per la gestione degli obbiettivi aziendali
La costituzione da inoltre la possibilità ai sindacati dei lavoratori un ente di parte che li rappresenta, la facoltà e capacità di stipulare contratti collettivi.
Ultimamente in pieno periodo di crisi si è forzato una riforma che ha penalizzato il mondo del lavoro, in particolare i giovani, tutele crescenti -è già una forma di discriminazione- è venuto meno l'equilibrato statuto dei lavoratori del 1970 la principale normativa in tema di diritto del lavoro, compreso l'art. 18 che prevedeva una giusta causa o giustificato motivo per il licenziamento, forme di precariato che difficilmente potranno garantire un futuro, una possibilità, è venuta meno la " Fiducia" e i venti di protesta che hanno ricominciato a soffiare e stanno gonfiando le vele dei totalitarismi conosciuti nel 900' il maggior secolo dei totalitarismi.
Auguro a tutti un lavoro dignitoso, è la premessa per la speranza e che renda anche liberi di esercitare una passione che ci appartiene.
 
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