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Nove anni dopo la nascita di mio figlio una mattina mi sono svegliato.......ed ho scritto questa filastrocca che oggi voglio condividere con gli amici di Mygra....va a capire l'animo umano....in bocca al cocker!!!!!!!!!!!


AL MIO NICKY.....6 DICEMBRE 1989

Voglio oggi raccontare una storia che dal cuore
balza fuori con orgoglio, è la storia di mio figlio.
D'esser padre io l'ebrezza, l'ho provata a Seravezza
e di agosto era il ventuno, l'anno avanti l'ottantuno.
L'avevamo già capito, ancor prima fosse nato,
che a causa quel ribelle, ne avrem viste delle belle.
L'han capito all'ospedale, dove lui ebbe natale
in corsia tutte le donne, a passar la notte insonne.
Rosso era appena nato, nero è poi diventato,
una peste è poi cresciuto, questo si l'ha mantenuto.
Ama tutto ciò che deve superare con l'imprese,
quel ch'è facile non fa, per la sua vivacità.
Passa ora in motoretta che assomiglia ad una saetta
vuol la cima conquistare della duna artificiale
che sovrasta il “Campetto”, mentre il core strizza in petto.
DA SUO PADRE HA EREDITATO, LA BELLEZZA, è SCONTATO,
E UNA GRANDE PASSIONACCIA QUELLA ANTICA DELLA CACCIA.
ANCOR PRIMA DELLE OTTO TU LO VEDI COL VENTOTTO
IN BRUGIANA AD ASPETTARE UN BEL TORDO DA CACCIARE.
E' la quarta elementare che lui deve frequentare,
la maestra “bene” dice sembra anche assai felice
del lavoro che Nicola svolge tutti i giorni a scuola.
E' a casa che il ribelle accapponare fa la pelle,
con le sue peripezie , dentro casa e per le vie.
Corre e salta il veleno e non mette mai il freno,
fino a quando la sua mamma, che da tempo ormai s'affanna
non gli da una tiratina ai capelli che a tempesta dritti dritti ha sulla testa.
Quando dorme dentro il letto, sembra proprio un angioletto,
ma se tu gli vai vicino e lo tocchi pian pianino,
con la mano sulla guancia, ti da un calcio nella pancia.
Ma è mio figlio e nel mio cuore resterà sempre il migliore.

Il tuo babbo Riccà
 
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