axel69

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Ieri mattina, il comitato Imco del Parlamento europeo (Mercato interno e protezione dei consumatori), presieduto da Vicky Ford (in foto), ha svolto una nuova sessione di discussione del progetto di revisione “disarmista” della direttiva europea. Cosa si sono detti?

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Ieri mattina, il comitato Imco del Parlamento europeo (Mercato interno e protezione dei consumatori), presieduto da Vicky Ford (in foto), ha svolto una nuova sessione di discussione del progetto di revisione “disarmista” della direttiva europea. In tale occasione, si è ribadita la trasversalità delle critiche espresse dai parlamentari nei confronti del progetto originale di direttiva e si è ribadita l’impossibilità di lavorare su tale progetto, principalmente a causa dell’impatto che avrebbe sui legali possessori di armi (cacciatori e sportivi). In particolare, il deputato Philippe Juvin (EPP) ha dichiarato: “cacciatori e tiratori non sono terroristi, non commettono atti terroristici e non possiamo permetterci di rendere la vita difficile a queste persone. Ciò che dovremmo fare è terrorizzare i terroristi". Gli ha fatto eco la maltese Roberta Metsola (EPP), commentando: “dobbiamo assicurare che cacciatori e tiratori non diventino bersagli a loro volta”. Il membro del gruppo socialista Sergio Cofferati in questa occasione si è concentrato sulla necessità “cruciale” di controlli medici sui richiedenti il permesso di possedere armi, per evitare il rischio “che possano cadere nelle mani sbagliate”. Anche la deputata della Repubblica ceca Dita Charanzovà, ha definito la proposta “tutt’altro che perfetta” e risultante in “massicce restrizioni, in modo particolare sul possesso di armi semiautomatiche”. Anna Maria Corazza Bildt (EPP) ha osservato che, pur essendoci la necessità di “modernizzare” la corrente normativa sulle armi, è importante non “aggravare gli oneri amministrativi” sui legali detentori. Il rappresentante della presidenza olandese del Consiglio dell’Unione europea ha, da parte sua, cercato di convincere i presenti che il disegno messo a punto venerdì scorso dovrebbe rappresentare un “approccio bilanciato” e ha quindi chiesto al Parlamento di adottarlo così come è. Vicky Ford, la presidente del comitato Imco, ha chiuso l’incontro ricordando che l’obiettivo è quello di chiudere le falle esistenti nella legislazione sulle armi: per esempio, considerando un’arma disattivata solo nel momento in cui il processo sia effettivamente irreversibile. Ha anche ricordato come sia necessario un maggior scambio di informazioni tra gli Stati membri e ha sottolineato che il progetto di messa al bando delle armi semiautomatiche “simili” alle armi automatiche sia impossibile. “La prima bozza di direttiva è stata scritta in modo sciatto, la nostra esigenza è quella di promulgare leggi che siano applicabili”.
 
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