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Ci sono i presupposti per alcune riflessioni e iniziando dalla prima dico che il referendum è una cosa seria o almeno dovrebbe, ad es. nel 1946 fu importante per l'Italia che scelse la repubblica e non la monarchia. Non dovrebbe avere limiti l'informazione anche se questa salvo rare eccezioni è gestita promossa e pilotata dal vento dominante. E' uno strumento a doppia lama della sovranità del popolo, uno strumento di democrazia perfetta e per altri uno strumento pericoloso per il rischio di manipolazioni e derive plebiscitarie che in genere non tutelano le minoranze, si chiedono opinioni come in questo caso sullo scontro fra due poteri forti quello delle lobby di governo e quello del mondo ambientalista e in mezzo ci siamo noi, gli enti locali sono entrati in gioco per avere un ruolo più rilevante per lo sfruttamento di gas e petrolio, ma la questione è ridicola, queste 21 piattaforme (tra l'altro già proibite) che operano a 20-22 Km da terra estraendo idrocarburi con prevalenza di gas al termine della concessione verranno smantellate, ci dovrà essere un ulteriore rinnovo, o possono continuare fino ad esaurimento, il tutto accadrà fra 10-20 anni, fermo restando il fatto che solo per quelle già esistenti. Riassumendo se vince il si fra tot anni le concessioni scadono e le estrazioni "dovrebbero" (salvo ....ecc ecc.) cessare, i comitati no triv sono le regioni interessate, ambientalisti tra cui greenpeace, legambiente wwf ecc. una vittoria a effetto molto politico che indirizzerebbe i soldi su altri percorsi, alzandosi il vento dell'ipocrisia. Le ragioni del no l'altro comitato "Ottimisti e razionali" alla cui presidenza c'è il comunista pci Borghini e anche settori cgil che con l'indotto coinvolge circa 115 mila persone, l'estrazione principale è di gas metano che copre il 10% del fabbisogno nazionale, dicono bene la crescita di energie verdi ma nel frattempo non si può rinunciare a quello che abbiamo, la situazione rimarebbe così fino alla scadenza dopo le compagnie eni shell ecc. potranno fare richiesta di prolungamento da approvarsi in base a valutazioni di impatto ambientale. Quindi falso è lo stop alle trivelle, è già così per almeno un ventennio. Visto il calo dei prezzi degli idrocarburi e l'indebitamento di un terzo delle compagnie nel mondo sono già a rischio fallimento, stragi del mare, pericolo delle coste per la fauna il turismo per la pesca sostenibile dice greenpeace, più che altro sono piccoli e molti gli incidenti fonte ISPRA, spesso la causa della fuoriuscita è il trasporto e noi in questo caso non siamo messi malissimo abbiamo estrazione a Km zero. Ricordando che non andare è già un voto e che probabilmente l'attuale governo prossimamente forse toglierà il quorum, vista la nuova legge elettorale, no preferenze e premio di maggioranza ignorando il pronunciamento della consulta, non stupisce la disaffezione per la politica, il crescente astensionismo, i politi non hanno saputo potuto voluto fare il loro mestiere, solo propaganda e retorica, molto avviene nei palazzi (e anche fuori) dietro le quinte dove la regia è fatta dalle lobby e corporazioni, noi subiamo i tempi fatti di scandali e un sistema che è all'insegna della corruzione e che premia incapaci e furbetti.